Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2023
Venezia medievale: la scultura
Da Bisanzio a San Marco: l’impiego della scultura a incrostazione di mastice a Venezia e in area altoadriatica
Relatore: Fabio Coden, Università di Verona
Con la terza edizione della Basilica di San Marco, avviata dal doge Domenico Contarini nel 1063, Venezia si trovò al centro di una fitta rete di relazioni con l’Oriente bizantino che funzionò da volano per l’avvio di esperienze estetiche dense di novità per tutta l’area altoadriatica. Questa spinta innovativa riguardò, oltre l’architettura e le arti figurative in generale, anche l’ambito della scultura, veicolando in città e nell’entroterra una tecnica di origine romana da tempo scomparsa nel nord della penisola. Si tratta della ‘scultura ad incrostazione di mastice’ che unisce all’effetto pittorico del contrasto cromatico fra figura e sfondo, la lunga resistenza nel tempo per la presenza di amalgami colorati immessi in alveoli scavati sulla faccia a vista degli elementi litici.
La Basilica marciana è di certo il contesto in cui questa variante di scultura venne applicata in modo sistematico ed organizzato (nelle cornici marcapiano, nei capitelli, nelle modanature delle nicchie, nelle lastre parietali di decorazione e in quelle di alcune tombe), ma a partire da questo cantiere si assiste a una fulminea e grande fortuna in numerosi centri della pianura e della prima cintura alpina.