LION OF GOD – Walton Ford all’Ateneo Veneto (17 aprile – 22 settembre 2024)

LION OF GOD – La mostra di Walton Ford

17 Aprile 2024 – 22 Settembre 2024
Ateneo Veneto, Aula Magna e Sala Tommaseo
Orario: dal martedì alla domenica (ore 11.00 – 19.00), ingresso libero.

A cura di Udo Kittelmann

È la prima mostra personale di Walton Ford in Italia. Artista americano tra i più talentuosi della sua generazione (1960), Ford ha ideato una grande mostra site-specific per Venezia, incentrata su un nuovo corpus di opere concepite in stretta relazione alle opere d’arte presenti all’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Lion of God presenta una serie di dipinti di grandi dimensioni realizzati da Ford ad acquerello, che esplorano la dimensione storica, biologica e ambientale di alcuni soggetti rappresentati nelle collezioni dell’Ateneo, in particolare la figura del leone presente nell’Apparizione della Vergine a San Girolamo di Tintoretto (c. 1580), che di solito è esposto nella Biblioteca dell’istituto.
Il percorso espositivo si sviluppa su due sale dell’Ateneo Veneto, l’Aula Magna al piano terra e la Sala Tommaseo, al primo piano, dove l’opera di Tintoretto sarà trasferita ed esposta al pubblico per tutta la durata della mostra.

Lion of God è curata da Udo Kittelmann – che ha già collaborato con Walton Ford in occasione della sua retrospettiva itinerante in Europa intitolata Bestiarium (2010-11) – e inaugura durante la settimana di vernice della 60. Biennale Arte di Venezia, rimanendo aperta fino al 22 settembre 2024.
L’artista ha descritto l’Apparizione della Vergine a San Girolamo di Tintoretto come “un intenso spunto di discussione sulla nostra relazione con il mondo naturale”.
Raffigurando San Girolamo in estasi, nel bel mezzo di una visione in cui la Vergine Maria discende dal cielo, il dipinto storico presenta il leone che la leggenda descrive come amico di San Girolamo dopo che quest’ultimo gli ha tolto una spina dalla zampa.
L’improbabile legame tra i due personaggi è descritto in dettaglio ne La leggenda aurea, un testo ampiamente diffuso in Europa nel tardo Medioevo e che è servito da riferimento anche per l’artista americano. Tintoretto dispiega grande maestria nella narrazione, condivisa anche da Ford, e dipinge il suo leone posizionandolo in ombra, nella parte inferiore dell’opera. Uno dei nuovi dipinti realizzati da Walton Ford, di quasi tre metri, ribalta l’inquadratura del pittore veneziano per mettere in primo piano l’esperienza dell’animale.
L’indagine filosofica continua di Ford sui modi in cui interagiamo e allontaniamo dalle specie animali richiama una delle questioni più urgenti del nostro tempo: la terribile crisi ecologica che stiamo vivendo.

Udo Kittelmann spiega così il progetto: “Nella ricerca di analogie tra passato e presente, i dipinti di Walton Ford sovrappongono rappresentazioni intricate di storia naturale con una lettura critica contemporanea, includendo citazioni da fonti letterarie dei secoli passati, il tutto reso nello stile della pittura dei grandi maestri. Nei suoi lavori, che possono essere visti come una satira dell’oppressione politica e lo sfruttamento ambientale, egli mette in discussione il concetto di “sempre nuovo” e “sempre migliore”. Allo stesso tempo, Ford ha sempre posto interrogativi sulle molteplici aspettative e regole consolidate dell’estetica contemporanea. Per essere precisi, i suoi dipinti sono un racconto sull’arroganza della natura umana. Ieri, oggi e domani.”

L’opera di Ford sovverte le convenzioni legate ai tentativi dell’uomo di categorizzare e interpretare il mondo naturale, attingendo a schizzi, diorami naturalistici, documenti zoologici, mitologia, favole e storia dell’arte. Pur alludendo agli studi nel campo delle scienze naturali del XIX secolo, la poetica di Ford è ampia nei suoi riferimenti, sollecitando lo spettatore a individuare questi indizi frammentari come chiavi di lettura per svelare l’evento storico o immaginario rappresentato nell’opera.
Le opere dell’artista risultano anatomicamente precise per via dell’osservazione ravvicinata di esemplari tassidermizzati presenti in collezioni museali, e proiettano in modo vivido le vite, le esperienze, le osservazioni e le storie nascoste dei loro soggetti umani e animali.

In contemporanea alla mostra veneziana, la Morgan Library & Museum di New York City ospita (dal 12 aprile al 20 ottobre 2024) Walton Ford: Birds and Beasts of the Studio, una mostra di disegni dell’artista, organizzata da Isabelle Dervaux, curatrice e responsabile del dipartimento di disegni moderni e contemporanei di Acquavella.

Lion of God, allestita all’Ateneo Veneto di Venezia, è organizzata dalla galleria Kasmin, New York. Dal 1997, Kasmin ha presentato 11 mostre personali di Ford, tra cui Barbary nel 2018, un corpus di opere che esplora il destino del leone berbero del Nord Africa.

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Premio “MARIA CAVALLARIN” – Pubblicato il bando per l’edizione 2024

L’Ateneo Veneto ha pubblicato il bando del premio “MARIA CAVALLARIN” per l’edizione 2024.

Il premio è stato indetto per legato testamentario dalla sig.ra Maria Cavallarin per premiare una ricerca originale sulla Dalmazia (sua terra natale), sull’Istria e sulle isole del Levante veneto e mantenerne viva l’importante storia e tradizione.

Possono partecipare al premio studiose e studiosi di qualsiasi nazionalità, che non abbiano compiuto al 21 novembre 2024 l’età di 40 anni.

Il premio consiste in un assegno di € 3.000 che sarà assegnato a uno studio inedito e originale su argomenti che possono spaziare dalla storia sociale, istituzionale, artistica e culturale all’antropologia e alla geografia economica, archeologia e architettura.

Le domande di partecipazione vanno indirizzate alla Presidenza dell’Ateneo Veneto entro e non oltre il 21 novembre 2024.

Per tutti i dettagli scarica il BANDO

PIERGIORGIO ODIFREDDI INAUGURA IL CCXII ANNO ACCADEMICO

Sabato 2 marzo 2024 l’Ateneo Veneto ha inaugurato con una cerimonia ufficiale il suo 212° Anno Accademico.
La prolusione, dal titolo “Intelligenza artificiale: l’ultima scintilla” è stata affidata quest’anno al matematico Piergiorgio Odifreddi.

Ad accogliere nell’Aula Magna di Campo San Fantin il relatore e le Autorità invitate è stata la Presidente dell’Ateneo Veneto, Antonella Magaraggia, che ha delineato l’attività culturale svolta dall’Ateneo Veneto nel corso del 2023, anticipando alcuni filoni di interesse delle prossime iniziative culturali dell’istituto, a iniziare dal convegno internazionale su “Donne e giustizia” di martedì 5 marzo.

Al professor Piergiorgio Odifreddi, matematico, saggista, storico della scienza e divulgatore scientifica, ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione, il compito di trattare invece un tema di assoluta attualità come quello dell’Intelligenza Artificiale.

“Negli ultimi tempi l’Intelligenza Artificiale è affiorata nel dibattito pubblico in seguito all’esplosione di Chat Gpt. In realtà il dibattito al proposito è vecchio come il mondo, letteralmente, perché il problema teorico ha di molto preceduto le sue realizzazioni pratiche” ha detto Odifreddi.

Con una carrellata che ha spaziato tra letteratura, storia dell’arte e cinema, dal mito di Pigmalione a My fair Lady, da Frankenstein a 1984 di George Orwell, da Metropolis fino a 2001 Odissea nello spazio, Odifreddi ha dimostrato come l’umanità si sia sempre chiesta quale potesse e dovesse essere il suo rapporto con l’artificiale e con le macchine.

Se sono innegabili i vantaggi apportati dalla tecnologia al nostro vivere quotidiano, oggi il timore maggiore è che le macchine presto potrebbero porsi una domanda nei confronti del loro rapporto con la natura e con l’uomo.

“Oggi la gente crede che i due grandi problemi che riguardano il nostro futuro siano la bomba atomica e che cosa succederebbe se qualcuno schiacciasse il famoso bottone, e la crisi climatica col riscaldamento globale. Eppure  due big dei settori tecnologici come Elon Musk e Bill Gates sono arrivati ad affermare che il vero problema è proprio l’intelligenza artificiale – ha concluso Piergiorgio Odifreddi – e che cosa ne sarà di noi se non la controlliamo”.

“UNA IDEA PER IL FUTURO” – UN PREMIO PER LE NUOVE GENERAZIONI

Ateneo Veneto lancia un nuovo premio finalizzato alla promozione del talento ideativo e progettuale degli studenti veneti appartenenti alle scuole di ogni ordine e grado.
Un’idea che è maturata nell’ambito del progetto “L’Ateneo dei Giovani”, che ha l’obiettivo di coinvolgere in maniera sempre più propositiva le giovani generazioni nelle attività dell’istituto culturale.
Con questi obiettivi è nato il Premio “UNA IDEA PER IL FUTURO”, ideato dalla socia dell’Ateneo Veneto Giovanna Pastega, giornalista e scrittrice, e dalla Presidenza dell’Ateneo Veneto con il contributo economico di Banca Intesa San Paolo: un premio dedicato a idee e progetti inediti per il futuro, elaborati dagli studenti veneti di ogni ordine e grado scolastico, università comprese, in ambito culturale, scientifico, economico, sociale, ecologico, artistico.
Gli studenti che decideranno di partecipare al premio dovranno proporre e sviluppare idee nuove per il futuro del nostro territorio, della nostra società, della nostra cultura e della nostra economia per dare forma in maniera costruttiva e condivisa nei loro territori a quello che sarà il futuro sociale, economico, etico, civile e culturale del nostro paese.

LINEE BASE: per ogni livello scolastico gli studenti – in gruppo o singolarmente-, sotto la guida dei loro docenti, dovranno proporre un’idea nuova capace di incidere sul futuro della loro realtà territoriale (o regionale o provinciale o comunale o di ambito specifico o anche trasversale, etc.).
Ovviamente ogni idea nell’ambito della partecipazione al Premio dovrà essere accompagnata da un progetto operativo/esecutivo dettagliato ai fini della sua attuazione, secondo quanto verrà illustrato nel bando.
Un progetto che gli studenti dovranno definire in ogni aspetto operativo/realizzativo (gestione dei costi compresa), come se facessero parte di team di progettazione.
Nella sezione “studenti universitari” potranno partecipare con un progetto tutti gli studenti regolarmente iscritti ad una delle tante università del Veneto, sia singolarmente che in gruppi.

RICADUTE SUL TERRITORIO: Ogni progetto concorrente al Premio dovrà essere assolutamente originale, ideato e studiato nel dettaglio per essere concretamente realizzato nell’intero territorio veneto o in specifici ambiti della regione e/o nei singoli territori (aree specifiche, città, province) al fine di migliorarne e innovarne l’assetto culturale, sociale, economico, ecologico, artistico, etc.

IN PALIO ci sono premi in denaro che saranno consegnati alle scuole o direttamente agli studenti per la categoria “università”.

PREMI SCUOLE ELEMENTARI:
1° PREMIO = 300 EURO
2° PREMIO = 200 EURO
3° PREMIO = 100 EURO

PREMI SCUOLE MEDIE:
1° PREMIO = 400 EURO
2° PREMIO = 300 EURO
3° PREMIO = 200 EURO

PREMI SCUOLE SUPERIORI:
1° PREMIO = 600 EURO
2° PREMIO = 500 EURO
3° PREMIO = 400 EURO

PREMIO SPECIALE STUDENTI UNIVERSITARI = 1.000 EURO

TIME-LINE “UNA IDEA PER IL FUTURO” I EDIZIONE: apertura del bando 20 novembre 2023, chiusura bando 30 aprile 2024.
Le scuole avranno circa 6 mesi di tempo durante il corso dell’anno scolastico per elaborare e presentare il progetto dei loro studenti/classi al Premio.
Stessa cosa per gli studenti universitari.

PREMIAZIONI
Le premiazioni si svolgeranno nei saloni dell’Ateneo Veneto a Venezia il 29, 30, 31 maggio 2024

GIURIA: La giuria sarà composta da Antonella Magaraggia, magistrato, presidente dell’Ateneo Veneto; Filippo Maria Carinci, docente di archeologia, vicepresidente dell’Ateneo Veneto; Giovanna Pastega giornalista, socia dell’Ateneo Veneto; Paola Marini, storica dell’arte, delegata agli Affari Speciali dell’Ateneo Veneto; Maura Manzelle, architetto, socia dell’Ateneo Veneto; Carlo Giupponi, docente di economia ambientale, socio dell’Ateneo Veneto; Stefano Bonetti, docente di Fisica della Materia.

Il bando è scaricabile  QUI      oppure dal sito dell’ Ufficio Scolastico Regionale del Veneto.

Premio Torta 2023 libretto sala

AI CITTADINI VENEZIANI IL PREMIO TORTA 2023

Sono i Cittadini veneziani i vincitori della XXXVII edizione del Premio “Pietro Torta” per il restauro di Venezia: veneziani per nascita o per scelta, cittadini che con ordinaria straordinarietà si impegnano ogni giorno per mantenere Venezia una città viva e attuale.

La cerimonia di consegna sì è tenuta sabato 25 novembre 2023 all’Ateneo Veneto di Venezia, alla presenza delle autorità istituzionali e del pubblico, accolti dalla Presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia, assieme al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia Mariano Carraro, al Presidente del Collegio degli Ingegneri di Venezia Sandro Boato e alla Presidente della Commissione del Premio Maura Manzelle.

All’inizio della cerimonia sono state esposte alcune paia di scarpe rosse davanti al tavolo dei relatori, per ricordare la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

E’ stata quindi data lettura dell’indirizzo di saluto inviato dal Presidente della Regione Luca Zaia, mentre l’assessore Massimiliano De Martin ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale e ha regalato il gagliardetto della città di Venezia alla Presidente Magaraggia e ai Presidenti Carraro e Boato.

La decisione della Commissione di assegnare quest’anno il Premio alla collettività di cittadini che promuovono e realizzano progetti diffusi di restauro, piuttosto che ad un singolo intervento, è arrivata alla fine di un lungo percorso di riflessione e di confronto e anticipa alcune tematiche che verranno trattate nel 2024, anno del Cinquantesimo anniversario del premio stesso.

Il Premio Torta infatti fu istituito dall’Ateneo Veneto nel 1974 in memoria dell’ingegner Pietro Torta, appassionato cultore dell’opera di restauro del patrimonio edilizio della città, per anni presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia e Socio dell’Ateneo Veneto.

In questo mezzo secolo di vita il premio è stato assegnato (prima annualmente e dal 1999 con cadenza biennale) a soggetti che si sono distinti nel promuovere o realizzare importanti interventi di restauro e recupero del patrimonio di Venezia. Edizione dopo edizione le valutazioni delle varie Commissioni che si sono succedute hanno preso in considerazione ambiti sempre più ampi e complessi della Città Metropolitana di Venezia relativi al restauro del patrimonio edilizio, dell’architettura monumentale fino al paesaggio, all’ambiente e alle infrastrutture urbane. Partendo da questi presupposti la Commissione 2023 – composta da rappresentanti dell’Ateneo Veneto, dell’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia e del Collegio degli Ingegneri di Venezia – si è interrogata su che cosa significhi oggi “restauro” ‒ o meglio, l’intervento sull’esistente – e come si sia evoluto il concetto stesso del restaurare in questi ultimi cinquant’anni.

Quale miglior “restauratore” della propria città, dunque, di colui che se ne prende cura quotidianamente, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, con consapevolezza?  Proprio i cittadini veneziani, gli abitanti di questa città (siano essi residenti stabili o solo temporanei), protagonisti di questa ordinaria straordinarietà, che si adoperano per consegnare alle giovani generazioni il patrimonio che hanno ricevuto in eredità, un tessuto urbano e sociale indubbiamente fragile, ma che può diventare laboratorio per il futuro, per un progetto di città condiviso e sostenibile, emblematico per le dinamiche in atto anche in altri centri storici nazionali.

Per completare un’edizione così speciale, si è pensato di dare un ruolo attivo nel contesto del Premio anche al volume che solitamente lo accompagna, curato quest’anno da Maura Manzelle e Francesco Trovò dell’Università Iuav di Venezia. A comporre questo mosaico di progetti e scenari per il futuro sono state invitate le maggiori Istituzioni veneziane, ed in modo particolare quelle che per loro stesso mandato hanno compiti di governance e un ruolo di progettualità per la città: dalla Regione del Veneto al Comune di Venezia, a enti pubblici e privati, fondazioni, Università, associazioni di categoria e istituti culturali.

Completa il volume un inserto di fotografie realizzate da Alessandra Chemollo, veneziana “per scelta” che da anni con la sua arte racconta la Venezia materiale e immateriale e che ha abbracciato l’idea che sta alla base di questa edizione del Premio Torta.

Il volume si presenta con una copertina “riflettente”, per fare in modo che i cittadini vedano loro stessi e “riflettano” su quello che fino a qui è stato fatto e su quanto sarà ancora possibile fare per la città. Nel corso della cerimonia del Premio Torta 2023 il libro è stato simbolicamente consegnato in sala alla Comunità veneziana e rimarrà a disposizione di quanti vorranno ritirarne una copia gratuita presso la Segreteria dell’Ateneo Veneto, in Campo San Fantin, a Venezia.

Significativo anche l’intervento di Tiziano Scarpa, invitato a leggere per il pubblico presente alla cerimonia alcuni passaggi del suo “Catalogo delle onde”, un testo che lo scrittore Premio Strega ha dedicato alle acque della laguna, elemento fondante dell’essere Venezia, come spunto per riflessioni sulla condizione della città e dei suoi abitanti.

La Commissione del Premio Pietro Torta per il restauro di Venezia 2023 è composta da: Maura Manzelle (Presidente), Gianmario Guidarelli, Mauro Marzo e Francesco Trovò (Segretario) per l’Ateneo Veneto; Mariano Carraro e Mario De Marchis per l’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia, Sandro Boato e Vittorio Drigo per il Collegio degli Ingegneri di Venezia.

 

libro antico e schermo pc

Il progetto di digitalizzazione dei libri antichi

L’Ateneo Veneto possiede una biblioteca di oltre 60.000 libri e riviste, di cui 3.000 sono volumi antichi che i francesi concessero all’istituto nel 1812. Questi provengono, per la maggior parte, dai conventi soppressi di San Salvador, San Francesco della Vigna e Santo Stefano e, in minor numero, dalla Salute, dai Frari, dal Redentore, dalla Fava e dai Carmelitani Scalzi. Grande valore ha una serie di rari volumi di astronomia e medicina, pubblicati tra il Quattrocento e il Settecento.

Finora questi libri sono stati oggetto di interesse da parte di studiosi della materia, ma non accessibili al pubblico. L’Ateneo Veneto quindi ha colto nel 2022 l’opportunità di crescita offerta dal Bando “Cultura digitale” della Fondazione di Venezia, il cui obiettivo era supportare il comparto culturale della città – in particolare i musei, le biblioteche e gli archivi – nella sua evoluzione verso il mondo digitale e la progettualità innovativa, tramite la formazione di giovani nel settore della cultura.

In risposta a tale bando l’Ateneo ha proposto un “progetto di digitalizzazione di cento libri di medicina rari e antichi”, selezionati dalla direttrice della biblioteca, la professoressa Dorit Raines dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sulla base della loro rarità (scarsa o assente presenza in banche dati online, specialmente italiane) e del loro precario stato di conservazione. Tra questi, solo per fare un esempio, il capolavoro assoluto di Girolamo Fabrici d’Acquapendente De formato foetu. Venetiis: per Franciscum Bolzettam, 1600 (Patavii: ex typographia Laurentij Pasquati, impress. Almae universitatis iuristarum, 1601).

Per realizzare il progetto – iniziato a fine 2022 e concluso nell’estate 2023 – è stato scelto Kristian Gandin, studente della Laurea magistrale in Digital Humanities dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Questi ha partecipato prima ad un corso accelerato di catalogazione di libri antichi e, in seguito, ad uno di digitalizzazione ed elaborazione delle immagini con Color Checker e Camera Raw (plugin di Photoshop) e infine a un corso per l’inserimento di immagini e metadati nella piattaforma di archiviazione prescelta.

Per l’archiviazione a lungo termine di oggetti e collezioni digitali infatti l’Ateneo Veneto ha stipulato una convenzione con il Centro di Ateneo per le Biblioteche dell’Università di Padova, che ha realizzato, in collaborazione con l’Università di Vienna, una piattaforma denominata PHAIDRA (Permanent Hosting, Archiving and Indexing of Digital Resources and Assets), che risponde ai principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) indicati dalla Commissione Europea come linee guide di Data Management.

I libri rari di medicina digitalizzati sono caricati sulla suddetta piattaforma ad accesso gratuito in una sezione dedicata all’Ateneo Veneto (https://phaidra.cab.unipd.it/).

L’utente può sfogliare i libri tramite Book Viewer o scaricarli in formato PDF con licenza CC BY-NC-SA (Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo stesso modo).

In questo modo l’Ateneo Veneto, che ha come sua vocazione la divulgazione della cultura e l’accesso gratuito al suo patrimonio culturale e artistico, ha iniziato un interessante percorso che permetterà di raggiungere l’obiettivo di rendere fruibili questi tesori librari e di proteggerli da un ulteriore deterioramento.

Vale la pena ricordare che un primo passo verso la diffusione della conoscenza dei volumi rari di medicina conservati nella biblioteca dell’istituto era già stato fatto con la mostra Anatomia di una biblioteca: Cinquanta volumi di medicina dalla collezione storica dell’Ateneo Veneto, che si è tenuta a Venezia nell’aprile-maggio 2007, corredata da un catalogo che percorreva la storia della medicina attraverso i volumi esposti. La mostra ha avuto un notevole successo e il suo catalogo si trova in molte biblioteche italiane e all’estero.

Premiazione caorlina rosa

REGATA STORICA 2023: SECONDO POSTO ALLA CAORLINA ROSA SOSTENUTA DALL’ATENEO VENETO

Domenica 3 settembre 2023 rimarrà negli annali dell’Ateneo Veneto.

Per la prima volta in due secoli di vita, il nostro istituto ha voluto partecipare attivamente alla Regata Storica di Venezia, sostenendo uno degli equipaggi che si sono sfidati lungo il Canal Grande: quello della caorlina rosa della Canottieri Giudecca.

E l’emozione è stata tanta, anche perchè il “nostro” fortissimo equipaggio ha combattuto un serrato testa a testa con la caorlina bianca e alla fine ha tagliato il traguardo per secondo davanti a Ca’ Foscari, dove ad attenderlo c’era anche la Presidente Antonella Magaraggia.
Un grazie di cuore a tutti i componenti dell’equipaggio, che ci hanno fatto vivere una bellissima avventura all’insegna della tradizione della voga alla veneta: Gianluigi Fongher, Vittorio Selle, Mattia Costantini, Pietro Meneghini, Vito Redolfi Tezzat e Maurizio Rossi.

Con questo coinvolgimento attivo nella più famosa delle sfide remiere si è creato un legame simbolico tra due realtà – Ateneo Veneto e Regata Storica – apparentemente diverse, ma che appartengono alla antica tradizione culturale di Venezia e sono amate dai veneziani.

“PORTE DI MESTRE” SOSTIENE L’ATENEO VENETO

Il Centro Commerciale “Porte di Mestre” sostiene l’Ateneo Veneto 

Con la consegna alla Presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia di una donazione di 1.110 euro, il Centro Commerciale “Porte di Mestre” conclude il progetto “Venezia Misteriosa”, lanciato nel luglio 2021 per celebrare i 1600 anni di Venezia e dedicato alla promozione del patrimonio culturale della città e a progetti di solidarietà sociale.

La somma è il ricavato delle vendite del volume “Venezia Misteriosa”, un libro-gioco creato dallo scrittore Alberto Toso Fei (socio dell’Ateneo Veneto) e illustrato dal fotografo Maurizio Rossi, con l’obiettivo di coinvolgere i lettori in una caccia al tesoro alla scoperta di leggende e percorsi segreti, nel cuore della città più bella del mondo.

L’iniziativa, articolata in momenti diversi – a vocazione culturale, ludica e commerciale – ha mobilitato i clienti di “Porte di Mestre” invitandoli a decifrare le chiavi di dieci enigmi contenuti nel libro per aggiudicarsi un emozionante volo in elicottero sopra la laguna.
Il volume, oltre ad essere messo in palio a fronte di acquisti, è stato donato alle scuole del territorio, che lo utilizzeranno come guida per visite didattiche, e messo in vendita presso la libreria La Feltrinelli del Centro Commerciale per la raccolta appunto di fondi a favore dell’Ateneo Veneto, il più antico istituto culturale attivo oggi a Venezia.

Nello specifico, l’assegno del valore di 1.110 euro consegnato all’Ateneo Veneto sarà destinato al risanamento dei dossali di pietra della parete est dell’Aula Magna dell’edificio monumentale, ex Scuola dei Picai, in Campo San Fantin.
La cerimonia è avvenuta lunedì 11 aprile 2022 nella sede dell’Ateneo Veneto: a consegnare l’assegno nelle mani della Presidente Magaraggia è stato  Antonio Impedovo, direttore del Centro Commerciale “Porte di Mestre”, alla presenza dell’autore Alberto Toso Fei, del fotografo Maurizio Rossi, e di Alvise Bragadin e Filippo Maria Carinci, rispettivamente Segretario Accademico e Vice Presidente dell’Ateneo Veneto.

“Ringrazio il nostro socio Alberto Toso Fei, il Centro Commerciale “Porte di Mestre” e la libreria Feltrinelli per aver pensato all’Ateneo Veneto quale destinatario di questa somma – ha commentato Antonella Magaraggia – Si tratta di un gesto significativo non solo per la donazione, sempre gradita agli istituti culturali, in cronica difficoltà economica, ma soprattutto per la qualità e la circolarità del progetto, che ha visto coinvolti vari soggetti in una operazione culturale che è arrivata al grande pubblico. Si è così dimostrato che, oltre a quelli tradizionali, come l’Ateneo Veneto, ci possono essere altri luoghi e altre modalità di diffusione della cultura”.

Antonio Impedovo ha dichiarato: “Il nostro Centro Commerciale è strettamente legato al territorio e con questo progetto, che ci ha accompagnato per quasi un anno, abbiamo voluto celebrare la bellezza e la memoria della città con qualcosa che la valorizzasse e che rimanesse nel tempo: un prodotto per tutte le età, da leggere e condividere giocando, per scoprire gli angoli meno conosciuti di Venezia. Oltre agli autori, ringraziamo l’Amministrazione Comunale per aver creduto in questo progetto e nella sua originalità, e tutti i partner che hanno reso possibile questa iniziativa”.