Petra Reski - Venezia atto finale

“Venezia, atto finale” di Petra Reski

Presentazione del libro
Venezia, atto finale. Veder morire una città
di Petra Reski (Milano, Zolfo editore 2022)

Il giornalista e scrittore Sebastiano Giorgi e l’attore e regista Alessandro Bressanello
conversano con l’autrice

Venezia è tante cose; per Petra Reski è in primo luogo la sua patria adottiva. Da almeno tre decenni però, vivere a Venezia significa assistere alla sua morte. L’autrice fa un ritratto malinconico della città, mai infiorettato e sempre sincero. Denuncia lo «stupro» a opera del turismo di massa, la speculazione immobiliare, l’inquinamento generato dalle multinazionali crocieristiche e gli effetti del cambiamento climatico, l’esodo dei veneziani e il tracollo delle botteghe storiche, la corruzione delle classi dirigenti e il fallimento della politica nella gestione dell’acqua alta.
Temi che si intrecciano ai racconti che restituiscono un’immagine intima della laguna, alle esperienze personali, agli incontri con veneziani, amici, vicini e con lo stesso compagno di vita. E poi letture, eventi storici e d’arte che rivelano la cultura, la bellezza e i valori della città.

Petra Reski, nata in Germania, è scrittrice e giornalista. Ha iniziato la sua carriera come reporter al servizio estero della rivista STERN. Dal 1991 vive a Venezia e scrive sull’Italia e sul mondo per numerosi media in lingua tedesca. I fulcri del suo lavoro sono Venezia e la mafia. Per i suoi lavori giornalistici e letterari Petra Reski ha ricevuto numerosi premi in Germania e in Italia, tra cui recentemente il premio letterario Ricarda-Huch.

wetlands - Romanelli

“Dopo Napoleone” di Giandomenico Romanelli

Presentazione del libro

Dopo Napoleone. Venezia, la Restaurazione e il libro segreto di Chateaubriand
di Giandomenico Romanelli (Venezia, wetlands book 2022)

Michele Gottardi conversa con l’autore

François-René de Chateaubriand, uno dei grandi intellettuali europei dell’Ottocento, venne a Venezia tre volte, lasciando traccia delle sue visite nelle Memorie dell’Oltretomba.
Questi scritti andarono poi a formare un Livre sur Venise uscito in Francia al tempo e mai pubblicato in Italia. Si tratta di pagine illuminanti, che raccontano la società veneziana negli anni difficili e tuttavia fondativi del primo periodo asburgico.
Lo storico e critico d’arte Gian Domenico Romanelli ci accompagna attraverso le pagine di Chateaubriand, facendoci incontrare i grandi protagonisti che in quegli anni frequentavano Venezia e i suoi palazzi, da Antonio Canova a Leopoldo Cicognara, da Silvio Pellico a Ugo Foscolo, da Lord Byron a George Sand. Ne esce un affresco inedito e affascinante, che getta una luce nuova e inattesa su un periodo ancora poco conosciuto e poco studiato della storia veneziana, prima che il mito romantico di ‘amore e morte’ calasse definitivamente sulla città.
In appendice, viene riportato per la prima volta in forma integrale e tradotto il testo del Livre sur Venise.

Linda Karshan - Agostinelli

“Brain Drawings” by Linda Karshan

Il particolare metodo di disegno dell’artista Linda Karshan

Proiezione del documentario
Silhouette in balance, Linda Karshan at the Abbey of San Giorgio, fron sunrise to sunset (2018)
regia di Marco Agostinelli

Introduzione di Roberta Semeraro con Marco Agostinelli e Carmelo Grasso 

Linda Karshan conversa con Giulia Martina Weston, Ximena Montano, Luca Caldironi, Anthony Molino

Linda Karshan è un’artista che si è formata in Europa e vive tra Londra e New York. Nel panorama dell’arte si è distinta grazie al suo personale e originalissimo linguaggio artistico, nel quale il disegno raggiunge quella sintesi espressiva che si ottiene attraverso l’esercizio e la profonda concentrazione, contando il ritmo del proprio respiro e in totale equilibrio sul corpo.
Il 19 e 20 dicembre l’artista sarà a Venezia per le riprese del film “Homage to Italo Calvino by Linda Karshan” che sta producendo con l’Associazione Culturale RO.SA.M. per il centenario dalla nascita dello scrittore italiano che decorrerà il prossimo anno.
Approfittando della sua presenza in città, il critico d’arte Roberta Semeraro ha invitato Linda Karshan all’Ateneo Veneto per  analizzare i suoi disegni e discutere della sua particolare tecnica, definita “The Inner Choreography”: assieme a lei ci saranno la storica dell’arte Giulia Martina Weston, la microbiologa Ximena Montano Hernandez, lo psicoanalista Anthony Molino e lo psichiatra Luca Caldironi.
I disegni di Karshan saranno esaminati comparandoli infine con la storia della scienza e dell’arte attraverso un ricco repertorio di immagini che andrà ad arricchire la conferenza stessa.
In apertura dell’incontro sarà proiettato il film Silhoutte in Balance, Linda Karshan at the Abbey of San Giorgio, from Sunrise to Sunset, prodotto dall’Associazione Culturale RO.SA.M. nel 2018, in occasione della prima mostra di Karshan a Venezia “Equilibrium, Art, Architecture and Sacred Geometry in Conversation” nella Basilica di San Giorgio Maggiore.

Michelangelo Eraclito scuola di Atene

Ripensare la città – IV incontro

Ateneo Veneto, Accademia Filosofia della Musica, Società filosofica italiana di Venezia, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Ventis et verba et vela dedisti: hai affidato al  vento le vele e le parole

Stefano Maso (Università Ca’ Foscari) dialoga con Melania Cassan (Università Ca’ Foscari)
Letture a cura di Camilla Grandi

Sara Cianciullo, pianoforte
Musiche di Ludwig van Beethoven e Johannes Brahms

Cosa accade quando si viaggia o quando si ripensa a un viaggio? Si aprono panorami diversi, si conoscono nuove persone e si provano emozioni prima ignote.
Da un lato l’esperienza fisica e la tensione per l’avventura accompagnata dal tremore per l’ignoto oppure per l’abbandono o per il ritorno, dall’altro – come per esempio scrive Seneca – la consapevolezza che è la nostra anima che va cambiata e non il luogo dove risiedere.

Michelangelo Eraclito scuola di Atene

Ripensare la città – III incontro

Ateneo Veneto, Accademia Filosofia della Musica, Società filosofica italiana di Venezia, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Timeo e Galileo

Franco Giudice (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Franco Ferrari (Università di Pavia)
dialogano con Sara Cianciullo (Università di Bologna)
Letture a cura di Camilla Grandi 

Letizia Michielon, pianoforte
Musiche di Frédéric Chopin (1810-1849)

Il Timeo rappresenta il dialogo di Platone che ha esercitato l’influsso più profondo sulla filosofia e la scienza dell’occidente. In esso trova la sua prima formulazione la concezione dell’universo a due sfere. Ma ciò che appare più interessante è che al Timeo si sono esplicitamente rifatti i grandi protagonisti della rivoluzione scientifica (Galileo e Keplero) e poi della fisica contemporanea (Heisenberg). Tutti questi autori videro attiva nel grande dialogo platonico l’idea che il mondo materiale risulta riconducibile in ultima istanza al dominio astratto e formale della geometria e della
matematica.

G&G CAROFIGLIO - foto Luigi Narici

Generazioni a confronto – Gianrico Carofiglio

Antonella Magaraggia conversa con lo scrittore Gianrico Carofiglio

in occasione dell’uscita del suo ultimo libro L’ora del caffè. Manuale di conversazione per generazioni incompatibili
(Torino, Einaudi 2022) scritto assieme alla figlia Giorgia.

Possiamo passare una vita a discutere senza mai capirci, in particolare quando apparteniamo a generazioni diverse. Quasi sempre è un problema di coordinate: ognuno ha le sue e rifiuta di abbandonarle, anche solo un po’. Essere figlia e padre non semplifica le cose. Stanchi di «conversare a vuoto», Giorgia e Gianrico Carofiglio si sono seduti a un tavolo e hanno affrontato con occhi nuovi alcuni degli argomenti che piú li hanno divisi. Questioni che riguardano ciascuno di noi come il clima, il femminismo, il cibo. La politica. Non hanno eliminato tutte le loro divergenze, ma hanno elaborato una serie di ragionamenti – veri e propri saggi brevi, tessere di un mosaico sorprendente – in cui si combinano entrambi i punti di vista. Una scommessa audace e allegra sulle possibilità di un linguaggio comune, di un’idea condivisa del mondo e del futuro.
Gianrico Carofiglio (Bari, 1961) ha scritto racconti, romanzi, saggi. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Già magistrato e politico italiano, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio, con il quale ha inaugurato il legal thriller italiano.
Giorgia Carofiglio (Monopoli, 1995) si è laureata in Teoria politica alla University College London. In passato ha lavorato in un’agenzia letteraria e oggi collabora con diverse case editrici.

mauro sambi poesie

Quel tanto nella voce – Mauro Sambi

Tavola rotonda e reading di poesie con
Mauro Sambi
autore del libro Quel tanto nella voce (Dueville, Ronzani 2021)

Intervengono:
Ettore Cingano, Università Ca’ Foscari Venezia
Francesco Rognoni, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano e Brescia
Fabio Magro, Università di Padova
Maria Gregorio, International Commitee for Literary and Composers’ Museums
Beppe Cantele, Ronzani Editore

Coordina Margherita Losacco, Università di Padova

Nella poesia italiana contemporanea, l’opera di Mauro Sambi rivela ricchezza nell’uso sapiente della tradizione letteraria, molteplicità di temi, profondità di sguardo e visione e, su tutto, la voce che Francesco Rognoni («Alias», 20.3.2022) ha felicemente definito «cordiale». La poesia di Sambi è intessuta di una pietas profonda che è forse, anche, il risultato della sua familiarità con i confini: lui, istriano della comunità italiana, con la pratica intellettuale di uno scienziato e umanista che travalica i limiti delle discipline e l’angustia della separazione dei saperi.
La tavola rotonda organizzata all’Ateneo Veneto prevede la partecipazione di studiosi dei testi di formazione molteplice (dalla letteratura greca, che costituisce l’humus della tradizione letteraria europea, alla letteratura italiana contemporanea, in cui si inscrive l’opera di Sambi, alla filologia), di esperti di editoria e storia del libro (sarà il caso di insistere anche sulla qualità materiale del volume, frutto di una scelta editoriale di rara eleganza), di estetica e letteratura.
Mauro Sambi (1968) è nato e cresciuto a Pola, nella comunità italiana autoctona dell’Istria. Vive nel Veneto dal 1987, dove è professore ordinario di Chimica generale e inorganica e di Chimica delle superfici all’Università di Padova. In parallelo all’attività professionale ha sempre coltivato interessi letterari. In quest’ambito ha pubblicato Di molte quinte vuote (Pasian di Prato, Campanotto, 1998), L’alloro di Pound (Fiume, Edit, 2009), Diario d’inverno (Faloppio, Lietocolle, 2015), Una scoperta del pensiero e altre fedeltà (Vicenza, Ronzani Editore, 2018). Quel tanto nella voce raccoglie tutta la sua produzione in versi fino al 2020.

Istria e Zara Archivio Morassi

Istria e Zara dall’Archivio Morassi

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari, Venezia

Presentazione del libro

Istria e Zara. Le immagini dell’Archivio Fototeca Antonio Morassi all’Università Ca’ Foscari di Venezia
a cura di Michela Agazzi e Enrico Lucchese  (Treviso, Zel edizioni – Trieste, IRCI 2022)

Interventi di Marta Mazza, Segretario regionale Veneto Ministero della Cultura
Giorgio Fossaluzza, Università di Verona
Martina Frank, Università Ca’ Foscari, Venezia

Saranno presenti i curatori

Il  volume pubblicato grazie al sostegno dell’Istituto regionale cultura istriano fiumano dalmata (IRCI), mette a disposizione in grande formato e con riproduzioni di alta qualità 528 fotografie conservate nell’Archivio Morassi relative all’Istria. Sono state realizzate negli anni Venti del XX secolo, nell’ambito dell’attività dell’Ufficio Belle Arti di Trieste, organo del Ministero della Pubblica Istruzione allora responsabile delle attività di tutela e conservazione. Antonio Morassi, funzionario storico dell’arte presso quell’Ufficio e successivamente attivo in Trentino, Lombardia e Liguria – ha conservato nel suo archivio copia della documentazione fotografica dell’attività svolta sul territorio (i cui originali in lastra sono presso la Soprintendenza di Trieste).
Le fotografie restituiscono una varietà di soggetti e il vasto raggio d’azione attraverso i sopralluoghi, le campagne sistematiche, la registrazione di restauri: dal contesto urbano e da edifici e architetture, alle opere d’arte (pittoriche  e scultoree), al singolo oggetto anche di interesse etnografico (posate, ricami, attrezzi).
L’archivio di Morassi, acquisito dal Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari, consiste proprio in una ricchissima raccolta fotografica organizzata in funzione degli studi e dell’attività di esperto, accompagnata da schede, appunti, corrispondenza. La documentazione attesta rapporti con gli studiosi della seconda generazione della scuola di Vienna (come Otto Pacht e Karl Maria Swoboda), ma anche con Roberto Longhi, Lionello Venturi, Bernard Berenson e numerosi altri storici dell’arte, non ultimo Terisio Pignatti, il docente cafoscarino grazie al quale l’archivio e la biblioteca di Morassi  hanno arricchito il patrimonio e le risorse dell’ateneo.

Michelangelo Eraclito scuola di Atene

Ripensare la città – II incontro

Ateneo Veneto, Accademia Filosofia della Musica, Società filosofica italiana di Venezia, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Roma: la dialettica senza sintesi
Paolo Pagani
(Università Ca’ Foscari) dialoga con Camilla Grandi (Università Ca’ Foscari)
Letture a cura di Alessandro Esposito

Elisa Fonda, pianoforte
Musiche di Ludwig van Beethoven

Roma è “l’Urbe”: la città per antonomasia. Lo è anche perché attraversa la storia da cima a fondo portandone cicatrici e splendori in una caotica stratificazione, che nessun progetto di astratta razionalizzazione potrebbe omologare. Molti progetti di riassetto urbanistico l’hanno segnata (dall’età imperiale antica, all’età “sistina”, dall’età umbertina a quella mussoliniana) ma tutti hanno dovuto in qualche modo fare i conti con una storia precedente e tenace, cui si sono inesorabilmente adattati, lasciandoci la incantevole “città a strati” che conosciamo.
In questo senso, Roma ci rivela che ciò che propriamente ci attrae non è il frutto di progetti umani, bensì un qualcosa che li precede e che li valorizza, proprio in quanto misteriosamente li adatta a sé.

Michelangelo Eraclito scuola di Atene

Ripensare la città – I incontro

Ateneo Veneto, Accademia Filosofia della Musica, Società filosofica italiana di Venezia, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Ripensare la città
Direzione scientifica: Melania Cassan, Sara Cianciullo, Camilla Grandi, Letizia Michielon

Verità e Polis
La città greca vive alla luce della verità. Con il congedo della verità, la città contemporanea si trasforma. Si tratta di riflettere sul senso di questa trasformazione, della quale soltanto la filosofia può rappresentare l’autentica testimonianza.

Davide Spanio (Università Ca’ Foscari) dialoga con Federica Biscardi (Università di Trento)
Letture a cura di Camilla Grandi (Università Ca’ Foscari)

Alfredo Conte (Conservatorio “S. Cecilia” di Roma), pianoforte
Musiche di Ludwig van Beethoven e Franz Liszt

Punta Dogana Venezia

Cosa può fare la cultura umanistica per l’ambiente

Presentazione dei libri:

– Paesaggio civile. Storie di ambiente, cultura e resistenza
di Serenella Iovino (Milano, Il Saggiatore 2022)

– Venezia e l’Antropocene. Una guida ecocritica
a cura di Cristina Baldacci, Shaul Bassi, Lucio De Capitani e Pietro Daniel Omodeo
(Venezia, wetlands books 2022)

Ne discutono gli autori e i curatori
Coordina la giornalista Vera Mantengoli

La crisi ambientale e climatica è qui e ora, e Venezia è un punto di osservazione privilegiato per osservarla e per studiare i modi in cui possiamo reagire alle sue sfide. Accanto al ruolo indispensabile della scienza e della tecnologia, che ruolo può e deve avere la cultura umanistica per preparare la società a un mondo in rapida e radicale trasformazione?
Due nuovi libri ci forniscono delle risposte innovative: Serenella Iovino, la principale studiosa italiana di scienze umane dell’ambiente, e la comunità di docenti di Ca’ Foscari che ha reso l’ateneo veneziano uno dei centri di ricerca e didattica più avanzati in questo campo in espansione, parlano delle loro opere e di come Venezia possa essere sempre più all’avanguardia come centro di riflessione su un problema globale.

Freddy Vianellis

Viaggio di ritorno: immagini e parole della Grecia di oggi

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia – Dipartimento di Studi Umanistici

Introduce Bruno Bernardi, Console Onorario della Repubblica Ellenica in Venezia

Il registra Freddy Vianellis conversa con Caterina Carpinato, prorettrice alla Terza Missione,
sull’opera del pittore Chronis Botsoglou (1941 –  2022)

Freddy Vianellis (Alfredo Vianelli) è un regista greco, autore del recente docu-film sull’opera artista di Chronis Botsoglou (1941-2022), uno dei pittori più quotati ed apprezzati oggi in Grecia, le cui Ombre illuminate sono state esposte in mostra a Venezia, presso l’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini, nel 2011 come iniziativa collaterale nell’ambito della Biennale Arte. Vianellis, come nome e cognome dichiarano, ha una storia familiare che lo riporta alla Venezia di fine Ottocento, quando un suo antenato lasciò la laguna per andare a lavorare in Grecia. L’incontro vuole restituire, attraverso testimonianze e immagini, frammenti di una singolare migrazione verso Oriente, ed attraversare la storia dei rapporti fra Venezia e la Grecia dalla fine del XIX secolo ad oggi.
Nel corso dell’incontro sarà proiettata una parte del docufilm Chronis Bostoglou: Ero anch’io lì e mi hanno dato un piatto di lenticchie (2021), nel quale sono inseriti brani del film Due amici, due pittori, di Freddy Vianellis, realizzato nel 1982 per incarico del Ministero della Cultura e dello Sport di Grecia (YPPOA), oggi di proprietà dell’Archivio delle Pellicole della Direzione Arti Visive e del Cinematografo dell’YPPOA.

Con gli auspici del Ministero della Cultura di Grecia e il supporto del Centro Nazionale per il Cinema di Grecia

Dinello La vi delle armi

Il Nordest italiano e il filo rosso dello stragismo

Incontro

Modera Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Gianluca Amadori, Gianfranco Bettin e Felice Casson
dialogano con
Ugo Dinello autore del libro
La via delle armi. Gladio, Peteano, Unabomber e altre verità nascoste
(Roma-Bari, editori Laterza 2022)

Dopo l’incontro “Gli anni di piombo a Venezia” del 28 marzo scorso sugli omicidi di Gori, Albanese e Taliercio, l’Ateneo Veneto continua ad occuparsi di quel periodo sotto un particolare angolo visuale.
Il 75% degli ordigni di certo stragismo (Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Questura di Milano, fino a Peteano) é stato pensato, progettato e realizzato da persone che provenivano dal Nordest, in quell’area in cui nel secondo dopoguerra si sono svolte le trame oscure di Gladio.
Quali sono i collegamenti tra protagonisti e fatti di quelle stragi? Perché per molte di queste non si è arrivati ad individuare i colpevoli?
Partendo dal libro scritto dal giornalista Ugo Dinello, che ha messo insieme tasselli di un mosaico complesso, ne discuteranno il sociologo Gianfranco Bettin, l’ex magistrato Felice Casson e il giornalista Gianluca Amadori, collegando protagonisti e fatti degli anni più cupi della Repubblica.

ero e leandro Turner

Incontri di Musica e Filosofia 2022 – Pietro Del Soldà

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus Venezia, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

 Musica e avventura
Per una filosofia dell’avventura
con Pietro Del Soldà

Letizia Michielon (Conservatorio “B. Marcello” di Venezia) esegue al pianoforte musiche di Ludwig van Beethoven

Omaggio a E.T.A. Hoffmann nel bicentenario della morte

Ateneo Veneto, Agimus, Liceo Musicale Venezia, Liceo Artistico Venezia, Istituto Comprensivo “D. Alighieri”, Fondazione Archivio Vittorio Cini

Kreisleriana
Racconti musicali di Gemma Moldi in omaggio a E.T.A. Hoffmann (1776-1822)

Musiche in prima assoluta a cura degli studenti del Conservatorio “B. Marcello” di Venezia
Voce recitante Alessandra Prato
Direttore Paolo Favorido

Climate Chance 2022 foto

Climate ChanCe 2022

Ateneo Veneto, Shylock Centro Universitario Teatrale  di Venezia, Europe Direct Venezia Veneto, Università Ca’ Foscari

Selezioni dal concorso di comunicazione creativa
CLIMATE CHANCE 2022 –  Decima edizione

Intervengono:
Luca Mercalli, Presidente della SMI Società Meteorologica Italiana
Bianca Nardon, SHYLOCK C.U.T. di Venezia
Giulia Forghieri, Università Ca’ Foscari – XR Venezia
Francesca Vianello, Europe Direct Venezia Veneto

Il concorso, nato nel 2011 e inizialmente denominato “Cambiamenti Climatici – The Grand Challenge” ha acquisito, nel corso degli anni, il titolo  “Climate ChanCe” con l’intenzione di valorizzare i contributi propositivi con cui i partecipanti interpretano e affrontano la crisi climatica, rendendola un’opportunità per individuare nuove strategie e stili di vita.
Dall’interpretazione di grandi fenomeni ormai noti e simbolici come lo scioglimento dei ghiacciai, alle opere che nessuno saprebbe a prima vista collegare alla crisi climatica, fino ad una nuova attenzione per Venezia come città su cui grava una forte scommessa,  gli autori che hanno partecipato al concorso hanno spaziato con le loro proposte facendo emergere  un quadro di lettura del presente che guarda al futuro con preoccupazione, ma anche con coraggio e con una lucidità fondamentale.

L’appuntamento, aperto al pubblico, prevede la presenza di un centinaio di studenti dell’ultimo anno del Liceo Marco Polo classico e artistico di Venezia, di studenti universitari e rappresentanti del mondo associativo e culturale.

Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana Unesco, il Ministero per la Transizione Ecologica (patrocinio ottenuto nel maggio 2022), Fondazione CMCC Centro EuroMediterraneo Cambiamenti Climatici, WWF Italia, Legambiente, ISDE Italia.

Documento Partigiana Murer

Augusto Murer e il monumento alla Partigiana (1969)

Centenario della nascita di Augusto Murer e di Giuseppe Mazzariol
Augusto Murer, Giuseppe Mazzariol, Carlo Scarpa: la storia del monumento alla Partigiana 

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Introduzione dello scultore Elio Armano

Interventi di:
Paola Marini, Dino Marangon, Maura Manzelle
Sarà presente Bruno Murer, figlio dell’artista

Nell’occasione sarà esposto il bozzetto originale in bronzo del monumento.

L’evento organizzato all’Ateneo Veneto chiude idealmente l’anno di celebrazioni per il centenario della nascita dello scultore Augusto Murer (Falcade, 1922- Padova, 1985), artista di fama internazionale, partigiano e intellettuale a tutto tondo, profondamente legato al proprio territorio.
Tra le varie iniziative che si sono snodate nell’arco dell’anno in ricordo dell’artista,  sono state organizzate anche tre conferenze in altrettante istituzioni culturali venete: a Vicenza, a Padova e a Venezia.
Al centro dell’incontro all’Ateneo Veneto c’è il monumento alla Partigiana, che Augusto Murer realizzò nel 1969 per il Comune di Venezia. Grazie all’intervento di Giuseppe Mazzariol – altra figura cardine della vita culturale della città, di cui ricorre ugualmente il centenario della nascita – fu coinvolto nel progetto anche l’architetto Carlo Scarpa, che realizzò il basamento in pietra su cui la Partigiana giace, tra le acque della laguna.
A introdurre e coordinare l’incontro è Elio Armano, scultore e amico di Augusto Murer, che assieme alla storica dell’arte Paola Marini e all’architetto Maura Manzelle  ricostruiranno la storia del monumento alla Partigiana. Al critico d’arte Dino Marangon spetterà invece il compito di ripercorrere la vita e l’opera di Murer.

Giovanni e Paolo - Falcone e Borsellino

TEATRO – In memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Ateneo Veneto, Associazione Nazionale Magistrati – Venezia

In occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio
Spettacolo teatrale
GIOVANNI e PAOLO – Aldilà di Falcone e Borsellino

di Alessandra Camassa
con Gaspare Balsamo, Dario Garofalo, Giusy Zaccagnini
scene Stefania Frasca
costumi Aurora Damanti
regia di Dario Garofalo

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Marco Saran, Presidente ANM, Giunta esecutiva sezionale di Venezia
Interviene Alessandra Camassa, autrice, Presidente Tribunale di Marsala

Siamo nella Casa degli Uomini Eletti: qui si trovano tutti quelli che in vita si sono distinti per coraggio, onestà, dedizione al lavoro, ma che non sono stati uomini perfetti.
In questo luogo metafisico che tanto poco profuma di santità, due personaggi si incontrano dopo molto tempo. I toni appaiono subito quelli di un’amicizia interrotta, di un rapporto bruscamente spezzato. L’imbarazzo iniziale lascia gradualmente il posto al ricordo di un senso della vita condiviso. Le differenze tra i due rimarranno le medesime, senza conciliazione possibile; questo eccezionale incontro ne definirà però, con rinnovata franchezza, confini e motivi.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due protagonisti della pièce, sono trattati al di qua di ogni tentazione agiografica o mitizzante. Attraverso le “voci di dentro” di Giovanni e Paolo, il teatro si offre nella sua straordinaria funzione di luogo privilegiato in cui è possibile, seppure per una manciata di minuti, vedere contemporaneamente la maschera e il volto, quello che si conosce insieme a quello che si può solo immaginare, ciò che è insieme a ciò che non è più.

Premio “Marino Grimani” 2022 – V edizione

Ateneo Veneto, famiglia Grimani
con il patrocinio di CNA Venezia e Confartigianato Venezia

CERIMONIA DI PREMIAZIONE 

Premio “Marino Grimani” per il restauro artigiano e la conservazione delle opere storico-artistiche
V edizione

Dopo un periodo di pausa forzata dettato dalla pandemia, l’Ateneo Veneto è felice di tornare ad assegnare il Premio Marino Grimani per il restauro artigiano e la conservazione delle opere storico-artistiche.
Un riconoscimento per quei soggetti e quelle aziende che operano nel campo particolare del restauro della pietra, del legno, della carta, della tela, del vetro e di tutti quei settori che Vasari autorevolmente definiva arti “minori” e che meritano di essere portati alla luce anche attraverso specifici riconoscimenti.
L’Ateneo Veneto si è sempre mostrato attento alla realtà conservativa della città storica ed ha voluto istituire questo premio nel 2012, a conclusione delle iniziative per il proprio bicentenario, proprio per dare riconoscimento alle eccellenze nei settori del restauro, valorizzando quanti si prodigano quotidianamente per la conservazione del patrimonio artistico e culturale di Venezia: personalità nel campo dell’alto artigianato specialistico che incarnano dei saperi e delle competenze essenziali per la sopravvivenza della produttività in città.

Intitolato alla figura di Marino Grimani, già socio dell’Ateneo Veneto, il premio ha cadenza biennale, in alternanza con il Premio Torta (dedicato espressamente al restauro architettonico).
Per questa edizione del Premio “Marino Grimani” la Commissione giudicatrice – composta dal presidente Alberto Ongaro, da Paola Marini, Franco Pianon e Camillo Tonini –  ha ritenuto di conferire un Premio e una Menzione d’onore alla memoria, che verranno assegnati nel corso della cerimonia pubblica nell’Aula Magna dell’istituto.

Luca Zaia libro

Luca Zaia e il futuro come scelta

Presentazione del libro
I pessimisti non fanno fortuna. La sfida del futuro come scelta
di Luca Zaia (Venezia, Marsilio 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Roberto Papetti, direttore de “Il Gazzettino”, conversa con l’autore

La sfida più difficile è raccontare il tempo in cui si vive. Specialmente se si è un amministratore che nel giro di pochi mesi ha dovuto affrontare un’emergenza sanitaria e lo scoppio di una guerra. Tra scelte compiute e prospettive future, tra memoria intima e collettiva, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia setaccia i suoi ricordi di bambino, ragazzo, uomo, alla ricerca del paese che siamo stati ma soprattutto in vista del paese che vogliamo diventare. Il confronto di idee come antidoto alla paura è scintilla per illuminare il domani, per costruire un nuovo patto sociale, insieme, a cominciare dai giovani, «maestri di futuro».
Con la schiettezza e la passione che lo contraddistinguono, Zaia affronta questioni che, oggi più che mai, ci riguardano tutti da vicino: la conversione ecologica, le migrazioni, i diritti universali, la parità effettiva e non solo enunciata, le nuove povertà, il rapporto con i giovani, vero motore della rinascita, fino al traguardo di un’autonomia responsabile.

Luca Zaia  (1968) è Presidente della Regione Veneto dal 2010, riconfermato al terzo mandato nel 2020. Già Presidente della Provincia di Treviso, vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, con deleghe al turismo, all’agricoltura e all’identità veneta, è stato ministro delle Politiche agricole dal 2008 al 2010. Con Marsilio ha pubblicato anche Ragioniamoci sopra. Dalla pandemia all’autonomia (2021).

monumenti dei dogi toto bergamo rossi

“I monumenti dei dogi” di Toto Bergamo Rossi

Ateneo Veneto, Libreria Studium

Presentazione del libro
I monumenti dei dogi. Sei secoli di scultura a Venezia
testi di Toto Bergamo Rossi con Sebastiano Pedrocco
introduzione di Marino Zorzi, fotografie di Matteo De Fina
(Venezia, Marsilio 2020)

Antonio Foscari conversa con Toto Bergamo Rossi e Marino Zorzi

Una teoria di centoventi dogi – guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo – abbraccia la storia millenaria della Repubblica di Venezia, evocando la grandezza di uno stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava da Bergamo e Brescia fino all’isola di Cipro.
Lo studio dei monumenti funebri dei dogi consente un excursus tra i più grandi nomi dell’arte veneziana: dagli ignoti maestri scalpellini del Medioevo alla famiglia dei Lombardo, da Antonio Rizzo a Jacopo Sansovino, da Alessandro Vittoria a Baldassare Longhena, a Andrea Tirali, tutti i più famosi architetti e scultori si sono occupati di questa particolare forma artistica. Commissionati direttamente dal doge o dalla sua famiglia, questi monumenti non solo riflettono le preoccupazioni personali del doge per l’aldilà, ma diventano strumenti politici, soprattutto in un contesto, come quello della Repubblica veneziana, in cui il doge ufficialmente era soltanto il primo tra i pari e in cui nessuna forma di autoesaltazione pubblica era tollerata.
Il volume – realizzato in coedizione con la Regione del Veneto con il sostengo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale – è arricchito da un inedito e completo corredo fotografico, realizzato ad hoc nelle chiese veneziane durante i mesi del lockdown e della prima riapertura.
Toto Bergamo Rossi, già restauratore specializzato nella conservazione dei materiali lapidei, ha restaurato alcuni dei monumenti dogali illustrati in questo volume. Dal 2010 dirige Venetian Heritage.
Matteo De Fina ha iniziato a lavorare nel 1990 presso la storica ditta di Osvaldo Bohm e opera come libero professionista dal 2001. Collabora da oltre vent’anni con le maggiori istituzioni culturali veneziane.

Ludovico De Luigi

Festeggiando Ludovico De Luigi

La Galleria Bugno festeggia il compleanno del pittore

Ludovico De Luigi, Svedutista Apokalittico

Saluto di Franco Ferrari, Ateneo Veneto

Interventi di Claudio Ambrosini, Giovanni Bianchi, Gianni De Luigi

Un pomeriggio dedicato a Ludovico del Luigi nel giorno del suo compleanno, per festeggiare il maestro dello “Svedutismo” e la sua lunga carriera, in attesa della prossima mostra che la Galleria Bugno gli dedicherà a partire dal 25 novembre prossimo.
Ludovico De Luigi (Venezia, 11 novembre 1933) è figlio del noto pittore spazialista Mario De Luigi. Oltre all’arte, uno dei suoi principali interessi è l’entomologia.
La passione per i vedutisti veneti lo spinge da giovane a frequentare assiduamente, a Roma, la Galleria di Palazzo Corsini dove si appropria della tecnica pittorica di Canaletto, fino ad imitarlo con vera maestria.
Le prime mostre iniziano nel 1965 con la personale alla Galleria Il Canale di Venezia. Ad incontrare il favore della critica sono ampie vedute di una Venezia fatiscente e monumentale invasa da frotte di esseri fantastici. Del 1966 è una rappresentazione pittorica di Venezia proiettata nel tempo e gremita di insetti. Accanto al filone del vedutismo e dell’entomologia, Ludovico De Luigi si fa presto pittorico profeta delle minacce che incombono su Venezia: l’acqua alta, l’inquinamento, l’avvento della tecnologia, la mercificazione della città. Venezia è rappresentata in visioni surreali, grazie ad una tecnica minuziosa ad olio a cui si aggiunge più tardi l’uso assolutamente originale del “pennello elettronico” del computer. Negli anni ’80 De Luigi si avvicina alla scultura dedicandosi all’esecuzione di enormi cavalli in bronzo, ispirandosi alla famosa quadriga della Basilica di San Marco in alternativa alle copie ora poste sul suo frontespizio. I cavalli di De Luigi si trovano nelle piazze di Marsiglia, St. Louis, Chicago, Denver, Perth, Bolzano.
La sua attività artistica di sviluppa con happening anche durante il Carnevale di Venezia: insieme al fratello, il regista Gianni De Luigi, disegna carri-acquatici in forma di barche insetto. Nell’86 progettano sempre insieme uno Stereoscopio Gigante esposto alla Biennale Arti Visive diretta da Maurizio Calvesi.
Ludovico De Luigi è presente con le sue opere in collezioni pubbliche e private tra cui la Peggy Guggenheim Collection.

Giupponi Venezia cambiamenti climatici

“Venezia e i cambiamenti climatici” di Carlo Giupponi

Presentazione del volume

Venezia e i cambiamenti climatici
di Carlo Giupponi (Milano, Rizzoli 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Il giornalista Adriano Favaro conversa con l’autore

Venezia è un patrimonio tanto inestimabile quanto fragile e ha mostrato tutta la sua fragilità nel novembre 2019, quando l’acqua alta ha raggiunto i 187 cm sul livello medio del mare. Successivamente il MoSE è entrato in funzione e ha stabilizzato la situazione ma questo non significa che non ci si debba preparare a profondi cambiamenti nei prossimi decenni.
La realtà di Venezia – città “anfibia” che va considerata insieme alla laguna e al mare che la circondano – è estremamente complessa e va valutata con uno sguardo d’insieme.
Quale futuro attende quindi la città? La risposta di Carlo Giupponi intreccia il tema del cambiamento climatico con quelli del turismo di massa e degli effetti della pandemia.
La prova più ardua infatti sarà posta dall’innalzamento globale del livello dei mari, per cui vengono prefigurati diversi scenari per i prossimi anni. Inoltre, di sicuro Venezia dovrà cambiare in una direzione di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Ma non si può parlare di un solo futuro, bensì di diverse opzioni, a seconda delle scelte di politica economica e ambientale che verranno attuate. Scelte sommamente delicate per salvare un tesoro di bellezza, vita e cultura che l’umanità non può perdere.

Carlo Giupponi è professore ordinario di Economia ambientale e applicata presso il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. La sua attività di ricerca si concentra sulla scienza della sostenibilità e sul cambiamento globale. Ha diverse responsabilità in progetti e istituzioni accademiche e di ricerca, e ha al proprio attivo oltre 330 pubblicazioni scientifiche.

cinema e neuroscienze spartito

Cinema e neuroscienze – Laboratorio 2022

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Archivio “Vittorio Cini”, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Laboratorio di Arte e Neuroscienze
Ascoltare per immagini: suoni pensieri e parole nella musica per film
Interventi di Carlo Montanaro (scrittore ed esperto di cinema) e Roberto Pugliese (critico cinematografico e storico della musica per film)

Yun Zhang, pianoforte (Conservatorio “B. Marcello” di Venezia)
Musica di Claude Debussy
Images I Livre
I. Reflets dans l’eau (Andantino molto, tempo rubato)
II. Hommage à Rameau (Lent et grave, dans le style d’une Sarabande, mais sans rigueur)
III. Mouvement (Animé)

Nel 1926 Georg Wilhelm Pabst ha costruito un film ispirato alla nascente psicoanalisi, inizialmente accettato e poi disconosciuto da Freud. Un film che con una tecnica allora all’avanguardia rendeva visibili le anomalie e gli impulsi segreti del pensiero. Oggi, com’è periodicamente accaduto con la spettacolarizzazione della stereoscopia, la “realtà aumentata” appare anche nei festival come un modo del tutto progressista di affrontare la narrazione per immagini.
Ma è proprio una nuova soglia da superare quella che viene individuata? E quale ruolo è affidato alla musica nel cinema? Essa svolge funzione di sostegno, sottolineatura, enfatizzazione e/o sottrazione. Ma a volte si fa comunicazione, mediatrice, io narrante e strumento percettivo, perché in perfetta sinestesia agisce con, ma anche sopra e oltre le immagini.

SCURATI_M_Gli ultimi giorni dell'Europa

Antonio Scurati e “M – Gli ultimi giorni dell’Europa”

Ateneo Veneto, Libreria Studium

M – Gli ultimi giorni dell’Europa
di Antonio Scurati (Milano, Bompiani 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

La storica Giulia Albanese conversa con l’autore

Antonio Scurati prosegue la sua narrazione del fascismo concentrandosi – in questo terzo romanzo della trilogia su Mussolini – sul cruciale triennio tra il 1938 e il 1940: un momento ancora una volta angosciosamente carico di similitudini con il nostro presente, che vede lo scacchiere europeo percorso da profonde inquietudini, atti di barbara prevaricazione e tentativi sempre più disperati di evitare una guerra…
Al centro del libro “M. Gli ultimi giorni dell’Europa” l’infamia delle leggi razziali e quella della scellerata alleanza con la Germania nazista. La penna di Scurati scandaglia con feroce acume il madornale autoinganno, il delirante opportunismo, il cinismo suicida con cui Benito Mussolini trascina l’Italia e l’Europa nel baratro.

Antonio Scurati è nato a Napoli ma è cresciuto tra Venezia e Ravello e vive a Milano. Docente alla Università IULM, editorialista del Corriere della Sera, ha vinto i principali premi letterari italiani ed è tradotto in tutto il mondo. Nel 2018 e nel 2020 Bompiani ha pubblicato i primi due romanzi dedicati al fascismo e a Benito Mussolini: M. Il figlio del secolo e M. L’uomo della provvidenza.

 

Tribunale Verona archivio Fadda-Arena

DonnAteneo – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

In collaborazione con Comitato pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia, Società Italiana delle Storiche

Incontro
Processo per stupro: la violenza contro le donne nelle aule di giustizia e nei media

Relazione di Nadia Maria Filippini autrice del libro
“Mai più sole” contro la violenza
sessuale. Una pagina storica del femminismo degli anni Settanta (Viella 2022)

Proiezione di documenti e immagini inediti dell’epoca
L’attrice Alessandra Prato legge testi del tempo

Intervengono la storica Laura Schettini, la giornalista Monica Andolfatto e l’avvocata Chiara Santi che discutono, sotto vari aspetti, della questione della violenza sulle donne nell’attualità

Coordina Antonella Magaraggia, Presidente dell’Ateneo Veneto.

L’Ateneo Veneto vuole celebrare la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne” ricordando una vicenda che ha segnato uno snodo cruciale nella lotta intrapresa dal femminismo degli anni settanta. In un processo per stupro, nel 1976, a Verona, il movimento, d’intesa con la parte civile, chiese il dibattimento a porte aperte, trasformando il processo in un’azione politica contro la parzialità dei Tribunali, la vittimizzazione secondaria e la cultura solidale con lo stupro.
L’ impatto mediatico della vicenda, seguita per la prima volta in diretta dai mass media e dalla Rai, e il valore emblematico assunto portarono il tema della violenza al centro del dibattito politico.

L’evento è accreditato per la formazione continua degli Avvocati e dei Giornalisti

(Foto Fadda – per gentile concessione del giornale “L’Arena”)

Rizzo e Campi - Fascismo

Sergio Rizzo, Alessandro Campi e l’ombra lunga del fascismo

Presentazione del volume

L’ombra lunga del fascismo. Perchè l’Italia è ancora ferma a Mussolini
di Sergio Rizzo e Alessandro Campi (Milano, Solferino 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Introduce Jacopo Zanon

Il giornalista Roberto Papetti dialoga con gli autori

Un libro che è la radiografia impietosa di un Paese in cui si fa ancora un uso strumentale del fascismo: la destra continua a richiamarsi alla sua eredità sentimentale spacciandola per patriottismo, la sinistra ne agita lo spettro a ogni elezione.
Nel 2022, a un secolo dall’avvento di Mussolini e del fascismo, c’è una ditta che produce e vende su e-Bay magliette celebrative della Marcia su Roma e dalle curve degli stadi ai consigli comunali torna di moda il saluto fascista. L’Italia appare ancora divisa sul giudizio storico del fascismo. Perché viviamo in un Paese in cui la famiglia Mussolini è ancora in politica; perché alla fine della guerra molti fascisti sono rimasti al loro posto; perché paghiamo ancora il conto dell’Iri o di Carbonia e sono tutt’ora in vigore 249 leggi, decreti, regolamenti in cui compare la parola «razza». Non solo: le nostre città abbondano di monumenti, lapidi, simboli inneggianti al fascismo; e ci sono strade intitolate in età repubblicana a esponenti del regime. Come poteva nascere una destra moderna se quello spazio è stato subito occupato dagli eredi del partito fascista?

Sergio Rizzo è stato editorialista del “Corriere della Sera” e vicedirettore di “Repubblica”. È autore di numerosi libri di successo, tra cui La casta, scritto con Gian Antonio Stella (2007). Tra i suoi libri più recenti Potere assoluto (2022).

Alessandro Campi insegna all’Università di Perugia ed è direttore della “Rivista di Politica”. Ha pubblicato un profilo ideologico di Mussolini (2001) e curato la ristampa del suo Giornale di guerra (2016).

L'avventuriero - Dubbini

ATENEOinVIAGGIO – Nicolò Manucci

Ateneo Veneto, Libreria Studium

L’ avventuriero. Sulle tracce di Nicolò Manucci da Venezia allo Stretto di Hormuz
di Gianni Dubbini Venier (Vicenza, Neri Pozza 2022)

Introduce Marco Vidal, CEO The Merchant of Venice

Lo storico Marino Zorzi conversa con l’autore e con la fotografa Angelica Kaufmann

Da Venezia alla Turchia fino al Golfo Persico, lo storico dell’arte Gianni Dubbini Venier ha percorso 5000 chilometri via terra sulle vie carovaniere, sulle tracce di un medico avventuriero del Seicento: Nicolò Manucci. Il risultato è un intenso reportage che è anche viaggio di formazione e ricerca storica, corredato dalle splendide fotografie di Angelica Kaufmann.
Nel novembre 1653 Nicolò Manucci, appena quattordicenne, parte da Venezia a bordo di un veliero, nascosto tra i sacchi delle provviste. Reclutato da un aristocratico inglese, Lord Bellomont, raggiungerà Isfahan, la capitale dell’impero safavide, in carovana attraverso la Turchia, l’Armenia e gli sconfinati altopiani desertici dell’Iran.
Tre secoli dopo, tra l’estate del 2015 e l’inverno del 2016, Gianni Dubbini ha ripercorso lo stesso viaggio dopo aver ricostruito le avventure di Manucci negli archivi di mezza Europa.
Gianni Dubbini Venier, veneziano, si è laureato in Storia all’Università Statale di Milano e si è specializzato in Archeologia della Via della Seta e in Storia dell’Arte dell’Asia Meridionale. È stato postgraduate fellow presso la Royal Geographical Society. È autore di varie pubblicazioni accademiche e ha curato tre mostre fotografiche a Milano e a Venezia sul viaggio di Manucci, dove sono state esposte anche le sue foto. Questo è il suo primo libro.

arte architettura

Architettura e Neuroscienze – Laboratorio 2022

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Archivio “Vittorio Cini”, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Laboratorio di Arte e Neuroscienze 
Tuning Architecture With Humans
Relatore: Davide Ruzzon, Direttore Scientifico di NAAD, Neuroscience Applied to Architectural Design, corso post-laurea annuale all’Università Iuav di Venezia

Musica di Claude Debussy (1862-1918)
Images II Livre
I. Cloches à travers les feuilles – Lent
II. Et la lune descend sur le temps qui fût – Lent
III. Poissons d’or – Animé
Emma Brumat, pianoforte (Conservatorio “B. Marcello” di Venezia)

Le neuroscienze offrono indicazioni sul meccanismo attraverso il quale l’architettura è stata un cruciale acceleratore del salto cognitivo degli esseri umani. Fuori da questa prospettiva non possiamo comprendere cosa significhi che il nostro pensiero è incarnato, e che coinvolge i luoghi in cui facciamo tutte le nostre esperienze. L’obiettivo dell’incontro è chiarire come l’inizio dell’architettura risieda nel passaggio dagli ambienti naturali a quelli artificiali, dove si sarebbero accoppiati indissolubilmente corpi e azioni, fin dalla fase dell’Homo Erectus.
Insieme alle trasformazioni culturali e sociali, in particolare negli ultimi due secoli, le tecnologie e le architetture umane hanno sviluppato città senza una sufficiente consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dall’ambiente nell’evoluzione umana. Il nostro ambiente urbano e la crisi ambientale sono il risultato di questo oblio.

Giovanni Miani

ATENEOinVIAGGIO – Giovanni Miani

Ateneo Veneto, Fondazione Musei Civici Venezia

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Alla scoperta di un esploratore: Giovanni Miani e le spedizioni alla ricerca delle sorgenti del Nilo

Relatori:
Luca Mizzan, responsabile del Museo di Storia Naturale di Venezia “Giancarlo Ligabue”
Silvia Zampieri, curatrice della collezione etnografica “Giovanni Miani”
Elia Lancerotto,
 antropologo culturale

L’Ateneo Veneto vuole dedicare una serie di incontri al tema specifico del viaggio, ad esploratori e viaggiatori di epoche diverse, testimoni del gusto della scoperta di nuovi itinerari o della riscoperta di luoghi già noti.
Il ciclo inizia con un focus sull’esploratore Giovanni Miani (1810/1872) di cui ricorrono i 150 anni dalla morte. L’incontro è realizzato in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e in particolare con il Museo di Storia Naturale “Giancarlo Ligabue” che ha promosso, in occasione delle celebrazioni, un ampio progetto di ricerca multidisciplinare.
Tra le sale espositive più suggestive del Museo infatti c’è la grande sala dedicata alla collezione etnografica di Giovanni Miani, frutto delle sue spedizioni alla scoperta delle sorgenti del Nilo. Sono più di 1800 reperti, per lo più armi, strumenti musicali e oggetti di uso quotidiano, raccolti tra il 1859 e 1861 nell’attuale territorio sudanese, rappresentativi dei numerosi gruppi etnici incontrati da Miani durante il suo viaggio; la raccolta, donata dallo stesso esploratore alla città di Venezia, viene oggi considerata una delle collezioni etnografiche africane più antiche e diversificate d’Europa.
Durante l’incontro all’Ateneo Veneto verranno ripercorse la vita e le imprese di Miani e verranno esposti i primi risultati del progetto di ricerca lanciato dal Museo di Storia Naturale, con le nuove informazioni ottenute e i numerosi quesiti ancora irrisolti di questa affascinante pagina poco conosciuta della storia delle esplorazioni africane.

Bruegel - Trionfo della morte

Arte visiva e Neuroscienze – Laboratorio 2022

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Archivio “Vittorio Cini”, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Laboratorio di Arte e Neuroscienze 
Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

La speranza del negativo. L’utopia visiva del nero e le neuroscienze
Relatore: Mario Farina (Università IUAV)

Musica di Aleksandr Skrjabin (1872-1915)
Sonata n. 6  op. 62;  Etude op. 8 no. 9 “Alla ballata”
Andrea Furlan, pianoforte (Conservatorio “G. Tartini” di Trieste)

Dopo avere esplorato l’anno scorso le connessioni tra musica e neuroscienze, il Laboratorio prosegue la propria analisi studiando i processi mentali, percettivi e affettivi coinvolti nell’osservazione delle immagini, in particolare quelle negative, che contengono al loro interno un principio utopico in grado di aprire a un nuovo orizzonte.
In particolare questo primo incontro del ciclo parte dalla domanda “può l’arte essere veicolo di speranza?”. L’intervento di Mario Farina persegue la prospettiva per cui le immagini negative contengono un principio utopico che permette di immaginare il futuro. Di fronte all’epoca in cui viviamo, attraversata da immagini negative, l’arte è quindi in grado di offrire un principio capace di costruire l’utopia futura.

Canova - Amore e psiche - Silva

Corso di Storia dell’Arte 2022 (III lezione)

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Canova a Venezia

Antonio Canova classico e romantico
Relatore: Fabrizio Malachin

Canova massimo esponente del neoclassicismo in scultura: è una delle tante semplificazioni che raccontano solo in parte Antonio Canova.
L’adesione teorica e pratica di Canova ai programmi neoclassici non fu infatti una capitolazione rispetto agli esordi pregni della cultura veneta settecentesca. Ci fu lo studio dell’antico e dei canoni neoclassici, l’adesione e infine il suo superamento. E’ noto, ad esempio, che Canova si rifiutò di trarre copie dall’antico e di spedirle a Venezia, non mancando di precisare “… di essere adoratore dell’antico, ma non un idolatra di tutte le antiche cose”.
Quella di Canova è stata, in sostanza, una energica rivendicazione della libertà dell’artista che lo porterà a superare i dettami del neoclassicismo più ortodosso.
Rileggendo le sue opere questo percorso risulta oggi evidente, arrivando a sentire quell’eco dell’annuncio romantico nei suoi capolavori di cui parlò Luigi Coletti, definendo e distinguendo un Canova stilista e un Canova artista e poeta. Un concetto espresso dallo studioso in un saggio del 1937 e poi sviluppato nella mostra del 1967 a Treviso.
Un percorso, quello canoviano, che legittimava Coletti a chiedersi “Fu vera gloria?”, nel periodo  della “inquietudine critica” attorno all’artista. E la sua conclusione (quasi scontata per noi, oggi) era: “Canova ha sempre ragione!”

Antonio Canova nel Veneto copertina

Corso di Storia dell’Arte 2022 (IV lezione)

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Canova a Venezia

Dopo Canova. Sculture e memorie canoviane nel territorio veneto
Relatori: Elena Catra e Vittorio Pajusco
autori del volume Antonio Canova. Itinerari nel Veneto (Venezia, Marsilio 2022)

In occasione delle celebrazioni dei 200 anni dalla morte di Antonio Canova, gli autori hanno pensato ad un itinerario per guidare il visitatore alla scoperta delle molteplici testimonianze artistiche lasciate dallo scultore, pittore e architetto nella sua regione, il Veneto, a cui rimase sempre legato.
Possagno, Bassano del Grappa, Vicenza, Padova, Verona e Venezia sono ricche di opere conservate nei musei, nei palazzi e nelle chiese del territorio. Il Tempio di Possagno fu regalato dall’artista al suo paese natale mentre per volere del fratello Giovanni Battista, dopo la morte di Antonio, la gran parte delle opere venne trasferita dall’atelier romano a Possagno e Bassano del Grappa. Se infatti per ammirare la maggior parte delle sculture canoviane in marmo bisogna fare il giro del mondo, basterà invece recarsi a Possagno per ammirare in un unico luogo oltre trecento opere (sculture, disegni, incisioni e dipinti) dell’artista; la più grande esposizione permanente di Antonio Canova al mondo.

Franco Cordero

Il pensiero di Franco Cordero nella prospettiva di un processo penale moderno

Ordine Avvocati di Venezia, Associazione Nazionale Forense – Venezia, Fondazione Feliciano Benvenuti

Convegno
Il pensiero di Franco Cordero nella prospettiva di un processo penale moderno

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Federica Santinon, Presidente Ordine degli Avvocati di Venezia
Giampaolo Di Marco, Segretario Generale Associazione Nazionale Forense

Modera Andrea Franco, avvocato, Consigliere nazionale ANF

Interventi di: Carlo Citterio, Presidente della Corte di Appello di Venezia
Paolo Ferrua, professore emerito in procedura penale presso l’Università di Torino
Giampaolo Di Marco, avvocato, Segretario Generale Associazione Nazionale Forense
Carmela Parziale, avvocato del Foro di Venezia

Presentazione della ristampa del libro
Le situazioni soggettive nel processo penale (Torino, Giappichelli 2022)
di Franco Cordero, con prefazione di Paolo Ferrua

L’evento si svolge in presenza e in modalità FAD ed è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Venezia

Canova - Amore e psiche - Silva

Corso di Storia dell’Arte 2022 (II lezione)

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani

Canova a Venezia

Per un itinerario canoviano a Venezia
Relatore: Nico Stringa (storico dell’arte)

Viene proposto nel corso di questa lezione un itinerario canoviano a Venezia, per rendere noti i luoghi in cui Antonio Canova si è formato durante la gioventù, essendo arrivato a Venezia nello studio dei Torretti a Santa Marina nel 1769-1770 e avendo frequentato sia la Collezione Farsetti sia l’Accademia di Belle Arti, allora situata al Fontegheto della Farina.
Il percorso illustrato da Nico Stringa è l’anticipazione del documentario che l’Ateneo Veneto sta realizzando e che sarà presto disponibile al più vasto pubblico nel sito e nel canale YouTube dell’istituto:  una “passeggiata canoviana” che renderà conto puntualmente dei luoghi, delle persone e delle opere d’arte che il grande scultore conobbe, cercando così di approfondire la Venezia canoviana e il Canova veneziano.

Salotto Musicale Italiano / Pes e Piran

Archivio Musicale Guido Alberto Fano, Musikàmera

Concerto
Riccardo Pes, violoncello
Pierluigi Piran, pianoforte

eseguono musiche di
Guido Alberto Fano: Sonata in re minore
Silvio Omizzolo: Sonata breve
Leone Sinigaglia: Sonata in do maggiore op. 41

Biglietti: posto unico € 10,00
Abbonati Musikàmera, soci Archivio Musicale Guido Alberto Fano, soci Ateneo Veneto: ingresso gratuito
Acquisto biglietti: un’ora prima dell’inizio dello spettacolo presso la sede del concerto
Biglietteria online: www.musikamera.orgwww.archiviofano.it    Info: 340 9291163

Archivio musicale Fano

Salotto Musicale Italiano / Tranzillo e Pascucci

Archivio Musicale Guido Alberto Fano in collaborazione con Musikàmera

Concerto
Federica Tranzillo, violino
Lorenzo Pascucci, pianoforte

eseguono musiche di
Guido Alberto Fano: Fantasia Sonata
Achille Longo: Sonatina
Giuseppe Martucci: Sonata in sol minore op. 22

Biglietti: posto unico € 10,00
Abbonati Musikàmera, soci Archivio Musicale Guido Alberto Fano, soci Ateneo Veneto: ingresso gratuito
Acquisto biglietti: un’ora prima dell’inizio dello spettacolo presso la sede del concerto
Biglietteria online: www.musikamera.org – www.archiviofano.it    Info: 340 9291163

L'arte di vivere a Venezia Toto Bergamo Rossi

“L’arte di vivere a Venezia” di Bergamo Rossi e Fasoli

Ateneo Veneto, Libreria Studium

L’arte di vivere a Venezia. Architettura e cucina
di Toto Bergamo Rossi e Lydia Fasoli (Venezia, Marsilio 2018)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Marco Vidal, Alessio Carbone e Richard Makin-Poole conversano con gli autori

Modera il giornalista Alessandro Zangrando

Una conversazione sulla scelta di vivere a Venezia, prendendo spunto da un libro che apre le porte dei palazzi e racconta lo stile di vita dei veneziani in un fortunato e sofisticato incontro tra arte, architettura e cucina venete.
Oltre agli autori Toto Bergamo Rossi, Direttore della Fondazione Venetian Heritage e Lydia Fasoli, giornalista e stilista, intervengono Alessio Carbone, già primo ballerino all’Opéra de Paris, Richard Makin-Poole, business man, e Marco Vidal, imprenditore, personalità che operano in ambito internazionale ma che hanno scelto di abitare a Venezia.
Arte, architettura, cultura, ricette e tradizioni qui si fondono creando l’unicità di questa città che, nonostante gli apparenti limiti rispetto alla vita contemporanea, può rappresentare proprio un modello per il futuro, una volta superate le problematiche che stanno determinando la crisi della sua residenzialità.

Maria Teresa e Maria Antonietta - Necci

“La regina e l’imperatrice” di Alessandra Necci

Presentazione del volume
La regina e l’imperatrice. Maria Antonietta e Maria Teresa. Due destini tra l’assolutismo e il dramma della Rivoluzione
di Alessandra Necci (Venezia, Marsilio 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Emanuela Bassetti, Vicepresidente Marsilio Editori, conversa con l’autrice 

Letture dell’attrice Elena Antonello

Quando Maria Teresa succede al padre Carlo VI d’Asburgo, sono in molti a temere che la giovane donna non riesca a sopportare il gravoso fardello della corona. Armata di umiltà e determinazione, si rivelerà invece una sovrana illuminata, propensa alla mediazione ma capace anche di fermezza e pragmatismo, che attuerà una serie di importanti riforme.
Costretta in nome della ragion di Stato a dare in sposa l’appena quattordicenne Maria Antonietta al delfino di Francia per rinsaldare l’alleanza fra Vienna e Versailles, Maria Teresa non smetterà mai di preoccuparsi della condotta della sua giovane figlia dal carattere vivace.
Considerata il simbolo di un potere opprimente, Maria Antonietta si attira l’odio del popolo per gli errori della prima fase di regno e per la violenta campagna denigratoria di cui è vittima. Dimostra grande fermezza e coraggio negli anni della Rivoluzione e, nell’ottobre del 1793, dopo aver sfilato con estrema dignità tra la folla inferocita, viene ghigliottinata.
Il libro di Alessandra Necci restituisce spessore alle due donne più influenti nell’Europa del Settecento; è un’indagine coinvolgente su due opposte interpretazioni del potere, che getta nuova luce sulla difficile transizione tra il crepuscolo dell’assolutismo monarchico e l’affermazione, anche sanguinosa, delle nuove istanze democratiche.

Salotto Musicale Italiano / Andrea Mariani

Archivio Musicale Guido Alberto Fano, Musikàmera
in collaborazione con Fondazione Musicale Omizzolo Peruzzi

Concerto
Andrea Mariani,
pianoforte

esegue musiche di
Fryderyk Chopin: Valzer op. 34 n. 3 – Scherzo op. 20 – Sonata op. 35
Silvio Omizzolo: Mazurka – Scherzo – Barcarola – Marcia funebre (da Dieci studi sul trillo)

Biglietti: posto unico € 10,00
Abbonati Musikàmera, soci Archivio Musicale Guido Alberto Fano, soci Ateneo Veneto: ingresso gratuito
Acquisto biglietti: un’ora prima dell’inizio dello spettacolo presso la sede del concerto
Biglietteria online: www.musikamera.orgwww.archiviofano.it    Info: 340 9291163

Canova - Amore e psiche - Silva

Corso di Storia dell’Arte 2022 – (I lezione)

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Corso di Storia dell’Arte 2022
Canova a Venezia
diretto da Camillo Tonini

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Lezione inaugurale
La scultura a Venezia prima di Canova
Relatrice: Monica De Vincenti, storica dell’arte

Nell’anno delle celebrazioni canoviane,  l’Ateneo Veneto ha voluto dedicare allo scultore di Possagno anche il tradizionale Corso di Storia dell’Arte, realizzato come di consueto in collaborazione con gli Amici dei Musei e Monumenti Veneziani.
La prima lezione, affidata a Monica De Vincenti, illustra l’evoluzione della corrente classicista della scultura veneziana, che ha costituito l’humus in cui crebbe il genio artistico di Canova, dagli inizi del Settecento sino al 1779, anno in cui lo scultore si trasferì a Roma.
Verranno presentati gli autori e le opere che contraddistinsero le tre diverse fasi di questo percorso coincidente con un crescente apprezzamento internazionale: dalla riforma del gusto in chiave antibarocca attuata da Antonio Tarsia e Giuseppe Torretti, al nuovo corso introdotto dal celeberrimo Antonio Corradini, il ‘Prometeo Tritoniano’, fino alle raffinate elaborazioni antichizzanti di Antonio Gai e Giovanni Marchiori, sostenuti nella loro crescita da intellettuali e ‘dilettanti’ di caratura europea come Anton Maria Zanetti e Francesco Algarotti.

Incontri di Musica e Filosofia 2022

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus Venezia, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Donazione in ricordo di Giuseppe Traina

Musica e avventura
In cammino con Franz Schubert

Introduce Luca Ciammarughi (Radio Classica)

Musiche di Franz Schubert
Al pianoforte Luca Ciammarughi

La musica di Franz Schubert ha un passo costante che, esplicitamente nel repertorio liederistico e implicitamente in quello strumentale, è emblema di una Wanderung, di un “mettersi in cammino” alla ricerca della natura più profonda di sè stessi e del significato dell’esistere.
Negli ultimi anni di vita, in particolare, il giovane compositore Franz Schubert, nato alla periferia di Vienna e vissuto  per soli trentun anni fra difficoltà materiali  e sofferenze  morali, riesce a realizzare una catarsi artistica che ha pochi paragoni nell’intera storia della musica e dell’arte.
Abbandonando i cliché del Biedermeier e riempiendo di nuovi contenuti romantici le forme classiche, Schubert raccoglie il testimone di Beethoven e al contempo intraprende una via propria. Questa via, che anticipa non solo le dilatate forme di Mahler e Bruckner ma sembra addirittura preannunciare alcuni tratti dell’espressionismo e di altre correnti novecentesche, è rabdomantica, sonnambolica, onirica.

Venezia in divenire - Vianello Moro Rubini Crovato

“Venezia in divenire” di Vianello Moro, Rubini, Crovato

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Il giornalista Maurizio Crovato
conversa con
Franco Vianello Moro, Carlo Rubini, Giorgio Crovato
autori del volume
Venezia in divenire. Percorsi dell’Età Contemporanea (Lido di Venezia, Supernova 2022)

Il libro è nato dall’intento degli autori di docu­mentare – attraverso le fotografie di Franco Vianello Moro e i testi di Giorgio Crovato e Carlo Rubini –  la Venezia che parte dall’Ottocento e arriva fino ad oggi, conservando la sua es­senza in divenire (mai abbandonata) di città creata sulle barene, vincendo tante sfide, soprattutto am­bientali, e proponendosi come modello di città so­stenibile.
Solitamente si racconta Venezia nella sua singolarità e nel tempo della Serenissima: da un lato è comprensibile, perché è un luogo unico, e quello della Repubblica è stato un periodo di vero splendore; dall’altro lato però, si tratta di un racconto per certi versi monco e anche ingeneroso, perché Venezia ha partecipato all’evolversi dei tempi come tante altre città italiane e la storia non si è fermata al 12 maggio 1797. Nel corso del tempo Venezia si è trasformata, è passata da uno stato all’altro, si è evoluta e sviluppata.
Ed è proprio questa evoluzione che il libro di Vianello Moro, Crovato e Rubini vuole raccontare, per rendere merito alla storia ottocentesca e novecentesca.
E l’aver concentrato l’indagine sulle costruzioni (industriali o civili che siano), lungi dall’essere un limite, è una scelta che consente di apprezzare con chiara evidenza l’evoluzione dei tempi, della politica e della società.
Dietro a un nuovo edificio o a una scelta urbanistica (imbonimento di sacche, interramenti, creazione di nuovi agglomerati urbani) ci sono nomi illustri di ingegneri e architetti, discussioni accanite e contrasti accesi tra i cittadini, nonché decisioni dell’Amministrazione nel tempo, non sempre semplici da prendere. Dovendo il “nuovo” essere necessariamente inserito nel “vecchio”, e in un “vecchio” di particolare pregio, ogni volta si è dovuto risolvere il vero e proprio dilemma tra l’adeguamento all’esistente e l’operare una cesura con il passato.
Il poderoso corredo fotografico del volume diventa una mappa che costringe chiunque (cittadino, studioso, semplice turista) a vedere con occhi diversi la città, a considerare luoghi spesso trascurati e, soprattutto, a “leggerli” per quello che storicamente ci restituiscono.

Porto conteiner

Le prospettive di rilancio del porto di Venezia – Autorità Portuale e Ingegneri a confronto

Ateneo Veneto, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia, Collegio degli Ingegneri di Venezia

Convegno
Le prospettive di rilancio del porto di Venezia

Saluti di: Antonella Magaraggia, Mariano Carraro, Sandro Boato, Massimiliano De Martin, Piero Pellizzari
Interventi di: Marco d’Elia, Antonella Scardino, Antonio Revedin, Marco Marani, Pierpaolo Campostrini, Andrea Pedroncini, Fulvio Lino Di Blasio

Le registrazioni degli interventi e le relazioni del convegno sono disponibili e liberamente scaricabili dal sito del Collegio degli Ingegneri di Venezia, all’indirizzo:
https://www.collegioingegnerivenezia.it/eventi/599-il-rilancio-del-porto-di-venezia.html

Conferenza di Lord Edward Llewellyn, neo Ambasciatore britannico in Italia

Conferenza in lingua inglese

‘The United Kingdom and Italy – Firm Friends, Strong Allies’, Next steps in a historic relationship

Relatore: Lord Edward Llewellyn

The Right Honourable Edward Llewellyn OBE (Lord Llewellyn of Steep) è stato nominato Ambasciatore britannico in Italia e San Marino in febbraio 2022.
E’ stato Ambasciatore britannico in Francia da novembre 2016 ad agosto 2021. Prima di questo incarico è stato Capo di gabinetto presso Downing Street per l’allora Primo Ministro David Cameron (dal 2010 al 2016) e prima ancora Capo di gabinetto per David Cameron quando ricopriva la carica di leader dell’opposizione (dal 2005 al 2010).
Nel 2016 ha ricevuto l’onorificenza di Lord ed è diventato membro della House of Lords.

Progetto europeo RITHMS

Istituto Italiano di Tecnologia – Center for Cultural Heritage Technology

International Conference
Research, Intelligence and Technology for Heritage and Market Security
Fighting Illicit Trafficking of Cultural Heritage

Introduce Arianna Traviglia, coordinatrice del progetto europeo RITHMS, direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)
Interventi di Monica Redondo Alvarez (Council of Europe),  Vincenzo Molinese, (Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale), Guglielmo Muntoni (già Presidente della III Sezione Penale del Tribunale di Roma), Deodato Tapete (Agenzia Spaziale Italiana).

La conferenza vuole porre l’accento sulle sfide connesse al fenomeno del traffico illecito di beni culturali, il quale è passato da avere carattere locale, limitato all’iniziativa di pochi individui, a un’attività molto organizzata, fonte di reddito altamente remunerativa per le organizzazioni criminali che hanno sfruttato le opportunità offerte dal web e dai social media per espandere ulteriormente un mercato già fiorente.
Di fronte a questo problema il mondo della ricerca scientifica, in collaborazione con le forze di polizia e le autorità doganali, sta sviluppando nuovi strumenti di indagine e di salvaguardia, quali intelligenza artificiale, sistemi integrati di telecomunicazione e protocolli di sicurezza informatici.
Per info: https://www.rithms.eu/rithms-conference

Giorgione Villa

“Giorgione” di Giovanni Villa

Gruppo Menarini con il patrocinio del Ministero della Cultura

Presentazione del volume
Giorgione
di Giovanni Carlo Federico Villa (Milano, Silvana Editoriale 2022)

Lo storico dell’arte Giovanni Villa presenta al pubblico in questa occasione la monografia che ha realizzato sulla vita e le opere di Zorzi del Castelfranco, detto Giorgione, che nei primi anni del sedicesimo secolo ha dato vita ad una serie di opere che sono poi state di ispirazione per i grandi protagonisti del Cinquecento veneto, tra cui Palma il Vecchio, Sebastiano del Piombo e Tiziano Vecellio. Quella raccontata all’interno di questa monografia è la storia di una vita avvolta nel mistero, in cui le opere di Giorgione diventano spunto per raccontare la società veneziana e le evoluzioni artistiche del tempo.
“Giorgione” è l’ultima monografia realizzata dal Gruppo Menarini, che si aggiunge alla storica collana d’arte nata nel 1956. Negli anni Menarini, grazie al grande contributo dei migliori storici dell’arte del nostro Paese, ha potuto celebrare artisti del Rinascimento italiano quali Tiepolo, Tintoretto, Raffaello, Beato Angelico e molti altri che, come Giorgione, rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo.

Canova - Amore e psiche - Silva

Corso di Storia dell’Arte 2022 (V e ultima lezione)

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Canova a Venezia

Accanto a Canova, Giannantonio Selva nel difficile passaggio dall’antico regime all’età contemporanea
Relatore: Guido Zucconi, storico dell’architettura

In uno dei periodi più drammatici e complicati della storia di Venezia, Giannantonio Selva deve svolgere il compito di architetto municipale, affrontando non soltanto temi architettonici del tutto nuovi e problemi edilizi alla scala urbana.
Insieme ad Antonio Canova, egli dovrà far fronte anche ad una serie di importanti questioni istituzionali, soprattutto legate all’insegnamento e alla gestione delle Belle Arti. Forte della sua inossidabile fedeltà ai modelli palladiani, Selva riuscirà nel compito nonostante la discontinuità del contesto in cui è chiamato ad operare.