LION OF GOD – Walton Ford all’Ateneo Veneto (17 aprile – 22 settembre 2024)

LION OF GOD – La mostra di Walton Ford

17 Aprile 2024 – 22 Settembre 2024
Ateneo Veneto, Aula Magna e Sala Tommaseo
Orario: dal martedì alla domenica (ore 11.00 – 19.00), ingresso libero.

A cura di Udo Kittelmann

È la prima mostra personale di Walton Ford in Italia. Artista americano tra i più talentuosi della sua generazione (1960), Ford ha ideato una grande mostra site-specific per Venezia, incentrata su un nuovo corpus di opere concepite in stretta relazione alle opere d’arte presenti all’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Lion of God presenta una serie di dipinti di grandi dimensioni realizzati da Ford ad acquerello, che esplorano la dimensione storica, biologica e ambientale di alcuni soggetti rappresentati nelle collezioni dell’Ateneo, in particolare la figura del leone presente nell’Apparizione della Vergine a San Girolamo di Tintoretto (c. 1580), che di solito è esposto nella Biblioteca dell’istituto.
Il percorso espositivo si sviluppa su due sale dell’Ateneo Veneto, l’Aula Magna al piano terra e la Sala Tommaseo, al primo piano, dove l’opera di Tintoretto sarà trasferita ed esposta al pubblico per tutta la durata della mostra.

Lion of God è curata da Udo Kittelmann – che ha già collaborato con Walton Ford in occasione della sua retrospettiva itinerante in Europa intitolata Bestiarium (2010-11) – e inaugura durante la settimana di vernice della 60. Biennale Arte di Venezia, rimanendo aperta fino al 22 settembre 2024.
L’artista ha descritto l’Apparizione della Vergine a San Girolamo di Tintoretto come “un intenso spunto di discussione sulla nostra relazione con il mondo naturale”.
Raffigurando San Girolamo in estasi, nel bel mezzo di una visione in cui la Vergine Maria discende dal cielo, il dipinto storico presenta il leone che la leggenda descrive come amico di San Girolamo dopo che quest’ultimo gli ha tolto una spina dalla zampa.
L’improbabile legame tra i due personaggi è descritto in dettaglio ne La leggenda aurea, un testo ampiamente diffuso in Europa nel tardo Medioevo e che è servito da riferimento anche per l’artista americano. Tintoretto dispiega grande maestria nella narrazione, condivisa anche da Ford, e dipinge il suo leone posizionandolo in ombra, nella parte inferiore dell’opera. Uno dei nuovi dipinti realizzati da Walton Ford, di quasi tre metri, ribalta l’inquadratura del pittore veneziano per mettere in primo piano l’esperienza dell’animale.
L’indagine filosofica continua di Ford sui modi in cui interagiamo e allontaniamo dalle specie animali richiama una delle questioni più urgenti del nostro tempo: la terribile crisi ecologica che stiamo vivendo.

Udo Kittelmann spiega così il progetto: “Nella ricerca di analogie tra passato e presente, i dipinti di Walton Ford sovrappongono rappresentazioni intricate di storia naturale con una lettura critica contemporanea, includendo citazioni da fonti letterarie dei secoli passati, il tutto reso nello stile della pittura dei grandi maestri. Nei suoi lavori, che possono essere visti come una satira dell’oppressione politica e lo sfruttamento ambientale, egli mette in discussione il concetto di “sempre nuovo” e “sempre migliore”. Allo stesso tempo, Ford ha sempre posto interrogativi sulle molteplici aspettative e regole consolidate dell’estetica contemporanea. Per essere precisi, i suoi dipinti sono un racconto sull’arroganza della natura umana. Ieri, oggi e domani.”

L’opera di Ford sovverte le convenzioni legate ai tentativi dell’uomo di categorizzare e interpretare il mondo naturale, attingendo a schizzi, diorami naturalistici, documenti zoologici, mitologia, favole e storia dell’arte. Pur alludendo agli studi nel campo delle scienze naturali del XIX secolo, la poetica di Ford è ampia nei suoi riferimenti, sollecitando lo spettatore a individuare questi indizi frammentari come chiavi di lettura per svelare l’evento storico o immaginario rappresentato nell’opera.
Le opere dell’artista risultano anatomicamente precise per via dell’osservazione ravvicinata di esemplari tassidermizzati presenti in collezioni museali, e proiettano in modo vivido le vite, le esperienze, le osservazioni e le storie nascoste dei loro soggetti umani e animali.

In contemporanea alla mostra veneziana, la Morgan Library & Museum di New York City ospita (dal 12 aprile al 20 ottobre 2024) Walton Ford: Birds and Beasts of the Studio, una mostra di disegni dell’artista, organizzata da Isabelle Dervaux, curatrice e responsabile del dipartimento di disegni moderni e contemporanei di Acquavella.

Lion of God, allestita all’Ateneo Veneto di Venezia, è organizzata dalla galleria Kasmin, New York. Dal 1997, Kasmin ha presentato 11 mostre personali di Ford, tra cui Barbary nel 2018, un corpus di opere che esplora il destino del leone berbero del Nord Africa.

Contatti stampa
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Kasmin
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Premio “MARIA CAVALLARIN” – Pubblicato il bando per l’edizione 2024

L’Ateneo Veneto ha pubblicato il bando del premio “MARIA CAVALLARIN” per l’edizione 2024.

Il premio è stato indetto per legato testamentario dalla sig.ra Maria Cavallarin per premiare una ricerca originale sulla Dalmazia (sua terra natale), sull’Istria e sulle isole del Levante veneto e mantenerne viva l’importante storia e tradizione.

Possono partecipare al premio studiose e studiosi di qualsiasi nazionalità, che non abbiano compiuto al 21 novembre 2024 l’età di 40 anni.

Il premio consiste in un assegno di € 3.000 che sarà assegnato a uno studio inedito e originale su argomenti che possono spaziare dalla storia sociale, istituzionale, artistica e culturale all’antropologia e alla geografia economica, archeologia e architettura.

Le domande di partecipazione vanno indirizzate alla Presidenza dell’Ateneo Veneto entro e non oltre il 21 novembre 2024.

Per tutti i dettagli scarica il BANDO

PIERGIORGIO ODIFREDDI INAUGURA IL CCXII ANNO ACCADEMICO

Sabato 2 marzo 2024 l’Ateneo Veneto ha inaugurato con una cerimonia ufficiale il suo 212° Anno Accademico.
La prolusione, dal titolo “Intelligenza artificiale: l’ultima scintilla” è stata affidata quest’anno al matematico Piergiorgio Odifreddi.

Ad accogliere nell’Aula Magna di Campo San Fantin il relatore e le Autorità invitate è stata la Presidente dell’Ateneo Veneto, Antonella Magaraggia, che ha delineato l’attività culturale svolta dall’Ateneo Veneto nel corso del 2023, anticipando alcuni filoni di interesse delle prossime iniziative culturali dell’istituto, a iniziare dal convegno internazionale su “Donne e giustizia” di martedì 5 marzo.

Al professor Piergiorgio Odifreddi, matematico, saggista, storico della scienza e divulgatore scientifica, ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione, il compito di trattare invece un tema di assoluta attualità come quello dell’Intelligenza Artificiale.

“Negli ultimi tempi l’Intelligenza Artificiale è affiorata nel dibattito pubblico in seguito all’esplosione di Chat Gpt. In realtà il dibattito al proposito è vecchio come il mondo, letteralmente, perché il problema teorico ha di molto preceduto le sue realizzazioni pratiche” ha detto Odifreddi.

Con una carrellata che ha spaziato tra letteratura, storia dell’arte e cinema, dal mito di Pigmalione a My fair Lady, da Frankenstein a 1984 di George Orwell, da Metropolis fino a 2001 Odissea nello spazio, Odifreddi ha dimostrato come l’umanità si sia sempre chiesta quale potesse e dovesse essere il suo rapporto con l’artificiale e con le macchine.

Se sono innegabili i vantaggi apportati dalla tecnologia al nostro vivere quotidiano, oggi il timore maggiore è che le macchine presto potrebbero porsi una domanda nei confronti del loro rapporto con la natura e con l’uomo.

“Oggi la gente crede che i due grandi problemi che riguardano il nostro futuro siano la bomba atomica e che cosa succederebbe se qualcuno schiacciasse il famoso bottone, e la crisi climatica col riscaldamento globale. Eppure  due big dei settori tecnologici come Elon Musk e Bill Gates sono arrivati ad affermare che il vero problema è proprio l’intelligenza artificiale – ha concluso Piergiorgio Odifreddi – e che cosa ne sarà di noi se non la controlliamo”.

donne e giustizia

DONNE E GIUSTIZIA – Un percorso diacronico

DonnAteneo | MarzoDonna 2024
Convegno 5 marzo 2024
DONNE E GIUSTIZIA – Un percorso diacronico

In occasione della Giornata internazionale della donna 2024, l’Ateneo Veneto di Venezia, ha organizzato martedì 5 marzo 2024 un incontro sul tema “Donne e giustizia”, proponendo un percorso di riflessione diacronica dal medioevo all’età contemporanea.
Le relatrici invitate lavorano o hanno fatto parte di università, istituzioni, enti culturali e associazioni varie: dalla Sorbonne all’Università di Rouen-Normandie, da Ca’ Foscari alle Università di Padova e Pisa, dall’Archivio di Stato di Venezia alla Società Italiana delle Storiche al mondo della magistratura.
Il convegno – curato da Anna Bellavitis, Nadia Maria Filippini e Alessandra Schiavon – mette a fuoco alcuni aspetti cruciali di una lunga storia di battaglie e conquiste, focalizzando da un lato le “dissimmetrie” legislative più rilevanti che emergono tra Medioevo ed età contemporanea, e dall’altro presentando esempi e casi significativi di “agency” femminile nel rapporto «donna-giustizia».

Alcune relazioni di carattere generale hanno analizzato l’aspetto delle “dissimmetrie legislative” intese come congerie di norme, forme di controllo e sistemi giurisdizionali che hanno codificato privilegi e diritti asimmetrici sia sul piano civile/penale che su quello sociale e politico – come da tempo ha messo in luce un’ampia bibliografia di women’s studies – e favorito quindi l’affermarsi del potere patriarcale e la conseguente subalternità femminile, dall’epoca medievale e moderna (Simona Feci), passando per la riorganizzazione dei codici napoleonici e del Regno d’Italia (Chiara Valsecchi), fino al periodo post-costituzionale (Paola Stelliferi).
Sono stati messi a fuoco alcuni casi emblematici, come quello delle tre spose – per matrimonio o per discendenza dinastica – poste ai vertici della gerarchia politica e sociale nella Milano e nella Mantova tardo-medievali, e tragicamente giustiziate per aver commesso adulterio, su decisione dei loro mariti, forti di un potere maschile che oltrepassa i limiti posti dal diritto del tempo (Elisabeth Crouzet Pavan).
Un’attenzione particolare è stata dedicata al tema del corpo e al controllo della gravidanza illegittima, che viene disciplinata in età moderna da norme severe (Daniela Lombardi).
Altre relazioni hanno illustrato casi ed esempi, tratti dalla documentazione medievale fino alla cronaca di ieri, riconducibili ad una coraggiosa “agency” femminile, praticata negli interstizi, o nei silenzi, delle leggi, che ha consentito di ritagliarsi spazi di libertà e/o potere informale, anche ricorrendo ai tribunali per far valere diritti e ragioni (Anna Bellavitis): e questo non solo per le donne delle classi privilegiate, ma anche per quelle delle classi subalterne. Sono casi individuali, come quello di Fantina, figlia di Marco Polo il Viaggiatore, che chiama a rispondere del loro operato i potentissimi Procuratori di San Marco e ottiene giustizia contro un marito prepotente e violento che l’ha privata dell’eredità paterna (Alessandra Schiavon); o ancora di Camilla, moglie di Piero Girardi, che con scrittura notarile dichiara nullo il suo precedente testamento, scritto su coercizione del marito, e nomina erede la figlia naturale, escludendo dalla disponibilità di ogni suo bene lo sposo che l’ha maltrattata e tradita e ha dissipato la sua dote (Federica Ambrosini).
Voci di donne in vario modo assertive: spesso intimorite, non di rado ferite, ma mai passive o rassegnate, che si levano dal mondo pubblico o privato del Medioevo italiano e si allungano fino ai giorni nostri.
Sono state al contempo poste in luce quelle forme di critica e contestazione ai sistemi normativi vigenti, dalla rivendicazione delle donne veneziane del Settecento di occupare spazi pubblici, come i caffè (Tiziana Plebani), ai movimenti che si battono per la conquista di diritti tra i più ampi della storia, al fine di ottenere parità legislativa, uguaglianza giuridica e accesso alle professioni, negli ultimi due secoli.
Si tratta di un percorso che ha faticosamente fatto emergere il riconoscimento di nuovi spazi per le donne: ad esempio in materia di libertà di espressione, come il diritto di voto strenuamente richiesto a partire dai plebisciti indetti a ridosso dell’Unità d’Italia 1860/1866 (Liviana Gazzetta); o in tema di contrasto alla violenza, con la battaglia condotta dal movimento femminista degli anni Settanta contro la vittimizzazione secondaria e per ottenere una nuova legge contro la violenza sessuale (Nadia Maria Filippini); o per accedere ad ambiti di lavoro fino a qualche decennio fa di esclusiva competenza maschile, come la magistratura (Antonella Magaraggia).
Il contesto considerato in relazione al quadro normativo è quello nazionale, e consente di mettere a confronto le realtà dei diversi Stati della penisola, senza trascurare le peculiarità legislative della Repubblica di Venezia.  Per quanto riguarda invece gli esempi di agency femminile, i casi proposti afferiscono soprattutto alla storia della Serenissima e del Veneto italiano.

Ogni esposizione è stata accompagnata da una specifica lettura, scelta dalla corrispondente relatrice, ed estrapolata da testi normativi o documentari, cronache antiche, brani tratti da interrogatori o relazioni processuali, lettere di denuncia, romanzi, discorsi di parlamentari o ministri: ne sono stati interpreti, nella sessione mattutina, studentesse e studenti di alcune classi dei licei “Marco Polo” e “Marco Foscarini” di Venezia, accompagnati dagli insegnanti, mentre durante la sessione pomeridiana ne è stata interprete l’attrice e regista Sandra Mangini.

Il convegno era accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Venezia e riconosciuto ai fini della formazione degli insegnanti dalla SIS, Società Italiana delle Storiche, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ai sensi della DM 170/2016. La partecipazione (seguita da breve relazione) è riconosciuta come attività sostitutiva di stage e tirocinio per gli studenti di Ca’ Foscari iscritti ai corsi di laurea in Storia e di laurea magistrale in Storia dal medioevo all’età contemporanea.

Il convegno è stato organizzato da Ateneo Veneto in collaborazione con Groupe de Recherche d’Histoire – Université de Rouen, Normandie, Agence Nationale de la Recherche France, Società Italiana delle Storiche, Ordine Avvocati di Venezia, Camera Arbitrale Venezia, Inner Wheel Venezia, Soroptimist Venezia; con il patrocinio di Università Cà Foscari di Venezia – Dipartimento di Studi Umanistici, C.P.O. Ordine Avvocati di Venezia.

Il convegno è stato registrato integralmente e verrà caricato sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto.
Gli atti del convegno verranno invece pubblicati nella Rivista “Ateneo Veneto”.

Locandina del convegno

Giustizia, Palazzo Ducale

DONNE E GIUSTIZIA – Un convegno all’Ateneo Veneto – 5 marzo 2024

DONNATENEO – Martedì 5 marzo 2024 l’Ateneo Veneto organizza il convegno Donne e giustizia. Un percorso diacronico, a cura di Anna Bellavitis, Nadia Maria Filippini e Alessandra Schiavon.
Si tratta di un appuntamento molto importante che intende analizzare in chiave diacronica il nesso donne-giustizia, inteso come insieme di norme, forme di controllo e sistemi giurisdizionali considerati alla luce della differenza di genere.
Fino al secolo scorso, tali norme hanno costantemente ribadito e consolidato il potere patriarcale e la conseguente subalternità femminile, in forme e con accentuazioni diverse a seconda delle epoche e dei contesti, comunque fissando privilegi e diritti asimmetrici sia sul piano civile/penale sia su quello sociale e politico, come ha messo da tempo in luce un’ampia bibliografia di women’s studies.
Le donne tuttavia non sono state soltanto soggetti passivi;  pur vivendo all’interno di tali dissimmetrie, spesso presentate come esito di disposizioni e ordini “naturali”, hanno saputo agire negli interstizi, o nei silenzi, delle leggi e sono riuscite a ritagliarsi spazi di libertà e/o di potere informale, facendo leva sugli aspetti a loro favorevoli, sui ruoli familiari, anche ricorrendo ai tribunali per far valere diritti e ragioni: e questo accadde non solo per le donne delle classi privilegiate, ma anche per quelle delle classi subalterne.
Analogamente la critica e la contestazione ai sistemi normativi vigenti hanno una radice profonda, che risale indietro nel tempo: si riscontrano in forma individuale in età medioevale e moderna; si organizzano in forma collettiva durante e dopo la Rivoluzione francese, e nel corso dell’Otto-Novecento, dando vita a movimenti di rivendicazione di diritti tra i più ampi della storia, per ottenere parità legislativa e uguaglianza giuridica.
Il convegno intende mettere a fuoco alcuni aspetti cruciali di questa lunga storia, focalizzando da un lato le dissimmetrie legislative più rilevanti che emergono tra Medioevo ed età contemporanea, e dall’altro presentando esempi e casi significativi di questa agency femminile nel rapporto «donna-giustizia».
Il contesto considerato in relazione al quadro normativo è quello nazionale e consentirà di mettere a confronto le realtà dei diversi Stati della penisola, senza trascurare le peculiarità legislative della Repubblica di Venezia.  Per quanto riguarda invece gli esempi di agency femminile, i casi che verranno proposti afferiscono soprattutto alla storia della Serenissima e del Veneto italiano.

Il convegno è stato realizzato da Ateneo Veneto in collaborazione con Groupe de Recherche d’Histoire – Université de Rouen, Normandie; Agence Nationale de la Recherche, France; Società italiana delle storiche; Camera Arbitrale di Venezia; Soroptimist Club Venezia; Inner Wheel Club Venezia, Ordine Avvocati di Venezia
con il patrocinio di Università Cà Foscari di Venezia – Dipartimento di Studi Umanistici, C.P.O. Ordine Avvocati Venezia

PROGRAMMA

Ore 9.00
Saluti della Presidente dell’Ateneo Veneto, Antonella Magaraggia
Introducono: Anna Bellavitis, Nadia Maria Filippini e Alessandra Schiavon

Parte prima: Dissimmetrie legislative
Coordina: Adelisa Malena (Università Ca’ Foscari, Venezia)

– Dissimmetrie del diritto di età medioevale e moderna
   Simona Feci (Università di Palermo)
– Oltre la legge: il potere maschile e il corpo delle donne nell’Italia tardo-medievale
   Elisabeth Crouzet Pavan (Sorbonne Université)
– Le gravidanze illegittime e la ricerca della paternità in età moderna
    Daniela Lombardi (già Università di Pisa)
– La condizione giuridica delle donne nella legislazione italiana tra Otto e Novecento
  Chiara Valsecchi (Università di Padova)
– Le contraddizioni del periodo post-costituzionale
   Paola Stelliferi (Università di Padova)
– Donne in magistratura: un percorso in salita
   Antonella Magaraggia (già presidente del Tribunale di Verona)

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Ore 15.00-19.00.
Parte seconda: Agency delle donne
Coordina: Antonella Magaraggia (Ateneo Veneto)

Un’eredità contesa: la figlia di Marco Polo di fronte ai giudici
  Alessandra Schiavon (già Archivio di Stato di Venezia)
Il testamento: uno spazio di libertà per le donne veneziane del Cinquecento
  Federica Ambrosini (Università di Padova)
Donne in tribunale a Venezia in età moderna: doti, separazioni, violenze
  Anna Bellavitis (GRHIS-Université de Rouen)
Spazio pubblico e agency femminile a Venezia nel Settecento: le donne e la guerra dei caffè
  Tiziana Plebani (Università Cà Foscari, Venezia)
Cittadinanze femminili attive. Dai plebisciti alla via giudiziaria per il suffragio (1860/66 -1906)
  Liviana Gazzetta (Società Italiana delle Storiche)
La “politica dei processi” e la proposta di legge femminista contro la violenza sessuale (1976-1980)
  Nadia Maria Filippini (già Università Ca’ Foscari, Venezia)

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Letture di testi da parte di studenti delle Scuole superiori di Venezia
Voce recitante: Sandra Mangini, attrice e regista

Ingresso libero in entrambe le sessioni

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 L’evento è accreditato per:
– la formazione continua degli avvocati
– la formazione degli insegnanti ai sensi della D.M.170/2016 (per info:  didattica@societadellestoriche.it)

La partecipazione al convegno e la scrittura di una breve relazione, permettono l’acquisizione di 1 CFU per le/gli studenti iscritte/i ai corsi di laurea in Storia e di laurea magistrale in Storia dal medioevo all’età contemporanea di Ca’ Foscari. Referente: adelisa.malena@unive.it.

Verrà rilasciato su richiesta attestato di partecipazione.

Marco Polo

Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324-2024

Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324-2024
Ciclo di incontri a cura di Alessandra Schiavon
gennaio – marzo 2024

Ricorre quest’anno un anniversario importante: la scomparsa, nel gennaio dell’anno 1324, di Marco Polo, veneziano di grande fama, le cui vicende avventurose, poi narrate in un testo altrettanto famoso, “Il Milione”,  conquistarono l’attenzione dei suoi contemporanei e ne tramandarono il ricordo nei secoli a venire, giunto fino a noi.

Con la mediazione di alcuni specialisti che, attraverso i loro studi, hanno avuto modo di indagare e portare nuova luce su quel personaggio e su quella Venezia di primo Trecento, il ciclo di incontri “Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324-2024” che l’Ateneo Veneto ha organizzato, con la curatela di Alessandra Schiavon, intende proporre una rinnovata lettura del contesto in cui la figura di Marco Polo era inserita, non solo dal punto di vista biografico e famigliare. Saranno analizzati infatti anche l’ambito geografico e quello linguistico, così come gli aspetti legati all’economia e alla vita quotidiana e alle pratiche mercantili di una città/stato che sempre di più guarda all’universo-mondo compreso entro il bacino del Mediterraneo orientale, e che dall’incontro con popoli diversi e diverse civiltà saprà trarre forza e ricchezza.

In quella Venezia cosmopolita maturarono, per Nicolò, Matteo e Marco Polo, le condizioni per affrontare la grande avventura dei viaggi fino alle sterminate terre del Gran Khan; a quella Venezia faranno poi ritorno, consegnando all’Europa intera tesori inestimabili, manufatti straordinari, racconti favolosi.

Programma del ciclo di incontri 

Giovedì 18 gennaio 2024
L’immagine del mondo al tempo di Marco Polo
Piero Falchetta, Mappamondi e mappe dal Medioevo al Rinascimento
Camillo Tonini, Sulle tracce di Marco Polo nelle civiche raccolte veneziane

Giovedì 1 febbraio 2024
Merci, moda e mercati nella Venezia di Marco Polo
Luca Molà, Commerciare e investire nella Venezia di Marco Polo
Paola Venturelli, «Vestìti dal Gran Khan… ricche cose di grande valore». Marco Polo e l’abbigliamento

Giovedì 22 febbraio
Un progetto internazionale: l’edizione dei documenti relativi a Marco Polo
Andrea Nanetti, Presentazione del Codice Diplomatico Poliano

Giovedì 14 marzo
L’eredità di Marco Polo tra sentenze e tribunali
Alessandra Schiavon, Venezia, 13 luglio 1366: Fantina Polo chiede giustizia
Vittorio Formentin, L’inventario dei beni mobili di Marco Polo come documento linguistico

PIazza, Doge Morosini, Correr

Inizia il Corso di Storia Veneta 2024 – Voci e luoghi della città

Mercoledì 10 gennaio 2024 (Aula Magna, ore 17.30) inizia il nuovo Corso istituzionale di Storia Veneta incentrato quest’anno su Voci e luoghi della città. Cerimoniali, feste, conflitti, incontri a Venezia (secc. XV-XVIII).

La lezione inaugurale è tenuta dal direttore, lo storico Alfredo Viggiano, dell’Università di Padova, che illustrerà al pubblico i contenuti delle quattro lezioni in cui si articola il Corso quest’anno.

Il corso quest’anno è dedicato ai molteplici modi con cui nel corso dell’età moderna, in un ambiente come quello veneziano che sollecitava incontri e scambi e di ogni tipo, si incrociavano le esperienze esistenziali di cittadini e nobili, stranieri e popolani, governanti e governati.

Campi e rii, teatri e botteghe del caffè, farmacie, locande e palazzi aristocratici e mille altri luoghi pubblici e privati compongono la mappa di una società vivacissima di cui numerose testimonianze ci restituiscono la composita fisionomia.

Nel corso degli incontri i relatori avranno il compito di inseguire protagonisti celebri e individui meno noti lungo l’intrigo delle reti stradali e d’acqua della città.

Il Corso è stato realizzato grazie alla generosità di storici ed esperti della materia che hanno accettato l’invito dell’Ateneo Veneto a tenere questo nuovo ciclo di lezioni, tutte ad ingresso libero e gratuito.

 

Programma del Corso di Storia Veneta 2024

Mercoledì 10 gennaio 2024
Alfredo Viggiano (Università di Padova)
Introduzione: Il popolo di Venezia. Storie di un soggetto sfuggente

Mercoledì 17 gennaio 2024
Mario Infelise (Università di Venezia)
I luoghi delle opinioni. Farmacie, caffè e altri spazi di sociabilità

Mercoledì 24 gennaio 2024
Alessando Metlica (Università di Padova)
Dove sfilano i Procuratori di San Marco?
Rituali civici, spazi urbani e mecenatismo nella Venezia barocca

Mercoledì 31 gennaio  2024
Matteo Casini (University of Massachusetts, Boston)
Il rito e il gioco, i campi e la Piazza

auguri di natale 2023

FESTIVITA’ DI FINE ANNO 2023 – CHIUSURA DELLA SEDE

Cari Soci e Amici dell’Ateneo Veneto,

per le Festività di Fine Anno il nostro istituto rimarrà chiuso da venerdì 22  dicembre 2023 a domenica 7 gennaio 2024.

Cogliamo l’occasione per inviare a tutti Voi i nostri migliori auguri.

Arrivederci al Nuovo Anno con tante, tantissime attività e nuove iniziative!

Vi aspettiamo dall’8 gennaio 2024.

“UNA IDEA PER IL FUTURO” – UN PREMIO PER LE NUOVE GENERAZIONI

Ateneo Veneto lancia un nuovo premio finalizzato alla promozione del talento ideativo e progettuale degli studenti veneti appartenenti alle scuole di ogni ordine e grado.
Un’idea che è maturata nell’ambito del progetto “L’Ateneo dei Giovani”, che ha l’obiettivo di coinvolgere in maniera sempre più propositiva le giovani generazioni nelle attività dell’istituto culturale.
Con questi obiettivi è nato il Premio “UNA IDEA PER IL FUTURO”, ideato dalla socia dell’Ateneo Veneto Giovanna Pastega, giornalista e scrittrice, e dalla Presidenza dell’Ateneo Veneto con il contributo economico di Banca Intesa San Paolo: un premio dedicato a idee e progetti inediti per il futuro, elaborati dagli studenti veneti di ogni ordine e grado scolastico, università comprese, in ambito culturale, scientifico, economico, sociale, ecologico, artistico.
Gli studenti che decideranno di partecipare al premio dovranno proporre e sviluppare idee nuove per il futuro del nostro territorio, della nostra società, della nostra cultura e della nostra economia per dare forma in maniera costruttiva e condivisa nei loro territori a quello che sarà il futuro sociale, economico, etico, civile e culturale del nostro paese.

LINEE BASE: per ogni livello scolastico gli studenti – in gruppo o singolarmente-, sotto la guida dei loro docenti, dovranno proporre un’idea nuova capace di incidere sul futuro della loro realtà territoriale (o regionale o provinciale o comunale o di ambito specifico o anche trasversale, etc.).
Ovviamente ogni idea nell’ambito della partecipazione al Premio dovrà essere accompagnata da un progetto operativo/esecutivo dettagliato ai fini della sua attuazione, secondo quanto verrà illustrato nel bando.
Un progetto che gli studenti dovranno definire in ogni aspetto operativo/realizzativo (gestione dei costi compresa), come se facessero parte di team di progettazione.
Nella sezione “studenti universitari” potranno partecipare con un progetto tutti gli studenti regolarmente iscritti ad una delle tante università del Veneto, sia singolarmente che in gruppi.

RICADUTE SUL TERRITORIO: Ogni progetto concorrente al Premio dovrà essere assolutamente originale, ideato e studiato nel dettaglio per essere concretamente realizzato nell’intero territorio veneto o in specifici ambiti della regione e/o nei singoli territori (aree specifiche, città, province) al fine di migliorarne e innovarne l’assetto culturale, sociale, economico, ecologico, artistico, etc.

IN PALIO ci sono premi in denaro che saranno consegnati alle scuole o direttamente agli studenti per la categoria “università”.

PREMI SCUOLE ELEMENTARI:
1° PREMIO = 300 EURO
2° PREMIO = 200 EURO
3° PREMIO = 100 EURO

PREMI SCUOLE MEDIE:
1° PREMIO = 400 EURO
2° PREMIO = 300 EURO
3° PREMIO = 200 EURO

PREMI SCUOLE SUPERIORI:
1° PREMIO = 600 EURO
2° PREMIO = 500 EURO
3° PREMIO = 400 EURO

PREMIO SPECIALE STUDENTI UNIVERSITARI = 1.000 EURO

TIME-LINE “UNA IDEA PER IL FUTURO” I EDIZIONE: apertura del bando 20 novembre 2023, chiusura bando 30 aprile 2024.
Le scuole avranno circa 6 mesi di tempo durante il corso dell’anno scolastico per elaborare e presentare il progetto dei loro studenti/classi al Premio.
Stessa cosa per gli studenti universitari.

PREMIAZIONI
Le premiazioni si svolgeranno nei saloni dell’Ateneo Veneto a Venezia il 29, 30, 31 maggio 2024

GIURIA: La giuria sarà composta da Antonella Magaraggia, magistrato, presidente dell’Ateneo Veneto; Filippo Maria Carinci, docente di archeologia, vicepresidente dell’Ateneo Veneto; Giovanna Pastega giornalista, socia dell’Ateneo Veneto; Paola Marini, storica dell’arte, delegata agli Affari Speciali dell’Ateneo Veneto; Maura Manzelle, architetto, socia dell’Ateneo Veneto; Carlo Giupponi, docente di economia ambientale, socio dell’Ateneo Veneto; Stefano Bonetti, docente di Fisica della Materia.

Il bando è scaricabile  QUI      oppure dal sito dell’ Ufficio Scolastico Regionale del Veneto.

San Donato Murano

Corso di Storia dell’Arte 2023 – Venezia medievale: la scultura

Un salto indietro nel tempo per arrivare al Medioevo: il Corso di Storia dell’Arte – organizzato come di consueto da Ateneo Veneto e Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani – ci invita quest’anno ad approfondire la scultura della Venezia medievale.
Il Corso, a cura di Michela Agazzi e Martina Frank, si articola in cinque lezioni nel corso delle quali verranno presentati alcuni casi di sculture di arredo liturgico e architettoniche, opere realizzate per sepolture e per devozione, oltre a sculture di altre epoche e culture (reimpiegate nei contesti veneziani). Verranno inoltre esaminati gli esiti della produzione di officine veneziane, ma anche gli apporti di altre esperienze scultoree di altissimo livello: da quelle tardoantiche a quelle bizantine, fino agli aggiornamenti gotici.
Nel territorio veneziano infatti, durante il Medioevo (oltre 9 secoli dal VI-VII fino all’inizio del XV) le espressioni scultoree sono collegate principalmente ai luoghi religiosi: non solo le chiese, ma anche gli spazi ad esse collegati (i cimiteri e i campi).
Ma a Venezia matura molto presto (fin dal IX secolo) anche una scultura collegata alle esigenze civili: i pozzi principalmente, cui si aggiungono poi capitelli e lastre figurative (patere e formelle). Seguendo il filo delle testimonianze giunte fino a noi – frammentarie, decontestualizzate o ancora in situ – è possibile quindi conoscere l’evoluzione delle forme di una produzione sempre più consistente e variata e i contesti per cui queste opere sono state realizzate. Tra questi verrà data particolare attenzione alla basilica di Santa Maria Assunta di Torcello e alla basilica di San Marco.

PROGRAMMA  –   Aula Magna,  ore 17.30

Mercoledì 22 novembre 2023
Lezione inaugurale
Michela Agazzi, Università Ca’ Foscari
La scultura nel medioevo veneziano

Mercoledì 29 novembre 2023
Devis Valenti, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna
La scultura altomedievale della cattedrale di Torcello: analisi stilistica e contesto

Mercoledì 6 dicembre 2023
Myriam Pilutti Namer, Università Ca’ Foscari
Riciclare sculture a Venezia nel Medioevo

Mercoledì 13 dicembre 2023
Fabio Coden, Università di Verona
Da Bisanzio a San Marco: l’impiego della scultura ad incrostazione di mastice a Venezia e in area altoadriatica

Mercoledì 20 dicembre 2023
Michela Agazzi, Università Ca’ Foscari
Scultura medievale fuori dalle chiese

 

Locandina Corso di Storia dell’Arte 2023

Cinema pellicola bobina

PER UNA STORIA DEL CINEMA IN PILLOLE

Tra le varie forme d’arte, il cinema esercita senz’altro sul pubblico un interesse particolare, tanto che anche l’Ateneo Veneto, nel corso degli ultimi vent’anni, lo ha inserito nella propria programmazione culturale. Dapprima è stato con Fermoimmagine, rassegna tematica no-stop svoltasi per oltre dieci anni, tra il 2002 e il 2012; quindi con ospiti e registi importanti, cui sono state affidate lectio magistralis, interventi e sguardi critici. Tra questi ci piace ricordare, tra i più recenti, Marco Bellocchio, Mario Martone, Krzysztof Zanussi, Luciano Emmer o Francesco Pasinetti, di cui è stata rievocata la figura in convegni e pubblicazioni.
Per questo motivo ora si è sentita l’esigenza di avviare un corso di storia cinema, nella linea dell’alta divulgazione che è propria dell’Ateneo Veneto: un ciclo di incontri tematici che introducano la platea ai momenti chiave della storia del cinema italiano e mondiale del secondo dopoguerra.
I relatori invitati sono tutti docenti universitari e/o critici cinematografici, tra cui Marco Dalla Gassa (Università Ca’ Foscari, Venezia), Adriano De Grandis (critico e saggista), Giuseppe Ghigi (critico cinematografico, già Università Ca’ Foscari) e Michele Gottardi (critico cinematografico, past president dell’Ateneo Veneto e curatore della rassegna Fermoimmagine) e altri in corso di definizione.
I temi individuati per quest’anno e i successivi, trattati con ricchezza di immagini e in modo non accademico, sono il neorealismo cinematografico, le nuove cinematografie, la New Hollywood, il cinema italiano degli anni Sessanta, il cinema di impegno civile.

Per il 2023 gli incontri – tutti a ingresso libero – si terranno tra ottobre e novembre nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, con inizio alle ore 17.30.

CORSO DI STORIA DEL CINEMA 2023
Mercoledì 18 ottobre 2023
Giuseppe Ghigi – Che cos’è il cinema?

Mercoledì 25 ottobre 2023
Michele Gottardi – Il neorealismo e la nuova Italia. Storia e caratteristiche di una breve epopea

Mercoledì 8 novembre 2023
Adriano De Grandis – New Hollywood. Come il cinema americano cambiò linguaggio e immaginario delle nuove generazioni

Mercoledì 15 novembre 2023
Marca Dalla Gassa – La scoperta del cinema asiatico nel secondo dopoguerra. Il ruolo della Mostra del Cinema

libro antico e schermo pc

Il progetto di digitalizzazione dei libri antichi

L’Ateneo Veneto possiede una biblioteca di oltre 60.000 libri e riviste, di cui 3.000 sono volumi antichi che i francesi concessero all’istituto nel 1812. Questi provengono, per la maggior parte, dai conventi soppressi di San Salvador, San Francesco della Vigna e Santo Stefano e, in minor numero, dalla Salute, dai Frari, dal Redentore, dalla Fava e dai Carmelitani Scalzi. Grande valore ha una serie di rari volumi di astronomia e medicina, pubblicati tra il Quattrocento e il Settecento.

Finora questi libri sono stati oggetto di interesse da parte di studiosi della materia, ma non accessibili al pubblico. L’Ateneo Veneto quindi ha colto nel 2022 l’opportunità di crescita offerta dal Bando “Cultura digitale” della Fondazione di Venezia, il cui obiettivo era supportare il comparto culturale della città – in particolare i musei, le biblioteche e gli archivi – nella sua evoluzione verso il mondo digitale e la progettualità innovativa, tramite la formazione di giovani nel settore della cultura.

In risposta a tale bando l’Ateneo ha proposto un “progetto di digitalizzazione di cento libri di medicina rari e antichi”, selezionati dalla direttrice della biblioteca, la professoressa Dorit Raines dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sulla base della loro rarità (scarsa o assente presenza in banche dati online, specialmente italiane) e del loro precario stato di conservazione. Tra questi, solo per fare un esempio, il capolavoro assoluto di Girolamo Fabrici d’Acquapendente De formato foetu. Venetiis: per Franciscum Bolzettam, 1600 (Patavii: ex typographia Laurentij Pasquati, impress. Almae universitatis iuristarum, 1601).

Per realizzare il progetto – iniziato a fine 2022 e concluso nell’estate 2023 – è stato scelto Kristian Gandin, studente della Laurea magistrale in Digital Humanities dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Questi ha partecipato prima ad un corso accelerato di catalogazione di libri antichi e, in seguito, ad uno di digitalizzazione ed elaborazione delle immagini con Color Checker e Camera Raw (plugin di Photoshop) e infine a un corso per l’inserimento di immagini e metadati nella piattaforma di archiviazione prescelta.

Per l’archiviazione a lungo termine di oggetti e collezioni digitali infatti l’Ateneo Veneto ha stipulato una convenzione con il Centro di Ateneo per le Biblioteche dell’Università di Padova, che ha realizzato, in collaborazione con l’Università di Vienna, una piattaforma denominata PHAIDRA (Permanent Hosting, Archiving and Indexing of Digital Resources and Assets), che risponde ai principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) indicati dalla Commissione Europea come linee guide di Data Management.

I libri rari di medicina digitalizzati sono caricati sulla suddetta piattaforma ad accesso gratuito in una sezione dedicata all’Ateneo Veneto (https://phaidra.cab.unipd.it/).

L’utente può sfogliare i libri tramite Book Viewer o scaricarli in formato PDF con licenza CC BY-NC-SA (Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo stesso modo).

In questo modo l’Ateneo Veneto, che ha come sua vocazione la divulgazione della cultura e l’accesso gratuito al suo patrimonio culturale e artistico, ha iniziato un interessante percorso che permetterà di raggiungere l’obiettivo di rendere fruibili questi tesori librari e di proteggerli da un ulteriore deterioramento.

Vale la pena ricordare che un primo passo verso la diffusione della conoscenza dei volumi rari di medicina conservati nella biblioteca dell’istituto era già stato fatto con la mostra Anatomia di una biblioteca: Cinquanta volumi di medicina dalla collezione storica dell’Ateneo Veneto, che si è tenuta a Venezia nell’aprile-maggio 2007, corredata da un catalogo che percorreva la storia della medicina attraverso i volumi esposti. La mostra ha avuto un notevole successo e il suo catalogo si trova in molte biblioteche italiane e all’estero.

Premiazione caorlina rosa

REGATA STORICA 2023: SECONDO POSTO ALLA CAORLINA ROSA SOSTENUTA DALL’ATENEO VENETO

Domenica 3 settembre 2023 rimarrà negli annali dell’Ateneo Veneto.

Per la prima volta in due secoli di vita, il nostro istituto ha voluto partecipare attivamente alla Regata Storica di Venezia, sostenendo uno degli equipaggi che si sono sfidati lungo il Canal Grande: quello della caorlina rosa della Canottieri Giudecca.

E l’emozione è stata tanta, anche perchè il “nostro” fortissimo equipaggio ha combattuto un serrato testa a testa con la caorlina bianca e alla fine ha tagliato il traguardo per secondo davanti a Ca’ Foscari, dove ad attenderlo c’era anche la Presidente Antonella Magaraggia.
Un grazie di cuore a tutti i componenti dell’equipaggio, che ci hanno fatto vivere una bellissima avventura all’insegna della tradizione della voga alla veneta: Gianluigi Fongher, Vittorio Selle, Mattia Costantini, Pietro Meneghini, Vito Redolfi Tezzat e Maurizio Rossi.

Con questo coinvolgimento attivo nella più famosa delle sfide remiere si è creato un legame simbolico tra due realtà – Ateneo Veneto e Regata Storica – apparentemente diverse, ma che appartengono alla antica tradizione culturale di Venezia e sono amate dai veneziani.

Logo regata 2023

L’ATENEO VENETO ALLA REGATA STORICA 2023

C’è sempre una prima volta!
Domenica 3 settembre 2023 sarà la prima volta per l’Ateneo Veneto alla Regata Storica.

Nel corso dei suoi oltre due secoli di vita la nostra istituzione, così legata alla cultura e alle tradizioni lagunari,  ha organizzato spesso eventi collaterali alla manifestazione remiera.
Questa volta però sosterremo attivamente uno degli equipaggi in gara lungo il Canal Grande: la caorlina rosa di Dorsoduro.
Il “nostro” equipaggio, che si è qualificato primo nella seconda batteria delle eliminatorie a Malamocco, è composto da Gianluigi Fongher, Vittorio Selle, Mattia Costantini, Pietro Meneghini, Vito Redolfi Tezzat e Maurizio Rossi.

L’Ateneo Veneto e la Regata Storica, realtà apparentemente diverse, vivono entrambe nel cuore della città, appartengono alla sua antica tradizione culturale e sono amate dai veneziani. Per questo il nostro Ateneo ha voluto sostenere la Storica e, in particolare, la caorlina rosa, il cui equipaggio porterà anche il logo dell’Ateneo Veneto“, spiega Antonella Magaraggia, presidente dell’Ateneo Veneto.

Gianluigi Fongher, a nome di tutto l’equipaggio, ha voluto ringraziare ufficialmente l’Ateneo Veneto per questo patrocinio “che, da veneziani, ci inorgoglisce non poco! Siamo da sempre convinti che “alleare” simbolicamente realtà così intrise della storia e della cultura veneziana possa costituire – almeno così lo sentiamo noi, per quanto concerne l’amata tradizione della voga alla veneta – un importante elemento di sostegno e visibilità in una città che sta soffrendo un tremendo analfabetismo di ritorno. Il morale dell’equipaggio è alto e pure la voglia di far bene. Faremo quanto nelle nostre possibilità per ricambiare l’attenzione che l’Ateneo ci ha voluto concedere.

Adesso sapete per chi fare il tifo! Forza caorlina rosa!

Glass Art Now mostra vetri ungheresi

GLASS ART NOW! I 1000 anni del vetro ungherese

GLASS ART NOW ! I 1000 anni del vetro ungherese
2 – 15 settembre 2023

Sabato 2 settembre alle ore 16.00 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto viene inaugurata la prima mostra collettiva ungherese di arte del vetro a Venezia.

Glass Art NOW! presenta all’Ateneo Veneto, con il titolo “I mille anni del vetro ungherese”, la storia del vetro nel bacino dei Carpazi, dai primi scavi romani fino ai giorni nostri, con quasi 100 reperti esposti legati al lavoro di ricerca effettuato dalla Fondazione Bohus-Lugossy sulla storia del vetro nel bacino dei Carpazi. I curatori hanno raggruppato gli oggetti in vetro della mostra in quattro unità tematiche sotto i nomi di città italiane e ungheresi: Roma, Venezia, Veszprém, Salgótarján.
I materiali storici sono stati selezionati dalle collezioni dei musei ungheresi e dei collezionisti privati che partecipano al progetto di ricerca dal curatore della mostra, il direttore della Fondazione Bohus-Lugossy, András B. Szilágyi, storico dell’arte e docente presso l’Università Moholy-Nagy di Arte e Design, e da Szonja Dohnál, co-curatrice, storica dell’arte e vice direttrice della Casa delle Arti di Veszprém.
I visitatori possono ascoltare in italiano e in inglese brevi storie su ciascuna delle quattro vetrine tematiche scansionando i codici QR posti sui tavoli, mentre chi desidera approfondire le storie complete può leggerle sul sito web della mostra.

I materiali dell’arte vetraria contemporanea esposti all’Ateneo Veneto sono stati invece realizzati coinvolgendo quasi quaranta artisti, molti dei quali hanno creato opere completamente nuove per la prima mostra di arte del vetro ungherese a Venezia.
László Hefter, “decano” dell’arte vetraria ungherese, artista del vetro premio Ferenczy Noémi e restauratore, membro dell’Accademia delle Arti Ungherese, che festeggia il suo 80esimo compleanno a settembre, ha creato una nuova opera per la mostra. Hefter è uno dei pochi artisti che utilizza il metodo medievale della pittura su vetro nelle sue opere contemporanee. La sua opera intitolata Fragmentum è un pannello di vetro antico dipinto che rappresenta i 50 anni del suo lavoro di designer del vetro architettonico. Anche Vajk Farkas ha creato per la mostra di Venezia il suo nuovo lavoro Struttura del colore, esplorando e sfruttando le nuove tecniche. James Carcass, artista del vetro britannico che vive in Ungheria, ha debuttato con l’opera Cranberry Split utilizzando diverse tecniche di soffiatura del vetro in un forno per il vetro aperto per un fine settimana presso la Manifattura di Parádsasvár, organizzato dalla Fondazione Bohus-Lugossy. È stato il direttore responsabile di un workshop di tre giorni per gli studenti del MOME nel luglio 2023 e gli oggetti in vetro lì creati saranno esposti anche alla mostra Glass Art NOW!
Zsuzsanna Deák presenta a Venezia un pezzo rilevante della sua collezione Ossidi e Metalli preziosi, la cui particolarità è data dall’inserimento di vari metalli tra gli strati di vetro. In collaborazione con l’Università ungherese Pannon, un’importante istituzione ungherese per la ricerca scientifica nel campo dell’industria dei silicati, ha sperimentato un processo per creare opere riciclando rottami di vetro edile e fanghi di vetro. Quest’anno è stata candidata al premio EDIDA “Iniziativa sostenibile dell’anno” da ELLE Deco International.

“In concomitanza con la Biennale di Architettura di Venezia del 2023 verrà presentata la “Spirale spaziale”, modello architettonico in scala 1:100 del Museo europeo dell’Arte vetraria contemporanea” sottolinea Eszter Bohus, fondatrice della Fondazione Bohus-Lugossy.
La forma dell’edificio è ispirata agli eponimi della fondazione: alla scultura “Spirale spaziale” (1979, The Corning Museum of Glass) dello scultore del vetro Zoltán Bohus (1941-2017), con la forma dell’iconico embrione al centro della sua curva a spirale, tipico della scultura del vetro di sua moglie Mária Lugossy (1950-2012). L’edificio, concepito come museo del vetro, rappresenta quindi l’embrione, il nucleo della vita, attorno al quale lo spazio e il tempo si muovono a spirale in un unico continuum, simboleggiando il costante rinnovamento della vita e dell’arte del vetro.

La mostra Glass Art NOW! è collegata al festival internazionale THE VENICE GLASS WEEK, che si apre il 9 settembre 2023.

Glass Art NOW! è stata realizzata con il contributo del programma Veszprém-Balaton 2023 Capitale Europea della Cultura, in quanto la regione di Veszprém è uno dei più importanti centri di produzione del vetro in Ungheria. La produzione del vetro è presente sin dalla metà del XVIII secolo nelle foreste del Bakony, nella regione di Veszprém. Per molti decenni, generazioni di vetrai e famiglie, la maggior parte delle quali provenienti dalla Germania, produssero vetro nei forni da loro costruiti nei boschi. Il lavoro degli otto forni è stato poi proseguito dalla nona fabbrica di vetro di Ajka, che iniziò la produzione nel 1878. Gli oggetti in vetro qui prodotti erano caratterizzati da tecniche sofisticate e il lavoro degli artisti artigiani ne garantiva la qualità.

“Le opere e le installazioni presentate nei progetti di arte figurativa, fotografica e design del programma della Capitale Europea della Cultura Veszprém-Balaton 2023 (VEB2023 CEC) rappresentano il patrimonio naturale e culturale e la realtà quotidiana della regione. Riteniamo straordinariamente importante mostrare le persone e le comunità che vivono qui insieme alle tradizioni che caratterizzano questa regione. Oggi l’artigianato, la lavorazione e la modellazione dei vari materiali, accanto alle vecchie tecniche, offrono nuove possibilità, permettendoci di illustrare sia il passato che il presente, la tradizione e l’innovazione. In qualità di Capitale europea della cultura, continuiamo a credere che sia essenziale invitare e mettere in mostra artisti nazionali e internazionali. Siamo molto contenti quando iniziative e programmi ungheresi e stranieri si uniscono per rafforzare il lavoro e il pensiero comune” ha dichiarato Can Togay, consulente culturale e creativo del progetto Veszprém-Balaton 2023 Capitale Europea della Cultura.

Alto patrocinatore della mostra è Tibor Navracsics, commissario ministeriale per la Capitale Europea della Cultura Veszprém-Balaton 2023.
Anche la maggior istituzione ungherese d’istruzione superiore, l’Università Pannon di Veszprém, sarà presente all’evento. L’istituzione è un’università con una lunga tradizione nella ricerca scientifica e nella formazione nell’industria dei silicati. A breve lancerà un corso di formazione professionale in arte del vetro nell’ambito della collaborazione con la Fondazione Bohus-Lugossy.

 

Glass Art NOW!
2 – 15 settembre 2023, dalle 11 alle 19
Aula Magna dell’Ateneo Veneto
INGRESSO LIBERO

Organizzato dalla Fondazione Bohus-Lugossy e da FAMPATH, con il contributo di Veszprém-Balaton 2023 Capitale Europea della Cultura, del Comune di Veszprém, dell’Accademia Ungherese delle Arti, dell’Accademia d’Ungheria di Roma e del Progetto Liget Budapest.

Ulteriori informazioni: http://www.glassartnow.eu/

cartello chiusura estiva 2023

CHIUSURA ESTIVA 2023

Gentili Soci e Amici dell’Ateneo Veneto,

come ogni anno con la stagione estiva le attività accademiche si interrompono, per poi riprendere con la nuova programmazione a partire da settembre 2023.

La Segreteria e la Biblioteca dell’istituto rimangono chiuse da sabato 5 a domenica 20 agosto 2023.

art night 2023 balboni

ART NIGHT VENEZIA 2023 – Talking Blues

TALKING BLUES: come la musica libera dalle catene
Sabato 17 giugno 2023 – Aula Magna, ore 21.00

Sarà la musica a colorare la notte veneziana all’Ateneo Veneto per ART NIGHT VENEZIA 2023.
La manifestazione, giunta alla 12° edizione, è ideata e coordinata dall’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con il Comune di Venezia, con il patrocinio della Regione del Veneto. Ispirandosi al “tema libero” proposto dall’Università di Ca’ Foscari per questa edizione, Ateneo Veneto dedica la sua notte dell’arte alla “musica della libertà” per eccellenza, ovvero alla storia del blues.

Sarà l’incursore sonoro MATTIA BALBONI ad accompagnare il pubblico (Aula Magna, ore 21.00) in un viaggio musicale che racconta la storia del blues, che nasce dall’incontro tra la cultura africana e quella europea, incubato in secoli di schiavismo. Una musica che parlava di sopravvivenza, di amore, di spiriti, di Dio, di alcool e di donne, suonata da persone che non avevano altro che loro stesse. Le radici del blues vanno ricercate proprio nei canti delle comunità degli schiavi afroamericani nelle piantagioni degli Stati Uniti d’America: una melodia che è stata alla base del percorso di liberazione e del riscatto dalla schiavitù.

La lezione-concerto di Mattia Balboni, accompagnato dalla sua chitarra, racconta dunque la storia di una comunità ma anche di singole persone attraverso la loro musica: partendo dal Mali, passando dai canti nei campi per lavorare tutti in sincronia, alle canzoni per tener calmi i muli sull’argine del Mississippi, ai bluesman vagabondi e reietti, fino a quelli pronti a conquistare il mondo con la chitarra elettrica e le poderose sezioni di fiati, una musica che sfocerà nel Rhythm and Blues, nel Rock & roll, nel soul, nel r ‘n b.
Il successo del blues è stato talmente globale da influenzare fortemente, o addirittura far nascere, molti degli stili della musica moderna e diventando, a partire dagli anni 1960, uno dei fattori d’influenza dominanti nella musica pop del Novecento.

Mattia Balboni si definisce un “incursore sonoro”. Ha iniziato a suonare il pianoforte a 5 anni e la chitarra a 10, successivamente ha studiato altri strumenti da autodidatta e presso scuole. Ha partecipato a laboratori internazionali, interessandosi anche di elettronica e tecnica del suono. Dottore in Musicologia, fonico, chitarrista blues, rock ‘n roll, country, rock e funk, realizzatore di colonne sonore per spettacoli di teatro e danza contemporanea di esperienza ormai decennale (a volte improvvisate live con più strumenti, a volte realizzate nel suo studio di registrazione), collabora con cantautori, DJ e band nelle più svariate vesti. A ciò affianca varie attività di didattica musicale.

La conferenza-concerto è a ingresso  libero e gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
Non è necessaria la prenotazione.

Mansueti Miracolo reliquia croce san lio

Rinascimento quotidiano e le donne a Venezia

Per la prima volta l’Ateneo Veneto dedica un ciclo di incontri alla Storia delle donne a Venezia.
A curarlo è la storica Tiziana Plebani che ha intitolato il nuovo corso, che si tiene nel mese di maggio 2023, “Rinascimento quotidiano e le donne a Venezia”
Tradizionalmente quando si parla di Rinascimento ci si riferisce soprattutto al processo di rinnovamento culturale e filosofico che produsse un incremento di conoscenze e che, soprattutto in Italia, si espresse attraverso delle vette artistiche e letterarie con personalità di grande rilievo.
Il panorama non è privo di figure di donne illustri, letterate, rettrici – in proprio o in assenza dei coniugi – di piccoli o medi stati italiani, oppure di profetesse e mistiche. Ma seppure queste siano prospettive importanti, rimangono racchiuse all’interno di ambienti elitari o circoscritti che poco sanno parlarci della vita quotidiana delle donne.
Molto invece possiamo conoscere se spostiamo lo sguardo sulla vita economica e sociale: un cambiamento di focale che sovente smentisce la presunta marginalità femminile e l’assenza di donne sul piano culturale, produttivo e relazionale.
Questo primo ciclo di incontri vuole porre l’attenzione proprio sulle pratiche concrete, grazie ai risultati della storiografia più recente sulla realtà veneziana: si tratterà quindi di alfabetismo, accesso alla cultura e alla diffusione delle conoscenze in relazione anche ai mestieri femminili; di proprietà, lavoro e capacità di agire; infine del ruolo delle donne all’interno delle confraternite laiche e loro collocazione nel tessuto sociale.

Mercoledì 10 maggio 2023
Leggere scrivere e far di conto: i saperi pratici delle donne veneziane
Relatrice: Tiziana Plebani

Mercoledì 17 maggio 2023
Movimento confraternale e presenza femminile: il caso veneziano
Realtrice: Francesca Ortalli

Mercoledì 24 maggio 2023
‘Per esser poveretta l’era ben fornita’: diritti, proprietà, lavori delle donne a Venezia
Relatrice: Anna Bellavitis

Gli incontri si tengono in Aula Magna con inizio alle 17.30 e sono a ingresso libero e gratuito.

intelligenza artificiale

World Z-inspection® Conference e affidabilitá dell’Intelligenza Artificiale

Si è svolta all’Ateneo Veneto la prima conferenza mondiale sull’Intelligenza Artificiale:  World Z-inspection® Conference si è tenuta il 10 e 11 marzo 2023 nella Sala Lettura dell’istituto di Campo San Fantin, a Venezia.

Download conference reader 

Dopo due giorni di lavori in cui si sono confrontati una sessantina di partecipanti da tutto il mondo, è stato redatto il seguente documento finale:

The first World Z-Inspection® Conference in Venice took place on March 10 and 11 at the Ateneo Veneto in Venice Italy.

The interdisciplinary meeting welcomed over 60 international scientist and experts from AI, ethics, human rights and domains like healthcare, ecology, business or law.

The main message of the conference was the need of a Mindful Use of AI (#MUAI).

At the conference the practical use of the Z-Inspection® process to assess real use cases for the assesment of trustworthy AI were presented.
Among them :

– The Pilot Project: “Assessment for Responsible Artificial Intelligence” together with Rijks ICT Gilde – part of the Ministry of the Interior and Kingdom Relations (BZK)- and the province of Fryslân (The Netherlands);

– The assessment of the use of AI in times of COVID-19 at the Brescia Public Hospital (“ASST Spedali Civili di Brescia“).

Two panel discussions on “Human Rights and Trustworthy AI” and “How do we trust AI?“ provided an interdisciplinary view on the relevance of data and AI ethics in the human rights and business context. Companies that are leading the way in the responsible use of AI, such as Zurich Insurance, Merck, Roche and Credit Suisse were sharing insights on how to inspire trust in a digital society in order to best serve customers and society at large.

Asked for the future of data ethics, Lisa Bechtold, Global Lead AI Assurance & Data Governance, Zurich Insurance, highlighted: “As most recent advances in AI such as generative AI are transforming our society, way of living and work (#futureofwork), the ethics of data & AI will be one of the key themes guiding our future to protect human rights and a human-centric approach to technology overall. This clearly illustrates the importance of interdisciplinary high-profile events like this 1st Global Z-Inspection® Conference.“

This premiere World Z-Inspection® Conference was held in cooperation with Global Campus of Human Rights  and   Venice Urban Lab 
and was supported by Arcada University of Applied Science, Merck, Roche and Zurich Insurance Company.

Locandina archeologia 2023

CORSO DI ARCHEOLOGIA 2023 – Il sacro nel Veneto antico

Il sacro nel Veneto antico: divinità e luoghi di culto. E’ questo il titolo del Corso di Archeologia 2023, a cura di Margherita Tirelli, che intende focalizzare i diversi aspetti della religiosità dei Veneti antichi a partire dall’età preromana fino all’età romano-imperiale, per concludersi quindi con l’avvento del Cristianesimo.
Nel corso dei sei incontri in cui si articola il corso saranno presentate e analizzate le divinità, i luoghi di culto, le liturgie e le ritualità degli antichi abitanti della nostra regione.

Nella prima lezione di martedì 14 marzo 2023 (Aula Magna, ore 17.30)  viene presentata una panoramica sui principali aspetti della religiosità dei Veneti antichi con un particolare focus sulla documentazione di Este e del santuario della dea Reitia.
Il secondo appuntamento è incentrato sul santuario del dio Altino, luogo di culto internazionale, preposto all’integrazione degli stranieri in seno alla compagine veneta.
La terza conferenza approfondisce il fondamentale ruolo giocato dall’acqua all’interno dei santuari veneti dell’area euganea ed alpina.
I profondi cambiamenti che l’avvento della romanità comportò nella prassi religiosa delle comunità del Veneto antico, sia in ambito pubblico che privato, sono il tema affrontato nella quarta lezione del ciclo mentre nella quinta viene proposta una panoramica dell’architettura sacra di età romano-imperiale nei municipi e nelle colonie venete.
Infine la Cristianizzazione è l’oggetto del sesto ed ultimo appuntamento, nel corso del quale verranno illustrate le prime testimonianze dell’avvento della nuova religione attraverso l’analisi della documentazione epigrafica.

Le lezioni, a cadenza settimanale, sono a ingresso libero e gratuito. Non è richiesta prenotazione.


ARCHEOLOGIA 2023 – PROGRAMMA

Martedì  14 marzo – Aula Magna, ore 17.30
La religiosità degli antichi Veneti
Relatrice: Loredana Capuis

Martedì  21 marzo 2023 – Aula Magna, ore 17.30
Il santuario del dio Altino: stranieri e lupi
Relatrice: Margherita Tirelli

Martedì  28 marzo 2023 – Aula Magna, ore 17.30
“La scoperta dell’acqua calda”. Santuari euganei e alpini dei Veneti antichi
Relatrice: Giovanna Gambacurta

Martedì  4 aprile 2023 – Aula Magna, ore 17.30
Quando gli dei nel Veneto prendono casa e volto? Il passaggio al pantheon romano
Relatrice: Giovannella Cresci Marrone

Venerdì  14 aprile 2023 – Aula Magna, ore 17.30
Capitolia e templa
Relatore: Luigi Sperti

Martedì  18 aprile 2023 – Aula Magna, ore 17.30
La Cristianizzazione della Venetia alla luce della documentazione epigrafica
Relatore: Lorenzo Calvelli

Ilaria Capua 211° AA

ILARIA CAPUA INAUGURA IL 211° ANNO ACCADEMICO DELL’ATENEO VENETO

Con la cerimonia di inaugurazione del 211° Anno Accademico, che si è tenuta la mattina di sabato 25 febbraio, si è aperta ufficialmente l’attività istituzionale dell’Ateneo Veneto per il 2023. La prolusione, dal titolo Salute circolare: la salute del futuro è stata affidata alla virologa Ilaria Capua, alla sua prima uscita ufficiale dopo il suo rientro in Italia.
Ad accogliere nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto la relatrice e le Autorità civili e militari invitate è stata la Presidente Antonella Magaraggia, assieme al VicePresidente Filippo Maria Carinci, al Segretario Accademico Alvise Bragadin e alla Delegata agli Affari Speciali Paola Marini.
Alla Presidente Magaraggia è spettato il compito di illustrare le attività in essere o che sono state programmate per il nuovo Anno Accademico dell’istituto. La tradizionale offerta culturale infatti si arricchisce di nuovi cicli di incontri che seguono precisi filoni tematici: dai “Colloqui di medicina e chirurgia” all’ATENEOinVIAGGIO, su viaggiatori antichi e recenti, fino a DonnAteneo, che prevede, oltre a vari convegni riguardanti la condizione femminile, un corso sulla “Storia delle donne a Venezia”.

“Un filone cui teniamo molto è quello relativo ai problemi della città: i prossimi incontri del nostro istituto saranno dedicati al contributo di ingresso e ai problemi legati alla residenzialità, oltre che alle leggi speciali per Venezia nel cinquantesimo anniversario dalla prima, del 1973. Dopo la giornata dedicata a “Studiare a Venezia”, dove abbiamo fatto dialogare più istituzioni (l’Università Ca’ Foscari, le biblioteche, gli archivi, le fondazioni e altri enti continueremo nell’anno in corso con un incontro sulla governance dei musei, come patrimonio della comunità. A questo proposito, tengo molto a sottolineare – ha proseguito la Presidente Magaraggia – la vocazione di alta divulgazione culturale dell’Ateneo. Siamo in un mondo in cui le informazioni sono tantissime e facilmente reperibili. Eppure difficilmente ne troviamo di corrette e imparziali. Questo perché la divulgazione è impresa complicata: va fatta da persone molto competenti e dotate di capacità comunicativa.  Inoltre nella nostra istituzione vengono assicurati pluralità delle idee e confronto corretto, contrariamente a quanto accade spesso nei dibattiti di questi tempi. E questo consente di trattare qualsiasi argomento, anche il più spinoso.” 

Dopo l’enorme successo registrato con le maratone di lettura che l’Ateneo ha organizzato – coinvolgendo gli studenti delle scuole superiori – in occasione di “Veneto che legge” e del “Giorno della Memoria”, è in fase di realizzazione un palinsesto di nuove “letture civili” che saranno organizzate coinvolgendo anche l’M9, la Fondazione Querini Stampalia e altre istituzioni cittadine. Sul fronte internazionale, il 30 aprile l’Ateneo ospiterà la seduta plenaria del Parlamento Europeo giovani, organizzazione voluta dal Parlamento Europeo che vede coinvolti giovani di tutta Europa e li incoraggia ad occuparsi dei problemi dell’attualità, ad esprimere il proprio pensiero e a prendere iniziative personali.

La Presidente ha poi dato la parola all’ospite d’onore, la virologa Ilaria Capua, alla sua prima uscita pubblica dal suo rientro in Italia. Dopo sette anni negli Stati Uniti, la scienziata ha appena accettato l’incarico offertole dalla sede di Bologna della prestigiosa Johns Hopkins University come Senior Fellow in Global Health. E proprio di salute globale, anzi, di salute circolare ha parlato nel suo speech all’Ateneo Veneto, spiegando come sia necessario comprendere che la nostra salute dipende dalla salute dell’intero ecosistema e gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono un veicolo per migliorare il nostro stare nel mondo.
“È possibile cambiare il modo di fare le cose e raggiungere livelli migliori di vita. Noi come homo sapiens dobbiamo guardare il futuro in modo nuovo. Dobbiamo essere più guardiani e meno invasori. Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile sono l’unica strada percorribile. Il pianeta e la salute del pianeta influenzano la salute delle persone così come fanno l’acqua, l’aria, la terra, il fuoco. Siamo una pedina di un sistema, una pedina che deve essere intelligente ha detto la virologa, invitando la platea ad adottare comportamenti responsabili.

La cerimonia si è poi conclusa con il tradizionale squillo della campanella che la Presidente Antonella Magaraggia ha fatto risuonare nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, dichiarando ufficialmente aperto il 211° Anno Accademico.

GUARDA IL VIDEO DELLA CERIMONIA

Fra' Mauro Geografia

Un nuovo ciclo dedicato alla geografia in un mondo che cambia

Prende avvio venerdì 3 marzo 2023 all’Ateneo Veneto (inizio ore 17.30) un nuovo ciclo di incontri dedicato alla geografia.
La Geografia è una scienza antica ma nel mondo globalizzato torna ad essere centrale per la sua capacità di rinnovarsi e per la visione olistica che offre a molti temi attuali; con chiavi di lettura importanti per interpretare la crescente complessità del mondo in cui viviamo, sia rispetto al tema della crisis (reale o solo presunta) della globalizzazione, sia rispetto al tema della sostenibilità, con particolare riferimento alla cultura dell’acqua e al rapporto tra ambiente e cibo.
Sono proprio questi i temi di cui vuole occuparsi il nuovo ciclo proposto al pubblico dall’Ateneo Veneto e curato dal socio Carlo Rubini.
In quattro incontri, tra marzo e aprile 2023, si affronteranno questi nodi tematici, che trovano nella Geografia e nel suo metodo la loro chiave interpretativa.

Nel primo incontro di venerdì 3 marzo, il geografo Franco Farinelli, Professore Emerito dell’Università di Bologna, affronta il tema del “salto di scala” che la modernità ha fondato come novità, cartografando l’intero globo e le sue parti, gli Stati, facendo adeguare questi alle loro mappe, diversamente dalle apparenze che prospettano il contrario. E’ la Terra che nella modernità ha assunto la natura di una mappa, e perciò spazio e tempo hanno guidato a lungo il nostro rapporto con essa. E ciò fino al nuovo salto di scala che la rete e le nuove tecnologie hanno imposto negli ultimi decenni del secolo scorso, smaterializzando quel rapporto spazio-tempo così radicato. Da qui è nata la globalizzazione, non scevra da pesanti contraddizioni con la sua stessa natura immateriale, che al contrario mantiene una sua materialità collaterale e indotta nell’aumento esponenziale della produzione e dello spostamento di merci, dell’energia per produrle e consumarle, della produzione di rifiuti. Ponendo infine un problema cruciale di sostenibilità.

Il tema della cultura e della civiltà dell’acqua, trattata da Francesco Vallerani, professore di Geografia umana e culturale all’Università Ca’ Foscari di Venezia (mercoledì 12 aprile) e quello di un nuovo rapporto tra ambiente, cibo e ciclo dell’alimentazione, trattato da Annalisa Colombino, ricercatrice di Geografia economico-politica a Ca’ Foscari (venerdì 19 maggio) si pongono proprio sul terreno della sostenibilità e di una loro irriducibile dimensione qualitativa, rispetto all’omologazione della globalizzazione, e modello di moderazione dei suoi effetti negativi.

Stefano Soriani, professore di Geografia economico-politica a Ca’ Foscari (venerdì 17 marzo) affronta invece la globalizzazione mettendo in discussione le narrative che la vedevano nel recente passato come unico paradigma fondante delle nostre società ed economie e riproponendo il tema della nuova centralità della geopolitica. Rimarcando che tuttavia la globalizzazione resta comunque l’orizzonte concettuale di riferimento per interpretare il mondo in cui viviamo in quanto processo complesso, contraddittorio e conflittuale, mai scontato nei suoi esiti.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e gratuito, senza prenotazione.

 

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI

Venerdi 3 Marzo 2023 – ore 17.30
FRANCO FARINELLI,  Professore Emerito Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Il mondo, la mappa, il globo: verso una nuova geografia

Venerdi 17 marzo 2023 – ore 17.30
STEFANO SORIANI,  Professore di Geografia economico-politica – Università Ca’ Foscari di Venezia
Cosa succede alla globalizzazione? La prospettiva della geografia economica e politica

Mercoledi 12 aprile 2023 – ore 17.30
FRANCESCO VALLERANI,  Professore di Geografia umana e culturale – Università Ca’ Foscari di Venezia
Fiumi e senso del luogo: raccontare memorie liquide

Venerdi 19 maggio 2023 – ore 17.30
ANNALISA COLOMBINO,  Ricercatrice di Geografia economico-politica – Università Ca’ Foscari di Venezia
Le geografie del cibo tra sostenibilità e strategie d’impresa: il caso di Eataly, tra cibo e immaginazione

Venire a Venezia balcone

VENIRE, A VENEZIA – Paolo Puppa e gli attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni

Venire, a Venezia
Dodici percorsi e qualche incrocio
04 febbraio > 25 marzo 2023

Lettura scenica a cura di Paolo Puppa
con le allieve attrici e gli allievi attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni
Alice Agnello, Isacco Bugatti, Matteo Di Somma, Cosimo Grilli, Silvia Luise, Marcello Luigi Orsenigo, Magdalena Soldati, Leone Tarchiani, Arianna Verzeletti, Mattia Vodopivec

Aiuto-regia Leonardo Tosini
Produzione TSV – Teatro Nazionale

Accademia Teatrale Carlo Goldoni è parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).

Dodici case parlano a un intervistatore americano, giunto in laguna per girarvi un corto sul problema dell’acqua. Negli States sono infatti convinti che la Serenissima sia destinata a sparire in qualche prossima catastrofe. È questa la trama di “Venire, a Venezia” il testo di Paolo Puppa che, tra febbraio e marzo, viene messo in scena in quattro appuntamenti nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, a partire da sabato 4 febbraio, alle ore 19.00.

Dodici case raccontano così segreti, aprono finestre a far luce su scheletri negli armadi, emettono sussurri e grida a patto che le interviste circolino solo al di là dell’Oceano. In una parola, dodici bizzarri personaggi, dodici veneziani eccentrici – ovvero i proprietari degli appartamenti che sono situati in un ideale percorso, dalla Stazione al Lido alla campagna – liberano pensieri ed ossessioni in una sorta di confessione pubblica dei desideri più reconditi.

Gli allievi del III anno dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del TSV – Teatro Nazionale guidati da Paolo Puppa, anche autore del testo, danno voce e corpo a questi inediti ritratti di chi abita la città lagunare.

“Venire, a Venezia” fa parte del programma di “Goldoni 400. Il Teatro Viaggiante”, il progetto promosso dal TSV-Teatro Nazionale assieme al Comune di Venezia, alla Regione del Veneto e al Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven in occasione delle celebrazioni dei 400 anni del Teatro Goldoni. Un’iniziativa triennale, promossa nell’ambito del Programma Regionale per la promozione dei Grandi Eventi 2022.

Paolo Puppa, accademico olimpico e già ordinario di storia dello spettacolo all’Università di Venezia nonché direttore del dipartimento delle arti, ha alle spalle volumi su Pirandello, Fo, Rosso di San Secondo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni, Storie della messinscena e della drammaturgia, monografie su attori come Baseggio, su registi come Brook e sul monologo. Come coeditor, ha diretto per la Cambridge nel 2006 The History of the Italian Theatre, per la Routdlege nel 2007 Encyclopedia of the Italian Literature, per la Cambridge Scholars nel 2013 Differences on stage, premiato col George Freedley Memorial Award. Nel 2014, La Serenissima in scena: Da Goldoni a Paolini (ETS), nel 2019 Scene che non sono la mia (Titivillus). Ha collaborato al Dizionario biografico degli italiani. Co-dirige la rivista “Archivio d’Annunzio. Come commediografo”, ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio (premio Bignami-Riccione ’99). Si ricordano, in particolare Famiglie di notte, Venire, a Venezia (ristampato nel 2022), Cronache venete, Le commedie del professore e il recentissimo Altre scene. Copioni del terzo millennio.
Sempre nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda da lui stesso interpretato. Nel 2008 ha vinto il premio teatrale Campiglia marittima con Tim e Tom. Nel 2015, il romanzo Ca’ Foscari dei dolori (Titivillus). Infine, nel 2018 ha vinto il premio nazionale Ugo Betti, dedicato ai terremotati, con Scosse in famiglia e agli inizi del 2019 il premio per la critica teatrale intitolata a Rosso di San Secondo, Marionetta d’argento. Nel settembre ’21 riceve altresì il Premio Carmine Giannella per l’opera complessiva di storico del teatro e di drammaturgo. Uscita per Bulzoni La recita interrotta, sulla trilogia meta-teatrale pirandelliana, così come la raccolta di copioni Il teatro della pandemia. Appena uscita, per Cue Press, La fine del mondo: una vita in serie.

Biglietto: 5 euro

ATENEO VENETO – VENEZIA
04 FEB ’23  – ore 19.00
11 FEB ’23 – ore 19.00
04 MAR ’23 – ore 19.00
25 MAR ’23 – ore 19.00

LUNEDI’ DELL’ARCHITETTURA 2023 – Venezia tra rinascite e rinascimenti

Tra rinascite e rinascimenti. L‘architettura veneziana in età moderna e contemporanea

Tra gennaio e marzo 2023 riprendono gli appuntamenti del lunedì dedicati all’architettura e curati da Paola Placentino (Università di Padova), Gianmario Guidarelli (Università di Padova) e Guido Zucconi (Università IUAV, Venezia).
Il nuovo ciclo di sei lezioni si concentra sulla capacità di Venezia di rinnovarsi e ripensarsi architettonicamente.

Nell’arco di cinque secoli, tra il Cinquecento e il Novecento, Roma e Bisanzio si alternano come modelli per Venezia, dove la nozione di rinnovamento architettonico si associa immancabilmente ad un ripensamento della propria memoria, e della propria identità; ragioni politiche e religiose, oltre che opportunità economiche, spingono la città a riflettere sulle proprie origini e ad attingervi spunti per un nuovo slancio rivolto al futuro. A differenza di altri centri (come Firenze o Milano), a Venezia, questo tipo di ricerca deve essere letto in una relazione tanto complessa, quanto variabile con i modelli del passato: più che di Rinascimento dunque è legittimo parlare di Rinascimenti.

Tra XV e XVI secolo l’adozione del linguaggio architettonico “all’antica” avviene come “rivestimento” di spazi della tradizione lagunare: palazzi, impianti chiesastici basilicali, Scuole e così via.
In questa particolarissima forma di “Rinascimento locale”, il riferimento a Bisanzio (prima ancora che a Roma) è parte dell’idea di rinascita dell’antico e porta, per esempio, alla rielaborazione del cosiddetto spazio cultuale ad quincunx, ben visibile nella chiesa di San Salvador. La forza inerziale della tradizione veneziana si fa sentire anche nell’architettura cosiddetta “minore”, nel momento in cui l’aumento demografico della città impone la costruzione di una ingente quantità di nuovi alloggi, realizzati adottando una strategia di standardizzazione tipologica e tecnologica: si tratta di una vera e propria forma di proto-industrializzazione edilizia, che mantiene però tutte le caratteristiche delle tecniche costruttive tradizionali. L’arrivo di Jacopo Sansovino a Venezia (1527) e la renovatio della piazza San Marco introducono un linguaggio architettonico ispirato alla Roma del primo Cinquecento; il paradigma cambia soltanto in modo parziale e tutte le novità (tecnologiche, linguistiche e spaziali) saranno filtrate dalle successive generazioni di proti e maestranze.

Nel secolo successivo una rinascita interessa Venezia e la sua architettura dopo la peste del 1630, che imprime una battuta d’arresto ai traffici commerciali e più in generale all’economia dello Stato. In realtà la Repubblica con i suoi cittadini si rimette in gioco presto, sia nella Dominante che nell’esteso e popoloso suo territorio. L’architettura naturalmente risente dei cambiamenti negli investimenti fondiari e delle nuove gerarchie produttive. La casa di città del patrizio-mercante e la casa-di-villa in terraferma non cessano di essere centrali nella vita dei committenti ma, a partire dall’impianto tradizionale le prime e dalle invenzioni palladiane le seconde, sono rinnovate profondamente senza tradire i modelli originari. Anche in questo caso saranno i proti o i cosiddetti ‘architetti di diletto’ (Antonio Gaspari, Girolamo Frigimelica Roberti, Giorgio Massari, Francesco Maria Preti etc.) a operare la mediazione tra la tradizione costruttiva, le necessità abitative e le novità in arrivo dalle corti europee.

In città sulla spinta delle invenzioni di Baldassarre Longhena il palazzo veneziano, pur mantenendo l’impianto della casa-fondaco, si trasforma in una articolata macchina, utile agli agi della vita cittadina e alla socialità, accogliendo raffinate soluzioni progettuali di respiro europeo. Nelle campagne la stabile presenza padronale, l’introduzione di novità agronomiche e la diffusa pianificazione dei lavori agricoli trasformano le ville, di ascendenza palladiana, da dimore temporanee in vere e proprie residenze aristocratiche, intorno alle quali gravitano nel settecento grandi aziende agricole.

Tra secondo Settecento e primo Ottocento, sullo sfondo di una Serenissima che sta scomparendo, si consuma l’ultimo atto di un’architettura  ispirata a Roma, attraverso l’opera di a Palladio. Questo vale per la teoria (Temanza, Milizia, Bertotti Scamozzi), e per il progetto ove spicca Giannantonio Selva con la sua capacità di adattare modelli all’antica a temi nuovi, come nel caso del Teatro La Fenice. Dopo la caduta della Repubblica, con l’alternanza tra governo francese e austriaco, inizia una fase di “omologazione” con ampi risvolti alla scala urbana e architettonica: da un lato con l’interramento di canali, costruzione di ponti, dall’altro con adattamento di ex-conventi a nuove funzioni di uso pubblico (scuole, ospedali, musei): ne è ottimo esempio la ristrutturazione del complesso della Carità in Accademia.

Dopo il 1848, si apre una nuova fase. Ora, la ricerca di nuovi riferimenti architettonici si indirizza verso due fondamentali fonti di ispirazione: una di matrice artistica riguarda la tradizione bizantina  tradotta in modelli da applicarsi soprattutto all’edilizia residenziale, tanto alla grande quanto alla piccola scala (ivi inclusi il villino e l’hotel). Il Lido ne costituirà il più importante campo di sperimentazione. L’altra fonte rimanda, specie dopo il 1880, alla cosiddetta “Venezia minore”, con riferimenti anche alla qualità e alla complessità dello spazio, tra calli, campielli e sottoporteghi. Fotografia, vedutismo, letteratura alimentano i modelli di una “architettura senza architetti” che troverà il suo principale campo di applicazione nell’edilizia popolare, in particolare nel Quartiere di Sant’Elena e poi, nel corso del Novecento, con le realizzazioni del Villaggio San Marco (1949-61) e del complesso di Mazzorbo (1979-82).

Joseph Heintz Sala Maggior Consiglio Venezia

Inizia il Corso di Storia Veneta 2023 – Per una storia di Palazzo Ducale

Mercoledì 11 gennaio 2023 (Aula Magna, ore 17.30) inizia il nuovo Corso istituzionale di Storia Veneta incentrato quest’anno su “Il potere delle immagini. Le immagini del potere. Per una storia del Palazzo Ducale”.

La lezione inaugurale è tenuta dal direttore, lo storico Alfredo Viggiano, dell’Università di Padova, che illustrerà al pubblico i contenuti delle sei lezioni in cui si articola il Corso quest’anno.

Al centro dell’indagine politica e artistica c’è il Palazzo Ducale (meta turistica per eccellenza della Venezia contemporanea) che ha costituito – dalle sue origini fino alla caduta della Repubblica, nel 1797 – la sede della sovranità della Repubblica.
Palazzo Ducale è residenza del Doge (figura che nel corso del tempo assume connotazioni sacrali) e luogo di insediamento delle istituzioni politiche più importanti (il Maggior Consiglio, il Consiglio di Dieci, il Senato) e di numerosissime altre magistrature.
Rituali e prassi concrete delle istituzioni collaborano alla presentazione e alla rappresentazione del potere nelle sue diverse dimensioni.
Il Corso di Storia Veneta si propone di mettere insieme i due percorsi di indagine – quello politico e quello artistico – che solitamente vengono tenuti distinti, evidenziandone i possibili intrecci.
Da una parte, come appare immediatamente evidente a chi visita Palazzo Ducale oggi come un tempo, la sequenza delle sale dispiega un programma iconografico di straordinaria ricchezza. Imprese guerresche e atti di pace si susseguono; eventi storici e leggende raccontano per immagini il mito repubblicano. Il progetto iconografico ha coinvolto, come è noto, alcuni dei maggiori pittori veneziani, da Carpaccio a Veronese, da Tiziano a Tintoretto e così via.
Sul versante del governo degli affari, è possibile invece mettere in evidenza la vivacità della vita politica, economica e amministrativa della Serenissima (conflitti, relazioni di potere, retoriche), colta nelle voci dei protagonisti: nobili e avvocati, burocrati e mercanti, sudditi e rappresentanti delle comunità degli stadi da terra e da mar, ambasciatori imperiali, turchi, inglesi, francesi. Nei corridoi di Palazzo Ducale, accanto a tutte queste figure, se ne  insinuano altre dai tratti più incerti, come spie e informatori, che rendono più fluidi i confini fra interno ed esterno, fra pubblico e segreto.

Il Corso è stato realizzato grazie alla generosità di storici, storici dell’arte ed esperti della materia che hanno accettato l’invito dell’Ateneo Veneto a tenere questo nuovo ciclo di lezioni, tutte ad ingresso libero e gratuito.

Locandina CSV 2023

 

Programma del Corso di Storia Veneta 2023

Mercoledì 11 gennaio 2023
Introduzione al corso del direttore
Alfredo Viggiano (Università di Padova)

Mercoledì 18 gennaio 2023
Ricevere gli ambasciatori
Mario Infelise (Università Ca’ Foscari)

Mercoledì 25 gennaio 2023
I sudditi nel Palazzo
Giovanni Florio (Università di Padova)

Mercoledì 1 febbraio 2023
Gli occhi della giustizia: l’Avogaria di Comun
Alfredo Viggiano (Università di Padova)

Mercoledì 8 febbraio 2023
I segreti del Palazzo. Spie e informatori
Andrea Savio (Università di Padova)

Mercoledì 15 febbraio 2023
Spazi e immagini nella sala del Maggior Consiglio
Giorgio Tagliaferro (Warwick University)

Alberto Ongaro Giulio Bono

IL PREMIO GRIMANI 2022 A GIULIO BONO – Menzione in memoria di Stefano Provinciali

Il restauratore Giulio Bono è il vincitore della quinta edizione del Premio “Marino Grimani” per il restauro artigiano e la conservazione delle opere storico-artistiche.

A lui, e al suo laboratorio “Attività di conservazione e restauro di opere d’arte”, la Commissione giudicatrice ha assegnato il premio

“per il recente restauro della pala dell’Assunta di Tiziano Vecellio, conservata nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari,
e per i numerosi interventi conservativi che il laboratorio ha con maestria realizzato su dipinti su tela e tavola,
recuperandone i valori originari e consentendo di apprezzare in modo appropriato le opere d’arte per la qualità dei restauri compiuti”.

Dopo una lunga pausa forzata dettata dalla pandemia, torna dunque il premio ideato dall’Ateneo Veneto, con il contributo della famiglia Grimani, per promuovere le eccellenze nell’ambito del restauro, valorizzando quanti si prodigano quotidianamente per la conservazione del patrimonio artistico e culturale di Venezia: personalità nel campo dell’alto artigianato specialistico che rappresentano un “know how” essenziale per la sopravvivenza della produttività nella città.

“Sarebbe utile avere tante scuole in cui si studiano materiali e metodi per recuperare e salvaguardare Venezia. La possibilità di contare su artisti artigiani abili e capaci di mantenere vivo lo splendore di questa città, in modo da passarla integra a chi verrà dopo di noi è una cosa fondamentale – ha sottolineato il Presidente della Commissione giudicatrice Alberto Ongaro. L’Ateneo Veneto ha sempre sostenuto questa politica di valorizzazione degli antichi saperi artigiani e per questo era giusto che questo premio si riavviasse, dopo una pandemia che ci ha azzerati, per ridare speranza nel futuro”.

Il premio a Giulio Bono è stato assegnato nel corso di una cerimonia pubblica che si è tenuta sabato 3 dicembre 2022 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto.

Bresciano di origine, Giulio Bono è restauratore e conservatore d’arte con quasi quaranta anni di esperienza. A Venezia la sua attività inizia nel 1991 a servizio di collezioni private, Istituzioni e Fondazioni. Nel corso degli anni si è occupato di interventi conservativi su apparati decorativi murali, dipinti mobili su tavola e tela tra i quali opere di Alvise Vivarini, Gentile Bellini, Piero della Francesca, Giorgione, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Luca Giordano, Piazzetta, Tiepolo, Jacopo Guarana. A lui si devono restauri di capolavori come la Presentazione della Vergine al tempio e la Pala Pesaro di Tiziano, i dipinti di Hieronymus Bosch provenienti dalla collezione Grimani Trittico di Santa Liberata, Trittico dei Santi Eremiti e le Visioni dell’aldilà e La Vecchia di Giorgione.

Nell’ambito della stessa cerimonia la Commissione giudicatrice ha assegnato anche una Menzione d’Onore alla memoria del restauratore Stefano Provinciali,

per la competenza, l’affidabilità, la generosità che, con la moglie Gea Storace e assieme ai collaboratori della ditta Corest,
ha profuso nel restauro conservativo di opere della Città di Venezia,
tra le quali si evidenzia, perché prestigioso e appena terminato,
l’intervento sulle decorazioni pittoriche della Reggia alle Procuratie Nuove in Piazza San Marco”.

A ricevere la menzione in memoria di Stefano Provinciali è stata la moglie Gea Storace con i figli.

Alla cerimonia sono intervenuti i componenti della Commissione – Alberto Ongaro, Paola Marini, Camillo Tonini e Franco Pianon – la Presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia, i componenti della famiglia Grimani e l’assessore Sebastiano Costalonga in rappresentanza del Comune di Venezia.

Enti patrocinatori dell’edizione 2022 del Premio “Marino Grimani” sono CNA e Confartigianato di Venezia.

Dedalo e Icaro Canova

Canova a Venezia – Le attività dell’Ateneo Veneto per il bicentenario di Antonio Canova

Il 13 ottobre 1822 moriva a Venezia Antonio Canova, uno dei geni indiscussi della storia dell’arte.
L’Ateneo Veneto, nella ricorrenza del secondo centenario della scomparsa del celebre scultore, propone una serie articolata di iniziative per ricordare la figura di Canova, che fu socio dell’Ateneo Veneto fin dalla sua istituzione e fu legato da profonda amicizia al primo presidente dell’istituto, Leopoldo Cicognara.

La prima iniziativa, che si tiene giovedì 13 ottobre 2022, è una giornata di studio e di discussione centrata sui legami inscindibili che il grande scultore intrecciò con la città dove si era formato da giovane, dove trovò i primi maestri ed estimatori, generosi sostenitori e grandi amici, e dove cessò di vivere, in casa della famiglia Francesconi, in Campo San Gallo, nelle vicinanze di Piazza San Marco.

Gli studiosi che hanno aderito subito e generosamente all’iniziativa promossa dall’Ateneo Veneto si sono impegnati ad affrontare i molteplici aspetti della personalità dell’artista e il suo rapporto con Venezia, al fine di rendere noti i risultati di ricerche recenti e di proporre nuovi punti di vista sull’opera e sul ruolo di Canova nel suo e nel nostro tempo.

La giornata di studio, dal titolo CANOVAVENEZIA 1822.2022, si svolge nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, in Campo San Fantin, a Venezia ed è realizzata con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Antonio Canova.

Abbinata al convegno, e sempre a cura dell’Ateneo Veneto, è in preparazione una Passeggiata Canoviana a Venezia, ideata e curata dal professor Nico Stringa, per dare al pubblico e ai Soci dell’Ateneo la possibilità di ripercorrere i vari “luoghi” della città in cui l’artista operò, scoprendo le opere che a Venezia sono rimaste del grande scultore.

Come naturale prosecuzione della giornata di studio, anche il tradizionale Corso di Storia dell’Arte dell’Ateneo Veneto nel 2022 è ad Antonio Canova.

Realizzato come di consueto con gli Amici dei Musei e Monumenti Veneziani, il corso CANOVA A VENEZIA è articolato in cinque lezioni a cadenza settimanale – ogni mercoledì, nell’Aula Magna dell’istituto, dal 9 novembre al 7 dicembre 2022 – durante le quali si affronteranno le grandi tematiche legate alla vicenda artistica di Antonio Canova, al neoclassicismo e al primo romanticismo.

A tenere le lezioni, tutte a ingresso libero e gratuito, sono stati invitati studiosi, storici dell’arte e dell’architettura: Monica De Vincenti, Nico Stringa, Fabrizio Malachin, Guido Zucconi, Elena Catra e Vittorio Pajusco.

L’Ateneo Veneto intende poi concludere le commemorazioni canoviane con la pubblicazione degli Atti del Convegno, che avverrà entro il 2023; il volume comprenderà, oltre ai testi dei contributi presentati nella giornata di studio del 13 ottobre 2022, anche i testi delle lezioni del Corso di Storia dell’Arte e delle schede storico-critiche delle opere di Canova presenti nelle collezioni pubbliche e private di Venezia.

CHIUSURA ESTIVA 2022

Vi ricordiamo che dal 30 luglio al 31 agosto 2022 la Segreteria e la Biblioteca dell’Ateneo Vento rimarranno chiuse al pubblico.

In questo periodo però rimane aperta la mostra di Daniel Richter “Limbo”, allestita in Aula Magna e in Sala Tommaseo.
L’esposizione è visitabile gratuitamente dal mercoledì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30)

Le attività dell’istituto riprenderanno regolarmente giovedì 1 settembre 2022.

Una buona estate a tutti.

Mostre – Daniel Richter. “Limbo”

DANIEL RICHTER / LIMBO
Mostra di Daniel Richter a cura di Eva Meyer-Hermann

In concomitanza con la 59° Biennale di Venezia, l’Ateneo Veneto presenta una serie di nuovi dipinti dell’artista Daniel Richter, nelle sale della Scuola Grande di San Fantin.
I lavori sono esposti nello storico edificio dell’Ateneo, circondati dal suo straordinario apparato di opere del XVI secolo che fanno parte della collezione dell’istituto.
I grandi dipinti ad olio realizzati da Richter sono esposti nell’Aula Magna situata al piano terra, mentre la Sala Tommaseo al piano superiore permette ai visitatori di conoscere parte dell’archivio dell’artista, attraverso una selezione di libri, ephemera, paraphernalia e nuovi disegni a inchiostro e collage.

Percorrendo un sentiero che oscilla tra l’astratto e il figurativo, Richter ha elaborato un suo personale linguaggio pittorico. Le figure rappresentate si intrecciano le une con le altre in pose violente e distorte, dando l’impressione di galleggiare in un cosmo indefinito. Il titolo della mostra, Limbo, si riferisce dunque sia allo spazio spirituale popolato dalle anime che attendono di accedere al paradiso, sia alla spettacolare mossa acrobatica del ballo omonimo, che le figure di Richter sembrano riprodurre.

Nata come sede della confraternita di carità che aveva la missione di offrire una guida spirituale ai condannati a morte della Serenissima, la Scuola di San Fantin nell’Ottocento viene destinata a sede dell’Ateneo Veneto. L’istituzione culturale continua a custodire le opere d’arte dell’antica “Scuola dei Picai” o della “buona morte” e in questo contesto dunque si apre un vivace dialogo visivo tra il programma religioso della Scuola e le aspirazioni di Richter di interrogare l’arte in termini di responsabilità sociale e politica.

I cicli pittorici che decorano le pareti della Scuola e i soffitti, hanno un’immediatezza intrinseca che scaturisce dal contrasto tra lo sfondo scuro e le luminose scene bibliche in primo piano. Anche Richter usa il tratto del chiaroscuro, tipico del tardo Rinascimento e del Barocco, come impianto centrale dei suoi lavori. La curatrice Eva Meyer-Hermann sottolinea inoltre che l’epiteto della Scuola, nota come confraternita della “buona morte”, risuona nel tentativo artistico di Richter di “abbellire l’orrore con la pittura”.

Talvolta le opere di Richter possono essere lette in termini politici, anche se per lo più sfuggono a qualsiasi interpretazione univoca. Liberando le opere da qualunque contesto storico e significato simbolico esplicito, esse diventano quasi allegoriche, accostandosi in maniera ravvicinata al ciclo decorativo dell’Ateneo Veneto. Tutto ciò fa sorgere delle domande riguardo la tradizione della pittura e lo sviluppo della coscienza storica, oltre ad avere delle implicazioni sociologiche e psicologiche.

La mostra è frutto della collaborazione tra l’Ateneo Veneto di Venezia e Curator for Artists di Berlino.
È stata realizzata con il generoso supporto della galleria Thaddaeus Ropac.
La curatrice della mostra è Eva Meyer-Hermann; l’allestimento è stato progettato da Viola Eickmeier ed eseguito da Ott Art.
La mostra é accompagnata da un catalogo illustrato, con un saggio della curatrice.

Daniel Richter
Daniel Richter si è affermato a partire dagli anni ’90, quando è passato dal mondo della musica – dove progettava e disegnava poster e cover di dischi – al mondo dell’arte. Le figure hanno iniziato ad apparire nei suoi lavori negli anni 2000, spesso ispirate da riproduzioni tratte da giornali o libri di storia, poi rese con colori brillanti e descritte dall’artista stesso come una nuova forma di pittura storica. Da sempre innovatore, le sue opere più recenti rappresentano un ulteriore passaggio innovativo in un linguaggio visivo che si è evoluto nel corso della sua carriera, caratterizzato da intrecci caotici di corpi frammentati su sfondi bicromatici.
Nato ad Eutin, in Germania, nel 1962, Daniele Richter completò quattro anni di studi con Werner Büttner presso l’Hamburg Academy of Fine Arts e lavorò come assistente per Albert Oehlen. Influenzato dall’eredità dei Simbolisti come James Ensor e Edvard Munch, Richter usa contrasti cromatici vividi e una composizione astratta per trasmettere un tenore emotivo inquietante, accresciuto dall’indeterminatezza temporale e spaziale delle scene che rifiutano di risolversi in un tempo, luogo o spazio pittorico coerente.
Lo stesso vale per le sue campiture di colore definite, che ricordano le mappe di un atlante ma non corrispondono a nessuna regione specifica. L’artista le descrive come un ‘accerchiamento, una sorta di pressione, intreccio, spremitura’, che trasmette un forte senso di contrasto e continua mutazione.
Le opere di Daniel Richter sono presenti all’interno di prestigiose collezioni in tutto il mondo, come: National Gallery of Canada, Ottawa, Louisiana Museum, Humlebaek, Centre Pompidou, Parigi, Kunsthalle Kiel, Kunsthalle Hamburg, Nationalgalerie Berlin, Kunsthalle Stuttgart, Museum der Bildenden Künste Leipzig, Gemeente Museum, The Hague, Contemporary Art Collection of the Federal Republic of Germany, MoMA New York, Denver Art Museum e Musée d’Art Moderne et Contemporain Strasbourg.
Ateneo Veneto, Curator for Artists – Berlin
DANIEL RICHTER / LIMBO
Mostra di Daniel Richter a cura di Eva Meyer-Hermann
22 aprile – 25 settembre 2022
Dal mercoledì alla domenica (chiuso lunedì e martedì)
Orario 10 – 18
Ingresso gratuito

“PORTE DI MESTRE” SOSTIENE L’ATENEO VENETO

Il Centro Commerciale “Porte di Mestre” sostiene l’Ateneo Veneto 

Con la consegna alla Presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia di una donazione di 1.110 euro, il Centro Commerciale “Porte di Mestre” conclude il progetto “Venezia Misteriosa”, lanciato nel luglio 2021 per celebrare i 1600 anni di Venezia e dedicato alla promozione del patrimonio culturale della città e a progetti di solidarietà sociale.

La somma è il ricavato delle vendite del volume “Venezia Misteriosa”, un libro-gioco creato dallo scrittore Alberto Toso Fei (socio dell’Ateneo Veneto) e illustrato dal fotografo Maurizio Rossi, con l’obiettivo di coinvolgere i lettori in una caccia al tesoro alla scoperta di leggende e percorsi segreti, nel cuore della città più bella del mondo.

L’iniziativa, articolata in momenti diversi – a vocazione culturale, ludica e commerciale – ha mobilitato i clienti di “Porte di Mestre” invitandoli a decifrare le chiavi di dieci enigmi contenuti nel libro per aggiudicarsi un emozionante volo in elicottero sopra la laguna.
Il volume, oltre ad essere messo in palio a fronte di acquisti, è stato donato alle scuole del territorio, che lo utilizzeranno come guida per visite didattiche, e messo in vendita presso la libreria La Feltrinelli del Centro Commerciale per la raccolta appunto di fondi a favore dell’Ateneo Veneto, il più antico istituto culturale attivo oggi a Venezia.

Nello specifico, l’assegno del valore di 1.110 euro consegnato all’Ateneo Veneto sarà destinato al risanamento dei dossali di pietra della parete est dell’Aula Magna dell’edificio monumentale, ex Scuola dei Picai, in Campo San Fantin.
La cerimonia è avvenuta lunedì 11 aprile 2022 nella sede dell’Ateneo Veneto: a consegnare l’assegno nelle mani della Presidente Magaraggia è stato  Antonio Impedovo, direttore del Centro Commerciale “Porte di Mestre”, alla presenza dell’autore Alberto Toso Fei, del fotografo Maurizio Rossi, e di Alvise Bragadin e Filippo Maria Carinci, rispettivamente Segretario Accademico e Vice Presidente dell’Ateneo Veneto.

“Ringrazio il nostro socio Alberto Toso Fei, il Centro Commerciale “Porte di Mestre” e la libreria Feltrinelli per aver pensato all’Ateneo Veneto quale destinatario di questa somma – ha commentato Antonella Magaraggia – Si tratta di un gesto significativo non solo per la donazione, sempre gradita agli istituti culturali, in cronica difficoltà economica, ma soprattutto per la qualità e la circolarità del progetto, che ha visto coinvolti vari soggetti in una operazione culturale che è arrivata al grande pubblico. Si è così dimostrato che, oltre a quelli tradizionali, come l’Ateneo Veneto, ci possono essere altri luoghi e altre modalità di diffusione della cultura”.

Antonio Impedovo ha dichiarato: “Il nostro Centro Commerciale è strettamente legato al territorio e con questo progetto, che ci ha accompagnato per quasi un anno, abbiamo voluto celebrare la bellezza e la memoria della città con qualcosa che la valorizzasse e che rimanesse nel tempo: un prodotto per tutte le età, da leggere e condividere giocando, per scoprire gli angoli meno conosciuti di Venezia. Oltre agli autori, ringraziamo l’Amministrazione Comunale per aver creduto in questo progetto e nella sua originalità, e tutti i partner che hanno reso possibile questa iniziativa”.

VIII PREMIO GORLATO – PUBBLICATO IL BANDO 2022

Martedì 29 marzo 2022 è stato pubblicato ufficialmente il bando per la VIII edizione del Premio “Achille e Laura Gorlato”.
Il Premio Gorlato, istituito dall’Ateneo Veneto nel 2012, ha cadenza biennale (in alternanza con il Premio Cavallarin) e consiste in un assegno da 3.000 euro assegnato ad uno studio inedito e originale su argomenti di storia istituzionale, artistica e culturale, di antropologia e di geografia economica e umana delle Venezie e dell’Istria.
Le domande di partecipazione e la relativa documentazione devono essere presentate entro e non oltre il 30 novembre 2022, in duplice formato: cartaceo, presso la Segreteria dell’Ateneo Veneto, e in digitale, formato pdf, all’indirizzo niero@ateneoveneto.org.
La rivista «Ateneo Veneto» pubblicherà il saggio tratto dallo studio premiato.
Al Premio possono partecipare studiose e studiosi di qualsiasi nazionalità che a quell’epoca non abbiano ancora compiuto 40 anni di età.

Chi fosse interessato a partecipare può trovare tutti i dettagli nel bando qui allegato.

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Gherardo Colombo ha inaugurato il 210° Anno Accademico

Con una prolusione dell’ex-magistrato e scrittore Gherardo Colombo dal titolo “Trent’anni da “Mani Pulite”. Il fenomeno corruttivo in Italia” si è inaugurato ufficialmente il 210° Anno Accademico dell’Ateneo Veneto di Venezia.
La cerimonia si è tenuta sabato 5 marzo 2022 nell’Aula Magna dell’istituto culturale, gremita di Soci e Amici dell’Ateneo Veneto, oltre alle Autorità civili, militari e giudiziarie.

Ad accogliere gli ospiti, assieme ai componenti del Comitato di Presidenza e ai Consiglieri dell’Ateneo Veneto, è stata la neo-eletta Presidente Antonella Magaraggia, che nel suo discorso introduttivo ha voluto ricordare le linee direttive che caratterizzeranno il suo quadrienni di presidenza.
“L’Ateneo Veneto deve guardare al passato per costruire il futuro – ha detto la Presidente – e deve continuare ad essere un’agorà cittadina, ovvero luogo di dibattito, alto e libero. In questa logica, a trent’anni da ‘Mani pulite’, ho pensato a Gherardo Colombo come ospite d’onore, un relatore d’eccezione, non solo perché fu uno dei protagonisti di quella stagione, ma perché, essendo una mente lucida e intellettualmente onesta, potrà raccontare, con competenza e anche laicità, quella vicenda, nelle sue luci e nelle sue ombre. Il tutto traguardato attraverso il fenomeno corruttivo che costituisce, purtroppo, un fil rouge della storia della nostra Repubblica”.

Gherardo Colombo ha poi ripercorso la propria carriera di magistrato rileggendo un’intera stagione della recente storia d’Italia: dalle prime inchieste sulla Loggia P2 a quelle sui cosiddetti fondi neri fino a Mani pulite: “Sono finite le indagini ma non è finita la corruzione. E’ necessario conoscere il passato per vivere consapevolmente il presente”. L’ex magistrato, oggi Presidente di Garzanti, ha ricordato l’importanza di conoscere e studiare la Costituzione italiana, con un accenno anche alle donne che contribuirono a stilarla, senza dimenticare di fare cenno all’attuale conflitto tra Russia e Ucraina, lanciando un accorato appello alla più vasta platea: “Chi può accolga – ha detto Colombo – perché quello ora in corso è un dramma enorme. E accogliere è un compito che noi abbiamo”.

Alla fine della cerimonia, come consuetudine, la Presidente dell’Ateneo Veneto ha consegnato all’ospite la medaglia dell’istituzione, dichiarando ufficialmente aperto il 210° Anno Accademico.

GHERARDO COLOMBO INAUGURA IL 210^ ANNO ACCADEMICO

Sabato 5 Marzo 2022 alle ore 11.00 nell’Aula Magna di Campo San Fantin è in programma la cerimonia ufficiale di inaugurazione del 210^ Anno Accademico dell’Ateneo Veneto.
A tenere la prolusione è stato invitato l’ex magistrato, saggista, attuale presidente di Garzanti  GHERARDO COLOMBO.

 

La cerimonia è solo su invito, previa prenotazione, e fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

A ricevere l’illustre ospite, i Soci e le autorità invitate, sarà la Presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia assieme al Comitato di Presidenza composto da Filippo Maria Carinci, Alvise Bragadin, Paola Marini e Giovanni Anfodillo.

 

La prolusione di Gherardo Colombo ha per titolo Trent’anni da “mani pulite”: il fenomeno corruttivo in Italia.
A trent’anni di distanza dall’inchiesta che sconvolse il sistema politico italiano, l’ex giudice del pool analizza quale fu il metodo di indagine, quali le scoperte sulla corruzione in Italia. E poi il passaggio dagli entusiasmi iniziali alle critiche, con riferimento in particolare ai suicidi, alla custodia custodia e agli esiti dei processi. Ma finite le indagini di “mani pulite” che cosa è cambiato nel Paese? La corruzione è finita o è cambiato il sistema?
Gherardo Colombo propone una succinta analisi sociologica sulle ragioni della corruzione in Italia.

ACCESSO ALLE SALE: SUPER GREEN PASS E MASCHERINE FFP2

La Presidenza dell’Ateneo Veneto ricorda ai propri Soci e al pubblico che, con riferimento alle normative vigenti per la sicurezza anti COVID 19, l’accesso all’istituto e alle attività in presenza è consentito solo alle persone munite di Green Pass rafforzato.

Per ragioni di sicurezza sanitaria inoltre è richiesto il rispetto di poche, semplici regole:
– indossare la mascherina FFP2 per tutta la durata degli eventi
– igienizzare le mani utilizzando gli appositi dispenser di gel disinfettante presenti nelle sale

Contiamo sulla collaborazione di tutti.

Grazie!

Corso di Storia Veneta 2022 – Gli eventi che han fatto la storia di Venezia

Storie di Venezia – Guerre, battaglie, rivoluzioni:1204, 1509, 1571, 1797, 1848.

E’ questo il titolo del Corso di Storia Veneta dell’Ateneo, che anche nel 2022 è dedicato interamente a Venezia, nel solco delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione.
Dopo il Corso del 2021 sulle origini della città, quest’anno gli incontri sono stati ideati per raccontare alcuni “eventi chiave” che hanno costituito momenti cruciali, svolte decisive per la storia di Venezia, nel lungo periodo che va dal XIII al XIX secolo.

Diretto dal professor Alfredo Viggiano (Università di Padova) il Corso si tiene in presenza nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, in Campo San Fantin, ogni mercoledì dal 12 gennaio al 2 febbraio alle ore 17.30.

Studiosi ed esperti della materia illustreranno alcune tappe che furono fondamentali per la storia della città ma anche – è necessario precisarlo – per i territori interessati alla sua espansione economica e commerciale, politica e militare.
Guerre, battaglie, sconfitte rappresentano un angolo di lettura privilegiato per cogliere le diverse prospettive e le differenti dimensioni temporali attraverso cui quegli eventi possono essere ricostruiti e narrati.

L’immediatezza degli accadimenti è restituita, nella sua evidenza drammatica ed emotiva, nelle parole dei testimoni presenti; la loro ricezione, nel tempo breve dei contemporanei, è rappresentata in cronache e poemi, testimonianze iconografiche e invenzioni architettoniche; infine, nella durata più lunga dei decenni e dei secoli, nelle più diverse rielaborazioni storiografiche e artistiche.

Ad essere prese in considerazione dunque saranno alcune date celebri: il 1204, la conquista di Costantinopoli nel corso della quarta crociata, il momento di massima espansione del colonialismo veneziano; il 1509, la sconfitta di Agnadello nel corso delle guerre d’Italia e la perdita, in conseguenza della drammatica battaglia, dello stado da terra costruito a partire dalla metà del XIV secolo; il 1571, la vittoria di Lepanto, uno dei momenti del secolare conflitto con l’Impero ottomano per il controllo del Mediterraneo, che assumerà il profilo di una data capitale; il 1797 –  la fine della Repubblica aristocratica e l’instaurazione della Municipalità democratica – e il 1848 – la rivoluzione democratica, momento locale di una più ampia vicenda europea – che costituiscono per una città, tenacemente arroccata nel suo mito, il confronto con la modernità.

Obbligo di super Green Pass e mascherina.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Calendario degli incontri:

Mercoledì 12 Gennaio – Aula Magna, ore 17.30
Introduzione al Corso del direttore Alfredo Viggiano (Università Di Padova)
a seguire
Costantinopoli 1204
Relatore: Giorgio Tagliaferro (Warwick University)

Mercoledì 19 Gennaio – Aula Magna, ore 17.30
Lepanto 1571
Relatore: Walter Panciera (Università Di Padova)

Mercoledì 26 Gennaio – Aula Magna, ore 17.30
Agnadello 1509
Relatore: Luciano Pezzolo (Università Ca’ Foscari Venezia)

Mercoledì 2 Marzo – Aula Magna, ore 17.30
1797 e 1848
Relatore: Michele Gottardi (Ateneo Veneto)

Le lezioni saranno successivamente disponibili sul canale YouTube di Ateneo Veneto.

FESTIVITA’ DI FINE ANNO 2021 – CHIUSURA DELLA SEDE

Cari Soci e Amici dell’Ateneo Veneto,

per le Festività di Fine Anno il nostro istituto rimarrà chiuso da giovedì 23  dicembre 2021 a domenica 9 gennaio 2022.

Cogliamo l’occasione per inviare a tutti Voi i nostri migliori auguri.

Arrivederci al Nuovo Anno con tante, tantissime attività e nuove iniziative!

Vi aspettiamo sempre più numerosi.

Antonella Magaraggia eletta Presidente dell’Ateneo Veneto per il quadriennio 2022-2025

Nei suoi oltre due secoli di storia l’Ateneo Veneto per la prima volta sarà guidato da una donna. Nel corso dell’Assemblea dei Soci che si è tenuta il 10 dicembre 2021 è stata eletta infatti Presidente dell’Ateneo Veneto per il quadriennio 2021-2025 Antonella Magaraggia, attuale Presidente del Tribunale di Verona.
Ad affiancarla alla guida dell’istituzione culturale più antica di Venezia sarà il nuovo Comitato di Presidenza composto da Filippo Maria Carinci, Vicepresidente; Alvise Bragadin, Segretario Accademico; Giovanni Anfodillo, confermato nel ruolo di Tesoriere; Paola Marini, Delegata agli Affari speciali
A presiedere l’Assemblea è stato il Presidente uscente, l’Ambasciatore Gianpaolo Scarante, che ha tracciato un bilancio positivo dei quattro anni passati alla guida dell’istituzione culturale nonostante l’imprevedibile dramma della pandemia.
L’Assemblea dei Soci è stata anche occasione per rinnovare 6 componenti del Consiglio Accademico dell’Ateneo Veneto in sostituzione di quelli in scadenza. Sono stati eletti Ettore Cingano, Ilaria Crotti, Roberto Ellero, Marie Christine Jamet, Margherita Losacco, Tiziana Plebani.

Sono 22 invece i nuovi Soci eletti in questa tornata: Michela Agazzi, Adolfo Bernardello,  Marco Caberlotto, Roberto Cicutto, Luca Colferai, Stefano Croce, Roberto D’Agostino, Maria Teresa De Gregorio, Vittorio Drigo, Giovanni Distefano, Gianni Fabbri, Roberto Fantoni, Stefano Gasparri,  Tiziana Lippiello, Giovanni Minelli, Giovanni Montanaro, Gianmaria Potenza, Giampaolo Rallo, Carlo Rubini, Vittoria Surian, Giuseppe Tattara, Ida Zilio Grandi.

Infine sono stati nominati Revisori dei Conti, in carica sempre per il quadriennio 2022/2025: Silvio Chiari, Alessandro Danesin, Raffaello Martelli, Rocco Fiano.

SIGLATO UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA ATENEO VENETO E CA’ FOSCARI

ATENEO VENETO E UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI RINSALDANO I RAPPORTI CON UN NUOVO ACCORDO DI COLLABORAZIONE

Giovedì 9 dicembre 2021 all’Ateneo Veneto la firma dell’accordo tra il Presidente Gianpaolo Scarante e il Prorettore Vicario Antonio Marcomini

Il rapporto tra l’Università Ca’ Foscari e l’Ateneo Veneto di Venezia è molto antico: risale addirittura al gennaio del 1868, quando nelle sale dell’Ateneo l’economista Luigi Luzzatti presentò al pubblico, su proposta della Camera di Commercio, il progetto per la costituzione di una Scuola di Commercio che poi sarebbe diventata l’Università cittadina con il primo nome di Regia Scuola Superiore di CommercioCa’ Foscari.

Con la firma dell’accordo avvenuta nella Sala Tommaseo dell’istituto di Campo San Fantin, Università Ca’ Foscari e Ateneo Veneto intendono quindi rinsaldare ancora di più i legami che vengono da lontano e che possono continuare a vivificare il tessuto cittadino, soprattutto in campo culturale e scientifico.

Il Prorettore dell’Università Ca’ FoscariAntonio Marcomini e il Presidente dell’Ateneo VenetoAmb. Gianpaolo Scarante hanno firmato una convenzione che li vedrà collaborare nei settori dell’informazione scientifica, della didattica e della ricerca con lo scopo di realizzare attività di approfondimento e diffusione della cultura in senso lato.

Alla firma erano presenti anche Caterina Carpinato, Prorettore alla Terza Missione dell’Università veneziana e Filippo Maria Carinci, professore onorario di Archeologia egea presso Ca’ Foscari (e ultimo preside della Facoltà di Lettere) oltre che Segretario Accademico dell’Ateneo Veneto.

L’Università e l’Ateneo Veneto si propongono di conseguire un più stretto collegamento tra le due realtà, attuando una collaborazione nel campo della promozione della cultura e dell’arte, valorizzando le passate collaborazioni e i proficui rapporti già esistenti. In particolare intendono svolgere azioni comuni riguardanti le attività seminariali, didattiche, istituzionali, espositive, performative, artistiche e divulgative dei due Enti.

Le due istituzioni metteranno reciprocamente a disposizione le loro sedi per realizzare incontri di approfondimento, convegni, seminari co-organizzati. Ca’ Foscari si impegna ad avviare attività di collaborazione per realizzare contenuti attraverso i propri mezzi di comunicazione, come la web radio Radio Ca’ Foscari, e continuerà a coinvolgere l’Ateneo Veneto nelle proprie iniziative espositive e culturali. Oltre a questo si promuoveranno eventuali opportunità di tirocinio per studenti e laureati.

Sarà inoltre costituito un Comitato di coordinamento composto da due rappresentanti degli enti col compito di monitorare, valutare, promuovere e coordinare le iniziative di comune interesse all’interno della collaborazione.

“Siamo particolarmente soddisfatti di questo accordo – dichiara il Presidente dell’Ateneo VenetoAmb. Gianpaolo Scarante – che oggi dà finalmente forma giuridica a un rapporto di collaborazione che nei fatti esiste da sempre tra Ateneo Veneto e Università Ca’ Foscari. L’obiettivo delle nostre due istituzioni è proprio quello di promuovere la ricerca scientifica, la cultura e l’arte in maniera sempre più capillare, con iniziative co-organizzate che possano raggiungere il più vasto pubblico possibile”.

Il Presidente Scarante ha anche fatto dono al Protettore Vicario Marcomini della medaglia dell’Ateneo Veneto e del volume edito in occasione del bicentenario dell’istituto culturale “Ateneo Veneto 1812 – 2012. Un’istituzione per la città”.

“Con questo accordo Ca’ Foscari e Ateneo Veneto rafforzano la loro storica collaborazione puntando ad un più attivo coinvolgimento dei giovani e degli studenti, il nostro futuro – commenta il Prorettore Vicario dell’Università Ca’ Foscari, Antonio Marcomini – Ciò aumenterà la capacità di elaborare proposte culturali e di cogliere in anticipo i cambiamenti attraverso seminari di approfondimento scientifico, iniziative e attività rivolte al pubblico con cui condividere non solo gli spazi ma un’idea di città aperta, internazionale, inclusiva, attenta ai temi di più stretta attualità e proiettata al futuro E’ anche grazie a queste collaborazioni e al dialogo fra istituzioni cittadine che Venezia potrà continuare a essere una delle capitali della cultura nel mondo.”

ALBERABILIA – Una mostra su Vaia e la Grande Guerra

Dal 3 al 22 dicembre 2021 la Sala Lettura dell’Ateneo Veneto ospita ALBERABILIA, una mostra che offre uno sguardo sulla montagna veneta, all’insegna della resilienza di un popolo e della rinascita di un territorio.
ALBERABILIA è una avvincente sintesi artistica del progetto La Montagna nel cuore e nella penna’ curato dall’Associazione THINK SAY DO e finanziato nell’ambito dell’Accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione del Veneto per valorizzare i territori colpiti dall’Evento Vaia in memoria della Grande Guerra. ALBERABILIA è un atto di fiducia in un presente che continua a fluttuare in una perpetua crisi sociale, economica, culturale.
Il percorso espositivo è composto da nove sguardi panoramici a infrarosso ad opera di Luca Vascon, uno dei più famosi fotografi panoramisti italiani, che indagano la materia viva e la materia morta, le ferite rimarginate e quelle aperte dalla Grande Guerra e da Vaia in tre aree target, l’Altopiano di Asiago, Le Dolomiti e le Prealpi Bellunesi;
una collezione di nove schizzi panoramici ad opera di Chiara Masiero Sgrinzatto, che apre la visione dell’Altopiano di Asiago, delle Dolomiti e delle Prealpi Bellunesi sul piano, consentendo di cogliere l’insieme degli eventi che li hanno interessati 100 anni fa e ieri, e al contempo di esplorarli in dettaglio. Le immagini – vere e proprie visioni panottiche sulla carta di ambienti e scene – se navigate attraverso un monitor, uno smartphone o appositi occhialini per VR, si trasformano in ambienti esplorabili in 3D consentendo allo spazio di tornare ad essere reale nella dimensione immersiva;
e ancora, nove serigrafie d’autore in mostra, realizzate dalla rosa di artisti e designer selezionati in tutta Italia nell’ambito del progetto, e protagonisti delle tre residenze d’artista che si sono tenute a luglio 2021. Grazie alla collaborazione con la Serigrafia Fallani di VeneziaMoira Franco, Sara Rambaldi, Chiara Tronchin, Davide Salvemini, Mattia Caracciolo, Cristina Amodeo. Elisabetta Percivati, Marco Paschetta, Laura Pedizzi hanno tradotto contenuti, emozioni ed esperienze dai tre territori target.

Per immaginare il presente e il prossimo futuro dell’Altopiano di Asiago, Le Dolomiti e le Prealpi Bellunesi sono indispensabili tutti gli sguardi, le orecchie, le emozioni, gli intelletti: studenti delle scuole d’arte e non, ricercatori e professionisti sono stati chiamati a collaborare nel progetto.
La scommessa lanciata da ALBERABILIA è stata di affrontare il tema della ripartenza dopo la distruzione, per pensare e costruire una nuova storia per territori, città, borghi e persone attraverso intelligenza e sensibilità collettive.
E’ stato così dopo la Grande Guerra, e – 100 anni dopo – sarà così con il ventomoto Vaia.

ALBERABILIA
3 – 22 dicembre 2021
Sala Lettura dell’Ateneo Veneto, Venezia, Campo San Fantin 1897
Aperta tutti i giorni feriali e mercoledì 8 dicembre dalle 9.30 alle 17.30.
Ingresso gratuito.
Necessario super Green Pass.

CHIUSO IL 209° ANNO ACCADEMICO DELL’ATENEO VENETO

Con la lectio magistralis dello scrittore Antonio Scurati su “Mussolini fascista e populista” si è ufficialmente concluso il 209° Anno Accademico dell’Ateneo Veneto.
La cerimonia si è svolta domenica 5 dicembre 2021 nell’Aula Magna dell’istituto di cultura veneziano alla presenza delle Autorità invitate e dei Soci dell’Ateneo Veneto, accolti dal Presidente Gianpaolo Scarante e dal Comitato di Presidenza.
Nel corso della cerimonia è stata scoperta la targa commemorativa in ricordo dei Soci che furono ingiustamente espulsi dall’Ateneo Veneto a seguito delle leggi razziali del 1938 emanate dal regime fascista.
La targa avrebbe dovuto essere affissa lo scorso gennaio nell’Aula Magna, nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria 2021, ma a causa dell’emergenza sanitaria l’evento è stato posticipato. A scoprire la targa sono stati il Presidente della Comunità ebraica di Venezia Dario Calimani e  l’assessore Francesca Zaccariotto in rappresentanza dell’Amministrazione comunale veneziana.
A conclusione della cerimonia sono stati ufficialmente proclamati i nuovi Soci dell’Ateneo Veneto eletti nell’assemblea del 20 dicembre 2019: a ritirare la medaglia e il diploma di Soci erano presenti: Lorenzo Angelo, Franco Avicolli, Emanuela Bassetti, Giorgio Bolla, Bruno Buratti, Maurizio Del Maschio, Mauro Fasan, Margherita Losacco, Isabella Panfido, Alessandro Rizzardini, Antonio Simionato. 
La cerimonia era l’ultimo atto pubblico come Presidente dell’Ateneo Veneto di Gianpaolo Scarante, giunto alla conclusione del quadriennio alla guida dell’istituto culturale veneziano

ASSEMBLEA DEI SOCI – RINNOVO DELLE CARICHE 2022- 2025

Venerdì 10 dicembre 2021 (Aula Magna, ore 17.30) è convocata l’Assemblea ordinaria dei Soci dell’Ateneo Veneto, l’ultima sotto la presidenza di Gianpaolo Scarante.

Si tratta di un’occasione particolare, in quanto si eleggeranno tutte le nuove cariche dell’Istituto per il prossimo quadriennio: Presidente, VicepresidenteSegretario Accademico, Delegato Affari Speciali, Tesoriere, sei Consiglieri Accademici e quattro Revisori dei Conti.

Il mandato del nuovo Presidente che sarà eletto dall’Assemblea inizierà il 1° gennaio 2022 e scadrà il 31 dicembre 2025.

Ordine del Giorno

  1. Relazione del Presidente sull’attività 2021 e sul quadriennio 2018-2021;
  2. Relazione del Tesoriere e approvazione del Bilancio Preventivo 2022;
  3. Elezione dei nuovi Soci;
  4. Presentazione delle candidature e del programma di Presidenza 2022-2025;
  5. Rinnovo delle cariche statutarie

ANTONIO SCURATI CHIUDE IL 209° ANNO ACCADEMICO DELL’ATENEO VENETO

Domenica 5 dicembre 2021 alle ore 11.00 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto si tiene la cerimonia di chiusura del 209° Anno Accademico.

Ospite d’onore è lo scrittore Antonio Scurati, autore di “M. Il figlio del secolo” (Premio Strega 2019), al quale ha fatto seguito “M. L’uomo della provvidenza”, seconda parte di una trilogia dedicata alla figura di Benito Mussolini.

La lectio magistralis di Antonio Scurati avrà per titolo “Mussolini fascista e populista”.

La cerimonia sarà l’occasione per apporre nell’Aula Magna dell’istituto la targa commemorativa in ricordo dei Soci che furono ingiustamente espulsi dall’Ateneo Veneto a seguito delle leggi razziali del 1938.

Come consuetudine, nel corso della cerimonia verranno proclamati ufficialmente i nuovi Soci dell’Ateneo Veneto eletti nel corso dell’anno 2019.

La cerimonia di chiusura del 209° Anno Accademico è l’ultimo evento pubblico della Presidenza di Gianpaolo Scarante, giunto alla fine del suo quadriennio.
I posti disponibili SONO ESAURITI.

La cerimonia verrà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube di Ateneo Veneto.

LA PROCURATORIA DI SAN MARCO VINCE IL PREMIO TORTA 2021 PER IL RESTAURO

Alla Procuratoria di San Marco il XXXVI Premio “Pietro Torta” per il restauro architettonico.
Menzioni d’onore a Venice Gardens Foundation per il restauro dei Giardini Reali di San Marco.

Con una cerimonia tenutasi sabato 13 novembre 2021 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto di Venezia, è stato assegnato il XXXVI Premio “Pietro Torta” per il restauro architettonico della Città Metropolitana di Venezia: la Commissione giudicatrice ha deliberato all’unanimità di assegnare il riconoscimento per l’anno 2021 alla Procuratoria di San Marco per la vastità, la complessità e la qualità degli interventi dedicati alla conservazione della Basilica di San Marco, consegnando la medaglia d’argento (opera dell’artista Gianni Aricò) al Primo Procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin.

Il Premio “Pietro Torta” viene assegnato da Ateneo Veneto con l’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia e il Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia a personalità italiane o straniere che si siano particolarmente distinte nel promuovere, progettare, dirigere o realizzare opere di restauro nell’ambito della Città Metropolitana di Venezia.

Quest’anno all’attenzione della Commissione si è posta subito la questione della salvaguardia del patrimonio architettonico e artistico di Venezia dopo le acque alte eccezionali del novembre 2019. In maniera particolare si è preso in considerazione il lavoro svolto incessantemente dalla Procuratoria di San Marco per il mantenimento della Basilica di San Marco, edificio sacro di eccellenza mondiale, emblema della città di Venezia e vero e proprio laboratorio di scienza del restauro nel senso più alto del termine.

Come si legge nella motivazione:
“In forza della responsabilità attribuitale e in condizioni ambientali fattesi sempre più difficili per l’ubicazione nell’insula più bassa di Venezia e per il vertiginoso aumento del turismo di massa, la Procuratoria sviluppa con esemplare tenacia, altissima competenza e costante innovazione una continua azione di monitoraggio, di studio, di progettazione ed esecuzione, di documentazione e divulgazione, affrontando svariatissime criticità al più alto livello tecnico, all’interno di una visione organica del complesso monumentale.
Grazie alle sue qualificate maestranze interne, continuamente formate sui saperi della tradizione e aggiornate sulla più recente ricerca, e grazie ad apporti esterni di altissima specializzazione, la Procuratoria garantisce la trasmissione dei valori religiosi, culturali e artistici rappresentati dalla Basilica marciana e, al tempo stesso, ne assicura la fruizione”.

Ad accogliere gli ospiti nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto di Venezia è stato il Presidente Gianpaolo Scarante assieme al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia Mariano Carraro, al Presidente del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia Sandro Boato e alla Presidente della Commissione del Premio Torta 2021 Paola Marini.
Tra le autorità presenti anche l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto in rappresentanza del Comune di Venezia.

Alla cerimonia è intervenuto anche Sua Eccellenza il Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia che ha ringraziato il Primo Procuratore, il Proto di San Marco, il personale e le maestranze tutte per “il lavoro prezioso che la Procuratoria di San Marco svolge e che rientra nella prospettiva di dare nuova vitalità alla Basilica e all’intera città di cui proprio la Basilica è il cuore e il simbolo. Il lavoro della Procuratoria di San Marco è essenziale per continuare a raccontare a tutti che Venezia, iniziando dalla sua “Basilica d’oro”, è viva e intende ripartire ricostruendosi come civitas dai valori antichi, declinati secondo il nostro tempo.”

La medaglia del Premio Torta 2021 è stata quindi consegnata dalla Presidente Paola Marini al Primo Procuratore di San Marco Tesserin che ha ricordato con commozione le fasi concitate nelle ore successive all’acqua granda del 12 novembre 2019, quando la mareggiata di 187 centimetri per la prima volta ebbe la capacità di divellere le finestre della cripta e a causa del vento alcune lastre di piombo caddero dalle cupole della Basilica.

Per l’edizione 2021 la Commissione ha voluto anche affiancare al Premio Torta per il miglior restauro eseguito nell’arco degli ultimi due anni, anche una Menzione d’onore per un interventi ritenuto meritevole di particolare attenzione tra quelli presi in esame.

La Menzione è stata assegnata alla Venice Gardens Foundation “per aver esteso l’azione di restauro al grande patrimonio dei giardini storici, a cominciare dai Giardini Reali di San Marco, recuperati all’ uso pubblico con competenza e passione, assumendosi altresì l’impegno ventennale della loro manutenzione, accompagnata da un’intensa attività di formazione, sensibilizzazione, valorizzazione, divulgazione.”

A ritirare la Menzione d’onore è stata la Presidente di Venice Gardens Foundation Adele Re Rebaudengo.

La cerimonia si è poi conclusa con una breve relazione tecnica di Gianmario Guidarelli – componente della Commissione Premio Torta e curatore assieme a Maura Manzelle della pubblicazione realizzata per questa edizione del Premio – sui principali interventi di restauro realizzati all’interno della Basilica di San Marco negli ultimi anni.

La Commissione Premio “Pietro Torta” 2021 era composta da: Paola Marini (Presidente), Gianmario Guidarelli, Maura Manzelle e Mauro Marzo per l’Ateneo Veneto; Mariano Carraro e Roberto Scibilia per l’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia; Sandro Boato ed Erio Calvelli per il Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia.

Il Premio “Pietro Torta” per il restauro di Venezia è stato istituito nel 1974 dall’Ateneo Veneto nel ricordo dell’ingegner Pietro Torta, appassionato cultore dell’opera di restauro del patrimonio edilizio della città di Venezia, per molti anni Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia. Dal 1997 il Premio viene assegnato con cadenza biennale, con il contributo e la partecipazione dell’Ordine e del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia.

IL CONTEMPORANEO NELL’ARTE – Corso di Storia dell’Arte 2021

IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA METÀ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI
Corso di Storia dell’Arte 2021

Mercoledì 3 novembre 2021 inizia il Corso di Storia dell’Arte diretto da Camillo Tonini.
Dopo aver preso in esame nel 2020 i movimenti artistici della prima metà del “secolo breve” (come è stato definito da Eric Hobsbawm), il Corso approfondisce quest’anno le arti a Venezia nella seconda metà del Novecento.

Ateneo Veneto e l’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani lo hanno organizzato come di consueto in collaborazione, invitando come relatori critici e artisti scelti tra coloro che sono stati testimoni diretti del contemporaneo nella città lagunare e ne rimangono tuttora protagonisti, oltre ad alcuni tra gli studiosi di questa stagione dell’arte a Venezia che ne hanno seguito gli esiti più recenti.

Si parlerà di artisti, istituzioni, mercanti e operatori che dal dopoguerra ad oggi si sono occupati di un ampio spettro di argomenti relativi a un periodo in parte ancora insondato dell’evoluzione storico-artistica della città.
A partire dalla lunga storia della Galleria del Cavallino, che porta a Venezia le avanguardie nazionali e internazionali dell’arte, l’attenzione verrà puntata anche sulla Biennale d’Arte tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, per poi concentrarsi sulla fotografia e sulla pittura del Novecento.

Il Corso di Storia dell’Arte 2021 si tiene nell’Aula Magna all’Ateneo Veneto, in Campo San Fantin, a Venezia.
Le lezioni si tengono tra novembre e dicembre; successivamente le registrazioni saranno disponibili anche sul Canale YouTube di Ateneo Veneto.

REGOLE ANTICOVID E GREEN PASS

Con la ripresa delle attività accademiche, la Presidenza dell’Ateneo Veneto ricorda ai propri Soci e al pubblico che, con riferimento alle normative vigenti per la sicurezza anti COVID 19,  l’accesso all’istituto è consentito solo alle persone munite di Green Pass o, in alternativa, attestazione medica di esenzione o  documento che attesti l’esito negativo di un tampone molecolare o antigienico eseguito nelle 48 ore precedenti.

Per ragioni di sicurezza sanitaria inoltre è richiesto il rispetto di poche, semplici regole:
– indossare la mascherina per tutta la durata degli eventi
– igienizzare le mani utilizzando gli appositi dispenser di gel disinfettante presenti nelle sale

Contiamo sulla collaborazione di tutti.

Grazie!

L’Ateneo Veneto guida il Coordinamento interaccademie

Le Accademie e gli Atenei del Nordest hanno scelto come guida per i prossimi due anni di attività condivisa l’Ateneo Veneto, che succede così all’Accademia Virgiliana di Mantova.
Giovedì 23 settembre 2021 abbiamo avuto il piacere di ospitare a Venezia, nella nostra sede in Campo San Fantin, i rappresentanti delle Accademie e degli Atenei del lombardo-veneto.
Erano presenti l‘Olimpica di Vicenza, l’Ateneo di Brescia e quello di Bergamo, quelli di Treviso e Salò, l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, la Virgiliana di Mantova e quella degli Agiati di Rovereto.
Per il biennio 2021-2023 sarà Michele Gottardi, già presidente dell’Ateneo Veneto, a coordinare le prestigiose istituzioni culturali venete, lombarde e trentine che si riconoscono nel Comitato interaccademico fondato dieci anni fa a Mantova e che vogliono creare una rete più operativa, in grado di consentire a vario livello anche accessi a forme di finanziamento straordinarie previste per la ripresa post-pandemia con fondi europei, anche in ambito di scambi internazionali.
Tra i progetti in essere, una valutazione storica del ruolo che le Accademie svolgono nella società contemporanea all’interno delle classi dirigenti e in ambito culturale, in rapporto ai luoghi in cui esse hanno sede e al loro territorio.
Altri argomenti trattati sul piano programmatico sono stati la formazione culturale e il coinvolgimento delle giovani generazioni, tra Scuole di ogni ordine e grado e Università, nelle attività delle istituzioni accademiche.
Il Coordinamento interaccademie sta anche preparando un volume collettivo sulla memoria della Grande Guerra.

Corso di Storia dell’Oreficeria e Arti Decorative 2021

Riprendono gli appuntamenti per gli appassionati di oreficeria e arti decorative dell’Ateneo Veneto. Il Corso, diretto da Letizia Caselli, è giunto quest’anno alla XVIII edizione e propone una lettura trasversale di quelli che vengono definiti “Tesori”, intesi sia come tesori invisibili nascosti e gelosamente custoditi, sia come forme di risparmio a lungo termine, sia come tesori destinati ad essere accumulati ed esibiti come manifestazione di status e di potere di re, ecclesiastici, laici.
Lo sguardo di Sauro Gelichi si sofferma su alcune di queste pluralità di funzioni in un periodo come quello dalla Tarda Antichità all’Alto Medioevo, in cui fonti scritte ed archeologia ci aiutano a comprendere l’idea stessa di thesaurus, tutt’altro che semplice, con tutte le implicazioni di carattere culturale, sociale ed economico che essa comporta.
L’attenzione di Letizia Caselli e Alberto Bordignon si posa invece sui tesori ecclesiastici, la cui caratteristica peculiare è la visibilità. Esempi d’eccezione sono il Tesoro della Basilica di San Marco (attraverso un corpus di oggetti preziosi orientali “riscritti” con oro e gemme in epoca medievale), sino ad arrivare a quei beni mobili preziosi custoditi in due contesti litoranei molto importanti quali la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Chioggia e il Duomo di Santo Stefano Protomartire di Caorle, dove i rispettivi musei di arte sacra raccolgono e salvano dall’oblio e dalla dispersione suppellettili di raro valore storico-artistico e religioso.
Ci sono infine altri “Tesori”, quelli immobili, visibili ma a rischio di sopravvivenza a causa di eventi calamitosi, che il necessario restauro provvede indirettamente anche a riscoprire. Protagonista della lezione di Toto Bergamo Rossi è il pavimento a mosaico con pavoni della Basilica Marciana, ubicato in prossimità della porta d’ingresso del Battistero nella navata destra, sommerso e danneggiato dall’eccezionale acqua alta del novembre 2019 e restaurato grazie a Venetian Heritage.

Le lezioni si tengono tutte in Sala Lettura, al primo piano dell’Ateneo Veneto.
Si accede solo esibendo Green Pass.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei 50 posti disponibili.

 

VENEZIA NEI CAMPIELLI – Un libro e una mostra fotografica

“Venezia nei Campielli” è un interessante progetto editoriale dedicato a Venezia – nell’anno in cui festeggia i 1600 anni dalla sua fondazione – e alla sua forma urbis così particolare, caratterizzata dal rapporto terra-acqua.
Si tratta di un viaggio tra i campielli veneziani, cuore pulsante della città, che diventa prima un libro e poi una mostra fotografica, patrocinati entrambi da Ateneo Veneto e dal Comitato organizzatore delle celebrazioni di Venezia1600 con il supporto fondamentale dell’Hotel Giorgione.
Le foto sono di Franco Vianello Moro, autore anche della prefazione al volume, che è corredato da due saggi introduttivi di Giorgio Crovato e Franco Mancuso.

IL LIBRO
Quanti sono i campielli di Venezia? Giulio Lorenzetti, nella sua celebre guida “Venezia e il suo Estuario” ne cita 50 all’interno di 12 itinerari di visita della città. Una piccola parte: i campielli tra Venezia e le isole di Murano. Burano, Pellestrina e Lido-Malamocco sono molti, molti di più di quelli che ci immaginiamo e che pensiamo di conoscere. Sono ben 217. Ci sono volute la curiosità e la pazienza certosina di un gruppo di lavoro composto da un fotografo, uno storico, un urbanista e un editore per completare questo lavoro di catalogazione e di schedatura dei campielli veneziani, interfacciando strumenti ufficiali, camminando in lungo e in largo per la città, verificando e fotografando, fino ad arrivare alla realizzazione del volume “Venezia nei Campielli” (Supernova editore), fatto di bellissime fotografie accompagnate da preziose schede e annotazioni storico-urbanistiche che la rendono un agile strumento di consultazione e al tempo stesso una singolare guida alla Venezia “minore”. Il volume è il frutto di un’indagine su un aspetto poco studiato della città, quello degli spazi pubblici minori. Gli autori si sono concentrati sui campielli come luoghi accoglienti del tessuto urbanistico in cui si respirano la vita quotidiana e la cultura materiale di una comunità vissuta da sempre tra acqua e terra. Nella presentazione del volume il presidente Gianpaolo Scarante sottolinea il valore di questa ricerca sugli spazi pubblici minori, “luoghi dove meglio si contempla la struggente bellezza di Venezia e dove si svolgono i riti della vita di cittadini e visitatori. (…) luoghi della nostra vita pubblica e privata che non sempre hanno avuto da parte nostra la riconoscenza che meritano”.
Nella loro toponomastica i campielli testimoniano passaggi storici e urbanistici, rivelano la presenza di antichi mestieri e di antiche istituzioni, rievocano personalità da ricordare, il rispetto delle fedi religiose, l’attenzione e l’ospitalità di Venezia per le comunità foreste. “Venezia nei Campielli” aiuta il lettore a ricomporre la storia e le origini dei luoghi partendo spesso proprio dai loro nomi. Per il corredo delle immagini del libro è stato necessario fare una scelta, e selezionare 60 campielli che per le loro caratteristiche si prestassero ad una ripresa fotografica ad ampio spettro, selezionando di volta in volta il miglior angolo di inquadratura; il risultato è un montaggio di una sequenza spaziale di più scatti, tutti a mano libera, che permette di avere una visione ampia, allargata, potremmo definirla panoramica.
Tutti gli altri 157 campielli sono invece rappresentati con scatti unici.

LA MOSTRA
Dal libro alla mostra fotografica, il passo è stato breve: Ateneo Veneto ha accolto subito la proposta degli autori e ha messo a disposizione la Sala Tommaseo dell’istituto per realizzare una mostra site specific, composta da 10 foto scelte tra le più significative del libro (una per sestiere e per isola) e stampate in grande formato. Si viene così a creare un percorso espositivo che quasi avvolge il visitatore, lo accoglie all’interno dei campielli – che sono il cuore pulsante di Venezia – luoghi autentici della quotidianità veneziana, spazi pubblici che non hanno corrispettivo in altre realtà urbane.
La mostra fotografica “Venezia nei Campielli”, con gli scatti di Franco Vianello Moro, rimane aperta al pubblico fino a venerdì 24 settembre 2021
Orario: dal lunedì al venerdì, con orario 10.00-13.00 e 15.00-18.00.
L’ingresso è libero. Non è prevista prenotazione. Obbligatorio esibire il Green Pass.
Il numero dei visitatori è contingentato nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro.
Il 9, 16, 20 e 23 settembre, dalle 17.00 alle 18.00, sono previste visite guidate alla mostra in compagnia degli autori del volume, per un numero massimo di 10 persone a visita.
Prenotazione obbligatoria scrivendo a info@ateneoveneto.org
La mostra è stata resa possibile grazie al contributo dell’Hotel Giorgione di Venezia.
Stampe a cura di Vittorio Pavan. Montaggio a cura di TriappliKa

GLI AUTORI
Giorgio Crovato, laureato in Storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia ha rivolto parte dei suoi interessi di ricerca all’ambiente e alla società lagunari. Numerose le pubblicazioni storiografiche curate, sia come autore sia coautore (in particolare con il fratello gemello Maurizio), tra i quali “Isole abbandonate della Laguna” (1978-2008); “Sant’Erasmo” (2009) e “Pellestrina” (2020) per la collana “Venezia 900. Le memorie, le storie”. Professionalmente, dopo un percorso di studi di Economia, ha ricoperto (fino al 2008) la carica di dirigente della Cassa di Risparmio di Venezia. È socio dell’Ateneo Veneto, dove ha svolto la carica di Segretario Accademico tra il 2018 e il 2019.

Franco Mancuso, architetto, è nato a Venezia, dove vive e lavora. È stato docente di progettazione urbanistica presso lo Iuav e ha tenuto seminari e conferenze in diverse università e istituzioni, in Europa e altri paesi. Si occupa in particolare di ricerca e progettazione sui temi del recupero e della riqualificazione dello spazio pubblico. Tra le sue opere maggiori: a Venezia, il nuovo padiglione della Corea ai Giardini della Biennale, il recupero dell’ex Convento di San Lorenzo a Castello e dell’ex Istituto San Giovanni alla Giudecca, entrambi destinati a residenza per anziani; a Palmanova la riqualificazione di Piazza Grande. È stato responsabile scientifico del progetto comunitario “Squares of Europe, Squares for Europe”, curandone la mostra e il volume. Tra i suoi libri: “Piazze d’Italia” (1971), “Squares of Europe, Squares for Europe” (con K. Kowalski, 2007), “Venezia è una città. Come è stata costruita e come vive” (2009 e 2016, premio nazionale Inu per la letteratura urbanistica 2017).

Franco Vianello Moro, veneziano da sempre, anche da prima. In città ha avuto qualche ruolo pubblico in tempi passati: presidente del Centro Sportivo Universitario, presidente del Consiglio di Quartiere 1 (San Marco, Castello, Sant’Elena), presidente dell’Istituzione per la Conservazione della Gondola e la Tutela del Gondoliere. Professionalmente ha ricoperto, fino al pensionamento, ruoli di responsabilità manageriale all’interno di alcune aziende multinazionali del settore tessile. Appassionato di fotografia fin dai tempi dell’Università, ne ha coltivato solo gli aspetti amatoriali senza mai trascendere nell’ipertecnicismo. Nell’ottobre 2020, alla Scoletta della Bragora, ha realizzato la sua prima mostra fotografica “De scondon”, con scatti veneziani effettuati durante il primo lockdown.

RIPRENDONO LE ATTIVITA’ – REGOLE ANTICOVID E GREEN PASS

Si riparte!

Dopo la pausa estiva, l’Ateneo Veneto riapre al pubblico e con il mese di settembre 2021 riprendono anche le attività accademiche.

In base alle attuali disposizioni governative, per accedere alle mostre o alle attività organizzate all’interno dell’istituto è necessario esibire il Green Pass assieme a un documento di identità valido.

Per ragioni di sicurezza sanitaria la capienza delle sale dell’Ateneo è attualmente ridotta e chiediamo al pubblico di rispettare poche, semplici regole:
– mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro
– indossare la mascherina per tutta la durata degli eventi
– igienizzare le mani utilizzando gli appositi dispenser di gel disinfettante

Il rispetto delle norme e la responsabilità civica del Green Pass sono misure indispensabili e necessarie per fronteggiare la pandemia ancora in corso.

Contiamo sulla vostra collaborazione.

Grazie!

ASTA DI BENEFICENZA A FAVORE DELL’ATENEO VENETO

A Venezia un’asta di beneficienza a favore dell’Ateneo Veneto e di altre Associazioni

La pandemia ci ha messo a dura prova, ma sono stati davvero tanti gli amici che hanno voluto mostrarci la loro vicinanza dando un sostegno concreto alle nostre attività.

Tra questi, i soci di Inner Wheel Venezia e del Rotary Club Venezia, che hanno organizzato per domenica 20 giugno 2021 all’Hotel Ca’ Sagredo di Venezia un’asta di beneficenza il cui ricavato sarà generosamente devoluto a favore delle attività dell’ATENEO VENETO e di altre Associazioni cittadine.
Una iniziativa benefica che dimostra ancora una volta l’attaccamento che le persone hanno nei confronti della nostra istituzione culturale, la più longeva della città di Venezia, che da oltre due secoli diffonde cultura per tutti. Ateneo Veneto é il tempio laico del dibattito cittadino, l’arena pubblica apartitica dove idee e opinioni possono liberamente essere espresse e discusse, dove si svolgono a ingresso libero e gratuito concerti, corsi, convegni, incontri, presentazioni di libri, mostre e tavole rotonde.
Per noi la cultura è inclusione e per questo siamo anche un punto di riferimento per i vari service cittadini.

Per questo invitiamo tutti i nostri Soci e Amici a partecipare numerosi all’evento e ad essere generosi: in asta circa 150 lotti di oggetti d’arte e regalie di valore, tra cui vasi in vetro di Murano, accessori moda vintage, quadri e oggettistica per la casa, di cui vi alleghiamo l’elenco.

ASTA DI BENEFICENZA
Ca’ Sagredo Hotel, Campo Santa Sofia, 4198/99
Domenica 20 giugno 2021, ore 15.30
in presenza nel Salone da ballo e in collegamento via Zoom

Esposizione
Sabato 19 giugno dalle h 10 alle h 18
Domenica 20 giugno dalle h 10 alle h 15

L’iniziativa è promossa da Maria Luisa Zinato Semenzato, past president dell’ Inner Wheel Club di Venezia, in memoria del figlio Marco Semenzato. Alla realizzazione dell’iniziativa hanno collaborato Tonino Beccegato, Manuela Savoia e Bianca Cominotto.