basilica e campanile crollato

Giacomo Boni e il campanile di San Marco

Ateneo Veneto, Venezia 1600
CORSO DI ARCHEOLOGIA 2022
Prima di Venezia e la prima Venezia

Giacomo Boni e il campanile di San Marco
Relatrice: Myriam Pilutti Namer (Università Ca’ Foscari Venezia)

L’incontro approfondisce la figura di Giacomo Boni (1859-1925), veneziano, che è stato uno dei più grandi archeologi italiani, tra i più noti a livello mondiale.
Raggiunse la fama, in giovane età, con una pionieristica esplorazione del masso di fondazione del campanile di San Marco (1885), che lo condusse all’incarico dello scavo effettuato all’indomani del crollo (1902), quando Boni aveva già maturato risultati determinanti per la storia dell’antica Roma durante il servizio prestato nella capitale del Regno d’Italia.

L’ebreo in bilico. I conti con la memoria fra Shoah e antisemitismo

Presentazione del libro
L’ebreo in bilico. I conti con la memoria fra Shoah e antisemitismo
di Dario Calimani (Firenze, Casa editrice Giuntina 2021)

Introduce Filippo Maria Carinci, Vice Presidente Ateneo Veneto
Alessandro Casellato (Università Ca’ Foscari) conversa con l’autore

La Shoah non è finita con la Shoah. L’ombra lunga del più grande orrore della storia si protende sui figli e sui nipoti di coloro che la Shoah hanno subito e di coloro che ne sono miracolosamente scampati.
Richiamando episodi di antisemitismo quotidiano vissuti in prima persona, Dario Calimani rivive paure e dolori dei perseguitati che, nella sua famiglia, sono riusciti a scampare alla tragedia e hanno ripreso una vita che non ha più potuto essere la stessa di prima. Da ogni singolo episodio del vissuto personale, l’autore prende spunto per interrogarsi sulle ricadute che la Shoah, e le esperienze dei salvati, hanno avuto sulla vita e sui sentimenti dei figli. Ne scaturisce un’ampia serie di riflessioni che sono, di fatto, il dibattito attuale sull’antisemitismo e sull’uso che l’antisemitismo fa oggi della Shoah.
Il libro affronta il tema del silenzio e il senso di colpa che ha segnato i sopravvissuti e tutte le comunità ebraiche, ma mette anche in discussione il giudizio sul rapporto fra ebrei e società, a partire dalla segregazione nei ghetti, fino ad attraversare le polemiche sul collaborazionismo dei regimi durante l’occupazione nazista e le varie modalità di negazionismo e riduzionismo dei nostri giorni.
L’ebreo, agli occhi degli altri, è spesso un enigma, per il suo rapporto complesso con gli altri ebrei e con Israele. Un enigma la cui errata interpretazione conduce facilmente all’ostilità dell’antisemitismo. Un’attenzione particolare Calimani la rivolge al tema della memoria, che per gli altri può diventare un peso insopportabile ed è invece, per la cultura ebraica, un momento essenziale di costruzione dell’identità e del futuro.
Un libro che coniuga dolore e pensiero, alleggerito dallo spirito del witz e da inattese pause musicali.

Dario Calimani, Presidente della Comunità Ebraica di Venezia, è stato professore ordinario di Letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha rivolto la sua attenzione alla letteratura del Novecento con numerosi studi su T.S. Eliot, W.B. Yeats, H. Pinter e sul teatro anglo-irlandese. A Shakespeare ha dedicato un libro sui Sonetti e un’importante rilettura del Mercante di Venezia (2016). Si occupa da sempre di cultura ebraica, con particolare interesse per l’analisi del testo biblico e per il tema della trasmissione della memoria. È stato più volte consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per la quale ha anche diretto il Corso di Laurea in Studi Ebraici (Roma). Ha coordinato il progetto online di cultura ebraica “Fondamenti di Ebraismo” e collabora regolarmente alla rubrica Pilpul di Moked, il portale dell’ebraismo italiano.

Per un turismo compatibile e consapevole

Ateneo Veneto, Associazione P.E.R. Venezia Consapevole, Micromega Arte e Cultura
Ciclo di quattro incontri
Per un turismo compatibile e consapevole

Saluto di Claudio Scarpa, Consigliere Ateneo Veneto
Compatibilità sociale
Relatrice: Laura Fregolent (Tecnica e pianificazione urbanistica, IUAV)

Nell’arco del mese di maggio vengono proposti all’Ateneo Veneto quattro incontri che intendono contribuire alla diffusione a Venezia – nel settore del turismo e in generale nella città – della cultura e delle pratiche ispirate alle quattro compatibilità: ambientale – culturale- economica – sociale.
Consapevoli del fatto che non ci si può limitare a criticare l’insostenibilità del modello che si è affermato a Venezia, di un turismo estrattivo, essenzialmente speculativo e poco resiliente, particolarmente esposto (come si è dovuto constatare di recente) agli shock sistemici, gli organizzatori del ciclo di incontri hanno constatato che è quanto mai urgente un cambio concreto di prospettiva.
In ognuna delle quattro giornate verrà tematizzata una delle quattro compatibilità cui l’attività turistica, sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta, dovrà urgentemente adeguarsi.
Oltre che alla loro definizione, gli esperti invitati s’impegneranno a indicare possibili procedure virtuose di attuazione delle compatibilità nelle pratiche, soprattutto dell’accoglienza, rivolgendosi agli operatori turistici e in generale alla città.

Omaggio a quattro artiste (e non solo) che hanno rivoluzionato l’arte del Novecento

Inner Wheel Club di Venezia
Conferenza
Omaggio a quattro artiste (e non solo) che hanno rivoluzionato l’arte del Novecento

Saluto di Ilaria Crotti, Consigliera Ateneo Veneto
Introduce Daniela Ginella Busato, Presidente Inner Wheel Club di Venezia
Relatore Dario Pinton, storico dell’arte contemporanea

Leonora Carrington (il confine tra Sogno e Realtà), Louise Bourgeois (il confine tra Realtà e Dimensione psichica), Nan Goldin (il confine tra Arte ed Esistenza) e Roni Horn (il confine tra Arte concettuale e Dimensione corporea) sono le protagoniste di questo incontro dedicato a quattro figure femminili che hanno saputo rivoluzionare l’arte del Novecento.
A parlarne e a tracciare un quadro delle loro esperienze è lo storico dell’arte contemporanea Dario Pinton, che ha collaborato negli anni con la Biennale di Venezia, con la Collezione Peggy Guggenheim e con la Fondazione Musei Civici nell’ambito della didattica e della formazione. E’ stato docente al Doppio Master in “Management dei Beni e delle Attività Culturali” e docente di Storia dell’Arte Contemporanea al Master “Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Psicoanalisi e letteratura tra storia e memoria

Ateneo Veneto, Centro Veneto di Psicoanalisi
CONFERENZE DI PSICOANALISI 2022
a cura di Roberta Guarnieri e Celestina Pezzola
Psicoanalisi e letteratura tra storia e memoria

“L’ultima testimone” di Cristina Gregorin (Milano, Garzanti 2020)

Roberta Amadi (psicoanalista SPI) ne discute con l’autrice

L’ultima testimone” è un romanzo ambientato a Trieste: narra di temi legati alle vicende del confine orientale, viste attraverso storie individuali in un intreccio di generazioni, etnie, diversità politiche e di appartenenza. Una pagina poco conosciuta della seconda Guerra Mondiale, dove le storie dei due protagonisti principali, così diversi e lontani, seppur uniti da uno stesso “non detto”, cercano di affrontare il tema di una verità taciuta e scomoda.
Un romanzo, occasione di intrecci tra passato e presente, tra narrazione letteraria e ricerca di una verità storica capace di offrire uno sguardo attento e toccante ai temi della storia e della memoria. Temi molto cari anche alla cultura psicoanalitica.
Cristina Gregorin triestina di nascita e veneziana di adozione, dopo la laurea in lingue letterature straniere e moderne ha conseguito un dottorato in letteratura tedesca. Lavora nel settore del turismo e per molti anni si è dedicata alla valorizzazione e promozione del patrimonio culturale veneziano. Per la sua opera d’esordio, “L’ultima Testimone”, ha ricevuto la menzione speciale della giuria del Premio Italo Calvino.

I sogni, tra filosofia e realtà

Incontro

I SOGNI, TRA FILOSOFIA E VERITA’

Marcello Ghilardi (Università di Padova) conversa con Umberto Curi, autore del libro “Fedeli al sogno. La sostanza onirica da Omero a Derrida” (Bollati Boringhieri, 2021)
Introduce Guido Moltedo, Consigliere Ateneo Veneto

Dal sogno di Penelope raccontato nell’Odissea alla psicoanalisi di Freud, da Derrida fino ai film di Fellini, Kubrick e Nolan, la riflessione sul sogno si è consolidata assumendo il carattere di una vera e propria disciplina.
Nel suo nuovo saggio sull’onirocritica, Umberto Curi conduce il lettore in un’esplorazione filosofica e storico-letteraria di due dimensioni oniriche fondamentali. La prima è la sua valenza profetica rispetto a eventi futuri, la seconda è il rapporto che il sogno intrattiene con la verità, nel senso di esserne veicolo oppure deformazione e occultamento. Ma c’è anche – spiega l’autore – un modo differente di rivolgersi ai sogni, ossia lasciarli deliberatamente nella loro indeterminazione e ambiguità, riconoscendo in essi non il preannuncio del futuro, ma lo svelamento del passato. In questo modo, liberi dalle maglie dell’interpretazione, i sogni diventano messaggeri della memoria e riescono a svelare tutta la loro potenza.
Pagina dopo pagina si seguono le tracce che conducono fino a Theodor W. Adorno, secondo il quale è necessario sottrarre il sogno alla manipolazione operata dai processi interpretativi, quali essi siano. Stando a questa impostazione – che si riflette anche in alcune brillanti opere cinematografiche – si tratta di risvegliarsi, restando attenti al senso. Solo accettando questo peculiare statuto onirico si potrà rendere possibile ciò che pare impossibile: parlare dei sogni senza risvegliarsi, ovvero far parlare il sogno direttamente, in prima persona.

VENEZIA DI ACQUA E DI SALE. Al mare…come?

Ateneo Veneto, Shylock C.U.T. di Venezia, WWF Venezia e territorio, Artists for Plants, Mare Vivo Veneto
Incontro
VENEZIA DI ACQUA E DI SABBIA. Al mare…come?

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Introduce Bianca Nardon, Presidente Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia
Interventi di:
Marco Borghi, Presidente Municipalità di Venezia, Murano e Burano
Giulia Silan, Scienze Ambientali, Università Ca’ Foscari
Silvia Torresan, Scienze e gestione cambiamenti climatici, Fondazione CMCC
Sara Michieletto, musicista, Artists for Plants
Jacopo Capuzzo, WWF Venezia e territorio
Davide Pesavento, Marevivo Veneto, Associazione Vela al Terzo
Giovanni Montanaro, scrittore
Serenella Iovino, University of North Carolina at Chapel Hill
Stefano Beggiora, progetto editoriale “Lagoonscapes”, Università Ca’ Foscari

Accanto alla Venezia composta di arte e canali, c’è anche una città che rivolge lo sguardo verso il mare, che accoglie nella bella stagione cittadini e turisti nelle spiagge, attraverso le gite in barca e le soste negli spazi naturali. E’ una Venezia di acqua e di sabbia, elementi apparentemente poveri che fanno dialogare laguna e mare Adriatico, e che in realtà ospitano raffinate forme di vita. E’ la Venezia che c’era da prima di noi e che in parte è cresciuta insieme alle opere dell’uomo, ha trovato strategie di adattamento e convivenza. Si tratta di una realtà  preziosa e che rende ancora più unico tutto il territorio, un ambiente di natura selvatica che resta spesso in secondo piano, ma che aggiunge densità naturale all’anima artistica.
E’ su questa vitalità che l’incontro vuole richiamare l’attenzione, guardando ai grandi cambiamenti che il clima sta tracciando e al bisogno di protezione che si impone sia all’uomo sia al paesaggio.
Per farlo serve condividere la conoscenza fisica e scientifica di ciò che ci circonda  e nuovi punti di vista o prospettive: per questo sono stati invitati scienziati dell’ambiente e del clima, artisti, musicisti, scrittori, esperti di environmental humanities e attivisti che si assumono l’onere di osservatori del territorio.
Nel corso dell’incontro verrà proiettato il video The Art Network – Venice, prodotto da Artists for Plants, con la regia di Silvia Chiodin e Piero Fontana, che documenta un progetto di cooperazione realizzato nel settembre 2021 per valorizzare l’area protetta da direttive nazionali ed europee delle Dune degli Alberoni al Lido di Venezia.

colloqui medicina chirurgia

Colloqui di Medicina e Chirurgia – Ines Testoni

Distopie mortali. Toglimento degli effetti dell’incapacità di pensarsi eterni

Saluto di Guido Moltedo, Consigliere Accademico Ateneo Veneto

Giorgio Bolla conversa con la psicologa e filosofa Ines Testoni

Inizia un nuovo ciclo di incontri di carattere scientifico, dedicati alla medicina e alla chirurgia e curati dal chirurgo pediatra Giorgio Bolla.
Prima ospite del ciclo è Ines Testoni, riconosciuta tra le 100 scienziate più importanti in Italia per i suoi studi sulla morte e il morire (Fondazione Bracco). Ines Testoni è psicologa, filosofa, professoressa di psicologia sociale e direttrice del Master in Death Studies & The End of Life all’Università di Padova.
Ha lavorato nel tavolo bilaterale MIUR – Min. Salute per l’insegnamento di cure palliative nei corsi di laurea in Psicologia. Co-editor della rivista fondata insieme al filosofo Emanuele Severino Eternity and contradiction, è impegnata per l’internazionalizzazione in lingua veicolare inglese delle opere del maestro, del quale ha già curato la traduzione di Essenza del nichilismo, di Legge e caso e di Oltre il linguaggio.
La sua attività scientifica è centrata  sulla psicotanatologia, l’educazione alla morte, l’elaborazione del lutto e il trattamento del dolore.
L’angoscia più profonda per l’uomo è data dal terrore della morte e questa condizione, oltre che essere abissale, è anche inevitabile. Dal punto di vista tanto filosofico quanto psicologico sapere che gli esseri umani soffrono per ciò in cui credono significa poter decodificare quale sia la causa di questo sostanziale dolore esistenziale. Il filosofo Emanuele Severino ha mostrato il senso profondo di che cosa significhi pensarsi mortali e poiché gli esseri umani sono convinti di essere annientabili è impossibile qualsiasi cura. Ma per Testoni è vero anche il contrario: sapere che l’annientamento è l’impossibile può modificare tutta l’impalcatura di rappresentazioni da cui dipende il dolore. Le conseguenze individuali e sociali date da tale competenza possono diventare importanti leve di liberazione da arcaici condizionamenti morali imposti dalle religioni.

Salotto musicale italiano – Marco Battaglia

Concerti all’Ateneo Veneto
Musikàmera, Archivio Musicale Guido Alberto Fano

Quando Mazzini suonava la chitarra

Concerto di Marco Battaglia, chitarra
(Chitarra Gennaro Fabricatore, Napoli, 1811, appartenuta a Giuseppe Mazzini – Collezione privata del musicista)

Niccolò Paganini dai 43 Ghiribizzi M.S. 37: nn. 16, 17, 20, 31, 37, 38
Luigi Moretti dalla Sonata op. 2: Andante – Grazioso
Mauro Giuliani Variazioni sul tema “Io ti vidi e t’adorai” dall’opera Amazilia di Giovanni Pacini op. 128 – Rossiniana n. 5 op. 123
Johann Kaspar Mertz “Opern-Revue” op. 8 n. 29 – Fantasia su temi della “Traviata” di Giuseppe Verdi
Luigi Rinaldo Legnani dai Trentasei Capricci op. 20: nn. 2, 7, 36

Biglietti: posto unico € 10,00.
Abbonati Musikàmera, soci Archivio Musicale Guido Alberto Fano, soci Ateneo Veneto: ingresso gratuito.
Acquisto biglietti: un’ora prima dell’inizio dello spettacolo presso la sede del concerto.
Biglietteria online: musikamera.org – www.archiviofano.it

“Famiglie e patrimoni” di Paola Lanaro

Presentazione del libro

Famiglie e patrimoni. Itinerari fra Verona e Venezia in età moderna

di Paola Lanaro, a cura di Andrea Caracausi e Giovanni Favero (Venezia, Marsilio 2021)

Michela Barbot
dialoga con l’autrice

Cellula pulsante della società d’antico regime, la famiglia costituisce il filo rosso che lega le strategie politiche a quelle economiche, di cui doti e fedecommessi rappresentano le due istituzioni centrali. Grazie a casi di studio familiari e a indagini condotte su fonti normative e giudiziarie, l’autrice ripercorre momenti salienti dell’economia della Repubblica di Venezia in età moderna: dal passaggio dalla mercatura alla terra fino alla crisi della proprietà fondiaria nobiliare di fine Settecento. Ne esce così un quadro complesso che conferma la fecondità della ricerca d’archivio su fonti primarie e il legame fra economia e società.
Paola Lanaro, già ordinaria di Storia economica, insegna Storia di genere presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa di storia economica dell’età preindustriale con particolare riferimento a temi inerenti alla famiglia, alle doti e ai patrimoni in un’ottica di genere. Tra i suoi libri si segnalano: Un’oligarchia urbana nel Cinquecento veneto. Istituzioni, economia, società (1992), At the Centre of the Old World. Trade and Manufacturing in Venice and the Venetian Mainland, 1400-1800 (2006), Donne a Verona. Una storia della città dal medioevo ad oggi (con Alison Smith, 2012) e, per Marsilio, L’Arsenale di Venezia. Da grande complesso industriale a risorsa patrimoniale (con Christophe Austruy, 2020).

ART NIGHT 2022 all’Ateneo Veneto

!!! POSTI DISPONIBILI ESAURITI !!!

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia, Comune di Venezia
ART NIGHT VENEZIA – 11. edizione
DALLA SCUOLA DEI “PICAI” ALL’ATENEO VENETO
Visite guidate alla Scuola di San Fantin – oggi sede dell’Ateneo Veneto – a cura degli studenti del Liceo classico Marco Polo di Venezia

La notte dell’arte torna ad animare Venezia e anche l’Ateneo Veneto rimane eccezionalmente aperto nella serata di sabato 18 giugno per due visite guidate della sede.
Ad accompagnare i visitatori alla scoperta della straordinaria storia della Scuola Grande di San Fantin o dei “Picai” – oggi sede dell’Ateneo Veneto – saranno tredici studenti delle prime classi del Liceo Marco Polo di Venezia, grazie all’esperienza maturata nel corso dell’anno con il progetto di PCTO.
Sarà l’occasione perfetta per conoscere il grande patrimonio artistico custodito all’interno del complesso monumentale di Campo San Fantin, che comprende opere di Palma il Giovane, Tintoretto, Veronese, Vittoria, Corona, Fontebasso e Zanchi.
Ma ci sarà spazio anche per un interessante confronto tra arte classica e arte contemporanea, con la mostra di dipinti “Limbo”, dell’artista tedesco Daniel Richter, ospitata temporaneamente nelle sale dell’Ateneo Veneto in concomitanza con la 59° Biennale di Venezia.

Le visite guidate all’Ateneo Veneto iniziano alle 18.30 e alle 20.30.
I posti disponibili sono tutti esauriti.

IL CARCERE VISTO DA DENTRO

Camera Penale Veneziana, Il Granello di Senape, Rio Terà dei Pensieri, Associazione Antigone Veneto

IL CARCERE VISTO DA DENTRO
Presentazione del XVIII Rapporto Antigone sulle condizioni di detenzione

intervengono
Giuseppe Mosconi (presidente dell’associazione Antigone Veneto), Jessica Lorenzon, Margherita Toso, Alessandro Maculan

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Richiesta mascherina FFP2.

Come di consueto l’associazione Antigone ha pubblicato il suo rapporto annuale sulle condizioni di detenzione e la tutela delle garanzie nel sistema penale. Il XVIII Rapporto viene presentato nel corso di un incontro organizzato dalla Camera Penale Veneziana, l’Associazione il Granello di Senape e  la Cooperativa Sociale Rio Terà dei Pensieri. Gli interventi prevedono un approfondimento su eventi critici e violenze all’interno degli istituti di pena, la presentazione della situazione delle carceri a livello regionale e una riflessione con il pubblico sui contenuti del Rapporto Antigone.
Il documento è scaricabile online nel sito dell’Associazione e si compone di una parte generale che presenta i dati e le statistiche commentate e aggiornate su molti degli aspetti fondamentali della vita detentiva; una seconda parte di “approfondimento” è curata da differenti autori che esplorano tematiche dirimenti nel panorama penale di oggi.

Giustizia e informazione

Incontro pubblico

GIUSTIZIA E INFORMAZIONE

Modera Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Federico Prato, Procuratore generale di Venezia, Renzo Fogliata, Presidente della Camera Penale di Venezia e il giornalista Giuseppe Pietrobelli conversano con Edmondo Bruti Liberati, già Procuratore della Repubblica di Milano e autore del libro “Delitti in prima pagina. La giustizia nella società dell’informazione”  (Milano, Raffaello Cortina Editore 2022)

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Richiesta mascherina FFP2.

Alla giustizia chiediamo trasparenza, ma la comunicazione non si improvvisa. Alla stampa chiediamo notizie ma anche rispetto della dignità delle persone e della funzione giudiziaria. Spettacolarizzazione dei processi, magistrati affetti da protagonismo… le insidie non sono poche.
Il nuovo libro di Edmondo Bruti Liberati delinea le regole che andrebbero seguite da entrambe le parti e le prassi che invece sono diffuse, con richiami alle vicende che più hanno appassionato l’opinione pubblica, dalla cronaca “nera” di Buzzati al caso Cogne fino alle polemiche sui video della tragedia del Mottarone e delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
In questa occasione all’Ateneo Veneto rappresentanti del “quarto potere” e del “terzo potere” si confrontano sul tema “giustizia – informazione”  proprio per sottolineare le possibili deviazioni e strumentalizzazioni e per evidenziare che un’informazione non asservita alla logica del profitto o a potentati economici è garanzia di libertà e di giustizia.

Edmondo Bruti Liberati, in magistratura dal 1970, ha svolto a Milano le funzioni di giudice, di pubblico ministero e, dal 2010 al 2015, di procuratore della Repubblica. Impegnato nell’associazionismo giudiziario, è stato presidente di Magistratura Democratica e presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati.

“Adattamento” – Password per Venezia e per l’Europa

Ateneo Veneto, Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia, Comune di Venezia, Europe Direct Venezia Veneto
Ciclo di incontri
IL GREEN DEAL SIAMO NOI – Strumenti per una cultura ambientale
“Adattamento” – Password per Venezia e per l’Europa

Introduce Bianca Nardon, Shylock C.U.T. di Venezia
Presenta Francesca Vianello, Europe Direct Venezia Veneto
Interventi:
Marco Merola, giornalista progetto adaptation.it
Adattarsi al cambiamento climatico: Veneto, Italia, Europa
Paolo Cagnan, condirettore quotidiani GEDI del Veneto
Comunicare la sfida climatica
Giovanni Pelizzato, Libreria Toletta
L’impresa culturale resiliente

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Richiesta mascherina FFP2.

aula tribunale giustizia

I quesiti referendari sulla giustizia: opinioni a confronto

Incontro pubblico all’Ateneo Veneto

I QUESITI REFERENDARI SULLA GIUSTIZIA: OPINIONI A CONFRONTO

Interventi di
Andrea Franco, avvocato del Foro di Venezia
Roberto Terzo, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Venezia

Modera
Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Il 12 giugno prossimo le italiane e gli italiani sono chiamati a votare per cinque referendum sulla giustizia.  L’Ateneo Veneto, seguendo la propria vocazione di agorà cittadina, organizza questo incontro rivolto ai soci e a tutti i cittadini per consentire di comprendere i quesiti – di carattere tecnico – e approfondire le ragioni del SI’ e del NO.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Richiesta mascherina FFP2.

Per un turismo compatibile e consapevole

Ateneo Veneto, Associazione Per Venezia Consapevole, Micromega Arte e Cultura
Ciclo di quattro incontri
Per un turismo compatibile e consapevole

Compatibilità culturale
Relatore: Alberto Peratoner (Metafisica e antropologia filosofica, FTTr Padova)

L’incontro analizza la questione “culturale” da due prospettive diverse, una esterna e una interna: da un lato la compatibilità del turismo con la vita culturale della comunità civile veneziana, dall’altro la fruizione turistica della città nella sua compatibilità con l’esperienza di arricchimento culturale che dovrebbe offrire e che dovrebbe essere propriamente il fine della visita.
Vi sono attualmente le condizioni per fare di una visita o breve soggiorno a Venezia un’esperienza culturale, in senso proprio? E – considerati gli innegabili ostacoli – quali sono le possibili azioni per attuare strategie che pongano più solide condizioni affinché la visita risulti tale?
Sarà anche toccata la questione della compatibilità ambientale, nella misura in cui si può considerare l’ambiente lagunare veneziano, nella sua particolarità (ambiente naturale / ambiente urbano), come lo spazio dell’accadere dell’esperienza culturale, e quindi la sua comprensione e la sua integrità come condizioni fondamentali.

Trasporti e turismo nella pandemia

Ateneo Veneto, Dipartimento ICEA Università di Padova, Rivista Trasporti & Cultura, AUT, CeRS (Centro regionale di studi urbani del Veneto), Collegio Ingegneri di Venezia, Ordine Architetti Venezia, Fondazione Architetti Venezia
Ciclo di incontri
TRASPORTI E TERRITORI

Trasporti e turismo nella pandemia
Introduzione di Laura Facchinelli
Interventi di Roberto Beraldo, Giovanni Giacomello, Andrea Baliello, Michelangelo Savino, Luca Velo

La pandemia, che ha travolto le nostre vite due anni fa e non è ancora cessata, ha fortemente condizionato il mondo dei trasporti, sia con la sensibile riduzione dei servizi sia con la necessità di applicare le misure per il contenimento del contagio.
Sono diminuiti gli spostamenti per motivi di lavoro, dato che molte attività sono state riconvertite alle modalità a distanza. Sono letteralmente crollati, per poi riprendere gradualmente e con prudenza, i viaggi per turismo: in questo settore si avvertono nuove sensibilità che valorizzano percorsi lontani dai soliti luoghi noti, dove si accalcano le masse. Sono questi, in estrema sintesi, i contenuti sviluppati nei numeri 60 e 61 della rivista Trasporti & Cultura, dai quali prende avvio questo nuovo incontro all’Ateneo Veneto, nell’ambito del ciclo Trasporti & Territori.

L’evento formativo è accreditato dal CNAPPC.

2084 rapsodia cosmica

Presentazione del libro
2084 rapsodia cosmica
a cura di Franco Ferrari Delfino (Venezia, la Toletta edizioni 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Paola Marini, Daria Perocco Gilberto Pizzamiglio conversano con il curatore

1984 – 2084: parte da questa suggestione tra le due date il libro che Franco Ferrari Delfino ha idealmente dedicato allo scrittore George Orwell, autore del celeberrimo romanzo distopico “1984”.
“2084. Rapsodia cosmica” è un’opera collettiva e sfaccettata, curata da Franco Ferrari e pubblicata da la Toletta edizioni. Sono “artisti sotto la volta del cielo dispersi” come li definisce il curatore, 43 autori rappresentanti di discipline e nazionalità diverse a cui Ferrari ha chiesto di scrivere come sarà il 2084 partendo dalle loro tesi personali.
Ogni scrittore, artista, scienziato ha realizzato per il volume un racconto, un saggio di fantapolitica, un disegno, una pittura, un’ipotesi scientifica, una partitura musicale, insomma una “forma d’arte” che rappresentasse il Mondo nel 2084, fino a formare un “Babolibro Universale Poliglotta”.
Franco Ferrari ha coinvolto nell’impresa persone che ha conosciuto nell’arco della sua vita, amici che si sono resi disponibili per questa avventura editoriale. Il risultato è un libro che non ha coordinate spazio/temporali ma che guarda al futuro, di qualunque genere esso sia: una galassia di idee e di pensieri, di fotografie e di dipinti, note musicali e formule matematiche, racconti e poesie che compongono una straordinaria rapsodia. Ogni autore ha inoltre fornito una immagine di se stesso che lo presentasse e lo rappresentasse.

Per un turismo compatibile e consapevole

Ateneo Veneto, Associazione Per Venezia Consapevole, Micromega Arte e Cultura
Ciclo di quattro incontri
Per un turismo compatibile e consapevole

Compatibilità ambientale
Relatore: Edoardo Milesi  (architetto, esperto in tutela paesaggistica e ambientale)

Un’economia sana non cresce mettendo in vetrina la sua cultura, ma producendo cultura. Venezia con la sua storia e il suo immenso patrimonio si può trasformare in un grande e spontaneo laboratorio di idee che attraverso la sua esperienza di città globale e resiliente sia in grado di acculturare i suoi visitatori. Fonte di guadagno è l’occupazione che si viene a creare governando il flusso turistico e modificando la logica di un turismo di massa che consuma la città come un fast food.
Il visitatore deve diventare spettatore critico, il pubblico fruitore attivo e l’esperienza relazionale e partecipativa. Sono tante le implicazioni economiche che una città dedita alla produzione culturale può innescare a patto che l’intera città ne sia coinvolta senza soluzioni precostituite, bensì mettendo a disposizione ciascuno i suoi spazi, i suoi esercizi commerciali, i suoi servizi al comfort urbano.

Among Water, Angels and Wind. Poems and Poetry 2013 – 2018

Presentazione del volume di poesie

Among Water, Angels and Wind. Poems and Poetry 2013 – 2018
di Giorgio Bolla (Stony Brook, Gradiva Publications 2020)
Traduzione di Caterina Migli Bateson
Plinio Perilli conversa con l’autore

Il volume che viene presentato in questa occasione raccoglie poesie di Giorgio Bolla in italiano con testo inglese a fronte ed è edito da Gradiva Publications, che da anni promuove la poesia italiana nel mondo anglofono.
La raccolta è divisa in quattro sezioni: Storie di Acqua, di Angeli e di Vento; Preghiere oltre se stesso; Il prete dei fanciulletti (don Lorenzo Milani); Miei sensi.
Giorgio Bolla, chirurgo pediatrico, poeta e scrittore, ha pubblicato numerose raccolte di poesie. Tra i suoi saggi ha scritto una nuova interpretazione in chiave biblica della “Tempesta” di Giorgione. Ha anche pubblicato un racconto lungo per Supernova Edizioni “Il manoscritto rivelato” ed introdotto la “Antologia di poesia italiana contemporanea”.
Nel 2011 ha conseguito il Gran Premio di Poesia Mediterranea, mentre nel 2013 ha ricevuto il secondo Premio “Seeking for a poem” a Sarajevo. E’ presente, con le sue opere, in numerose Antologie e Riviste di poesia, italiane e non.

CASA DELLA POESIA dell’Ateneo Veneto

Ateneo Veneto, Casa della Poesia
XVI Incontro della Casa della Poesia dell’Ateneo Veneto

Dopo le parole ‘antiche’ che hanno animato l’incontro del 28 febbraio scorso sui “1600 anni di parole per Venezia”, i membri della Casa della Poesia si interrogano sulla possibilità di dire qualcosa di nuovo sulla città e sul modo per farlo.
Si discuterà della natura della poesia a tema, con poesie che contengono immagini nuove, impreviste di Venezia.

Sparire

Presentazione del volume
Sparire
di Tiziana Plebani (Padova, Linea Edizioni 2020)

La scrittrice Anna Toscano e la psicoterapeuta Anna Poma conversano con l’autrice

Il romanzo di Tiziana Plebani parla di un mondo che ci sta accanto ma di cui a fatica ci accorgiamo, è uno sguardo rivolto a chi si perde, smarrisce il senso della propria vita, non la riconosce più (e vi sono momenti in cui può succedere a tutti) sino a divenire uno di quei paria che trovano rifugio sotto i portici delle nostre città.
Protagonisti sono un uomo di mezza età e dal passato sconosciuto, e una giovane modella ossessionata dal suo corpo perfetto tanto da non riconoscerlo più e da desiderare di dimenticarlo. Nella manciata di giorni in cui si svolge la vicenda, i due si sfioreranno lungo le strade che percorrono, avranno degli incontri decisivi per le loro scelte future, mentre la città in cui sono approdati si troverà a interrogarsi su un delitto che ha distrutto un equilibrio apparente. Quella che esce dalle pagine del libro è una città diversa, che ha abitanti di seconda classe, che non hanno cittadinanza. Con una precisa scelta narrativa Tiziana Plebani utilizza registri diversi per ciascuno dei suoi protagonisti, li segue lungo la vertigine dell’abbandono di ogni cosa, dialoga con la giustizia umana, e con la sua insufficienza nel sanare le ferite della vita e incrocia lo sguardo degli altri. Con un filo di speranza.

La “Zona rossa” di Giovanna Pastega

Presentazione del libro di poesie
Zona rossa
di Giovanna Pastega (Anzio, Laura Capone editore 2021)

Interventi di:
Giuseppe Goisis, filosofo
Francesca Brandes, giornalista e scrittrice
Daniele Spero, esperto di intercultura
Letture di Giovanna Pastega con accompagnamento musicale di Elena Bernaus (flauto) Alvise Bernaus (clarinetto).

In questo suo nuovo libro di poesie – vincitore della IX edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea – Giovanna Pastega si addentra nella zona rossa, un luogo fisico, una condizione esistenziale, un punto di non ritorno; la zona rossa è pandemia dell’anima, dello spirito, della ragione… è un virus che ci divora, ci mastica, ci consuma… Quando il cigno nero arriva, non si può che constare che il tempo si rovescia, che la verità è altrove, che l’inferno va attraversato fino in fondo. E’ qui che restiamo soli davanti a noi stessi. Nell’autismo esistenziale del nostro presente, dopo il paradiso non c’è che l’inferno. Solo attraversandolo si può cercare di comprendere e di ritrovare l’altro che è in noi. Questa è la sfida più importante del nostro tempo.

Giovanna Pastega è nata e vive a Venezia. Giornalista professionista, attualmente scrive per le pagine culturali de “Il Piccolo” di Trieste. Ha lavorato per varie testate nazionali e locali e ha ideato e condotto numerosi format televisivi e radiofonici. È ideatrice per la LCE del progetto “Giuria Giovani” di promozione della lettura e della letteratura contemporanea nelle scuole di ogni ordine e grado e per Ateneo Veneto ha ideato e promosso il progetto “L’Ateneo dei giovani”. Promotrice del Premio Nazionale di Critica Poetica “Gino Pastega” e della Giornata Mondiale della Poesia di Venezia, ha tra le sue pubblicazioni più recenti “Il Canto Balene” (2016 LCE) e “Senza Dio” (2018 LCE).

Perchè la Luna?

Musikàmera Venezia
PERCHE’ LA LUNA
Reading – concerto

Massimiano Bucchi, sociologo, scrittore (Università di Trento)
Arturo Stalteri, pianisti e compositore, voce storica di Rai Radio 3

Storia di una delle più grandi imprese di tutti i tempi, tra scienza, politica e cultura popolare: lo sbarco dell’uomo sulla Luna (20 luglio 1969).
Protagonisti dello spettacolo sono l’astronauta Neil Armstrong, il Presidente John Fitzgerald Kennedy, e una serie di figure talvolta note, spesso dimenticate

Programma musicale:
L.v. Beethoven, Cat Stevens, Claude Debussy, Eche and the Bunnymen, Brian Eno, Pink Floyd, Police, Rodgers, Arturo Stàlteri

Cura di sè, cura della Polis

Ateneo Veneto, Accademia di Musica e Filosofia, Agimus, Venezia 1600
RIPENSARE LA CITTA’ CON GLI ANTICHI
Cura di sé, cura della Pòlis
La città in dialogo con Pietro Del Soldà

Letizia Michielon al pianoforte esegue il Notturno in mi minore op. postuma di Fryderyk Chopin e la Sonata op. 53 (“Waldstein”) di L. v. Beethoven

L’esperienza della pandemia ha rimesso al centro della riflessione il nesso tra cittadino e comunità, offuscato negli ultimi anni dall’imporsi di un esacerbato individualismo.
Oggi ciascuno di noi è chiamato a rielaborare i concetti di responsabilità, libertà (parola al centro degli accesi dibattiti su green pass e vaccini), cooperazione con gli altri e cura di sé.
La filosofia greca offre spunti di estrema attualità per pensare alle donne e agli uomini di oggi come ad “animali politici”, e non più soltanto come a individui isolati lanciati verso la conquista di una felicità solitaria.

Pietro Del Soldà, voce e autore del programma radiofonico Tutta la città ne parla su Rai Radio 3 (Premio internazionale Flaiano 2018). Filosofo e docente universitario, ha collaborato con il National Geographic Italia, Il Venerdì di Repubblica e Specchio de La Stampa ed è stato docente all’Università La Sapienza di Roma, all’Università Ca’ Foscari Venezia e all’Università Carlo Bo di Urbino. Recentissimo il suo ultimo lavoro Sulle ali degli amici. Una filosofia dell’incontro, Edito da Marsilio (2020).
Letizia Michielon, veneziana, si  diploma sedicenne con lode al “B. Marcello” sotto la guida di E. Bagnoli. Nel 1984 esordisce al Mozarteum di Salisburgo, intraprendendo giovanissima la carriera concertistica tenendo recital in Europa, Canada e Stati Uniti. Nel 2022 debutterà in Giappone. Ha preso parte a numerosi Festival Internazionali di Musica Contemporanea. Per Limen Music sta realizzando l’incisione integrale delle Sonate e principali opere pianistiche di Beethoven e di Chopin. Docente di Pianoforte principale al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, nello stesso istituto insegna Filosofia della Musica e Repertori del XX secolo. Parallelamente all’attività pianistica ha coltivato la formazione compositiva diplomandosi al “B. Marcello” sotto la guida di R. Vaglini.

ALBERABILIA

Presidenza Consiglio dei Ministri, Regione Veneto, Associazione “Think, Say, Do”

Vernissage della mostra
ALBERABILIA
Installazioni e disegni immersivi sui luoghi della Grande Guerra e della tempesta Vaia

Una mostra che parla di Distruzione e di Rinascita, di Natura e di Conoscenza …della necessità di tornare a farsi domande.
Evento realizzato all’interno del progetto “La Montagna nel Cuore e nella Penna”
Iniziativa finanziata nell’ambito dell’Accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione del Veneto per la valorizzazione dei territori colpiti dall’evento Vaia in memoria della Grande Guerra

La mostra è visitabile dal 3 al 22 dicembre 2021 nella Sala Lettura dell’Ateneo Veneto.

Oikeiōsis: il luogo della partenza, del ritorno e dell’appartenenza

Ateneo Veneto, Accademia di Musica e Filosofia, Agimus Venezia, Archivio Vittorio Cini, Venezia 1600
RIPENSARE LA CITTA’ CON GLI ANTICHI
Oikeiōsis: il luogo della partenza, del ritorno e dell’appartenenza
Stefano Maso dialoga con  Melania Cassan

Sara Cianciullo al pianoforte esegue musiche di
Felix Mendelssohn: Barcarola veneziana, Romanza senza parole op. 30 n. 6
Claude Debussy: da “Pour le Piano”: Prelude
Fryderyk Chopin: Notturno in do diesis min. – Scherzo n. 1 in si min.

Venezia città di mare e insieme di terra: vi gravitavano, e vi gravitano ancora, interessi economici e sociali molteplici. Per questo ci si allontana e vi si ritorna, a volte con il semplice pensiero.
Come Roma, Venezia ha una sua storia importante e una tradizione culturale immensa. Ciò costituisce la sua forza di attrazione. L’abitante diventa cittadino e si accorge di appartenervi.
Oikeiōsis è parola greca, più precisamente introdotta dalla filosofia stoica; la radice rinvia alla ‘casa’ (oikos) e allude al riconoscimento del proprio ruolo nel contesto dell’ambiente sociale e dell’universo al quale apparteniamo.
Una prospettiva che apre alla sintonia con la natura, con la ragione, con il linguaggio dei suoni e delle forme. In questo senso diventa un progetto per il futuro.
Stefano Maso è professore ordinario di ‘Storia della filosofia antica’ presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa soprattutto dei Sofisti, di Platone e di Aristotele; da ultimo la sua attenzione si è concentrata sulla filosofia ellenistica e romana. Ha in corso di preparazione un volume dedicato a Cicerone ‘filosofo’ per l’editore De Gruyter.
Melania Cassan è dottore di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. La sua ricerca si concentra soprattutto sullo Stoicismo e, in particolare, sullo Stoicismo romano di Seneca. Si è occupata anche di tragedia antica e la sua passione per il teatro non rimane mera teoria: dal 2010 ha preso parte a numerose formazioni teatrali nazionali e internazionali.

Uno strano gondoliere

AIL Venezia – Intrattenimento e informazione
Presentazione del volume
Uno strano gondoliere
di Stefano Zingone (testo)  e Luca Vergerio (illustrazioni)
(Roma, Segni d’Autore 2021)

Conduce Giovanni Alliata di Montereale
Saranno presenti gli autori

Saluti:
Gianpaolo Scarante, Presidente Ateneo Veneto
Sergio Amadori, Presidente AIL Nazionale (in streaming video)
Edgardo Contato, Direttore Generale ULSS3 Serenissima
Simone Venturini, Assessore alla Coesione Sociale, Comune di Venezia

Aggiornamenti sul mondo della sanità:
– Salvatore Russo (Master in Economia e Managemente della Sanità, Università Ca’ Foscari)
Spazio pubblico, arte, cultura e salute nel quadro gestionale della crisi pandemica
– Paolo Fattori (Direzione Edilizia Ospedaliera e Obiettivi Collettivi, Regione Veneto)
Oltre la pandemia, la prospettiva delle infrastrutture sanitarie
– Renato Bassan (Primario di Ematologia della ULSS3 Serenissima)
Una eccellenza della ricerca e delle terapie contro Leucemie Linfomi e Mieloma, malattie sempre più curabili

Il ricavato della vendita di questa tiratura del libro va interamente ad AIL Venezia

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Mundus Novus. Mayas, Aztecas, Incas

Presentazione del volume
Mundus Novus. Mayas, Aztecas, Incas
di Riccardo Campa (Bologna, Il Mulino 2021)

Franco Avicolli ne parla con Maria Matilde Benzoni e Maria Canella (Università di Milano)

Il libro di Riccardo Campa è il prodotto di un lavoro documentale corposo e di un’argomentazione lucida e consequenziale supportati dal contributo qualitativo dell’impostazione metodologica e analitica. Si tratta di piani diversi che interagiscono tra di loro e fanno dell’opera un viaggio nel viaggio, una narrazione che non si esaurisce nel fatto storico della scoperta di un mondo ignoto – già straordinaria in sé – e nel ruolo dei vari attori che la rendono possibile, ma anzi si alimenta delle variabili espresse da personaggi, atteggiamenti, metodi e livelli conoscitivi.
Dalle Colonie alla «seconda emancipazione» dell’epoca romantica, la descrizione delle vicende politiche e istituzionali dell’America Latina si confrontano e talvolta si conciliano con le dinamiche dell’Europa continentale e degli Stati Uniti d’America.

Années de pèlerinage. Ferenc Liszt e l’Italia

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus, Fondazione Archivio Vittorio Cini
SINERGIE. Incontri di musica e filosofia

Années de pèlerinage. Ferenc Liszt e l’Italia

Modera Roberta Dreon, Università Ca’ Foscari Venezia
Relatori: Stefania Sbarra, Università Ca’ Foscari Venezia
Roberto Calabretto, Università di Udine – Fondazione Ugo e Olga Levi

Francesco Greco ed Elisa Milo, pianoforte
eseguono dagli Années de pèlerinage, Deuxième année di Ferenc Liszt
Italie: Lo Sposalizio | Après une lecture du Dante: Fantasia quasi Sonata

A partire almeno dalle Fantasticherie di un passeggiatore solitario di Rousseau l’attraversamento del paesaggio diventa un’esperienza centrale nell’immaginario poetico dell’età di Goethe, destinata a non esaurirsi più. Se ne parlerà nel corso della conferenza facendo riferimento alla relazione tra soggetto e spazio che offre una delle possibili chiavi di accesso ai mondi rappresentati in letteratura. La metafora del viaggio è un noto motivo conduttore anche della produzione musicale romantica.
Liszt, “viandante” alla continua ricerca di luoghi e mete, ha così dato vita a una delle sue opere maggiormente celebri, “Années de pèlerinage”, dalle impressioni suscitate nel corso del suo peregrinare. L’Italia delle bellezze architettoniche, artistiche e culturali, oggetto di ammirazione da parte di molti artisti, ispirerà così anche la sua fantasia, portandolo a rivivere musicalmente alcune atmosfere di Napoli e Venezia, città da lui amate, di Villa a d’Este e a confrontarsi con la poesia di Dante e Petrarca.

Burne-Jones e Venezia. Un viaggio nella Bellezza

Presentazione del volume
Burne-Jones e Venezia. Un viaggio nella Bellezza
di Michela Luce ((Venezia-Lido, Supernova Edizioni 2021)

Relatori: Camillo Tonini, conservatore e curatore collezioni d’arte dell’Ateneo Veneto
Rosella Mamoli Zorzi, docente emerita di Letteratura Anglo-americana
Franca Lugato, storica dell’arte
Michela Luce, autrice del volume

Un libro che narra un’avventura estetica elettrizzante, avvincente, totalmente coinvolgente, che non si conclude di fronte ai quadri del grande pittore Preraffaellita inglese dell’Ottocento, perchè sono proprio le sue opere che suggeriscono spazi “altri” dove perdersi.
Edward Burne-Jones (1833-1898) sbarca per la prima volta a Venezia appena ventiseienne e l’impatto emotivo con gli affascinanti monumenti gotico-rinascimentali affioranti dalle acque della Laguna provoca in lui inevitabilmente un’entusiastica esaltazione. A farlo approdare in Laguna erano state ragioni puramente artistiche e formative suggerite dal suo mentore d’eccezione, John Ruskin, che l’aveva scoperto, ne aveva colto le potenzialità e riteneva che andassero coltivate. Burne-Jones rimane stregato dalla città e dalle opere dei suoi pittori e torna a Venezia per perfezionare la sua arte, assimilandone gli insegnamenti, esaltandola pubblicamente per salvaguardarla, utilizzando le magie iridescenti, frutto di tecnica millenaria, prestando alcuni suoi lavori per promuoverla e trovandovi nuova linfa per sognare.
Nell’ambito della vastissima produzione conservata in musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, l’autrice ha inteso approfondire il rapporto che Burne-Jones ha avuto in particolare con Venezia, fondamentale sorgente di ispirazione a cui ha attinto, visitandola e soffermandovisi a lungo nel 1859 e 1862, per perfezionare la sua tecnica. Alla luce di nuovi studi e ricerche d’archivio, sono emersi materiali e documenti inediti ampiamente trattati ed evidenziati nel volume.

Michela Luce, giornalista, appassionata d’arte e cresciuta nell’ambiente del collezionismo ha collaborato in qualità di critica d’arte con le pagine culturali di varie testate giornalistiche. E’ corrispondente da Venezia della Gazzetta di Par­ma. Collabora con il blog di arte contemporanea Collezione da Tiffany. Ha operato negli uffici stampa di Palazzo Grassi e della Biennale di Venezia, nei settori di Cinema, Teatro, Architettura e Arti Visive, occupandosi di comunicazione e didattica. Dal 1996 gestisce la Galleria Luce Arte Moderna, a fianco del Teatro La Fenice, curandone l’aspetto espositivo, di comunicazione e allestimento.

Il Filellenismo a Venezia (e in Europa) e la Rivoluzione del 1821

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia, Consolato Onorario di Grecia a Venezia
In occasione dei 200 anni della Rivoluzione greca (1821-2021)

Il Filellenismo a Venezia (e in Europa) e la Rivoluzione del 1821

Saluti istituzionali del Console Onorario di Grecia a Venezia Bruno Bernardi
Relatori:
– Caterina Carpinato
L’anniversario della Rivoluzione greca 1821-2021: un’introduzione
– Michele Gottardi:
L’Ateneo Veneto, la rivoluzione greca e i greci a Venezia nell’Ottocento
– Fatima Eloeva:
L’eco internazionale della Rivoluzione greca: una testimonianza dalla Russia
– Emilio Valentino Giazzi:
Dionisios Solomòs, studente a Venezia e a Cremona, poeta ‘nazionale’ di Grecia
– Eugenia Liosatou
Le parole dell’Inno Nazionale greco

L’esperienza della rivoluzione greca del 1821 e la nascita del nuovo regno di Grecia crearono le premesse per lo sviluppo dei sentimenti politici che portarono ai moti del 1848 e poi al Risorgimento italiano.
Incontro nell’ambito del PCTO “It’s not Greek to me, 2. Lingua e cultura (neo)greca come esperienza interdisciplinare”

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Facciata Ateneo in grafica

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELL’ATENEO VENETO

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

È convocata l’Assemblea ordinaria dei Soci dell’Ateneo Veneto per il rinnovo della Presidenza, con il seguente ordine del giorno:

– Relazione del Presidente sull’attività 2021 e sul quadriennio 2018-2021;

– Relazione del Tesoriere e approvazione del Bilancio Preventivo 2022;

– Elezione dei nuovi Soci;

– Presentazione delle candidature e del programma di Presidenza 2022-2025;

– Rinnovo delle cariche statutarie: Presidente, Vicepresidente, Segretario Accademico, Delegato Affari Speciali, Tesoriere, n. 6 Consiglieri Accademici e n. 4 Revisori dei Conti.

Commemorazione di Filippo Grimani

In occasione del centenario della morte
Commemorazione di FILIPPO GRIMANI (1850- 1921)

Relatore Michele Gottardi

Nel centenario della morte l’Ateneo Veneto dedica un ricordo ad un suo illustre Socio, il senatore Filippo Grimani, “Sindaco d’oro” di Venezia , morto a Roma il 5 dicembre 1921.
Erede di una grande casata, Grimani fu sindaco di Mirano prima, e poi della città di Venezia per ben 24 anni, dal novembre 1895 all’ottobre 1919.
Ha rappresentato forse l’ultimo esempio di Sindaco inteso alla vecchia maniera, che univa venezianità e paternalismo aristocratico, buona amministrazione e popolarità.
Sostenitore del rilancio della grande Venezia insulare, Filippo Grimani  inaugurò nelle vesti di primo cittadino la prima Biennale d’Arte del 1895 che il suo predecessore Riccardo Selvatico aveva ideato e fortemente voluto. Firmò col Demanio la concessione delle terre per la realizzazione dell’area industriale di Marghera e gestì l’emergenza della Grande Guerra.

AFTER COP26 – KEEP A LIGHT ON

Ateneo Veneto, Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia, Università Ca’ Foscari, Europe Direct Venezia Veneto
Climate Chance 2021 – Concorso di comunicazione e creatività
AFTER COP26 – KEEP A LIGHT ON

Interventi:
Luca Mercalli – Società Meteorologica Italiana
Bianca Nardon – Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia
Warren Carins – Università Ca’ Foscari, CNR Istituto di Scienze Polari
Francesca Vianello – Europe Direct del Comune di Venezia
Sebastiano Cognolato, Venice Calls

Incontro sui risultati della IX edizione del concorso di comunicazione Climate ChanCe 2021 “Cambiamenti climatici – The grand challenge” in occasione della Giornata Mondiale ONU per l’Ambiente.
Contributi inediti alternati a opere edite, entrambi selezionati da una giuria composta da Serenella Iovino (University of NOrth Carolina at Chapel Hill), Silvia Scardapane (Inward, Osservatorio sulla creatività urbana), Rosa Polacco (RAI Radio3), Selvaggia Santin (Fondazione CMCC), Maria Grazia Serra (ISDE Italia), Mariagrazia Midulla (WWF Italia), Paolo Virtuani (Corriere della Sera).

Il bando ha richiamato l’attenzione, tra l’altro, su alcuni focus:
– Nuovi stili di vita: forme di adattamento sociale e ambientale stimolate dall’esperienza della pandemia Covid19
– Terre di contrasti: luoghi in cui un accentuato sviluppo economico si associa all’acuirsi di problemi ambientali
– Grandi “segni” del cambiamento climatico. Tra gli esempi: le anomalie della Corrente del Golfo, lo scioglimento dei ghiacci e del permafrost, le temperature eccezionali dell’Artico.
– Il Manifesto di Assisi: una mappa per una strada inclusiva verso un nuovo equilibrio mondiale tra umanità e ambiente.

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Com’è gialla Venezia

Gli incontri della domenica mattina

In occasione della presentazione del romanzo
Com’è gialla Venezia 
di Ferruccio Gard (Venezia, Mazzanti Libri 2021)

Dibattito con interventi di
Gianpaolo Scarante, presidente Ateneo Veneto
Massimiliano De Martin, assessore all’Ambiente, Comune di Venezia
Fabrizio Brancoli, direttore quotidiani veneti Gruppo GEDI
Roberto Papetti, direttore Il Gazzettino
Alessandro Russello, direttore Corriere del Veneto

Moderatore Luca Colombo, TGR Rai del Veneto

Il terzo romanzo di Ferruccio Gard rievoca il giallo, il colore che come artista lui predilige.
Giallo che a Venezia torna misteriosamente d’attualità, con conseguenze epocali, in questo thriller che, dipanandosi nell’arco di un secolo, svelerà se il Mose, il faraonico (anche in costi e tangenti)  complesso di 78 paratoie mobili (una delle più grandi opere dell’uomo dopo le Piramidi d’Egitto e la Grande muraglia cinese) potrà assicurare un futuro vivibile alla città più magica e più fragile del pianeta.
Il mondo intero, dopo l’ultima spaventosa acqua alta del novembre 2019, è in ansia per la sopravvivenza di quella che fu la potente e illuminata capitale della Serenissima Repubblica.
Solo il Mose potrà salvarla. Ma da sempre divampa un dubbio atroce: funzionerà?
Non è detto che il Mose non vinca la sfida (e che sia un bene se la vincerà), ma faranno disastri anche le melodiose sirene d’allarme per l’acqua alta, musicale preludio di un frenetico turbinio di altri colpi di scena, dalla botola dell’orrore sull’isola del Lido, sede del Festival del cinema, ai misteriosi e impressionanti sotterranei di Dubrovnik e a certe tribù della Papuasia, sino a un incredibile e travolgente doppio finale a sorpresa.
Il thriller di Ferruccio Gard dopo satira, comicità e orrore, aprirà una luce radiosa sul futuro di Venezia. Ma quale Venezia?
E’ da questi presupposti che prenderà avvio il dibattito tra gli ospiti di questo incontro della domenica mattina all’Ateneo Veneto, tra direttori dei principali quotidiani locali e rappresentanti dell’amministrazione comunale, per interrogarsi proprio sul futuro della città.

Igor Stravinskij: gli anni russi

Ateneo Veneto, Associazione Musica Venezia

Conferenza
Igor Stravinskij: gli anni russi

a cura di Roberta Reeder, direttrice artistica dell’Associazione Musica Venezia

In occasione del  50° anniversario dalla morte del compositore Igor Stravinskij (1971-2021) molti simposi si sono concentrati soltanto sulle composizioni che il musicista realizzò dopo che ebbe lasciato la Russia. Questi brani sono tipici degli stili musicali occidentali, come ad esempio “Pulcinella” (nello stile e con le melodie di Pergolesi).
Nella conferenza che Roberta Reeder propone all’Ateneo Veneto verrà invece  analizzato il periodo che Stravinskij trascorse in Russia, in cui compose capolavori come “L’uccello di fuoco”, “Petrushka” e “La sagra della primavera”, tutti basati sulla musica tradizionale russa.
Riportando esempi musicali, la conferenza mette a confronta la musica popolare con i capolavori del celebre compositore: Stravinskij infatti ha trasformato le tonalità e i ritmi della tradizione in grandi opere che hanno influenzato i compositori occidentali e hanno cambiato il corso della storia della musica occidentale.

Dall’Europa del mito all’Europa di Dante, un imprevedibile passato

Ateneo Veneto, Società Dante Alighieri – sezione di Venezia
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante

Presentazione del volume
Dall’Europa del mito all’Europa di Dante, un imprevedibile passato
di Maristella Mazzocca ( Venezia, Marcianum Press 2021)

L’autrice conversa con Antonio Vernacotola Gualtieri d’Ocre (Università di Udine)

Ventitré personaggi, altrettante storie e un lungo viaggio che attraversa un millennio di storia e tre civiltà, dalle quali è nata la nostra.
Per ricordare che poche cose restano al fondo di una vita, forse una sola, ed è quanto abbiamo saputo amare. Per ricordare che tutto nasce dall’amore: anche le leggi, le istituzioni, la scienza o la poesia, figlie, come sapeva Socrate, del desiderio di generazione, dunque di creazione e costruzione.
Un viggio per ricordare che la pietà ci rende degni di essere uomini, perché la forza della legge non è la legge della forza; che la libertà non è un dono ma un impegno; che tutto è linguaggio, anche il denaro, il tempo o il potere; che quando le parole perdono senso è la civiltà che l’ha perduto; che in ogni vita ci sono molte vite: quella che viviamo o abbiamo vissuto, quella che vorremmo o avremmo voluto vivere, quella che non vivremo mai, ma la lettura rende comunque nostra.
Appassionandoci, commuovendoci, facendo nostri amori, ambizioni, lutti e delusioni, miserie, grandezze ed ogni imprevedibile azzardo del destino.

Maristella Mazzocca, dottore in Filologia moderna, giornalista  pubblicista, è stata docente nei Licei e poi collaboratrice di quotidiani e riviste. Ama gli autori di frontiera, in particolare Giacomo Leopardi, legato a doppio filo al mondo classico eppure anticipatore come nessuno dell’età della crisi. Ama non meno Dante, inattuale rispetto all’oggi nostro e suo e perciò contemporaneo dell’umanità. Ad entrambi ha dedicato saggi comparsi su autorevoli riviste accademiche (Lettere italiane, Sigma, Tradurre poesia).
Questa è la sua prima opera narrativa.

VENISE POUR LA FRANCOPHONIE 2021

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia – Dip. di Studi linguistici e Culturali comparati, Delegazione del Québec a Roma, Ambasciata del Canada in Italia, Associazione internazionale degli studi quebecchesi

VENISE POUR LA FRANCOPHONIE 2021
Sguardo alla letteratura francofona del Québec e del Canada
Relatrice: Myriam Vien, Centro di studi quebecchesi di Bologna
(In lingua francese con traduzione simultanea)

Conversazione letteraria
Myriam Vien, Università di Bologna, e Luciana Cisbani, traduttrice,
dialogano da remoto con
Jocelyne Saucier, scrittrice canadese del Québec, autrice del romanzo “Piovevano uccelli “ (Milano, Iperborea editore 2011)

L’ Arsenale di Venezia. Da grande complesso industriale a risorsa patrimoniale

Presentazione del volume

L’ Arsenale di Venezia. Da grande complesso industriale a risorsa patrimoniale
a cura di Paola Lanaro e Christophe Austruy
(Venezia, Marsilio 2020)

Andrea Caracausi (Università di Padova) conversa con i curatori

Sono moltissimi gli studi realizzati anche a livello internazionale sull’Arsenale di Venezia, sia dal punto di vista storico-economico, sia architettonico, sia urbanistico.
L’Arsenale come luogo di lavoro maschile, femminile ma anche infantile non sembrava però avere attirato la giusta attenzione anche se comunemente viene definito la prima forma di grande impresa dagli stessi business historians che hanno ripetutamente analizzato l’organizzazione aziendale messa in essere nella grande istituzione.
In questo senso ricercatori italiani e francesi hanno progettato, sulla base delle loro diverse competenze e sotto la guida di Paola Lanaro e  Christophe Astruy una ricerca collettiva che si è concretizzata nel volume che viene presentato in questa occasione.
David Celetti, Marie Morgan  Abiven, Filippo Maria Paladini, Martina Buran, Giovanni Favero, Guido Zucconi e Maurice Aymard (che con le sue riflessioni ha steso le conclusioni della ricerca) hanno approfondito unitamente ai curatori, nei diversi loro settori di competenza, il tema del lavoro mettendo a confronto la realtà veneziana con quella di altri paesi, il tutto attraverso nuove fonti d’archivio.
Nello stesso tempo questo studio  può offrire spazi diversi alla progettualità sul futuro dell’Arsenale che dopo secoli di vivaci attività economiche, giace parzialmente inutilizzato, anche se sempre fonte di dibattiti politici che ancora non sono approdati purtroppo ad un risultato pratico significativo.

PREMIO TORTA 2021 – Cerimonia di premiazione

Ateneo Veneto, Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia, Collegio degli Ingegneri di Venezia
PREMIO PIETRO TORTA per il restauro architettonico 2021
XXXVI Edizione

CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Ingresso su invito e fino a esaurimento dei posti disponibili.

L’evento trasmesso sul Canale YouTube di Ateneo Veneto

Il prestigioso riconoscimento – istituito oltre quarant’anni fa – viene assegnato a personalità italiane o straniere che si siano particolarmente distinte nel promuovere, progettare, dirigere o realizzare opere di restauro nell’area della città metropolitana.
All’edizione di quest’anno, oltre al premio per il miglior restauro realizzato nell’arco degli ultimi due anni, è affiancata una Menzione d’onore, per un intervento ritenuto unanimemente meritevole di attenzione.
La Commissione Premio “Pietro Torta” 2021 è composta da:
Paola Marini (presidente), Sandro Boato, Erio Calvelli, Mariano Carraro, Gianmario Guidarelli, Maura Manzelle (segretario), Mauro Marzo, Roberto Scibilia.

Due dantisti dell’Ottocento: Luigi de Giorgi e Antonio Maschio 

Ateneo Veneto, Associazione Teatro alla Moda
Celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante

Conferenza spettacolo
Due dantisti dell’Ottocento: Luigi de Giorgi e Antonio Maschio 
di Enrico Ricciardi
Attori: Giorgio Bertan, Roberto Milani, Barbara Poli

Nel 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, tra le molte iniziative a riguardo, l’Associazione Teatro alla Moda ha voluto ricordare anche due singolarissimi dantisti veneziani dell’Ottocento, le cui personalità vengono messe in evidenza in questa azione scenica in un animato confronto dialettico.
Antonio Maschio nacque a Murano nel 1825. Di professione faceva il gondoliere e i suoi studi erano stati limitati al solo imparare a leggere e scrivere. Venuto casualmente in possesso di alcuni canti della Divina Commedia fu preso da una passione così forte da impararla a memoria, scrivere libri di commenti e fare conferenze in tutta Italia. Dopo la morte, avvenuta nel 1898, fece seguito un totale oblio. Solo in tempi recenti qualche volta è stato ricordato tra le tante “Curiosità veneziane” del passato. A suo nome è intestata una Fondamenta a Murano.
Luigi de Giorgi (nella foto) nacque a Venezia nel 1855 da famiglia benestante. Dopo gli studi classici si trasferì giovanissimo con la famiglia a Parma diventando un personaggio di spicco nell’ambito letterario e politico in città. Per 50 anni si dedicò alla traduzione della Divina Commedia nel dialetto veneziano, che venne poi pubblicata nel 1929 e che è rimasta, assieme al suo nome, sconosciuta fino ai nostri giorni in cui è stata ristampata grazie a Montura editing e presentata sempre all’Ateneo Veneto lo scorso 18 ottobre.

Dai Filò di Zanzotto – parole e musica

Ateneo Veneto e Regione Veneto
In occasione del centenario della nascita di ANDREA ZANZOTTO (1921 – 2021)

Il professor Gilberto Pizzamiglio, la scrittrice Isabella Panfido e il Maestro Claudio Ambrosini ricordano il grande poeta, Socio dell’Ateneo Veneto
Proiezione dell’intervista-documentario RITRATTI VENETI: ANDREA ZANZOTTO 
realizzata da Giovanna Pastega nel 2010 (25′)

Alle ore 19.00
Concerto-spettacolo
DAI FILO’ DI ZANZOTTO
per quattro voci femminili e pianoforte (2003)
Scelta dei testi e musica di Claudio Ambrosini
Margherita Stevanato voce recitante
Matteo Liva pianoforte
con l’Ensemble Vox Secreta diretto da Luisa Russo
Sonia Visentin, Claudia Burlenghi
soprani,
Julie Mellor mezzosoprano, Caterina Bonelli contralto

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
E’ richiesto il Green Pass.

Parole sotto la neve, da Rigoni Stern

Ateneo Veneto e Regione Veneto
In occasione del centenario della nascita di MARIO RIGONI STERN (1921 – 2021)

Interventi di Sergio Frigo, Mario Isnenghi, Gianni Rigoni Stern
ricordano lo scrittore nell’ambiente a lui familiare: l’Altopiano di Asiago.

A seguire
Concerto – spettacolo
“Parole sotto la neve, da Rigoni Stern”
per voce recitante, coro maschile, pianoforte e suoni registrati (2019-2021)
Scelta, adattamento dei testi e musica del Maestro Claudio Ambrosini
Testi di Mario Rigoni Stern e Samuel Taylor Coleridge
Margherita Stevanato
voce narrante
Matteo Liva pianoforte
Coro maschile “Coenobium Vocale” diretto da Maria Dal Bianco

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
E’ richiesto il Green Pass
(ph: Löic Seron)

Le celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Rigoni Stern di Andrea Zanzotto sono per l’Ateneo Veneto l’occasione perfetta per ricordare i due illustri Soci dell’istituto culturale, voci potenti della letteratura del Novecento che a loro volta sono state anche rappresentative dell’identità veneta.

Il primo appuntamento, dedicato a Mario Rigoni Stern, vede coinvolto il giornalista Sergio Frigo che descriverà lo scrittore attraverso i suoi paesaggi presentando gli itinerari da percorrere sulle sue tracce all’interno dell’Altipiano di Asiago; a lui si affiancheranno il figlio di Rigoni Stern, Gianni, e lo storico Mario Isnenghi, per analizzare gli scenari di guerra e non, su cui l’autore si muoveva.

Nella seconda parte dell’incontro sarà eseguito in prima assoluta il concerto – spettacolo “Parole sotto la neve, da Rigoni Stern”, ideato dal compositore Claudio Ambrosini (che ha frequentato per anni la casa dei Rigoni) che ripercorre momenti salienti della vita e dell’opera del grande scrittore attraverso le sue stesse parole, parole chiave che, sommandosi alla musica, poco a poco costruiscono il ritratto di un artista che è stato anche un grande uomo e un grande esempio.
Ai suoni del pianoforte, che trapunta il gioco delle voci, si uniscono suoni raccolti sull’Altopiano di Asiago e presso la casa dello scrittore, in una sorta di alba, che unisce ai tanti ricordi una nuova speranza.

Nel 2019 una parte dello spettacolo, il melologo “Segni sulla neve”, dal racconto omonimo, è stato eseguito in anteprima alla cerimonia di premiazione del “Premio Letteratura delle Alpi – Mario Rigoni Stern” a Palazzo Labia, Venezia.

“Se Venezia vive”: incontro con Mario Isnenghi, Paolo Puppa, Giandomenico Romanelli

Una riflessione a partire dalla presentazione del volume
SE VENEZIA VIVE: UNA STORIA SENZA MEMORIA
di Mario Isnenghi (Venezia, Marsilio 2021)

Introduce Gianpaolo Scarante, Presidente Ateneo Veneto
Giandomenico Romanelli e Paolo Puppa conversano con l’autore

L’incontro della domenica mattina all’Ateneo Veneto è dedicato questa volta a una riflessione sul destino della città lagunare a partire dal libro di Mario Isnenghi “Se Venezia vive”.

Il volume dello storico mette in evidenza una visione europea e mondiale della città, in una rielaborazione critica tra memoria, letteratura e storia che assume ancora più valore oggi, quando appare quanto mai necessario un suo ripensamento.

Da qui prenderà le mosse la conversazione domenicale.

In “Se Venezia vive: una storia senza memoria” Isnenghi sostiene che la morte di Venezia è un fecondo genere letterario, ma, se usato come criterio di verità storica, diventa un veleno mortifero, una falsa coscienza, altra faccia della consuetudine tutta italiana all’autodenigrazione.

L’autore chiama in causa eventi, luoghi, personaggi tra la fine del Settecento, l’Otto e il Novecento, attraverso le imprese di idrovolanti e dirigibili, salotti animati da donne illuminate ed emancipate, stabilimenti termali e una inedita concorrenza ferroviaria con Milano, la vita di campi e associazioni, tra figure note – Riccardo Selvatico, Margherita Grassini Sarfatti, Giuseppe Volpi e Gabriele D’Annunzio, veneziano d’elezione – e meno in luce ma altrettanto decisive – da Giovanni Busetto detto Fisola, «inventore del Lido», a Giuseppe Turcato, «custode della Resistenza».

La dea stanca. Vita di Lina Bo Bardi

Presentazione del volume
La dea stanca. Vita di Lina Bo Bardi
di Zeuler Rocha Lima (Monza, Johan & Levi Editore 2021)

L’autore dialoga con Roberto Dulio e Francesca Molteni

Ingresso libero con Green Pass fino a esaurimento posti

Nell’anno del Leone d’Oro speciale alla memoria alla Biennale di Venezia, Johan & Levi Editore pubblica la prima biografia di Lina Bo Bardi.
“La dea stanca” di Zeuler R. Lima ripercorre l’avventura professionale e umana di una donna straordinaria che ha sfidato le convenzioni sociali e intellettuali della propria epoca.
Originale e autorevole architetta del XX secolo, Lina Bo Bardi è stata anche una designer, curatrice e scenografa: i suoi edifici più celebrati – il MASP (Museu de Arte de São Paulo), la Casa de Vidro e il SESC Pompéia – rispecchiano l’idea di un’architettura d’avanguardia e anticonvenzionale, che pone al centro la collettività, il rapporto con la natura e con la tradizione vernacolare, temi oggi più che mai attuali.
Il libro, corredato di 41 fotografie in bianco e nero e 10 disegni acquerellati, è il risultato di vent’anni trascorsi a studiare, scrivere e curare mostre sulla vita e l’opera di questa donna coraggiosa e perspicace, che ha attraversato le proprie contraddizioni senza timidezze, oscillando tra impulsi rivoluzionari e un temperamento malinconico.

Biografia
Nata a Roma nel 1914 Lina si laurea in architettura con Marcello Piacentini per poi trasferirsi a Milano nel 1940 e lavora a stretto contatto, tra gli altri, con Carlo Pagani e Bruno Zevi.
Ribelle solitaria dal carattere audace e irascibile – che le valse l’epiteto «la dea stanca», coniato da Valentino Bompiani – Lina farà tesoro dell’esperienza milanese.
Ma è in Brasile che Bo Bardi, giunta nel 1946 insieme al marito Pietro Maria Bardi, porta a maturazione la sua originale voce di progettista attraverso una carriera lunga e ricca di sfaccettature, traducendo nel pensiero e nella prassi una formazione poliedrica.

Zeuler R. Lima è ricercatore, artista, designer, curatore e professore di architettura presso la Washington University di Saint Louis, Missouri. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Bruno Zevi per la storia e la critica dell’architettura.
A Lina Bo Bardi ha dedicato un saggio biografico (Yale Press, 2013) e volumi quali Lina Bo Bardi, Drawings (Princeton University Press, 2019) e Lina Bo Bardi Dibuja/Dibuxa (Fundació Joan Miró, 2019), che hanno accompagnato le retrospettive da lui curate.

Roberto Dulio è professore associato di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano. Si occupa della cultura architettonica moderna e contemporanea e dei suoi rapporti con l’arte e la fotografia.

Francesca Molteni produce e dirige format televisivi, documentari, video e installazioni e cura mostre di design. Nel 2009 fonda a Milano MUSE Factory of Projects, una casa di produzione specializzata in contemporaneo, design e architettura.

Materia e immagine nella pittura tra Otto e Novecento

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2021
IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA META’ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI
Materia e immagine nella pittura tra Otto e Novecento

Introduce: Nico Stringa
Relatore: Giovanni Soccol

Dalla metà del XIX secolo ha inizio la produzione industriale dei colori, la loro unione ai rispettivi leganti (oli, resine, colle e gomme) e la relativa confezione in appositi contenitori (tubetti, barattoli). Contemporaneamente prende avvio la produzione industriale di oli essicativi, vernici, mediums, ed il tutto pronto per l’uso. Questa industrializzazione toglie all’artista la manipolazione artigianale della materia, che fino ad allora veniva eseguita in funzione delle singole esigenze tecniche ed espressive dell’artista stesso.
Da queste considerazioni, che vedono materia ed immagine i principali protagonisti, emergono sottili problematiche e nascono nuove tendenze negli atelier dei pittori del XX secolo.

Giovanni Soccol inizia a dipingere nei primi anni ’50, sotto la guida di Ilse Bernheimer, e successivamente di Gennaro Favai e Guido Cadorin. Nel 1969 è chiamato ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Venezia da Mario Deluigi, al quale succederà nel 1974 alla cattedra di Scenografia che terrà fino al 1997.
Determinante per lo studio dei materiali e delle tecniche pittoriche è stato il suo rapporto con Marc Havel, chimico della Lefranc e Bourgeois e membro della Commissione per il controllo del restauro dei dipinti nei Musei Nazionali francesi. Fa anche parte di un gruppo di ricerca sulle Tecniche artistiche tra Otto e Novecento che fa capo all’Università Ca’ Foscari.
Dopo la mostra antologica del 1986 nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Giovanni Soccol ha deciso di concentrarsi unicamente sulla pittura. La sua galleria veneziana è la galleria del Cavallino che ospita cinque sue personali.
Nel 2017 il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto gli ha dedicato una grande mostra antologica in occasione del cinquantenario della sua attività, cui sono seguite nel 2019 due mostre personali, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro e al Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.
È attualmente in corso una sua personale all’interno dell’esposizione “Umberto Eco. Franco Maria Ricci. Labirinti. Storia di un segno” al Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma).

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