Marco Tullio Giordana

Marco Tullio Giordana, la Storia e le storie

Ateneo Veneto in collaborazione con Circuito Cinema Comune di Venezia

Incontro
La Storia e le storie. Il cinema di Marco Tullio Giordana
(con proiezione di clip)

Il regista Marco Tullio Giordana dialoga con il critico cinematografico Michele Gottardi

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Nei film di Marco Tullio Giordana la Storia d’Italia incontra le storie dei protagonisti in un intreccio ampio e profondo, sin dall’esordio di Maledetti, vi amerò (1980), sintesi efficace ai limiti dell’ossimoro in cui si condensano le contraddizioni dei nostri anni Settanta. Anni sui quali Giordana ha continuato a interrogarsi sino al recente Romanzo di una strage (2012, sull’attentato di piazza Fontana), passando per il più celebrato La meglio gioventù (2003), che di anni ne passa in rassegna ben 37, dal 1966 al 2003, forse il film che tra i suoi ha ottenuto più riscontri positivi tra critica e pubblico.
Sono comunque i temi del terrorismo e della violenza ad assumere un’attenzione continua. E se la dimensione privata è ristretta a qualche caso (Appuntamento a Liverpool, 1988, sulla vendetta postuma che la figlia di una vittima dello stadio Heysel vorrebbe portare a un hooligan), maggiore è invece quella pubblica. Dalla vicenda tra amore, sovversione e tradimento de La caduta degli angeli ribelli (1981), alla rievocazione della vittima della mafia Peppino Impastato – con un magistrale Luigi Lo Cascio – de I cento passi (2000), sino alla ricostruzione della vicenda di Pasolini, un delitto italiano (1995), tutto è riportato all’interno di una visione dialettica della Storia del nostro paese, in cui pesa l’eredità mai risolta col fascismo, come mostrano i due film, appassionati quanto obiettivi, sul periodo della Repubblica sociale italiana, Notte e nebbie (1984) e Sanguepazzo (2008).

DonnAteneo | MarzoDonna – Casa della Poesia dell’Ateneo Veneto

Incontro

La donna nella poesia, da Omero a Merini

a cura di Paolo Balboni con la collaborazione di Giovanna Pastega

La donna è stata molto più oggetto di poesia che soggetto che si esprime con questa forma letteraria. Come è stata vista la donna, come è stata descritta? E come si è descritta?
Lo ascolteremo in un percorso che attraversa 30 secoli di poesia, guidati dalle voci di:
Gianni Moi, Alessandra Prato, Carmel Coonan, Susanna Regazzoni,
studenti
del Liceo “M. Foscarini” di Venezia e “abitanti” della Casa della Poesia dell’Ateneo Veneto.

Con i blues al femminile cantati da Mattia Balboni

tutte le donne che vedo

DonnAteneo | MarzoDonna – Tutte le donne che vedo, quando vedo te

Spettacolo teatrale

Tutte le donne che vedo, quando vedo te

di e con Angelo Callipo

Saluto di Michele Gottardi, past-president Ateneo Veneto

Questo spettacolo è tante cose, ma è innanzitutto un atto d’amore – scrive Angelo Callipo nella nota al testo di cui è autore, interprete e regista –  Un atto d’amore per le tante donne che hanno attraversato e ancora attraversano le nostre vite. Tutte queste donne hanno permeato nel tempo la mia scrittura teatrale; potrei dire, senza timore di essere smentito, che ogni spettacolo che ho scritto è stato il tentativo di dire una parola, anche una sola parola in più, su quel grande mistero che è la donna. Non ho mai avuto la pretesa di spiegarlo o di comprenderlo, semmai l’incontenibile voglia di raccontarlo. Questo spettacolo è anche un viaggio, un viaggio in me e per me, a ritroso nel tempo e nella memoria, un viaggio sentimentale e poetico, disincantato e ironico. Ma un viaggio, si sa, è scandito da tappe, i diversi brani e le diverse figure femminili di cui lo spettacolo si compone sono dunque le tappe del mio personale viaggio al centro dello stupefacente universo che porta il nome di donna.”

Giustizia, Palazzo Ducale

DonnAteneo | MarzoDonna – Convegno su “Donne e giustizia”

Ateneo Veneto in collaborazione con Groupe de Recherche d’Histoire – Université de Rouen, Normandie, Agence Nationale de la Recherche France, Società Italiana delle Storiche, Ordine Avvocati di Venezia,  Camera Arbitrale Venezia, Inner Wheel Venezia, Soroptimist Venezia
con il patrocinio di Università Cà Foscari di Venezia – Dipartimento di Studi Umanistici, C.P.O. Ordine Avvocati Venezia

Convegno
Donne e giustizia. Un percorso diacronico

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Introduzione delle curatrici Anna Bellavitis, Nadia Maria Filippini e Alessandra Schiavon

Mattina: Dissimmetrie legislative
Coordina: Adelisa Malena (Università Ca’ Foscari Venezia)
Interventi:
Simona Feci
(Università di Palermo), Dissimmetrie del diritto di età medioevale e moderna
Élisabeth Crouzet Pavan (Sorbonne Université), Oltre la legge: il potere maschile e il corpo delle donne nell’Italia tardo-medievale
Daniela Lombardi (già Università di Pisa), Le gravidanze illegittime e la ricerca della paternità in età moderna
Chiara Valsecchi (Università di Padova), La condizione giuridica delle donne nella legislazione italiana tra Otto e Novecento
Paola Stelliferi (Università di Padova), Le contraddizioni del periodo post-costituzionale
Antonella Magaraggia (già presidente del Tribunale di Verona), Donne in magistratura: un percorso in salita

Pomeriggio: Agency delle donne
Coordina Antonella Magaraggia (Ateneo Veneto)
Interventi:
Alessandra Schiavon (già Archivio di Stato di Venezia), Un’eredità contesa: la figlia di Marco Polo di fronte ai giudici
Federica Ambrosini (Università di Padova), Il testamento: uno spazio di libertà per le donne veneziane del Cinquecento
Anna Bellavitis (GRHIS-Université de Rouen), Donne in tribunale a Venezia in età moderna: doti, separazioni, violenze
Tiziana Plebani (Università Ca’ Foscari Venezia), Spazio pubblico e agency femminile a Venezia nel Settecento: le donne e la guerra dei caffè
Liviana Gazzetta (Società Italiana delle Storiche), Cittadinanze femminili attive. Dai plebisciti alla via giudiziaria per il suffragio (1860/66 -1906)
Nadia Maria Filippini (già Università Ca’ Foscari Venezia), La “politica dei processi” e la proposta di legge femminista contro la violenza sessuale (1976-1980)

Ogni esposizione sarà accompagnata da una specifica lettura, scelta dalla corrispondente relatrice: ne saranno interpreti, nella sessione mattutina, studentesse e studenti di alcune classi dei licei “Marco Polo” e “M. Foscarini” di Venezia, accompagnati dagli insegnanti; nella sessione pomeridiana ne sarà interprete l’attrice e regista Sandra Mangini.

Il convegno è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Venezia ed è riconosciuto ai fini della formazione degli insegnanti dalla SIS, Società Italiana delle Storiche, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ai sensi della DM 170/2016. La partecipazione (seguita da breve relazione) è riconosciuta come attività sostitutiva di stage e tirocinio per gli studenti di Ca’ Foscari iscritti ai corsi di laurea in Storia e di laurea magistrale in Storia dal medioevo all’età contemporanea.

Piergiorgio Odifreddi

Inaugurazione 212° Anno Accademico – Piergiorgio Odifreddi

INAUGURAZIONE 212° ANNO ACCADEMICO

Prolusione di
PIERGIORGIO ODIFREDDI
matematico, saggista, storico della scienza e divulgatore scientifico

Intelligenza Artificiale:  l’ultima scintilla?

! POSTI ESAURITI !

“Negli ultimi tempi l’Intelligenza Artificiale è affiorata nel dibattito pubblico in seguito all’esplosione di Chat Gpt. In realtà il dibattito al proposito è vecchio come il mondo, letteralmente, perché il problema teorico ha di molto preceduto le sue realizzazioni pratiche. Dal mito di Pigmalione al film 2001 Odissea nello spazio, l’umanità si è sempre chiesta quale potesse e dovesse essere il suo rapporto con l’artificiale e con le macchine. Oggi teme che presto le macchine potrebbero porsi un’analoga domanda, su quale possa e debba essere il loro rapporto con il naturale e con l’uomo”. Così afferma il professor Piergiorgio Odifreddi che, nella prolusione all’inaugurazione del 212° Anno Accademico dell’Ateneo Veneto, ripercorrerà la storia dell’IA e parlerà dei successi passati, ma anche delle difficoltà presenti e dei rischi futuri.

malattie rare 29 febbraio

Le malattie rare e l’arte – Giornata mondiale delle malattie rare

Ateneo Veneto, Brains for Brain, European Reference Network

“Giornata mondiale delle malattie rare”
Le malattie rare sono veramente rare, oppure …?
Conferenza con immagini

Relatore: Maurizio Scarpa, Direttore Centro Coordinamento Regionale per le Malattie Rare, Friuli Venezia Giulia

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

La storia dell’arte può rivelarsi, inaspettatamente, un valido strumento per identificare determinati tipi di malattie che la medicina moderna definisce “rare” ma che probabilmente hanno sempre fatto parte della nostra vita. Passando in rassegna i ritratti di soggetti famosi che hanno avuto grande importanza nella storia, l’occhio esperto di un medico specialista può riconoscere infatti – anche in celebri dipinti – i tratti che testimoniano come determinate malattie fossero presenti già in epoca antica e non siano poi così rare. La conferenza cercherà proprio di far vedere come le malattie rare abbiano sempre accompagnato l’uomo nella sua storia.
Col termine “malattie rare” si definiscono oltre 6000 condizioni patologiche che colpiscono circa quattrocento milioni di persone nel mondo. Si calcola che in Italia vi siano oltre due milioni di persone affette da una di queste malattie e circa il 50% dei malati è costituito da persone adulte.
La vita delle famiglie e dei pazienti affetti da malattie rare è un’odissea: passano anni prima che la patologia venga identificata e diagnosticata, si interpellano numerosi medici e molto spesso si ricevono risposte e terapie sbagliate, oltre al fatto che circa il 40% dei malati non arriva mai a una diagnosi precisa.

Ottavia Piccolo

Mafia. Una donna contro – Ottavia Piccolo e la storia di Elda Pucci

Incontro-dibattito
Mafia. Una donna contro

Preludio allo spettacolo teatrale “Cosa Nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini
(in scena a Venezia, Teatro Goldoni, sabato 2 marzo 2024)

Interventi di: Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Sandra Mangini, regista
Ottavia Piccolo, attrice, interprete della pièce teatrale
Giuseppe Giulietti, giornalista, coordinatore di Articolo21

A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole, trovarle, e infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Anche se riuscissimo a spiegare ‘Cosa Nostra’ con parole semplici, come si fa con i bambini, tutto sarebbe diverso.
Si potrebbe raccontare, ad esempio, di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, una pediatra, viene eletta Sindaco. Raccontare poi di come, sempre nel mese di aprile di un anno dopo, il giorno 13, la sindaca viene sfiduciata: ha commesso l’errore di operare nel rispetto del proprio ruolo istituzionale andando a scontrarsi con gli interessi di Cosa Nostra. Raccontare infine come, a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda salta in aria, spinta da due cariche di esplosivo.
E poi si potrebbe raccontare la città di Palermo, che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, si costituisce parte civile in un processo di mafia.
Sembra facile, eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire.
Ottavia Piccolo, all’Ateneo Veneto assieme alla regista dello spettacolo Sandra Mangini, parla di “Cosa Nostra spiegata ai bambini” che andrà in scena al Teatro Goldoni sabato 2 marzo: un confronto con le parole di Stefano Massini, per dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce. Assieme a lei dialogano il giornalista Giuseppe Giulietti, per anni presidente della Fnsi, da sempre impegnato in difesa di una comunicazione libera e trasparente, e la presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia, nella sua veste di ex magistrato.

Luciano Canfora Bologna 2021

Luciano Canfora – Verità, libertà, filologia

Incontro
Verità, libertà, filologia: lezioni di filologia classica

Luciano Canfora dialoga con Ettore Cingano (Università Ca’ Foscari Venezia) e Margherita Losacco (Università degli Studi di Padova)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

A partire dalle sue Lezioni di filologia classica (Il Mulino, 2023), Luciano Canfora dialoga con Ettore Cingano e Margherita Losacco sulla sua “via” filologica all’interpretazione critica del presente. La filologia classica infatti è molto più che una disciplina: è un metodo, un modo di procedere che non si può confinare ai testi.
Nel Sistema periodico, Primo Levi descrive con queste parole la chimica: «occorre diffidare del quasi-uguale […], del praticamente identico, del pressappoco, dell’oppure, di tutti i surrogati e di tutti i rappezzi. Le differenze possono essere piccole, ma portare a conseguenze radicalmente diverse […]; il mestiere del chimico consiste in buona parte nel guardarsi da queste differenze, nel conoscerle da vicino, nel prevederne gli effetti». Anche la filologia, come la chimica, è disciplina terrena e concreta, fatta di materia, di cose dimostrabili e verificabili; fondata sulla conoscenza dell’errore e dei suoi meccanismi, perlustra e scandaglia l’«impurezza, che dà adito ai mutamenti, cioè alla vita» (sono ancora parole di Levi).
Con il suo lavoro di filologo classico, Canfora ha riportato «dal cielo alla terra» la filologia nella sua interezza di disciplina storica. Nella pratica dei suoi studi, ha saldato passato e presente in una unità di ricerca scientifica e impegno civile, in cui il dato politico è, come egli stesso ha osservato, il tessuto connettivo del suo lavoro di antichista.

Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari, dove ha insegnato Filologia classica, Papirologia, Letteratura latina, Storia greca e romana. Studia problemi di storia antica, letteratura greca e latina, di storia della tradizione e di storia a dei conflitti ideologico-culturali in Europa tra Otto e Novecento. È Direttore del Dipartimento di Storia, Cultura e Storia Sammarinesi dell’Università della Repubblica di San Marino. Fa parte del comitato direttivo e scientifico di riviste e associazioni internazionali e ha ottenuto numerosi premi e onorificenze. Dirige la rivista «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera».

Ateneo per la Città | Di chi sono i centri storici? | 3 – La residenza dei lavoratori

Ateneo Veneto, Regione Veneto
Incontro pubblico

Di chi sono i centri storici? / 3
La residenza di chi lavora nelle istituzioni veneziane

Coordina Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Interventi: Stefano Maria Cerillo, avvocato distrettuale dello Stato
Dove risiedono i lavoratori della Pubblica Amministrazione?

Carlo Citterio, presidente della Corte di Appello di Venezia
La residenza della Giustizia nel centro storico di Venezia e i suoi lavoratori: le condizioni per permettercelo

Andrea Erri, direttore generale della Fondazione Teatro La Fenice
La vita da vivere per chi lavora al teatro La Fenice

Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità portuale di Venezia
I lavoratori del Porto di Venezia

“Ateneo per la città” è un ciclo di incontri pubblici ideato dall’Ateneo Veneto per affrontare e dibattere, a beneficio del pubblico, temi rilevanti che riguardano Venezia, ma che accomunano anche altre città a vocazione turistica. Coordinati da un gruppo di lavoro dedicato, gli incontri hanno visto relatori qualificati confrontarsi e analizzare tematiche come le smart city e il ruolo del telelavoro, il cambiamento climatico nelle aree costiere, la tutela della laguna e la Legge Speciale per Venezia, solo per fare alcuni esempi.
“Di chi sono i centri storici?” tocca da vicino le sorti della residenzialità in città come la nostra a spiccata vocazione turistica.
Dopo l’incontro del 30 ottobre 2023 sulla Residenza turistica, quello del 30 gennaio 2024 sulla Residenza universitaria, il terzo appuntamento del ciclo riguarda questa volta i problemi della residenzialità a Venezia per i lavoratori impiegati nelle principali istituzioni veneziane.

Giorno del ricordo 2024 Davide Conti

Giorno del Ricordo 2024 | Davide Conti

Ateneo Veneto, ANPI Sette Martiri Venezia

Conferenza
Ricordare secondo legge. Il Giorno del Ricordo e la sua legge istitutiva
Dalle premesse ai risultati a venti anni dalla entrata in vigore

Lo storico Davide Conti dialoga con il giornalista Roberto Reale 

Saluto di Enrica Berti Presidente della sezione ANPI “Sette Martiri”
e Maria Cristina Paoletti, Presidente dell’ANPI Provinciale di Venezia

Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha riconosciuto la data del 10 febbraio come «Giorno del ricordo», solennità nazionale italiana istituita “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Da allora sono trascorsi vent’anni e l’incontro organizzato da ANPI si propone di analizzare, anche attraverso il contributo di Davide Conti, già consulente dell’Archivio storico del Senato della Repubblica, i risultati ottenuti dal punto di vista divulgativo, storico e  commemorativo.

Giorgio Camuffo Campo Case nuove

Giorgio Camuffo, un campo di Venezia e il suo popolo

Presentazione del libro

787, Venezia, un campo e il suo popolo
di Giorgio Camuffo (Mantova, Corraini editore 2024)

Giovanni Montanaro e Luca Colferai conversano con l’autore

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Questo è un libro che, con sguardo ironico e senza sconti, racconta una Venezia popolare e popolana, inedita per la maggior parte dei lettori.
Una città con una periferia di case popolari, di una piccola comunità di vicini di casa, monelli di strada e botteghe che hanno popolato l’infanzia dell’autore e che sono ora il ricordo di una città ormai quasi del tutto scomparsa, ingoiata voracemente da un’immagine da cartolina a cui mancano tutte le sfumature che Giorgio Camuffo ci restituisce con questo libro da lui scritto e illustrato.
I protagonisti non sono dogi, ricchi mercanti, cortigiane, grandi amanti o intellettuali che hanno riempito le pagine della storia di Venezia, ma sono gli abitanti di un gruppo di case brutte, scolorite, simili a quelle di tante periferie di città. Un libro che però racconta anche com’era Venezia prima dell’invasione turistica e prima che la grande bellezza non divorasse il suo popolo.

campo de' mestieri Cavallarin

Carta, Vetro, Gioielli: il tocco artigiano a Venezia

Irecoop Veneto, IED – Istituto europeo di Design, IVL, Confcooperative Veneto e Venezia

CAMPO DE’ MESTIERI – Intrecci innovativi per la Venezia di domani

Seminario aperto al pubblico
Carta, Vetro, Gioielli. Il tocco artigiano: strategie per valorizzare la Venezia autentica

Interventi di: Silvia Pichi, Muriel Balensi, Marina Brandes, Filippo Menin, Igor Efrem Zanti

chi ha paura del lupo

“Ad Oriente” Carnevale di Venezia 2024 – Chi ha paura del lupo?

Ateneo Veneto, Vela Spa, Comune di Venezia

Spettacolo di musica e mimo
Chi ha paura del lupo?

Personaggi e interpreti
Francesco Mandich, lupo
Susi Danesin, personaggi vari
Enzo Ligresti, violino
Giuseppe Barutti, violoncello
Elisa Marzorati, pianoforte,  ideazione e regia
(spettacolo creato a Palazzetto Bru Zane – gennaio 2023)

C’era una volta… il lupo! Che faceva paura a tutti i bambini… Ma questa volta, con l’aiuto della musica, il lupo si trasforma in un personaggio davvero simpatico. Un trio di musicisti (violino, violoncello e pianoforte) e due mimi, ci raccontano con musica e gesti I tre porcellini, Il lupo e i sette capretti e Cappuccetto rosso, sulle note di alcuni grandi compositori romantici francesi.

Senza preavviso Michela Alliata

Michela Alliata e una storia veneziana

Presentazione del libro

Senza preavviso. Una storia veneziana
di Michela Alliata (Milano, Mimesis Edizioni 2023)

Isabella Panfido dialoga con l’autrice
Gianni De Luigi legge alcuni brani

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Costretto al prepensionamento sulla soglia della boa fatidica dei sessant’anni, un bancario veneziano precipita nella disperazione, si sente senza più prospettive e speranze, trascinato verso “un abisso mai immaginato se non per gli altri”. Ma un evento inaspettato darà una svolta imprevedibile e gioiosa alla sua esistenza. Al cuore del romanzo, ambientato in una Venezia raccontata dal di dentro e ritmato da numerosi colpi di scena e da un epilogo emozionante, sono il rimpianto per le occasioni mancate, il sentimento del tempo, la genitorialità, l’amicizia, e soprattutto il ruolo giocato dal caso. È proprio il Caso infatti il regista di questa storia che rivela come l’autunno della vita possa riservare momenti inattesi di trasformazione e di felicità. Un libro attento alle psicologie dei personaggi, che esplora con leggerezza temi di grande attualità.

Michela Alliata è docente di letteratura inglese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha scritto sul romanzo contemporaneo e su quello dell’Ottocento, la poesia modernista, la fotografia, il cinema, e più recentemente sulla narrazione del trauma. Ha curato diversi volumi sul fantastico e tradotto Green Tea di J. Sheridan Le Fanu. Nel 2012 è uscito il suo primo romanzo Come pelle di bambù (Edizioni Pendragon).

compagnie della calza colferai

“Ad Oriente” Carnevale di Venezia 2024 – Storia delle Compagnie della Calza

Ateneo Veneto, Compagnia de Calza I Antichi, Carnevale di Venezia 2024

«AVVENTURE VENEZIANE»
Breve e incredibile storia delle Compagnie della Calza

Personaggi e interpreti
Il Gran Priore della Calza, narratoreLuca Colferai
Angelo Beolco, detto il RuzanteLuca Costantini
Angela Dal Moro detta la Zaffetta, cortigianaNuma Echos
Veronica Franco, poetessaFederica Zagatti Wolf-Ferrari
Pietro Aretino, poligrafoA. C. Whistle
Donna Anna, cuoca – Anna Santini

Direttore alle musiche: Isidoro Prati
Costumi e accessori: Nicoletta Lucerna

La conferenza, con relatori in costume d’epoca, racconta la storia e l’evoluzione delle rinascimentali Compagnie della Calza, fenomeno sociale esclusivo di Venezia. Saranno messi in scena usi e costumi dell’antica società veneziana: origine e finalità delle feste, pubbliche e private; struttura economica e sociale della città con particolare riguardo alla conformazione generazionale; impresari e imprenditori dello spettacolo; origine del teatro moderno; rapporti diplomatici informali.
La conferenza sarà corredata da musiche d’epoca (riprodotte) e accompagnata da immagini di vari quadri di autori del tempo e video, oltre ad essere punteggiata da “interviste” a importanti personaggi dell’epoca.
Nell’ambito della serata sarà rappresentato anche un brano dalla commedia La veniexiana, scritta e messa da in scena nel Cinquecento proprio da una Compagnia della Calza.

giorno del ricordo emergency

SEDE ESTERNA – Emergency Venezia – Giorno del Ricordo 2024

SEDE ESTERNA – Emergency Venezia

Ateneo Veneto in collaborazione con Emergency Venezia
In occasione della Giornata del Ricordo 2024

Incontro
Noi, figli degli esuli. Il rapporto con l’esodo dei nati in Italia
Interventi di Piergiorgio Millich, Elisabetta “Sisa” Barich, Silvio Testa

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

L’incontro si terrà nella sede di Emergency alla Giudecca 212, fermata Redentore
Per informazioni: infovenice@emergency.it – tel. 041 877931

epigrafi iscrizioni marinai

Andar per mare – Le iscrizioni dei marinai

Incontro

Andar per mare sotto l’auspicio degli dèi.
Un progetto sulle iscrizioni dei marinai tra  filologia e informatica

Introduce Claudia Antonetti, Università Ca’ Foscari Venezia

Relatore Andrea Nanetti, Nanyang Technological University di Singapore

“Le iscrizioni dei marinai” è un progetto scientifico internazionale che intende raccogliere le epigrafi incise da marinai su pareti rocciose delle coste del Mar Mediterraneo coniugando tradizione filologica e tecnologie informatiche. Il progetto è coordinato da Andrea Nanetti che lo ideò nel 2001 sviluppandolo negli anni anche grazie ai soggiorni di studio presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia quale Visiting Researcher. In questo incontro pubblico viene presentato il primo risultato scientifico del progetto, l’edizione digitale delle iscrizioni dell’Isola di Proti in Messenia (Grecia) edite da Damiana Baldassarra e Edoardo Cavalli, Dottori di ricerca in Storia antica dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
Utilizzando circa 400 immagini digitali, il gruppo di ricerca ha individuato sessanta iscrizioni di varia lunghezza sulle pareti rocciose dell’isola a picco sul mare. Tutte le iscrizioni sono incise in greco utilizzando la tecnica del graffito, per un arco cronologico che va dal VI secolo a.C.  all’XI secolo d.C., con una concentrazione nei primi secoli d.C.. Il sistema informatico progettato e sviluppato da Andrea Nanetti usa tecniche di visualizzazione e algoritmi di ricerca per proporre un nuovo modo di condividere fonti storiche nell’ambito della pluripremiata iniziativa internazionale Engineering Historical Memory.

Andrea Nanetti, Dottore di ricerca dell’Università degli studi di Bologna, già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), è Associate Professor presso la Nanyang Techonological University di Singapore. E’ un esperto riconosciuto a livello internazionale di Umanistica Digitale: le sue competenze spaziano dalle scienze storiche a quelle computazionali.

Mercoledì dell'architettura 2024

Mercoledì dell’Architettura: Venezia incompiuta – II lezione

I MERCOLEDI’ DELL’ARCHITETTURA
Venezia incompiuta: tra ricerca di identità e modelli internazionali

Venezia incompiuta tra Cinque e Seicento
Relatrice: Paola Placentino, storica dell’Architettura

Dopo la lezione introduttiva tenuta dai tre curatori – Gianmario Guidarelli, Paola Placentino e Guido Zucconi – si entra nel vivo del Corso di Storia dell’Architettura 2024 analizzando il modo in cui è cambiata l’idea di città e in cui è cambiato il modo di abitare dei veneziani nel corso dei secoli.
I progetti incompiuti ci permettono infatti di leggere meglio di altri le trasformazioni intervenute nel modo di intendere la città e i modelli adottati per rinnovarne l’architettura. I progetti mai completati della Ca’ del Duca e della Ca’ Venier de’ Leoni sono il focus della lezione.

Piazza San Marco Ala Napoleonica

Mercoledì dell’Architettura: Venezia incompiuta – I incontro

I MERCOLEDI’ DELL’ARCHITETTURA

Venezia incompiuta: tra ricerca di identità e modelli internazionali
a cura di Gianmario Guidarelli, Paola Placentino, Guido Zucconi

Lezione inaugurale
Introduzione dei curatori al ciclo 

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Non solo crolli e incendi, ma anche necessità di sostituzioni e di ampliamenti sono all’origine di trasformazioni che, soltanto in alcuni luoghi ben noti di Venezia, hanno dato origine a repliche perfette. Più spesso, ragioni di decoro architettonico (o di tipo funzionale) hanno innescato la ricerca di un’identità specifica e locale. Questo dato accomuna secoli di storia veneziana, dal Quattrocento al Novecento, in una continua dialettica tra genius loci e modelli consolidati altrove.
Ciascuna di queste due polarità ha generato nel tempo diversi modi di concepire e realizzare progetti a tutte le scale. Infatti da questo contrasto si materializzano edifici, lessici decorativi, spazi urbani e infrastrutture, tutti profondamente diversi. Basti pensare, ad esempio, ai diversi modi di intendere nel tempo piazza San Marco, luogo cruciale per la città e per questo continuamente riprogettato. Inoltre, l’ansia costante di “adeguare Venezia ai tempi nuovi” ha generato un gran numero di proposte per lo più rimaste inattuate. Più che il buon senso o i limiti dei bilanci, a bloccare tanta vis progettuale sarà la reazione di chi si erge a “difensore di Venezia e della sua identità”.

Le avventure di Marco Polo Luzzatti

“Ad Oriente” Carnevale di Venezia 2024 – Marco Polo nel cinema e col cinema

Ateneo Veneto, Fabbrica del Vedere – Archivio Carlo Montanaro, Carnevale di Venezia 2024

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Introduce Carlo Montanaro, Fabbrica del Vedere

Proiezione del film animato
Le Avventure di Marco Polo di Gianini & Luzzati, 1971 (34′ ca.)

seguita dalla proiezione del film muto

The cameraman (Io e la scimmia) di Buster Keaton e Edward Sedgwick, 1928 (70′ ca.)
con accompagnamento musicale dal vivo di Lorenzo Liuzzi

Alla ricerca di Marco Polo nel cinema, ci imbatteremo prima nelle avventure del mercante veneziano disegnate da Gianini e Luzzati, gli straordinari animatori, nella loro prima collaborazione con il servizio pubblico televisivo (materiali gentilmente concessi dalla Rai Direzione Teche).
Poi con Buster Keaton che, nel prefinale del film “The cameraman” si ritrova in una Chinatown, parte di un oriente sconosciuto che Marco Polo per primo aveva narrato.
Fino al 12 febbraio inoltre, alla “Fabbrica del Vedere” a Cannaregio, è possibile visitare la mostra con le foto di scena  del “Marco Polo” Tv di Giuliano Montaldo, prima co-produzione italo/cinese girata partendo da Venezia.

“Ad Oriente” Carnevale di Venezia 2024 – Venezia e il baccalà

Ateneo Veneto, Dogale Confraternita del Baccalà Mantecato, Carnevale di Venezia 2024
con il contributo della Regione Veneto

Venezia e il pesce bastone: un amore iniziato sei secoli fa

Intervengono:
Lorenzo Pavan, Gastaldo della Confraternita del Baccalà Mantecato
Alberto Toso Fei, scrittore e saggista
Anna Maria Pellegrino, esperta della cultura gastronomica
Maurizio Scarpa, medico, Doge della Confraternita Baccalà Mantecato
Franco Favaretto, chef, Savio di Bocca della Confraternita Baccalà Mantecato

Storia, cucina e tradizione si uniscono in questa serata che narra di come il Pesce Bastone o Stoccafisso sia un alimento  entrato nella cultura della Serenissima come testimonial delle principali caratteristiche della Repubblica: il commercio, lo scambio culturale tra popolazioni e la curiosità per il nuovo.
Lo Stoccafisso è un piatto tradizionale della cucina veneta, più precisamente della città di Venezia. La sua origine risale al 1431, quando Pietro Querini, alla deriva dopo una tempesta, riparò alle Isole Lofoten. Rientrato dopo un lungo periodo, importò a Venezia lo stoccafisso che presto diventò un alimento fondamentale per le lunghe traversate dei navigatori e non solo.
E proprio la storia di questo straordinario alimento giustifica la sua candidatura come Bene Immateriale dell’UNESCO.

L’ingresso è libero FINO AD ESAURIMENTO DEI 180 POSTI DISPONIBILI

Marco Polo e il Gran Kan

Nel segno di Marco Polo – Merci, moda e mercati nella Venezia del Trecento

Ateneo Veneto, MarcoPolo700

Ciclo di incontri
Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324-2024

– Commerciare e investire nella Venezia di Marco Polo
Relatore Luca Molà, Università di Warwick

Marco Polo non fu l’unico veneziano a percorrere le strade dell’Oriente: esiste un antico documento che attesta la presenza di mercanti europei in Asia già nel Duecento. Poi nel Trecento altre imprese commerciali si spinsero fino alla Cina e all’India, supportate da società e investimenti che ne erano il presupposto. Dai traffici internazionali dell’epoca si passerà quindi a considerare il mercato di Rialto, mettendo in risalto le molte compagnie attive nel piccolo commercio o nella manifattura all’epoca di Marco Polo. Grande ruolo da protagoniste qui ebbero le donne, sia nel finanziare queste attività, sia – come artigiane indipendenti o mercantesse – dando un forte contributo allo sviluppo economico della Venezia tardo medievale, come attestano i molti documenti finora inediti che verranno presentati nel corso della lezione.

«Vestìti dal Gran Khan… ricche cose di grande valore»
Relatrice Paola Venturelli, Università di Verona

Al centro di questa seconda parte dell’incontro c’è invece la questione del ‘vestire’ e dell’ ‘apparire’ al tempo di Marco Polo,  analizzata attraverso il racconto fatto ne Il Milione e altre testimonianze documentarie: parole, colori, abiti, straordinari tessuti, ornamenti preziosi, raccontati e ‘immaginati’, in uno scambio tra Occidente e Oriente.

Levi ad ora incerta poesie

Giorno della Memoria 2024 – Ad ora incerta – Maratona di lettura

Letture civili dell’Ateneo Veneto

Azione collettiva di lettura integrale di
Ad ora incerta di Primo Levi (Milano, Garzanti editore 1984)
con il patrocinio di Garzanti e del Centro internazionale di Studi Primo Levi

Partecipano:
gli studenti dei licei veneziani “Foscarini” e “Marco Polo”;
ADEI, ANPI 7 Martiri, Figli della Shoa, Il granello di senape,  IVESER, Centro Tedesco di Studi Veneziani;
Alessandro Bressanello, Ettore Cingano, Marinella Colummi, Daniela Foá, Alessandra Maurizio, Ottavia Piccolo, Tiziana Plebani, Mara Rumiz, Mauro Sambi e molti altri…

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

residenzialità studenti

Ateneo per la Città | Di chi sono i centri storici? | 2 – Residenzialità Universitaria

Ateneo Veneto, Regione Veneto
Incontro pubblico

Di chi sono i centri storici? / 2
La residenzialità degli studenti universitari

Coordina Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Tiziana Lippiello, Rettrice Università Ca’ Foscari di Venezia
L’Università come motore di sviluppo per la città: spunti e riflessioni

Benno Albrecht, Rettore Università Iuav di Venezia
Venezia anticipa 

Paola Mar, Assessore al Patrimonio del Comune di Venezia
L’attività del Comune nel settore della residenza: il parco alloggi di proprietà comunale

Stefano Ferrarese, Direttore Generale Esu
La residenza studentesca: progetti in corso

Valentina Rizzi e Naomi Pedri Stocco, Ricercatrici universitarie
9mq | Perimetri dell’abitare: un’indagine sull’abitare universitario a Venezia

Con l’incontro “Di chi sono i centri storici? Le residenzialità degli studenti universitari”, Ateneo Veneto prosegue nel suo intento di approfondire lo sguardo sulla città e sulle problematiche che ogni giorno devono essere affrontate, in un confronto plurale che questa volta vede coinvolti la pubblica amministrazione, i Rettori, le rappresentanze studentesche e l’ente per il diritto allo studio.
Partendo dal presupposto che le città storiche non sono solo luoghi da visitare ma culle del sapere, e per questo luoghi in cui la conoscenza diventa motore di progresso per tutto il territorio, con ampie possibilità di impiego e di residenza, a Venezia è stato firmato nel marzo 2023 il protocollo di intesa “Venezia Città Campus”, con l’obiettivo di realizzare nella città lagunare un centro di sapere capace di attrarre, formare e trattenere giovani talenti. Per questo le due università del territorio, Ca’ Foscari e Iuav, si sono proposte come motore di sviluppo della città, operando in accordo con Comune di Venezia, Regione del Veneto, Accademia di Belle Arti, Conservatorio e Fondazione Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità.
La città lagunare deve comunque fare i conti con la scarsità di alloggi disponibili per gli studenti universitari, oltre che con la qualità dei servizi a loro offerti, per riuscire davvero ad arrivare ad un cambio di passo nello sviluppo futuro.

Nuova deontologia medici convegno

Medicina e deontologia – Convegno dell’Ordine dei Medici (solo per iscritti)

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Venezia, ULSS 3 Serenissima, ULSS 4, Società Medico Legale Triveneto, Fondazione ARS Medica Venezia

Convegno (solo per iscritti)
Verso il nuovo codice di Deontologia medica. Responsabilità medica, comunicazione, disinformazione

Saluto di Antonella Magaraggia e Giovanni Leoni
Interventi di Patrizia Piccialli, Paolo Piras, Piero Muzzetto, Giuliano Gargano, Christian Bacci, Eugenio Fraccalanza, Francesco Francini, Lorenzo Mattia Signori, Elisabetta Pulice
Moderatori: Silvano Zancaner, Roberto Merenda, Giuliano Nicolin, Enrico Pedoja
Conclusioni: Roberto Monaco, Maurizio Scassola

Andrea Rinaldo presidente IVSLA

Andrea Rinaldo e il governo dell’acqua

Incontro pubblico

Il governo dell’acqua nel mondo che cambia
Relatore: Andrea Rinaldo, Presidente dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Stockholm Water Prize 2023

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Il clima sta cambiando rapidamente. Dobbiamo cambiare anche noi, non dando per scontati privilegi, usi e tradizioni dei luoghi, organizzazioni politiche e sociali e le espressioni della sensibilità collettiva.
Letture attente del vero spazio vitale nel governo dell’acqua obbligano a ripensare il paesaggio culturale che ci circonda, quello secondo cui il paesaggio-natura è arricchito dagli esiti delle attività dell’uomo e li ricomprende in toto, considerando laicamente e senza vuoti pregiudizi (o con astratti schemi di tutela) gli adattamenti che saranno necessari per affrontare le piene e le siccità di domani. Non sono evitabili ormai e una giusta distribuzione dell’acqua richiede un dialogo serrato tra le strutture invisibili e i segni, talora vistosi, che il paesaggio idraulico che si adatta al nuovo normale richiede. Vale per Venezia, per la Romagna, per la protezione dalle piene dei grandi fiumi, dei torrenti montani o delle fiumare calabre, e anche per gli estremi delle siccità che ci aspettano, specie ripensando l’agricoltura possibile di domani.
Vale, ancora più in generale,  per i grandi temi di salvaguardia sia del Nord che del Sud del mondo, per interrogarci sulla relazione fra trasformazioni del paesaggio, usi del suolo e dinamica delle risorse naturali: ma anche su un’etica dello sviluppo che tenga conto di un’equa distribuzione dei privilegi e delle risorse.
La tesi del professor Andrea Rinaldo è che i tempi sono maturi per ripensare radicalmente la giustizia distributiva nella gestione delle risorse idriche, anche come potente strumento per la riduzione delle disuguaglianze su scala globale.

PIazza, Doge Morosini, Correr

Corso di Storia Veneta 2024 – I luoghi delle opinioni – III lezione

CORSO DI STORIA VENETA 2024
Voci e luoghi della città. Cerimoniali, feste, conflitti, incontri a Venezia (secc. XV-XVIII)

Dove sfilano i Procuratori di San Marco? Rituali civici, spazi urbani e mecenatismo nella Venezia barocca
Relatore: Alessandro Metlica, Università di Padova

Dopo la loro elezione, nel giorno in cui ritiravano le chiavi del proprio ufficio, i Procuratori di San Marco tenevano una solenne “entrata” che sanciva il loro passaggio di stato: due messe solenni, un lungo corteo, quadri, sonetti e fastosi apparati celebravano la nuova dignità degli eletti.
Pur rientrando nel complesso di norme e di atti performativi che siamo soliti definire rituale civico veneziano, questa cerimonia ha caratteri assai peculiari sia per la sua cronologia – che spinge a concentrarsi sui secoli XVII e XVIII anziché, come di prassi, sul Rinascimento – sia per il problematico incrocio tra ritualità pubblica ed encomio privato.
La conferenza si concentra appunto su quest’ultimo tema, studiando l’evoluzione dell’entrata dei Procuratori di San Marco tra Cinque e Settecento e focalizzandosi sulle fonti a stampa, peregrine e poco note, atte a magnificare l’evento.

Biennale college giovani

Ateneo per la città – Roberto Cicutto e La Biennale di Venezia

Incontro pubblico

La Biennale di Venezia. I college e le attività Educational

Introduce Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Relatori: Roberto Cicutto, Presidente Fondazione La Biennale di Venezia
Debora Rossi, responsabile ASAC

La Biennale di Venezia da anni svolge per i Settori Cinema, Danza, Musica e Teatro un’attività rivolta a giovani artiste e artisti di queste discipline che partecipano, sulla base di una selezione fatta dal direttore artistico a seguito di una call internazionale pubblica, a un periodo di cimento pratico con direttori artistici e tutor internazionali che si svolge a Venezia.
Il risultato di questo lavoro viene presentato alla Mostra del Cinema e sui palcoscenici dei festival delle arti dal vivo. Nel 2022 il College è stato esteso anche all’arte figurativa e nel 2023 ad architettura. E’ un’opportunità unica per inserire giovani talenti artistici emergenti in un contesto internazionale che può cambiare i loro destini.
Tutto questo, e la costruzione del nuovo Centro Internazionale di Ricerca sulle Arti Contemporanee e le attività Educational portano la Biennale a un impegno permanente, la “Biennale 365 giorni l’anno”.
Un grande progetto il cui sviluppo è stato finanziato su fondi complementari al PNRR (PNRC) e che è motore anche di una serie di importanti ristrutturazioni di siti come l’Arsenale, I giardini, il Lido, oltre agli interventi in terraferma.

Giorno della Memoria 2024 – Alle radici della violenza

Ateneo Veneto, Club per l’Unesco di Venezia, Associazione culturale Arte-Mide, Comune di  Venezia

Alle radici della violenza

Letture commentate da Un po’ di compassione di Rosa Luxemburg
a cura di Marco Rispoli (Milano, Edizioni Adelphi 2007)

Interventi e recitazione:
Gianni De Luigi, Emanuele Piovene, Chiarastella Seravalle, Daniele Spero
Intermezzi musicali di Cecilia Vendrasco, flauto traverso

Saluto di Paola Monello, Presidente Club per l’UNESCO di Venezia

Parole illuminanti che provengono da Rosa Luxemburg, Karl Kraus, Franz Kafka, Elias Canetti e Joseph Roth: un piccolo libro polifonico, fondato sull’affinità delle voci e convergente verso uno stesso punto, ovvero l’origine del disprezzo e della violenza.
Gianni De Luigi ha pensato questo evento proprio per uscire dall’impasse del terribile momento storico che sta riportando l’antisemitismo alle cronache associando la contrapposizione israelo-palestinese ad una nuova forma di antiebraismo.
Nella difficoltà di celebrare comunque il Giorno della Memoria senza vedersi allineati in uno schieramento, queste letture portano alla radice del problema, quando autori che per la maggior parte hanno preceduto la Shoah, avevano iniziato ad intuire le devastanti conseguenze che un atteggiamento umanamente sbagliato avrebbe potuto produrre nell’imminente futuro.

Parole veneziane VEV Lineadacqua Tomasin

Lorenzo Tomasin e il Vocabolario storico-etimologico del Veneziano

Incontro
Il  Vocabolario storico – etimologico del Veneziano. Un cantiere aperto

Introduce Ilaria Crotti, Consigliere Ateneo Veneto

Relatore: Lorenzo Tomasin, Università di Losanna,
direttore – assieme a Luca D’Onghia (Università di Siena) – del VEV, Vocabolario storico-etimologico del Veneziano

Con la partecipazione della redazione del “Vocabolario”: Francesca Panontin, Greta Verzi e Enrico Castro

Il VEV – Vocabolario storico-etimologico del veneziano, è un grande cantiere di ricerca, aperto nel 2020 con l’obiettivo di raccogliere, catalogare e studiare il patrimonio delle parole di Venezia e dei veneziani, con la loro storia, i loro usi e i loro segreti.
Il VEV è un progetto scientifico finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca e dal Ministero italiano dell’Università cui, assieme ai due direttori, partecipa un’équipe internazionale di giovani studiose e studiosi.
Per il Vocabolario sono già state redatte più di tremila voci, un migliaio delle quali già consultabili dal sito internet del progetto.
Per un pubblico più vasto lo stesso cantiere pubblica, per i tipi dell’editrice veneziana Lineadacqua di Luca Zentilini, una fortunata serie di volumetti, Parole veneziane, che raccolgono ciascuno un centinaio di parole veneziane a tema.
Nell’ultimo libro uscito si parla di Vino e civiltà del bere, cioè della terminologia enologica del veneziano; in quelli precedenti si è parlato di francesismi, di parole del cibo, di giochi e passatempi, di termini giuridico-istituzionali della Serenissima, di parolacce e di voci d’origine veneziana accolte dall’italiano.
Tra le novità più recenti del progetto ci sono gli accordi e le collaborazioni con altre fucine vocabolaristiche simili, come quella del vocabolario etimologico e storico del napoletano o quella del vocabolario del romanesco contemporaneo.

Marco Polo e il Gran Kan

Nel segno di Marco Polo a 700 anni dalla morte

Ateneo Veneto, Marco Polo 700

Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324-2024
Ciclo di incontri a cura di Alessandra Schiavon

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

– Mappamondi e mappe dal Medioevo al Rinascimento
Relatore Piero Falchetta, già conservatore delle raccolte cartografiche della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia

A 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, il ciclo di incontri proposto dall’Ateneo Veneto, vuole indagare e portare nuova luce sul celeberrimo personaggio e sulla Venezia del primo Trecento.
Si inizia analizzando quanto e come il viaggio di Marco Polo e il libro “Il Milione” contribuirono a una maggiore comprensione del mondo asiatico, e in quale modo le nuove conoscenze apportate  e divulgate dal viaggiatore veneziano furono trasferite nelle mappe dei cartografi. Attraverso la presentazione di alcune celebri carte composte nel mondo latino tra Medioevo e Rinascimento, sarà illustrata la lunga e fruttuosa eredità del testo poliano nella civiltà europea.

– Marco Polo: da autorità geografica a mito letterario del viaggiatore
Relatore Camillo Tonini, già responsabile di Palazzo Ducale, Fondazione Musei Civici di Venezia

Se la figura di Marco Polo per molto tempo è stata considerata e percepita come una indiscutibile autorità geografica, a partire dal Seicento questa fiducia nella sua attendibilità scientifica viene un poco alla volta a diminuire, anche perché offuscata dalla grande stagione dei viaggi e delle scoperte geografiche da parte dei paesi europei affacciati sull’Atlantico. La fama di Marco Polo però venne rialimentata da una crescente attenzione per la figura del viaggiatore che egli impersonava, esperto nelle relazioni umane e nei commerci, riabilitata specialmente durante l’Ottocento nella riproposizione del mito di Venezia e ancora studiata nei suoi risvolti storici e letterari durante il Novecento e ancora nel secolo presente.

PIazza, Doge Morosini, Correr

Corso di Storia Veneta 2024 – I luoghi delle opinioni – II lezione

CORSO DI STORIA VENETA 2024
Voci e luoghi della città. Cerimoniali, feste, conflitti, incontri a Venezia (secc. XV-XVIII)

I luoghi delle opinioni. Farmacie, caffè e altri spazi di sociabilità
Relatore: Mario Infelise, Università Ca’ Foscari Venezia

L’incontro è incentrato su quei luoghi che tra Seicento e Settecento videro esplodere la libera discussione e il sorgere di opinioni differenti attorno ai temi della politica e della cultura.
Nei centri urbani alcuni esercizi commerciali – in ordine cronologico librerie, farmacie, caffè – divennero luoghi pubblici frequentati anche per apprendere e discutere le novità del giorno. L’evoluzione dell’uso di questi spazi pose la questione della formazione delle opinioni individuali e della funzione dell’opinione in contesti pubblici per le naturali ricadute nelle pratiche politiche.
Tutti questi sono aspetti in cui Venezia ebbe modo di misurarsi con gli altri grandi centri dell’Europa del tempo.

Giuliana Donzello e le Biennali di Venezia 1895 – 1942

Presentazione del volume
Arte, istituzione e potere. Le Biennali di Venezia 1895 – 1942
di Giuliana Donzello (Livorno, CTL 2021)

Luca Nannipieri, storico dell’arte
Maurizio Cecconi,
segretario generale Ermitage Italia 
Toni Toniato,
critico d’arte
Angelo Bacci,
architetto
conversano con l‘autrice

Il quadro di una società che si sentiva minata nella sua area di potere dagli stessi artisti e da un imminente sovvertimento delle tradizioni si presta … a delineare il ruolo dei segretari generali, ma anche a rilevare l’importante funzione del collezionismo d’arte nell’orientamento del gusto e nel processo di educazione del pubblico.
È indubbio che, al di là delle posizioni personali, proprio quegli anni cruciali tra la fine del XIX e la metà del XX secolo hanno lasciato dei segni. Lo hanno detto le opere, la letteratura artistica e la pubblicistica del tempo, il dialogo fra le arti, l’immagine assurta a strumento potente di convincimento, la comunicazione di massa, anche se in modo distorto.

PIazza, Doge Morosini, Correr

Corso di Storia Veneta 2024 – Lezione inaugurale

CORSO DI STORIA VENETA 2024
Voci e luoghi della città. Cerimoniali, feste, conflitti, incontri a Venezia (secc. XV-XVIII)
diretto da Alfredo Viggiano

Lezione inaugurale a cura del direttore del corso
Il popolo di Venezia. Storie di un soggetto sfuggente

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

L’ambiente della Serenissima, in epoca moderna, sollecitava ogni sorta di incontri e di scambi. In città si incrociavano esperienze esistenziali di cittadini e nobili, stranieri e popolani, governanti e governati. Campi e rii, teatri e botteghe del caffè, farmacie, locande e palazzi aristocratici e mille altri luoghi pubblici e privati compongono la mappa di una società vivacissima di cui numerose testimonianze ci restituiscono la composita fisionomia.
Il corso di Storia Veneta del 2024 è dedicato ai molteplici luoghi e modi con cui, tra il XV e il XVIII secolo, si svolse la vita pubblica e privata veneziana, inseguendo protagonisti celebri e individui meno noti lungo l’intrigo delle reti stradali e d’acqua della città.

Giorno della Memoria 2024 – Memorie di famiglia

Ateneo Veneto, ANPPIA Venezia, Iveser, GL-FIAP, Comune di Venezia

Presentazione libro
Memorie di famiglia. Piccole storie all’interno della grande Storia (Firenze, Giuntina 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Introduce Renato Jona, ANPPIA Venezia e Ateneo Veneto

Anna Foa, curatrice del volume Memorie di famiglia,
conversa con Anna Orvieto, Centro ebraico Il Pitigliani, Roma

Interviene Stefania Bertelli, Presidente ANPPIA Venezia

I testi raccolti nel libro che viene presentato all’Ateneo in questa occasione sono frutto delle narrazioni di molteplici testimonianze sulle vicende degli ebrei italiani dal 1938 (emanazione delle Leggi Razziali) al 1945, raccolte da figli e nipoti dei protagonisti al Centro Ebraico Italiano “Il Pitigliani”, nell’arco di oltre un decennio.
Importante mezzo di trasmissione della memoria familiare, queste storie sono anche un pezzo della grande Storia, e aprono finestre spesso inedite sui fatti drammatici di quegli anni – senza trascurare aspetti dell’internamento subìto e della presenza ebraica nella Resistenza – e sul modo con cui questi fatti sono stati percepiti, vissuti e trasformati in memoria collettiva.
Prendendo spunto da queste brevi narrazioni, l’incontro si allargherà anche ad analizzare l’attività svolta in questi anni dal Centro “Il Pitigliani” di Roma.

pietre d'inciampo itinerari Stefania Bertelli

Giorno della Memoria 2024 – Itinerari della memoria a Venezia

Ateneo Veneto, Iveser, ANPPIA Venezia, GL-FIAP, Comune di Venezia

Presentazione del libro
Pietre d’inciampo. Cinque itinerari della memoria a Venezia
di Stefania Bertelli (Portogruaro, Nuovadimensione 2024)
prefazione di Simon Levis Sullam con un saggio di Marco Borghi

Donatella Calabi, già docente di Storia della città e del territorio Università IUAV di Venezia,
Chiara Massari, docente distaccata Iveser,
ne discutono con l’autrice

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Giovanni Sbordone, Direttore Iveser

Nel corso del 1943-45 molti cittadini veneziani furono deportati per motivi razziali, politici, militari. Una buona parte di loro non fece più ritorno.
Stefania Bertelli, che è specializzata in storia della Shoah, ha composto una guida che ricostruisce la storia della deportazione nazi-fascista a Venezia in quel famigerato biennio, attraverso le storie delle vittime che vengono ricordate dalle Pietre d’Inciampo. Gli itinerari suggeriti sono cinque (il Ghetto, Cannaregio, San Marco e San Polo, gli ospedali, il Lido di Venezia) e offrono un modo diverso per conoscere la Venezia del Novecento e affrontare il tema della memoria. Si tratta di percorsi che, attraverso la vita e la morte delle singole persone, restituiscono un racconto stratificato e collettivo della città, dei suoi luoghi, delle sue relazioni.

Venetica rivista Paladini Cierre

Infanzie vulnerabili, istituzioni speciali

Presentazione

Infanzie vulnerabili, istituzioni speciali (XIX-XX secolo)
a cura di Elisabetta Benetti, Cristina Munno e Filippo Maria Paladini
Numero monografico di «Venetica. Rivista di storia contemporanea» n. 64/1 (2023)

Alessandro Casellato (Università Ca’ Foscari Venezia)
e Franca Cosmai (Istituto Storico Bellunese Resistenza e Età Contemporanea)
introducono il volume conversando con i curatori

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

La rivista storica “Venetica” (edita da Cierre e dal 2002 diretta da Mario Isnenghi) compie quarant’anni e inaugura il 2024 con la presentazione di un numero monografico dedicato alle infanzie vulnerabili.
Sulla scorta di nuove ricerche e di riletture storiche d’ambiente veneto, il focus è incentrato sulla fascia più debole della popolazione infantile nel secolo scorso, quella esposta a povertà, a morte precocissima (la mortalità perinatale e infantile veneta sette-ottocentesca fu altissima: il suo crollo novecentesco è un caso di studio affascinante), all’abbandono, al ricovero in strutture rieducative o correzionali, all’intervento medico, pedagogico, educativo, psicologico, psichiatrico o giudiziario a causa della sua disabilità o per i suoi comportamenti difformi.
Basandosi su fonti da poco accessibili e in sintonia con nuove linee storiografiche, sono in particolare indagati istituti, centri e ambulatori medico-pedagogici e medico-psico-pedagogici che tra prima e seconda metà del Novecento promisero di rispondere ai bisogni di cura ed educazione speciale di fanciulli ritenuti «anormali» o difficili: tra anni Sessanta e Settanta le strutture medico-psico-pedagogiche pubbliche e private divennero però cruciali nelle lotte anti-istituzionali, in quelle per la democratizzazione dell’assistenza e della scuola, nei movimenti per i diritti universali alla salute e all’inclusione sociale.

Ancora spero Marina Cicogna Sara D'ascenzo

DonnAteneo | Teorema Cicogna – In ricordo di Marina

Ateneo Veneto, La fabbrica del vedere, SNCCI Triveneto, Cinit
Incontro in collaborazione con Circuito Cinema Venezia all’interno della rassegna Teorema Cicogna 

Sara D’Ascenzo,

autrice con MARINA CICOGNA del libro
Ancora spero. Una storia di vita e di cinema (Venezia, Marsilio 2023)

dialoga con lo storico del cinema Carlo Montanaro (La Fabbrica del Vedere)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

Marina Cicogna è scomparsa il 4 novembre 2023 e il suo sguardo acuto sulla realtà già ci manca un po’.
Per ricordare questa donna anticonformista e icona di stile e per celebrare la sua straordinaria carriera di produttrice cinematografica,  l’Ateneo Veneto e il Circuito Cinema del Comune di Venezia hanno unito le forze in un progetto intitolato “Teorema Cicogna”, rifacendosi al titolo di uno dei film più dirompenti di Pier Paolo Pasolini, “Teorema”, prodotto da Cicogna.

“Teorema Cicogna” inizia dunque lunedì 8 gennaio all’Ateneo Veneto dove la giornalista e critica cinematografica Sara D’Ascenzo, coautrice dell’autobiografia “Ancora spero” insieme a Marina, presenta il libro con Carlo Montanaro della Fabbrica del Vedere.
Sarà un viaggio in un teorema semplice, eppure imperscrutabile: quello di una donna che ha cambiato le regole in un mondo di uomini, per il solo gusto di vivere la sua vita. Lontana dalla sfavillante mondanità del passato e di fronte all’esperienza della malattia, Marina Cicogna ha sentito il bisogno di raccontarsi, di accedere a quei ricordi più profondi che si evocano come scene di un film, si descrivono per immagini e, messi in sequenza, restituiscono il senso di una vita.
Nasce così l’autobiografia “Ancora spero”, un viaggio nel tempo che dall’infanzia dorata al Lido di Venezia (il nonno era Giuseppe Volpi, l’ideatore della Mostra del Cinema) approda alle stanze di un collegio svizzero, dall’America degli anni Ottanta alle atmosfere del Brasile, dalla New York degli esordi agli eccessi delle notti a Los Angeles, dalle spiagge di Miami al ritorno nella sua amata Roma. Tra mondi in dissoluzione e altri in trasformazione, set turbolenti e dimore paradisiache, leggende e aneddoti si intrecciano a verità e tragedie, nel racconto incalzante di oltre ottant’anni di amicizie indissolubili (da Valentino a Jeanne Moreau, da Franco Zeffirelli a Ljuba Rizzoli), sodalizi professionali che hanno lasciato il segno (da Giuseppe Patroni Griffi a Gian Maria Volonté, da Ennio Morricone a Elio Petri), flirt (da Farley Granger ad Alain Delon e Warren Beatty) e i legami più duraturi, con Florinda Bolkan e con l’ultima compagna, Benedetta.

“Teorema Cicogna” prosegue l’ 8 gennaio alle 20.30 al Giorgione Movie d’Essai dove sarà proiettato il documentario “Marina Cicogna. La vita e tutto il resto” di Andrea Bettinetti, mentre una rassegna di film prodotti da Cicogna si snoderà ogni martedì dal 9 gennaio al 20 febbraio alla Casa del Cinema, per poi concludersi martedì 27 febbraio al Multisala Rossini con la proiezione  del film “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, presentato sempre da Sara D’Ascenzo.

San Donato Murano

Corso di Storia dell’Arte 2023 – V e ultima lezione

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani

CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2023
Venezia medievale: la scultura

Scultura medievale fuori dalle chiese
Relatrice: Michela Agazzi, Università  Ca’ Foscari Venezia

La scultura vede un vasto campo di applicazione anche nell’ambito funerario. In generale pochi possono permettersi una  tomba che li ricordi, ma nella lunga durata del medioevo possiamo cogliere un sempre maggiore numero di tombe e una produzione sempre più specializzata: dalle tombe serializzate a quelle più monumentali.
Anche la vita civile –  nelle abitazioni e nei  palazzi – determina una produzione scultorea: dalle vere di pozzo (testimoniate fin dall’altomedioevo), ai capitelli dei portici e loggiati, all’ornamento delle facciate con i bassorilievi figurati ( le patere e le formelle) che godranno nel tempo di notevole fortuna.

Urbani donne Africa Vodu

Le donne e l’Africa: società, medicina, religione e schiavitù

Incontro pubblico

Giacomo Urbani,  autore dei libri

Vodu. Le schiave esistono ancora (Verona, Grafiche Aurora 2016)
20 anni di incontri con il mondo Vodu (Verona, Grafiche Aurora 2022)

conversa con la giornalista Michela Gambillara

Da oltre 20 anni il medico veneziano Giacomo Urbani presta la sua opera di volontariato in Ghana presso l’Ospedale Comboniano di Padre Riccardo Novati, che si trova nella piccola cittadina di Sogakope, un paese della Volta Region confinante con il Togo.
Nel corso di questa esperienza pluriennale ha potuto conoscere la realtà rurale dell’area sub-sahariana, entrando in stretto contatto con la popolazione che la abita. Avendo avuto la grande possibilità di entrare nei villaggi della popolazione Ewe, Urbani ha potuto conoscere non solo le enormi problematiche mediche presenti, ma ha anche potuto condividere la vita quotidiana di queste comunità ed assistere alle loro cerimonie religiose cristiane, protestanti e vodu.
Nella narrazione dell’esperienza africana, in dialogo con la giornalista Michela Gambillare, il medico metterà in evidenza soprattutto alcuni aspetti della condizione femminile e le problematiche delle donne africane, che includono ancora forme di vera e propria schiavitù.

Colferai Storia pettegola di Venezia

Luca Colferai racconta una Storia pettegola di Venezia

Presentazione del libro

Storia pettegola di Venezia
di Luca Colferai (Roma, Newton Compton Editori 2023)

Il giornalista Riccardo Petito conversa con l’autore

La secolare storia di Venezia non è fatta solo di fiorenti commerci, grandi successi militari ed eccellenze artistiche. Accanto ai fatti più eclatanti, esiste un racconto parallelo sulla vita della città lagunare, fatto di dicerie, pettegolezzi e maldicenze più o meno velenose. velenose. Un viaggio dal Medioevo a oggi, attraverso le ciacole più interessanti che hanno fatto capolino nelle cronache veneziane. Dalle disavventure erotiche di Napoleone al colpo di stato “per gelosia” del doge Marin Falier; dalle piccanti storie sulla figlia della Serenissima, Bianca Cappello, alle infinite dicerie intorno alla figura di Pietro Aretino; da Giacomo Casanova spia per il Consiglio dei Dieci fino alle maldicenze messe in giro da Lord Byron: un divertente e affascinante excursus nella cultura e nella storia popolare veneziana. Viaggi avventurosi, feste sfrenate, scandali, amori segreti e tradimenti: le storie intime dei più famosi personaggi veneziani si intrecciano con le vicende di Venezia dal Medioevo al Novecento, per guardare con occhi diversi una società tutt’altro che conservatrice.
Luca Colferai è nato e vive a Venezia. Scrittore, giornalista pubblicista, art director, organizzatore di eventi, è ideatore, sceneggiatore e interprete di eventi e spettacoli, a Venezia e altrove. Ha scritto di recente «Le case straordinarie di Venezia. I segreti dei luoghi che hanno fatto la storia della città» (Newton Compton, 2022); «Breve storia di Venezia. Un grande viaggio nell’avvincente storia della Serenissima» (Newton Compton, 2021);  «I misteri di Porto Longone» (con Roberto Bianchin; I Antichi Editori, 2021); «Pandemia 1835» (I Antichi Editori, 2020). E’ Gran Priore della Compagnia de Calza “I Antichi”.

Vergine e Madre – La maternità corporea della Madonna

Incontro pubblico

Vergine e madre. La maternità corporea di Maria: dogmi, rappresentazioni, simboli

Interventi di: Massimo Cacciari e Nadia Maria Filippini

Coordina Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto

L’incontro affronta in chiave storico-filosofica il tema della maternità corporea della Madonna, a partire dalla sua rappresentazione nell’arte medioevale e moderna, analizzandone i contenuti e il significato simbolico sullo sfondo delle elaborazioni  teologiche che ne codificarono, nel corso dei primi secoli della cristianità, la natura al tempo stesso di Theotòkos (madre di Dio) e Aeipàrthenos (semprevergine), legando insieme maternità e verginità perpetua, e fissandone il ruolo cruciale nel mistero dell’Incarnazione.
Massimo Cacciari (autore di Generare Dio, il Mulino 2017) si soffermerà in particolare sulla Madonna del Parto di Piero della Francesca, che spicca tra gli analoghi soggetti iconografici del XIV-XVI secolo, analizzando il significato simbolico di questa potente figura femminile e gli elementi di novità rispetto alle precedenti divinità materne delle religioni mediterranee.
Nadia Maria Filippini (autrice di Generare, partorire, nascere, Viella 2017) considererà le raffigurazioni di Maria puerpera nella tradizione iconografica medioevale della Natività, in un confronto con la costruzione teologica della virginitas ante, in e post partum, interrogandosi sull’influenza di questa rappresentazione nell’identità e nel vissuto delle donne e sugli effetti della sua cancellazione dopo il Concilio di Trento.

San Donato Murano

Corso di Storia dell’Arte 2023 – IV lezione

Ateneo Veneto, Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2023
Venezia medievale: la scultura

Da Bisanzio a San Marco: l’impiego della scultura a incrostazione di mastice a Venezia e in area altoadriatica
Relatore: Fabio Coden, Università di Verona

Con la terza edizione della Basilica di San Marco, avviata dal doge Domenico Contarini nel 1063, Venezia si trovò al centro di una fitta rete di relazioni con l’Oriente bizantino che funzionò da volano per l’avvio di esperienze estetiche dense di novità per tutta l’area altoadriatica. Questa spinta innovativa riguardò, oltre l’architettura e le arti figurative in generale, anche l’ambito della scultura, veicolando in città e nell’entroterra una tecnica di origine romana da tempo scomparsa nel nord della penisola. Si tratta della ‘scultura ad incrostazione di mastice’ che unisce all’effetto pittorico del contrasto cromatico fra figura e sfondo, la lunga resistenza nel tempo per la presenza di amalgami colorati immessi in alveoli scavati sulla faccia a vista degli elementi litici.
La Basilica marciana è di certo il contesto in cui questa variante di scultura venne applicata in modo sistematico ed organizzato (nelle cornici marcapiano, nei capitelli, nelle modanature delle nicchie, nelle lastre parietali di decorazione e in quelle di alcune tombe), ma a partire da questo cantiere si assiste a una fulminea e grande fortuna in numerosi centri della pianura e della prima cintura alpina.

Flammarion oreficeria 2023

CORSO DI STORIA DELL’OREFICERIA E ARTI DECORATIVE 2023 – V e ultima lezione

Corso di Storia  dell’Oreficeria e Arti decorative 2023 – XIX edizione
Connessioni sacre degli oggetti e  significati altri della sacralità: Islam, Ebraismo, Protestantesimo

Oggetti sacri nella storiografia: usi culturali, sepolture, profanazioni
Relatrice: Letizia Caselli, curatrice del corso

Le immagini, gli oggetti “sacri”, hanno molteplici vite, a seconda dell’uso cultuale, in precisi contesti di sepoltura, o a seconda della loro profanazione. La prospettiva storiografica aiuta a descrivere i fatti in base alla storia e alle fonti scritte, insieme allo sviluppo in chiave comparativa o in parallelo con altre religioni..
Si parlerà ad esempio della profanazione in riferimento alla distruzione del Tempio di Gerusalemme attraverso qualche passo de La Guerra Giudaica dello storico ebreo Giuseppe Flavio e poi della grande distruzione delle sinagoghe, tra il 1938 e il 1945, con molti libri e Sifrei Torah bruciati, e arredi e argenti sacri deturpati o predati.
C’è poi la questione degli “oggetti sacri nei luoghi secolarizzati” del Museo, che sigla di fatto un’interruzione tra pregare e guardare. Talvolta la devozione nei confronti degli oggetti non cessa perché quell’immagine “sacra” era ed è legata ancora alla comunità che la visita con atti di preghiera e lascia fiori freschi, come accade (o accadeva) con le icone custodite nei musei russi.

In ricordo di Gino Pastega

Incontro
Gino Pastega (1923 – 2023)
A cento anni dalla nascita del medico e poeta veneziano il ricordo del suo impegno scientifico, letterario, politico e sociale

Saluto e introduzione di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Interventi di:
Paolo Balboni, coordinatore della Casa della Poesia dell’Ateneo Veneto
Gilberto Pizzamiglio, già docente di Letteratura Italiana Università Ca’ Foscari Venezia
Daniele Spero, interculturalista
e la figlia Giovanna Pastega, giornalista e scrittrice

Con l’occasione sarà presentato L’ultimo treno,
libro inedito di Gino Pastega (Anzio, Laura Capone editore 2023)
con introduzione di Giuseppe Goisis

Gino Pastega è scomparso il 28 dicembre 2017 all’età di 94 anni. Medico, poeta, uomo di finissima cultura filosofico-letteraria oltre che scientifica, ha dedicato gran parte della sua vita allo studio e alla pratica della medicina. Primario emerito e libero docente universitario è stato insignito della Medaglia d’oro al merito sanitario e sociale. All’impegno medico-scientifico Gino Pastega ha affiancato sempre un forte impegno sociale, politico e culturale. Negli ultimi 30 anni della sua vita si è dedicato pienamente e con passione all’arte poetica, affiancandola ad un’intensa produzione storico-critico-letteraria ed anche narrativa. Ha pubblicato libri di poesie e di racconti, tradotti anche in altre lingue, ed ha vinto numerosi premi letterari.

Puppa lettere impossibili

Italo Svevo, la moglie e Pirandello – Letture di Paolo Puppa

Performance

Lettere in scena. Italo Svevo scrive alla moglie e a Pirandello
(Trieste, Italo Svevo Edizioni 2023)

di e con Paolo Puppa

Italo Svevo ha vissuto un periodo della sua vita, dal 1899 al 1914, a Sacca Serenella, a Murano, come direttore della filiale della fabbrica chimica di vernici, proprietà dei suoceri Veneziani, con sede a Trieste. I muranesi che lo vedevano lavorare in fabbrica ignoravano la sua identità di scrittore, a quel tempo non riconosciuto nemmeno dagli italiani.
Ma nei quindici anni trascorsi nell’isola, descritti nelle lettere alla moglie Livia, e negli abbozzi di racconti tentati di nascosto dalla terribile suocera imprenditrice, Ettore-Italo si allena per scrivere poi “La coscienza di Zeno”, quando nel 1917  l’Austria chiuderà gli stabilimenti Veneziani perché la famiglia non vuole rivelare la formula chimica, artefice del successo economico della ditta. Grazie a questo testo, il campo in Sacca Serenella oggi si chiama Campo Italo Svevo.
Paolo Puppa legge una scelta di queste missive scritte da Svevo a Livia e poi completa il tutto con la lettera di sua invenzione, tratta da “Lettere impossibili”,  in cui immagina lo scrittore triestino mentre si rivolge a Luigi Pirandello in cerca di aiuto nella carriera di letterato.

Centenario Liceo Benedetti – Tommaseo (1923 – 2023)

Convegno
I 100 anni del Benedetti – Tommaseo
Un liceo per un mondo che cambia. Per quale futuro. Per quale Venezia

Presentazione e saluti istituzionali
Interventi
Maddalena Cutaia, docente
La riunione Benedetti-Tommaseo, 10 anni fa: le sfide raccolte, quelle su cui spendersi

Giulia Albanese, Università di Padova
La riforma Gentilee i licei: cent’anni dopo

Maria Teresa Sega, Iveser e Resistenze (Mostra allestita in Aula Magna e multimedia)
Il Benedetti-Tommaseo dalla fascistizzazione alla Liberazione. L’archivio della scuola deposito di memoria e fonte della storia

Stefano Boato, ex studente Benedetti, docente IUAV, già assessore all’Urbanistica Comune di Venezia
I problemi e gli spazi pubblici di Venezia: il ruolo della cultura

Caterina Carpinato, Università Ca’ Foscari Venezia
Licei e Università: quali iniziative insieme per la città

Stefano Quaglia, già dirigente USR per il Veneto
Licei: le sfide di una formazione scientifica, linguistica, umanistica per quale domani