MAURIZIO MOLINARI E IL DECLINO DEGLI STATI NAZIONALI

 

Continua la serie di appuntamenti che Ateneo Veneto organizza con grandi giornalisti, editorialisti e opinionisti del nostro paese per affrontare tematiche di interesse nazionale e internazionale. Dopo Luciano Fontana e Claudio Cerasa, lunedì 15 ottobre 2018 la parola passa a Maurizio Molinari, direttore de “La Stampa”.
L’incontro è organizzato col patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto.

Lunedì 15 Ottobre 2018 – Aula Magna, ore 18.00
MAURIZIO MOLINARI – Dagli Stati alle tribù. Le sfide dell’Occidente

Incontro pubblico con il direttore del quotidiano “La Stampa” autore del libro
Il ritorno delle tribù. La sfida dei nuovi clan all’ordine mondiale (Milano, Rizzoli 2017)

Saluto di Gianpaolo Scarante, Presidente dell’Ateneo Veneto. Introduce Guido Moltedo, direttore della rivista on-line Ytali.it

Il declino e la disgregazione degli Stati nazionali così come siamo stati abituati a conoscerli è un argomento di cui ci si occupa ormai quotidianamente. Esiste però anche l’altra faccia della medaglia, che è quella del risorgere di un certo tribalismo, di aggregazioni di persone in gruppi e movimenti anti-establishment che nascono per rispondere ad esigenze molto specifiche. Dall’Oriente all’Occidente, dove si disintegra lo Stato risorgono i clan, le tribù, e questo nuovo fenomeno globale rischia di travolgere gli equilibri internazionali.
Profondo conoscitore delle questioni medio-orientali, Maurizio Molinari ha affrontato il tema anche nel suo ultimo libro e propone in questo incontro pubblico all’Ateneo Veneto una riflessione a partire dalla sua esperienza diretta di cronista e di “storico del presente”. Nel Medioriente e nel Maghreb la sfida è trovare un nuovo equilibrio fra politica e fede per non lasciare la porta spalancata alla jihad, puntando soprattutto al rispetto dei diritti individuali. In Occidente invece, contro il risorgere del populismo e dei vari nazionalismi, gli Stati hanno bisogno di riguadagnare legittimità nei confronti delle popolazioni che rappresentano e che governano.
Disagio, sicurezza, arrivo dei migranti, sono solo alcune delle richieste a cui i cittadini chiedono di dare risposte. Dal suo osservatorio privilegiato di giornalista Maurizio Molinari è riuscito a analizzare gli eventi che si sono succeduti negli ultimi tempi dando la sua personale lettura del presente, che è in fortissima accelerazione.
Per vincere la sfida della disgregazione degli Stati sia in Oriente che in Occidente la soluzione che Molinari propone è quella di isolare i due fenomeni: combattere contro la jihad facendo finta che non esista il populismo, e combattere il populismo facendo finta che non esista la jihad, altrimenti i due fenomeni finiranno per intrecciarsi inevitabilmente nelle dinamiche globali della geopolitica.

GLI INCONTRI DELLA DOMENICA MATTINA ALL’ATENEO VENETO

 

GLI INCONTRI DELLA DOMENICA MATTINA ALL’ATENEO VENETO
 

La prima domenica “aperta” dell’Ateneo Veneto è stata un vero successo e dunque ci riproviamo, invitandovi a partecipare a una nuova iniziativa nella nostra Aula Magna, domenica 21 ottobre, sempre alle ore 11.00.

Il secondo incontro sarà una sorta di “passeggiata virtuale” nella storia dell’Ospedale Marino Veneto e dell’Ospedale al Mare.
Nelli-Elena Vanzan Marchini racconterà con immagini, filmati e testimonianze dell’epoca l’impegno profuso nel tempo dall’Ateneo Veneto nella filantropia e nella medicina.

La storia dell’Ateneo nella città e per la città diventa così motivo di incontro per i soci di oggi che, con le riunioni della domenica mattina, vogliono confrontarsi sul ruolo passato e presente dell’istituzione culturale nata con Andrea Valatelli come Veneta Società di Medicina nel 1789 per la salute di Venezia. Partner dell’iniziativa è Il Consiglio d’Europa.

INIZIANO GLI INCONTRI DELLA DOMENICA MATTINA ALL’ATENEO VENETO

 

GLI INCONTRI DELLA DOMENICA MATTINA ALL’ATENEO VENETO
 

L’Ateneo Veneto apre straordinariamente le sue porte alla domenica mattina per una nuova interessante iniziativa. Su imput di molti soci si è pensato di creare dei momenti informali di incontro tra chi abitualmente frequenta l’Ateneo e chi vuole iniziare a frequentarlo, per conoscersi, scambiare opinioni e assistere a delle iniziativa speciali all’interno del panorama culturale cittadino.

Il primo degli “Incontri della domenica mattina”, fissato per domenica 7 ottobre 2018 alle ore 11 in Aula Magna, prevede la proiezione, in prima visione per Venezia, del film-documentario “In aquis fundata” del regista Andrea De Fusco.
Girato interamente a Venezia tra il 2015 e il 2017, il lungometraggio tratteggia la vita di cinque veneziani che continuano a trovare nell’acqua il senso di questa città unica.
I protagonisti sono un maestro d’ascia, una campionessa del remo, un operaio subacqueo, un mercante ittico e un pescatore: Franco Crea, uno degli ultimi costruttori di gondole, ricorda i tempi in cui era pescatore e gondoliere ed in laguna c’era spazio per tutti; Gloria Rogliani cerca di mantenere viva la tradizione legata al remo; il team di IDRA ristruttura e tiene in piedi la città lavorando le sue fondamenta sott’acqua, mentre i pescatori di Pellestrina e di Burano preservano una conoscenza simbiotica della laguna.  Sono loro i detentori della gloriosa tradizione millenaria che ha generato Venezia. Resistendo al declino, allo spopolamento e alle modifiche morfologiche del territorio, mantengono vivo un rapporto privilegiato con l’acqua, l’elemento che ha permesso alla città di imporsi come una potenza mondiale per secoli.

Il primo degli “Incontri della domenica” si concluderà con un brindisi augurale in collaborazione con l’Osteria Giorgione di Serghei Hachi.

– Gli “Incontri della domenica mattina” torneranno poi domenica 21 ottobre 2018, sempre alle ore 11.00 in Aula Magna, con una mattinata dedicata alla storia dell’Ospedale Marino Veneto e dell’Ospedale al Mare. Nelli-Elena Vanzan Marchini racconterà con immagini e testimonianze l’impegno profuso nel tempo dall’Ateneo Veneto nella filantropia e nella medicina.

TINTORETTO RIVELATO – L’APPARIZIONE IN MOSTRA A PALAZZO DUCALE

 

UN TINTORETTO RIVELATO

“Apparizione della Vergine a San Girolamo” dell’Ateneo Veneto
in mostra a Palazzo Ducale per “TINTORETTO 500”

 

L’Ateneo Veneto è uno dei soggetti che hanno concorso alla realizzazione dell’imponente progetto espositivo “Tintoretto 500” che la Fondazione Musei Civici di Venezia ha sviluppato assieme alla National Gallery di Washington in occasione dei 500 anni dalla nascita del grande artista veneziano (1519 – 1594). 
Alla straordinaria monografica di Palazzo Ducale (7 settembre 2018 – 6 gennaio 2019) e alla successiva mostra che sarà allestita a Washington (10 marzo – 7 luglio 2019) sarà esposta infatti l’”Apparizione della Vergine a San Girolamo”, la pala che il pittore realizzo su commissione della Scuola di San Fantin intorno al 1582-1583 proprio per l’altare della Sala dell’Albergo Grande della confraternita. 
Un’opera che, dopo il restauro realizzato con il fondamentale supporto di Save Venice, si configura come una delle grandi rivelazioni del percorso espositivo e anche della nuova stagione di studi su Tintoretto. 
In occasione delle celebrazioni tintorettiane la pala dell’”Apparizione” è stata sottoposta ad un accurato intervento di restauro e manutenzione presso il laboratorio Mauve srl: un lavoro durato quattro mesi che è stato seguito da vicino dall’Ateneo Veneto, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna. 
La rimozione delle vernici ingiallite e dei ritocchi realizzati durante i restauri precedenti ha dato subito esiti sorprendenti: sotto le vecchie patine infatti si è rivelata una inaspettata varietà di colori, dagli azzurri smaglianti ai viola, con armonie e chiaroscusi che neanche gli esperti si aspettavano in un’opera così tarda del Maestro. 
La pala della “Apparizione della Vergine a San Girolamo” ritornerà all’Ateneo Veneto la prossima estate, dopo il lungo periodo di prestito espositivo, e potrà essere nuovamente ammirata in tutta la sua rinnovata bellezza. 

regata gondola remo

ASPETTANDO LA FESTA DELLA REGATA 2018

CI PREPARIAMO ALLA REGATA STORICA

Sono due gli appuntamenti che Ateneo Veneto propone nei giorni che precedono la Regata Storica 2018 in preparazione della grande festa.

Venerdì 31 Agosto 2018 (Aula Magna, ore 18.00) il Concerto per la Regata Storica dal titolo “Omaggio a Caterina Cornaro Regina di Cipro”.
Federica Zagatti (voce recitante italiano) e Roberta Reeder (voce recitante inglese) racconteranno la vicenda umana di Caterina, discendente di una importante famiglia veneziana, che nel 1468 va in sposa a Giacomo II, re di Cipro. Dopo la morte del marito e dell’unico figlio, la regina governa sull’isola per quasi 15 anni. Costretta ad abdicare e a cedere il regno di Cipro alla Repubblica di Venezia, Caterina Cornaro nel 1489 rientra in patria e si ritira ad Asolo, dove ospita alla sua corte poeti e musicisti famosi. L’Ensemble Musica Venezia, composto da Martina Zaccarin (soprano), Giovanna Bragadin (contralto), Marco Rosa Salva (flauto dolce), Luciano Russo (liuto), Serena Mancuso (violoncello) eseguirà musiche di Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi, Bartolomeo Tromboncino, Giovanni Legrenzi, Machetto Cara per rievocare le atmosfere dell’epoca.

Sabato 01 Settembre 2018 (Aula Magna, ore 18.30) sempre in attesa della Regata Storica di domenica, proponiamo al pubblico una serata musicale in onore di Gioachino Rossini a 150 anni dalla morte.
“Freschi notturni e regate in laguna, con vista sui colli Euganei” è un recital interamente dedicato alle suggestioni dell’ambiente lagunare, tra la magia dei quieti notturni al chiaro di luna e la concitazione multicolore della Regata.
Il programma prevede l’esecuzione di arie e barcarole di Gioachino Rossini, Guido Bianchini, Antonio Buzzolla e Reynaldo Hahn interpretate dal soprano Marina Bontempelli, accompagnata al pianoforte da Giovanni Ferrari. Come intermezzi, Emiliano De Lello leggerà alcune poesie in dialetto veneziano di Domenico Varagnolo. Musica e versi condurranno il pubblico a scoprire le emozioni che si possono evocare raccontando un notturno in laguna e la passione per la voga, fino ad arrivare alla mirabile descrizione musicale che fece Gioachino Rossini della trepidazione e del batticuore dei concorrenti e di coloro che assistono alla Regata.

A conclusione della serata, Gianluca Bisol presenterà l’attività viti-vinicola sui colli Euganei della società MAELI e offrirà una degustazione del nuovo moscato giallo metodo classico prodotto dall’azienda.

RIPRENDONO A OTTOBRE 2018 GLI INCONTRI DI LINGUA E CULTURA INGLESI

Dopo l’ottima accoglienza che il pubblico ha riservato alla prima edizione, riprendono a ottobre 2018 gli incontri di lingua e cultura inglesi promossi dal professor Lucio Sponza all’Ateneo Veneto.

La lezione inaugurale è fissata per martedì 16 ottobre 2018.

Tutti gli incontri – a cadenza settimanale – si terranno il martedì pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30 in Sala Tommaseo.

Le conversations sono riservate ai Soci e agli iscritti all’Albo speciale degli Amici dell’Ateneo Veneto.

Per diventare Amici dell’Ateneo è sufficiente versare una quota annua di 40 € (20€ per i giovani fino a 30 anni) che, oltre a sostenere le attività culturali del nostro istituto, dà diritto a una tessera speciale per sconti su biglietti del Circuito Cinema del Comune di Venezia, del Teatro Goldoni, oltre a librerie e ristoranti convenzionati.

Per iscrizioni e informazioni rivolgersi alla Segreteria dell’Ateneo Veneto 041.5224459 o a info@ateneoveneto.org.

A OTTOBRE AUGUSTO GENTILI E TUTTE LE DONNE DI TINTORETTO

 

Per il cinquecentenario della nascita del pittore veneziano Jacopo Robusti (1519-1594) il professor Augusto Gentili ha preparato per mercoledì 17 ottobre 2018 (Aula Magna, ore 17.30) una lezione straordinaria dal titolo “Tutte le donne del Tintoretto”.

Il professore non parlerà (o quasi) dei ritratti, che erano riservati agli uomini d’alto rango, ma al centro dell’incontro saranno piuttosto le tante donne “anonime” che nella realtà veneziana provvedevano all’assistenza e alla nutrizione, protette per discrezione dai modelli esemplari delle storie e delle allegorie cristiane.

E poi le figure storiche, mitologiche e bibliche della seduzione (Venere, Susanna, Lucrezia) e perfino le audaci personificazioni della tentazione diabolica.

Per concludere poi con le due donne (davvero due?) che in fondo alla sala terrena della Scuola Grande di San Rocco attendono da tempo il riconoscimento della loro identità e del loro significato.

 

 

STORYTELLING – RACCONTI VENEZIANI

“I FILM DI FAMIGLIA”  di Serena Nono

Venerdì 28 settembre 2018 (Aula Magna, ore 17.30) torna “STORYTELLING – RACCONTI VENEZIANI”. 
Il secondo appuntamento del ciclo ideato da Roberto Ellero è dedicato a “I FILM DI FAMIGLIA”  della regista Serena Nono, un documentario tratto dai film in 8mm e super8 della famiglia del compositore Luigi Nono.
Il documentario racconta – attraverso gli home movies di famiglia girati da Nono e dalla moglie Nuria Schoenberg – un periodo artistico e politico molto interessante, compreso tra il 1959 e il 1974. La prima parte del film riguarda la biografia del musicista e della sua famiglia; la seconda documenta i viaggi in giro per il mondo e le amicizie, e poi Venezia e la Giudecca. 
Rivedere frammenti di luoghi come Cuba, il Cile, Mosca durante gli anni 60 e 70 e ricostruire il lavoro e l’impegno politico di Luigi Nono in quegli anni e le sue relazioni, ha convinto la regista Serena Nono – figlia del compositore – a realizzare un filmato che rievocasse quei tempi mantenendo un occhio obiettivo e non del tutto nostalgico, soprattutto attraverso le parole stesse di Luigi Nono. 
Il ciclo  “STORYTELLING – RACCONTI VENEZIANI” è un modo per raccontare Venezia dal di dentro, nel farsi e disfarsi di idee e progetti, raccontando i suoi protagonisti di ieri e dui oggi con un occhio al futuro. Al pubblico vengono proposte storie narrate per recuperare un senso di comunità che va rivendicato e riconquistato di continuo. Anche quando il peggio sembra avere la meglio. Con il cinema è più facile: realtà, finzione, ricordi, memoria, immaginario, immaginazione…
 

ORARIO ESTIVO 2018

Gentili Soci e Amici dell’Ateneo Veneto,

le nostre attività accademiche a fine giugno si interrompono temporaneamente per riprendere a settembre.

La Segreteria e la Biblioteca restano però a vostra disposizione 
dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.30.

L’Ateneo Veneto osserva poi una chiusura per la pausa estiva
da sabato 4 a domenica 26 agosto 2018.

Riapriremo regolarmente da lunedì 27  agosto 2018.

CONCERTO PER SANDRA

Un concerto “Per Sandra, insostituibile compagna di vita, con la sua forza, sensibilità e leggerezza”.

Con questo spirito si sono dati appuntamento venerdì 15 giugno 2018 alle ore 18.00 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto un gruppo di amici riuniti nel ricordo di una compagna straordinaria, recentemente scomparsa.
A lei hanno deciso di dedicare un concerto con alcuni brani che sicuramente le sarebbero piaciuti, suonati dall’ensemble musicale “L’opera stravagante”: un’occasione per ritrovarsi, pensarla, ricordare i momenti belli passati insieme e sentirla ancora vicina.
Nelle volontà dei promotori della serata c’è anche uno scopo benefico, per poter raccogliere un consistente contributo da destinare allo IOV (Istituto Oncologico Veneto) di Padova, da cui Sandra aveva ricevuto le cure e un’assistenza professionale ma nel contempo calda e partecipe.

Per questo, a margine del concerto, verranno raccolte le eventuali offerte per lo IOV.
Il concerto “Per Sandra” è aperto anche ai Soci dell’Ateneo e al pubblico tutto.

L’ensemble “L’opera stravagante”, composto da Giulia Semenzato  (soprano), Giorgio Fava, Mauro Spinazzè (violini), Giacomo Catana (violino e viola), Massimo Raccanelli (violoncello), Ivano Zanenghi (arciliuto) eseguirà musiche di Johann Pachelbel, Henry Purcell, Nicola Matteis, Claudio Monteverdi, Traquinio Merula, Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Haendel.

Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate e la ricerca della felicità

“Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate e la ricerca della felicità” è il nuovo libro che Pietro Del Soldà ha scritto sulla scorta della sue esperienza di conduttore radiofonico (Tutta la città ne parla, su Rai Radio3).
Partendo dalla figura del filosofo greco Socrate, Del Soldà vuole mostrarci chiavi di lettura inedite e interpretazioni in grado di farci cambiare prospettiva sui nostri problemi, fornendo spunti da mettere a frutto in ogni ambito, dalle relazioni con gli altri alla politica.
Per Socrate ogni cosa è una «cosa d’amore», non nel senso romantico e privato che in genere attribuiamo al termine, ma in uno molto più ampio. Socrate ci spinge a superare la distinzione tra vita e pensiero indicandoci, con l’esempio, la sola via per essere davvero noi stessi, lasciando cadere maschere, identità e ruoli sociali che non ci rappresentano e ci dividono dagli altri.
Per presentare il suo libro, venerdì 8 giugno in Sala Tommaseo (ore 18.00) Pietro Del Soldà ha scelto come interlocutore Luigi Perissinotto, docente di filosofia del linguaggio dell’Università Ca’ Foscari.

 

 

 

PROFILI VENEZIANI – La Venezia che non ti raccontano

Mercoledì 6 giugno 2018 (Aula Magna, ore 18.00) all’Ateneo Veneto assisteremo a una sorta di “raduno di venezianità”.
L’occasione è la presentazione del libro “Profili veneziani. La Venezia che non ti raccontano”, edito dalla casa editrice lidense el squero in collaborazione con la rivista online ytali.com.
Saranno presenti in sala gli autori del volume – Marita Bartolazzi, Enzo Bon, Manuela Cattaneo della Volta, Roberto Calabretto, Giovanni Innamorati, Claudio Madricardo, Marco Milani, Guido Moltedo, Pieralvise Zorzi -, il grafico Fabrizio Olivetti e l’editore Davide Livieri, oltre a diversi dei personaggi che sono stati intervistati e ritratti nel volume.
“Profili veneziani” è infatti una raccolta di ritratti. di chi a Venezia ci vive e non fa notizia, se non in termini di cifre nude e crude, diffuse periodicamente per lanciare l’allarme su una città che si spopola mentre s’affolla inverosimilmente ogni giorno di più di visitatori.
È una lunga storia, questa dei veneziani che non si vedono e che non sono raccontati. Eppure a Venezia vivono ancora molti veneziani, veneziani veraci e veneziani per scelta …
L’incontro sarà condotto da Alberto Toso Fei.

Un intrigo tra quattro e cinquecento: San Giorgio prima di Palladio – in ricordo di Vittorio Cini

Quante e quali sono state le trasformazioni che hanno contribuito a cambiare il volto dell’Isola di San Giorgio Maggiore tra i Quattro e il Cinquecento, e come si è arrivati alla “forma urbis” rinascimentale che oggi possiamo ammirare?
Ce lo spiegheranno mercoledì 20 giugno 2018, nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto (inizio ore 17.30), gli architetti e storici dell’architettura Gianmario Guidarelli e Luciano Claut, che per anni si sono occupati dell’edilizia dei monasteri benedettini e in particolare di San Giorgio Maggiore.
Attraverso materiali documentari inediti, i due studiosi ci accompagneranno in un viaggio attraverso due secoli per scoprire “San Giorgio Maggiore prima di Palladio.  Architettura costruita e immaginata nei progetti ritrovati”.

Promotore dell’iniziativa è l’Archivio Vittorio Cini (e il suo conservatore Giovanni Alliata di Montereale) che ha contribuito anche alle ricerche sull’Isola di San Giorgio sede della Fondazione Giorgio Cini.

 

#doveciporta: alla scoperta dell’Ateneo Veneto per Art Night 2018

SABATO 23 GIUGNO 2018 TORNA ART NIGHT VENEZIA

#doveciporta

Alla scoperta dell’Ateneo Veneto con gli studenti del Liceo Marco Polo.

#doveciporta è l’hashtag che ci accompagnerà  sabato 23 giugno 2018 alla scoperta dei segreti della Scuola di San Fantin o Scuola dei Picai (impiccati), come si chiamava un tempo l’ Ateneo.

Ancora una volta Ateneo Veneto partecipa attivamente alla notte bianca dell’arte, Art Night Venezia, organizzata da Università Ca’ Foscari e Comune di Venezia, proponendo delle visite guidate alla sede monumentale di Campo San Fantin con delle guide d’eccezione.

Storia, arte e attività corrente di quello che è l’istituto culturale più antico di Venezia saranno infatti raccontate ai visitatori da un gruppo di giovani “ciceroni” del Liceo Marco Polo di Venezia.
Sono sei studenti della I B del Liceo classico veneziano 
che, grazie all’esperienza maturata con il progetto Alternanza Scuola-Lavoro messo a punto con l’Ateneo Veneto, hanno studiato i segreti e gli aneddoti che rendono unica questa istituzione, pilastro del panorama culturale cittadino.
Saranno loro a rispondere a tutte le domande del pubblico in merito alla storia della Scuola Grande di San Fantin; sempre a loro spetterà il compito di narrare i molti aneddoti relativi alle “porte” dell’istituto, passaggi veri o finti realizzati in epoche differenti, che hanno mutato l’aspetto dell’edificio e la destinazione delle sale.

Per cinque mesi il gruppo di studenti ha seguito le lezioni tenute da professori ed esperti, tutti Soci dell’Ateneo Veneto, che hanno spaziato dalla storia dell’arte ai fondi librari presenti nella Biblioteca dell’istituto, dalla storia dell’istituzione al patrimonio artistico conservato.

Le visite guidate all’Ateneo Veneto organizzate sabato 23 giugno per l’Art Night 2018 avranno una durata di circa un’ora con inizio alle 18.30;  20,30;  22.30.

Le visite sono gratuite, con prenotazione obbligatoria al numero 041-5224459.

Ogni gruppo sarà costitutito da un numero massimo 15 persone.

La rivoluzione del Quarantotto a Venezia

“Colpi di scena. La rivoluzione del Quarantotto a Venezia” è il libro che Piero Brunello presenta martedì 29 maggio 2018 (Sala Tommaseo, ore 18.00) all’Ateneo Veneto assieme a Mario Infelise e Giovanni Levi.  
Come in una sceneggiatura, il volume prende in esame le giornate che nel marzo 1848 portarono alla resa del Governo austriaco a Venezia, mettendo in evidenza i diversi punti di vista dei testimoni. La prima parte del libro racconta gli avvenimenti dal 17 al 23 marzo 1848, con l’importanza delle passioni nelle mobilitazioni politiche, mentre la seconda parte fa luce su alcune situazioni che si vennero a creare, con la nascita del nuovo Governo provvisorio della Repubblica veneta.
Lo sguardo si espande quindi dal 1848 all’intero periodo rivoluzionario, a volte risalendo anche ai decenni precedenti.
La presentazione del libro avviene in un luogo simbolo del Risorgimento veneziano, proprio in quella sala – oggi a lui dedicata – in cui Niccolò Tommaseo pronunciò nel dicembre 1847 il famoso discorso contro la censura austriaca che infiammò gli animi dei veneziani.

ABBASSO I TOLLERANTI – CLAUDIO CERASA A CONFRONTO CON BOSCHI, BRUGNARO E CATTANEO

Lunedì 28 maggio 2018 (Aula Magna, ore 17.30) un incontro che si inserisce perfettamente nel nuovo ciclo di appuntamenti con l’attualità e le grandi firme del giornalismo.
L’ex sindaco di Pavia, il forzista Alessandro CattaneoMaria Elena Boschi, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro saranno gli interlocutori del direttore del Foglio Claudio Cerasa, autore di un graffiante manuale di resistenza allo “sfascismo”.
“Abbasso i tolleranti” è un pamphlet dissacrante e ottimista, in cui Cerasa ci fornisce una carrellata di utili argomenti di discussione tratti dalla cronaca e dal dibattito politico-culturale, prendendo di mira i pessimisti a oltranza, i protezionisti corporativi, i duri e puri per i quali tutto è bianco o nero, i rancorosi, i nostalgici del buon tempo andato che negano l’evidenza, gli incompetenti orgogliosi di esserlo, i teorici della cospirazione, i nemici della scienza, gli ingenui (o i troppo furbi) per i quali ciò che è virale conta più di ciò che è reale e un algoritmo conta più della democrazia.
Modera la giornalista del Gazzettino Alda Vanzan.
Ingresso libero

UN PAESE SENZA LEADER. Fontana, Stella e Curi all’Ateneo

 

“Un paese senza leader. Storie, protagonisti e retroscena di una classe politica in crisi”, scritto da Luciano Fontana, è un libro di sconcertante attualità data la situazione politica in cui versa l’Italia. Partiti che si sgretolano, gruppi politici allo sbando e leader che nel giro di pochi mesi compiono un’inarrestabile ascesa e una rovinosa caduta: nei venticinque anni della Seconda Repubblica gli italiani hanno vissuto il crollo di tutti i tradizionali fronti politici.
Dal suo osservatorio privilegiato di direttore del “Corriere della Sera”, Fontana ha colto le tensioni generate da queste dinamiche e ce le racconta nel corso di una conversazione pubblica con Gian Antonio Stella e il filosofo Umberto Curi, che interverranno giovedì 31 maggio 2018 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto (inizio ore 17.30).
La conversazione dà il via a una nuova serie di incontri organizzati dall’Ateneo nei quali protagonista assoluta è l’attualità, sociale e politica. Temi rilevanti per il futuro del Paese e dello scenario internazionale, affrontati in chiave dialettica, saranno portati all’attenzione del pubblico in un confronto tra opinionisti e grandi firme del giornalismo italiano.

 

Sulle rotte della Malvasia con degustazione

Venerdì 25 Maggio 2018 (Aula Tommaseo, ore 17.30) ci metteremo a seguire le rotte delle Malvasie assieme ad Angelo Costacurta e Sergio Tazzer, autori di un libro edito da Kellermann che narra proprio la storia e i viaggi legati a questo vino prezioso.
E’ una storia che parte dalla caduta dell’Impero Romano d’Oriente, quando a Venezia tocca il porto fortificato di Monemvasia, ovvero Malvasia, i cui vigneti danno da sempre vino eccellente. Dopo aver acquisito ai suoi possessi anche l’isola di Creta, Venezia vi piantò le barbatelle Malvasia, e con  quel vino ambrato, amabile, profumato mise in piedi un fiorente e ricco commercio. 
Il libro “Sulle rotte della Malvasia” esamina proprio la diffusione del vitigno e del nome Malvasia: dalla Grecia all’Italia, Slovenia, Croazia, Spagna e Portogallo.
Quali sono le Malvasie effettivamente discendenti da quella diffuse da Venezia? Sono  geneticamente vicine a quelle presenti oggi a Monemvasia?
Difficile rispondere, nonostante le infinite analisi ampelografiche, chimiche e molecolari, sviluppatesi in parallelo a ricerche storiche.

A conclusione della serata, degustazione di vini Malvasia in collaborazione con l’Associazione italiana Sommelier Veneto.

Logo Ruskin La Calcina

Premio “La Calcina – John Ruskin”

Giovedì 24 Maggio 2018 (Aula Magna, ore 17.00) si tiene la Cerimonia di Premiazione della prima edizione del Premio letterario “LA CALCINA – JOHN RUSKIN” dal titolo Scrivere d’architettura.
Il concorso, lanciato in concomitanza con la Biennale Architettura dall’Hotel La Calcina e l’Associazione culturale RO.SA.M in collaborazione con Ateneo Veneto, ha riscosso uno straordinario successo e il numero di partecipanti è stato significativo.

Il bando del premio era rivolto espressamente a “chi abbia scritto della cità, in particolare quella di Venezia, non solo nella sua complessità e densità storico-artstca, ma anche alla luce di temi posti dalla contemporaneità: tra questi, la coesistenza tra il nuovo e l’antico, la possibilità di fare convivere la necessità di “conservare” con le esigenze di una città moderna e/o con gli sviluppi e le sfide del futuro.”

I premi che verranno assegnati nel corso della cerimonia all’Ateneo Veneto riguardano due categorie di elaborati, ovvero il saggio monografico e l’articolo breve.
La giuria del Premio “La Calcina – John Ruskin” è composta da Giancarlo Carnevale, Clemens F. Kusch, Vincenzo Melluso, Luigi Prestinenza Puglisi e Guido Zucconi.

L’OSCE A VENEZIA E ALL’ATENEO VENETO

 

Il 23 maggio 2018 Ateneo Veneto ospita un evento di caratura internazionale che porta a Venezia i membri dei 57 paesi che fanno parte dell’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, quest’anno sotto Presidenza italiana.
L’occasione è quella del forum per la crescita economica e la sicurezza in ambito digitale.
L’Ateneo ospita uno degli eventi collaterali del meeting, che si svolgerà anche in altre sedi cittadine.
Per il nostro istituto è particolarmente importante collaborare alla migliore riuscita di attività istituzionali nazionali e internazionali come questa:sono eventi di cooperazione per cui Venezia ha da sempre una vocazione e che, se favoriti e promossi, possono diventare occasione di sviluppo e innovazione per la nostra città.
Nello specifico, l’evento organizzato all’Ateneo Veneto esaminerà le modalità per promuovere l’economia sociale riunendo esperti del settore insieme a giovani imprese sociali innovative e al settore privato.

L’incontro è a porte chiuse

STORYTELLING – RACCONTI VENEZIANI

Lunedì 21 maggio 2018 (Aula Magna, ore 17.30) Inizia con Silvio Franceschet e i Rugagiuffa un nuovo ciclo di incontri e proiezioni curato da Roberto Ellero dal titolo “STORYTELLING – RACCONTI VENEZIANI”. 

Diverse modalità di “cinema” faranno la loro comparsa già in questa prima serie, a riprova di quanto sia oggi versatile – anche a Venezia – il panorama del raccontare per immagini in movimento:  si inizia con l’approccio documentario di Vite vitae e il disincanto ironico della webserie giovanilista Rugagiuffa, vita vissuta in diretta o quasi; la ricostruzione biografica di una personalità della statura di Luigi Nono attraverso il montaggio di inediti home movies  di famiglia; il ritrovarsi di quattro “fratelli d’arte” nella saga “maledetta” dei De Luigi nel film di Gogò Bianchi I sommersi.

Raccontare Venezia dal di dentro, nel farsi e magari disfarsi di idee e progetti, nel vissuto di chi c’era e faceva, significa anche dare conto di rotture e di stravaganze, di utopie e di sogni, di lotte e di fatiche: tutto ciò che – in soggettiva – fa di una città qualcosa di molto più complesso delle sue bellezze e della sua stessa Storia.
Storie, piuttosto, per recuperare un senso di comunità che va rivendicato e riconquistato di continuo. Anche quando il peggio sembra avere la meglio.
Con il cinema è più facile: realtà, finzione, ricordi, memoria, immaginario, immaginazione…
Ma adesso…..buio in sala, Venezia si racconta come vuole e sa.
Poi ne parliamo.

A 80 anni dalle leggi razziali – Incontro con Guido Calabresi

Nel 1938 venivano introdotte in Italia le leggi razziali; a distanza di 80 anni, la Comunità ebraica di Venezia e Confindustria Venezia Rovigo hanno voluto promuovere un incontro, che si terrà martedì 15 maggio alle 17.00 presso l’Ateneo Veneto, per ricordare uno degli eventi più drammatici e tragici della storia d’Italia dello scorso secolo.
Quale è stato il costo sociale, umano e politico del dramma che colpì gli ebrei e che anticipò la deportazione e la Shoah?
Quali furono le conseguenze socio economiche dell’espulsione sociale degli ebrei italiani, e in particolare di quelli veneziani, in quel triste periodo che precedette la persecuzione fisica e le deportazioni nei lager?
Cercare le risposte a queste domande consente anche di riflettere oggi sulla esclusione come fattore disgregante il tessuto sociale e di impedimento al progresso della società.
All’incontro parteciperanno il Presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese, il Presidente della Comunità ebraica di Venezia Paolo Gnignati, il Sindaco della Città Metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro, il Presidente dell’Ateneo Veneto Giampaolo Scarante, ai quali seguiranno gli interventi di Ernesto De Cristofaro (Università di Catania), Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore, Pisa) e Giovanni Favero (Università Ca’ Foscari Venezia).

Le conclusioni sono affidate al professor Guido Calabresi (Sterling Professor Emeritus – Yale University, Giudice – Alta Corte di Appelli Federali) con l’intervento “Persecuzioni antiebraiche: pensieri sulla esclusione e suoi effetti sull’evoluzione”.

 

Il filosofo e la regina

Venerdì 11 Maggio 2018 (ore 17.00) l’Aula Magna dell’Ateneo Veneto si trasformerà in uno dei saloni della corte di Svezia: un salto indietro nel 1650 per dare vita all’azione scenica “Il filosofo e la regina” che ha per protagonisti la  giovane  regina  Cristina  di  Svezia, il  filosofo  e  matematico  René  Descartes, ma anche la musica, la geometria, la filosofia.

Tutto si svolge in una gelida mattina di quasi quattro secoli fa: il dialogo tra la sovrana (interpretata da Annalisa Santini) e Cartesio (Daniele Squassina) spazia dall’area del cerchio al particolare valore del p-greco, tra dimostrazioni  geometriche,  capacità  e  limiti  della  ragione  umana. 
Grazie  anche  alle  ironiche  osservazioni  della regina Cristina,  la  lezione  di Descartes si  trasformerà  in  un’autentica  indagine  filosofica,  che  travalica  gli  aspetti  strettamente  matematici.

La  rappresentazione è  accompagnata  da  immagini  e  musiche  dell’epoca (Vincenzo Galilei, Michelangelo Galilei, Francuis Cutting e John Dowland),  che  danno  corpo  alla  discussione  tra  i  protagonisti  e  contribuiscono  ad  ambientare  la  vicenda  nella  seicentesca  corte  della  regina  di  Svezia.

Testo e ideazione dell’ “evento musicato” sono di Maurizio Lovisetti.
A introdurre la performance – realizzata dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali di Ca’ Foscari col Center for Renaissance and Early Modern Thought –  sarà Emanuela Scribano.

Ricordando Cesarina e Dino Vighy con letture di Ottavia Piccolo

 

In occasione della nuova edizione del romanzo “L’ultima estate” di Cesarina Vighy  e della pubblicazione di poesie e altri testi inediti della scrittrice veneziana di nascita e romana di adozione,  lunedì 07 Maggio 2018 (Sala Tommaseo, ore 17.30) Ateneo Veneto e  UAAR Venezia hanno organizzato un incontro ideato per ricordare non solo la figura di Cesarina ma anche quella di suo padre, l’avvocato Dino Vighy, personaggio importante per la cultura veneziana nella seconda metà del Novecento.

A leggere alcuni testi di Cesarina sarà l’attrice OTTAVIA PICCOLO, che ha già realizzato l’audiolibro de “L’ultima estate”, mentre  i ricordi personali e le letture critiche di Luciana Boccardi, Franco Ferrari, Letizia Lanza e Vittorio Pierobon, assieme a Giovanna Pastega, serviranno a tratteggiare le figure di Cesarina e Dino Vighy.

Saranno presenti Alice Di Stefano, figlia di Cesarina Vighy, e l’editore Elido Fazi.

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI – Lunedì 14 maggio 2018

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

I convocazione ore 17.00  //  II convocazione ore 18.00

 

L’ordine del giorno prevede le comunicazioni del Presidente sull’attività dell’Istituto,

la presentazione ed approvazione del bilancio consuntivo 2017,

la relazione del Collegio dei Sindaci e la nomina di un nuovo Consigliere Accademico.

Marco Zatterin racconta Belzoni e il mistero di Chefren

Martedì 24 Aprile 2018 (Aula Magna, ore 17.30) il vicedirettore de “La Stampa” Marco Zatterin e Francesca Veronese (Museo Archeologico di Padova) raccontano la storia di Giovanni Battista Belzoni a partire dal libro “Il gigante del Nilo. Storia e avventure del Grande Belzoni” scritto dallo stesso Zatterin.

Sono trascorsi 200 anni esatti da quel marzo del 1818 in cui, sulla piana di Giza, venne scoperto l’ingresso alla grande piramide di Chefrem (il figlio del faraone Cheope) che fino ad allora si era ritenuta impenetrabile. Gli scavi erano stati condotti sotto la guida di uno strano omone di quasi due metri, che aveva un curriculum di studi non propriamente impeccabile ma uno straordinario talento e moltissima curiosità. Era il padovano Giovanni Battista Belzoni (1778-1823), diventato una figura leggendaria. E’ lui l’avventuroso pioniere che all’inizio dell’Ottocento ha dato il primo grande impulso alla scoperta dell’antico Egitto e dei suoi monumenti.

Belzoni ha legato il suo nome non solo alla soluzione dell’enigma dell’ingresso della piramide di Chefrem, ma anche al dissabbiamento del tempio di Abu Simbel e a una quantità di scoperte ed esplorazioni che lo rendono ai nostri occhi una specie di “Indiana Jones” dell’egittologia.
Sulla base di ricerche approfondite e originali, anche su documenti sinora sconosciuti, Marco Zatterin ha ricostruito con precisione e passione la vita e le avventure del Grande Belzoni in questa biografia.

Storia della Sanità – Ultimo incontro 2 maggio 2018

Dopo gli incontri sui vaccini,  sull’evoluzione della chirurgia e sul parto, il Corso di Storia della Sanità 2018 si avvia alla conclusione.

Mercoledì 2 maggio (Aula Magna, inizio ore 17.30) l’ultimo appuntamento del ciclo vede impegnato il cardiologo Gabriele Risica come coordinatore tra l’intervento della coordinatrice del corso Nelli-Elena Vanzan Marchini sulla legislazione della Serenissima sulle morti improvvise e la lezione che terrà Gino Gerosa, professore ordinario di Chirurgia Cardiaca dell’Università di Padova, sulle nuove frontiere del trapianto: dal cuore umano al cuore meccanico al cuore biologico.

 

Concerto per don Mario Senigaglia

Giovedì 19 Aprile 2018 (Aula Magna, ore 20.30) il “Comitato don Mario Senigaglia” ha organizzato all’Ateneo Veneto un concerto a un secolo di distanza dal primo disco di jazz realizzato.

La serata è stata ideata come una conversazione – concerto con immagini di Tito Ferretti e musica dal vivo della “Venezia Cool, Bop & Swing Jazz Band”, per raccogliere fondi per decorare il portone della chiesa di Santo Stefano con sei formelle in bronzo dello scultore Gianni Aricò in ricordo di don Mario Senigaglia.
Un modo inedito di presentare e sostenere il progetto del “Comitato don Mario Senigaglia” a dieci anni dalla morte del sacerdote conosciuto ed apprezzato a Venezia per la sua intensissima attività nei settori del disagio e del bisogno.

(In considerazione della finalità della serata, gli organizzatori hanno fissato un contributo minimo di 15,00 euro per i partecipanti)

Alessandro Barbero – Prolusione al 206° Anno Accademico

CCVI ANNO ACCADEMICO – INAUGURAZIONE

Venezia – Ateneo Veneto, Aula Magna – Sabato 14 aprile 2018

Prolusione di ALESSANDRO BARBERO

Professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli, si occupa di storia medievale e di storia militare; ha pubblicato molti saggi e romanzi storici, vincendo numerosi premi letterari tra cui lo Strega con Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori, 1995).
Collabora con le pagine culturali de “La Stampa”, con il supplemento dello stesso quotidiano “Tuttolibri”, e con i programmi televisivi “Superquark”, “a.C.d.C.” e “Passato e presente”.

All’Ateneo Veneto ha tenuto la prolusione dal titolo Domino Mehmet Musulmanorum Visiario amico optimo. La strana amicizia tra un bailo e un gran visir, che prende spunto dal suo libro “Lepanto. la battaglia dei tre imperi” (Laterza, 2010), Premio Selezione Bancarella, Premio Antico Pignolo, tradotto in Spagna e in Francia.

Inaugurato il 206° Anno Accademico – VIDEO

Con una cerimonia ufficiale si è inaugurato sabato 14 aprile 2018, alle ore 11.00 il 206°Anno Accademico dell’Ateneo Veneto.

Straordinaria l’affluenza di pubblico – oltre 300 persone – per cui si è resa necessaria una diretta audiovideo della cerimonia, trasmessa nella Sala Tommaseo al primo piano dll’istituto.
Ospite d’onore lo storico e scrittore italiano ALESSANDRO BARBERO, che ha tenuto una vivace prolusione dal titolo Domino Mehmet Musulmanorum Visiario amico optimo. La strana amicizia tra un bailo e un gran visir”, ispirata al suo libro Lepanto. la battaglia dei tre imperi (Laterza, 2010) Premio Selezione Bancarella, Premio Antico Pignolo, tradotto in Spagna e in Francia.

A ricevere l’illustre ospite, i Soci e le autorità invitate è stato il neo presidente dell’Ateneo Veneto Gianpaolo Scarante, assieme alla vicepresidente Caterina Carpinato, al segretario accademico Giorgio Crovato e al delegato agli affari speciali Silvio Chiari.

Nel corso della cerimonia sono anche stati presentati al pubblico i nuovi Soci dell’Ateneo Veneto MARTINA CAVALLARIN, GIORGIO CICHELLERO FRACCA, IGOR COGNOLATO, MAURO MARZO, GUIDO MOLTEDO, ANTONELLA PANNI, RICCARDO SAVIO, LUIGI SPERTI, LUCIO SPONZA, PASQUALE VENTRICE, ai quali è stata consegnata la medaglia dell’Ateneo Veneto realizzata dal maestro Gianni Aricò.

LE STELLE OLIMPICHE ALL’ATENEO VENETO

Un incontro pensato soprattutto per i giovani, per far loro scoprire dalla viva voce dei protagonisti quale preparazione ci sia prima di una gara olimpica.
Giovedì 19 aprile 2018 all’Ateneo Veneto (Aula Magna, ore 17.30) il Panathlon di Venezia con Ideeuropee ha invitato alcuni campioni della compagine azzurra ai Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang – Corea 2018 per incontrare il pubblico.
Tra le stelle olimpiche presenti ci sarà FRANCESCA BETTRONE, pattinatrice veneziana giá pluricampionessa mondiale di pattinaggio a rotelle in line, che é poi passata al ghiaccio in pista lunga. Dopo aver mancato per un solo millesimo di secondo il tempo di qualificazione per Sochi 2014, si è riscattata in vista di PyeongChang andando a vincere l’argento della mass start ai Campionati Europei. In Corea del Sud ha centrato le finali di 500, 1000, 1500 e mass start (gara a punti in gruppo) dove ha colto il miglior risultato (16^), penalizzata però dalla disputa di batteria di qualificazione e finale nel giro di poche ore.
MIRKO GIACOMO NENZI, altro pattinatore veneziano delle Fiamme Gialle. Messi i pattini a rotelle a soli 6 anni, la sua carriera é stata un’escalation di successi segnata da titoli italiani, europei giovanili e partecipazione a campionati mondiali. Quindi il passaggio alla velocità di ghiaccio e il trasferimento in Trentino culminato con l’exploit alle Universiadi del 2013 dove ha vinto un oro, due argenti e un bronzo. Per lui PyeongChang é stata la seconda Olimpiade dopo la partecipazione a Sochi 2014.
A “Le stelle olimpiche di PyeongChang” anche un campione paralimpico, lo sciatore cadorino RENÉ DE SILVESTRO. Tesserato per lo Sci club Drusciè di Cortina, fa parte della squadra di sci alpino, insieme a Davide Bendotti e alla coppia Giacomo Bertagnolli/Fabrizio Casal. In questa stagione ha ottenuto il suo primo podio in Coppa del Mondo e PyeongChang é stata la sua prima Olimpiade.
Su questa sua impresa storica, dall’inferno all’Olimpo, il regista veneziano Giovanni Pellegrini ha girato un video che verrà proiettato in questa occasione.
Infine ANDREA VIDOTTI, manager sportivo di Ideeuropee, veneziano di nascita e trevigiano di adozione, che in carriera é stato prima manager di Alberto Tomba e oggi dei nuovi olimpionici Sofia Goggia, Federico Pellegrino, Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi e Christof Innerhofer.
Spetterà a lui raccontare molti retroscena della gestione dei grandi campioni dello sport.

Ingresso libero!

 

 

Il futuro dell’Arsenale di Venezia. Quale museo e quale accessibilità?

Ritorna il ciclo di appuntamenti che Ateneo Veneto dedica all’Arsenale di Venezia; a un anno di distanza dall’ultimo incontro, mercoledì 18 aprile 2018 la mezza giornata di studio che si tiene in Aula Magna (inizio ore 15.30) è organizzata con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia.
Tema principale questa volta è il progetto di museo, in particolare il museo navale (o “del mare”) perchè dopo una serie di progetti e di protagonisti che hanno coinvolto una molteplicità di attori (Marina Militare, Fondazione dei Musei Civici), la questione sembra essersi inabissata.
L’Ateneo ritiene che, dopo un periodo di silenzio, sia venuto il momento di parlarne nuovamente, in una prospettiva strategica che coinvolga il futuro dell’Arsenale: a partire dal tema dell’accesso pubblico nell’ipotesi, già formulata, di collocare la struttura all’interno del perimetro storico.
L’incontro servirà da un lato a riflettere sulla vicenda dei progetti a suo tempo presentati, dall’altro a fare emergere prospettive future per un museo nell’Arsenale, pienamente accessibile. Sarà questa l’occasione per fare uscire dai cassetti piani e programmi, ma anche per parlare di un possibile futuro che coinvolga quegli specialisti che, a vario titolo e da vari punti di vista, hanno trattato il tema del museo all’interno dell’Arsenale.

“La partecipazione all’evento darà diritto agli Ingegneri ad acquisire 3 CFP (per ricevere l’Attestato di frequenza ed i CFP non saranno ammesse assenze anche parziali). Per il riconoscimento dei crediti formativi agli Ingegneri, gli stessi dovranno iscriversi esclusivamente tramite il sito della Fondazione”

Una giornata con Emilio Isgrò tra arte, cultura e terza pagina

Pagine di giornale o di libro con quasi tutte le righe cancellate da grossi segni scuri per far risaltare solo alcune parole. Un’idea nata nella redazione di Venezia del “Gazzettino” dove il giornalista-artista Emilio Isgrò, vedendo le cancellature del direttore su un testo mandato in tipografia a Ca’ Faccanon, trasforma quei lavori in opere d’arte. Verità o leggenda? Le prime cancellature “artistiche” Isgrò le ha fatte effettivamente sul suo tavolo al “Gazzettino”, mentre disegnava la “terza pagina”.
Ma molta parte del mito che l’artista stesso ha contribuito a creare viene ora demolita nel suo libro “Autocurriculum”, presentato martedì 17 aprile 2018 all’Ateneo Veneto (Aula Magna, ore 17.30) in un pomeriggio di racconti su Venezia, il “Gazzettino” e molto altro ancora,che vedrà Isgrò affiancato dall’attuale direttore del quotidiano, Roberto Papetti, dal critico d’arte Enzo Di Martino e dal giornalista Adriano Favaro
Al mattino invece, in Aula Magna a partire dalle ore 10.00, Isgrò incontrerà giornalisti e studenti di alcuni licei veneziani per parlare della mitica “terza pagina” dei giornali negli anni Sessanta, quando la cultura all’interno di un giornale occupava un posto davvero molto speciale.

Gennaro Sangiuliano racconta Trump

Da quando si è candidato alla presidenza della Casa Bianca a quando è diventato il quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti, nessuno ha più smesso di commentare, parlare e discutere di Donald Trump.
Lunedì 16 Aprile 2018 (Aula Magna, ore 17.30) il vicedirettore del Tg1 Gennaro Sangiuliano presenta all’Ateneo Veneto il suo libro “Trump. Vita di un presidente contro tutti”.
Il giornalista dialogerà con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, con Armando Siri, neo senatore della Lega, Roberto Papetti, direttore de “Il Gazzettino”. A moderare il dibattito Giuseppe Malara, giornalista, Tg1.
Al centro del dibattito le vicende imprenditoriali del Tycoon, dagli anni da imprenditore a New York fino agli investimenti nelle case da gioco di Atlanta, ma anche la vita personale, le mogli, i reality show, i tweet e le sue dichiarazioni: tutti elementi necessari per comprendere il magnate americano. La campagna elettorale, vinta a discapito di qualsiasi previsione di politologi e sondaggisti, i toni dei dibattiti politici, l’analisi della sconfitta della sua avversaria sono, invece, i punti da mettere sotto la lente d’ingrandimento per capire le future decisioni del Presidente.

E’ TEMPO DI 5 x 1000

  

Cari Soci, Amici e Sostenitori dell’Ateneo Veneto,

è il momento di ricordarvi del nostro Istituto

nella prossima dichiarazione dei redditi.

 

SCEGLIETE L’ATENEO VENETO PER IL VOSTRO 5 X MILLE!

 

A voi non costa nulla, per noi è un aiuto fondamentale.

Nella vostra dichiarazione dei redditi,

nello spazio dedicato alla scelta del 5 per mille,

inserite il codice fiscale

dell’ATENEO VENETO: 80010450270

 

 

MEDITERRANEO ORIENTALE: REALTA’ CIVICHE A CONFRONTO

Venezia, Corfù, Rodi, Ragusa, Cipro, Santorini: sei città costiere del Mediterraneo orientale, sei realtà civiche si confronteranno venerdì 13 aprile 2018 (Aula Magna, ore 14.30) all’Ateneo Veneto per fare il punto della situazione sulle relative esperienze e  sulle priorità.
E’ il primo di una serie di incontri organizzati dall’associazione 25 aprile Venezia. Il secondo si terrà a Corfù nel mese di ottobre con l’obiettivo di formalizzare la rete civica e i valori condivisi che varie associazioni analoghe vogliono difendere e rappresentare, consapevoli della necessità di fare “fronte comune” per salvaguardare un patrimonio storico, ambientale e architettonico inestimabile alle prese ogni giorno con una pressione turistica sempre maggiore.
Per partecipare è necessario accreditarsi.
Iscrizioni e info all’indirizzo mail:  25aprilevenezia@gmail.com
Relazioni in lingua inglese, dibattito con traduzione consecutiva

 

 

 

CORSO DI STORIA DELL’OREFICERIA E ARTI DECORATIVE 2018

Medaglie celebrative, perle di vetro, oreficeria sacra e reliquie tessili: il Corso di Storia dell’Oreficeria e Arti Decorative ci propon

e per il 2018 un viaggio nel mondo di questi piccoli oggetti preziosi.Si inizia martedì 6 marzo 2018 (Sala Tommase, ore 17.30) per un ciclo di 4 lezioni coordinato come di consueto da Letizia Caselli.
“Venetica. Un mondo di arti preziose (XV – XVIII secolo)” parte dalla medaglistica e dal desiderio dogale di auto-celebrazione tramite le medaglie, nonostante i ferrei dettami della Serenissima contro la magnificazione del singolo.Si parlerà poi delle preziosissime perle di Murano conservate al Museo del Vetro dell’isola, dove è in corso una mostra tutta dedicata a questi minuscoli capolavori.E ancora, l’oreficeria sacra commissionata ad artisti celebri dagli abitanti dell’Altopiano dei Sette Comuni, opere di notevole interesse realizzate per c

elebrare importanti momenti della comunità. Infine si parlerà di tessuti e ricami ritrovati su spoglie o frammenti di santi e beati, conservati e venerati in Veneto.

Alessandro Barbero firmacopie

ALESSANDRO BARBERO INAUGURA IL 206° ANNO ACCADEMICO – Sabato 14 aprile 2018

E’ lo storico e scrittore italiano ALESSANDRO BARBERO l’ospite d’onore della cerimonia ufficiale di inaugurazione del 206^ Anno Accademico, che si tiene sabato 14 aprile 2018, alle ore 11.00, nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto.

A ricevere l’illustre ospite, i Soci e le autorità invitate sarà il Presidente dell’Ateneo Veneto Gianpaolo Scarante, assieme al Comitato di Presidenza composto da Caterina Carpinato, Giorgio Crovato, Silvio Chiari e Giovanni Anfodillo.

Nel corso della cerimonia saranno anche presentati i nuovi Soci dell’Ateneo Veneto.

Alessandro Barbero, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli. Studioso di storia medievale e di storia militare, ha pubblicato molti saggi e romanzi storici, vincendo numerosi premi letterari tra cui lo Strega, con Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori, 1995).

Collabora con le pagine culturali de “La Stampa”, con il supplemento dello stesso quotidiano “Tuttolibri”, e con i programmi televisivi “Superquark”, “A.C.D.C.” e “Passato e presente”.
Nel 2005 il governo della Repubblica Francese gli ha conferito il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres”. Nel 2012 gli è stato conferito alla Festa della Storia di Bologna il premio intitolato a Jacques Le Goff.

Alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico Alessandro Barbero terrà una prolusione dal titolo Domino Mehmet Musulmanorum Visiario amico optimo. La strana amicizia tra un bailo e un gran visir”, che prende spunto dal suo libro Lepanto. la battaglia dei tre imperi (Laterza, 2010) Premio Selezione Bancarella, Premio Antico Pignolo, tradotto in Spagna e in Francia.

Corso di Diritto Veneziano 2018

Giovedì 5 aprile 2018 (Sala Tommaseo , ore 16.00-18.00) riparte il Corso sul Diritto Veneziano, che rappresenta ormai una tradizione per l’Avvocatura veneziana, un’occasione per ricordare che il Foro Veneto è uno dei più antichi e prestigiosi d’Europa.
Il radicamento di un rigoroso Stato di diritto e, al suo interno, il fiorire di un’Avvocatura libera, epigono della cultura giuridica ed oratoria greco-romana rappresentano un dato storico che l’avvocato veneziano dei nostri giorni non può ignorare.
La proficua collaborazione tra il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia e l’Ateneo Veneto amplifica poi questo intento di divulgare l’ampia e nobile porzione di cultura giuridica europea non solo agli addetti ai lavori, ma a chiunque voglia proiettare la propria capacità d’analisi dei fenomeni attuali nel lungo respiro della Storia.
Il Corso di Diritto veneziano 2018 è articolato in 5 lezioni.

L’evento è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia con 2 crediti formativi per ciascuna lezione e 12 crediti formativi in caso di frequenza alle 5 lezioni del Corso.
L’iscrizione dovrà avvenire tramite il portale della Fondazione Feliciano Benvenuti (www.ffbve.it)

stampa facciata Ateneo Veneto

SEI BUONI MOTIVI PER INCONTRARE L’ATENEO VENETO

PICCOLA GUIDA ALLA SCOPERTA DI UN VIVACE SCRIGNO DI CULTURA, ARTE E STORIA

Camminando a Venezia è normale imbattersi in edifici e spazi che raccontano l’evolversi di una società che vive e prospera sull’acqua della laguna, tra isole e terraferma. Chiese e palazzi, calli e canali, ponti e monumenti, tracciano un percorso di storia millenaria che si arricchisce nel tempo con l’incontro di altri popoli e culture. Una città e una comunità che la geografia ha posto tra Oriente e Occidente e che passa quasi incolume varie epoche proposte dalla storiografia, conservando alcune peculiarità umanistiche solo scalfite dalla modernità.

È emblematica la storia dell’edificio che ospita oggi l’Ateneo Veneto, paradigma efficace per comprendere il passaggio da Antico Regime a Età Contemporanea, da struttura sociale della Serenissima a istituzione che bene esprime gli effetti dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese.

Nonostante questo passato rimane una curiosa percezione nella pubblica opinione, nella quale spesso non è possibile distinguere un residente da un foresto che si pongono talvolta le stesse domande. È una chiesa? È una sede universitaria? Una visita potrebbe offrire l’opportunità di conoscere meglio la storia dell’edificio e delle persone che lo hanno animato e che continuano ancora oggi a tenere le porte aperte a beneficio di tutti.

1) Una Scuola Grande. Nella Repubblica Veneta, dal Medioevo in poi, una funzione sociale fondamentale è svolta dalle Scuole. Scuola ha un significato diverso rispetto alla accezione attuale: è una associazione laica, nel rispetto della pietà religiosa, riservata ai cittadini (uomini e donne), che rappresenta un’ossatura portante della comunità. Se ai patrizi la Repubblica delega l’azione politica e di governo, ai cittadini delega la gestione della quotidianità, e tutti, indistintamente, partecipano assieme al Doge alle processioni e alle cerimonie pubbliche a conferma della vocazione repubblicana della Serenissima. La Scuola è, in sintesi, una società di mutuo soccorso, di solidarietà sociale, di ospitalità, di formazione, di assistenza, con compiti ben delineati, assegnati dal governo veneto.

Tra fraterne parrocchiali, di “nazione” per le comunità di non veneziani, di “mestiere”, corporazioni di arti e mestieri, le Scuole veneziane sono centinaia, dislocate nel territorio del dogado, suddivise tra Grandi e Piccole.

Le Grandi, dal nome stesso si intuisce che sono quelle più ricche e importanti, sono soggette all’autorizzazione e al controllo del Consiglio dei Dieci, e sono Grandi anche per la consistenza dei patrimoni architettonici e artistici di cui dispongono. Delle nove Scuole Grandi esistenti alla fine della Serenissima, distribuite nei sestieri cittadini, quattro conservano ancora oggi l’antica eredità (San Teodoro, San Giovanni Evangelista, San Rocco e Santa Maria dei Carmini) mentre le altre cinque hanno modificato la loro destinazione originaria. In particolare, quella di San Marco è stata inserita all’interno del complesso dell’Ospedale Civile, anche se recentemente gli spazi originali sono stati riportati all’uso storico-culturale; Santa Maria della Carità è diventata la sede dell’Accademia delle Belle Arti; Santa Maria della Misericordia, da magazzino demaniale a palestra della “Reyer”; Santa Maria del Rosario è stata ricompresa nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo; infine la Scuola di San Fantin (elevata a Grande nel 1689), diventata la sede dell’istituzione culturale.

2) L’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere a Arti. Le Scuole, Grandi e Piccole, vengono soppresse durante l’amministrazione francese all’inizio dell’800. Nell’edificio della ex Scuola Grande di San Fantin trova inizialmente ospitalità la Società di Medicina, per arrivare al 1812 quando, con la costituzione dell’Ateneo Veneto, si riuniscono nella stessa sede anche l’Accademia dei Filareti e l’Accademia Letteraria.

L’iniziativa napoleonica è intesa a far recuperare al centro lagunare, segnato da una crisi sociale ed economica – non più capitale ma città di provincia – quel ruolo culturale che la Serenissima aveva delegato a Padova e alla sua prestigiosa università. Alla stregua di altre città del Regno Italico, l’Ateneo di Venezia, come primo istituto di istruzione superiore, sostituisce le accademie e le società di cultura e d’arte già esistenti. Un noto e apprezzato storico dell’arte, Leopoldo Cicognara, è il primo presidente. Nel suo discorso di apertura traspare l’idea democratica di libertà, uguaglianza e solidarietà che segnerà nel tempo la strategia dell’istituzione, con il contributo fondamentale dei soci che devono contribuire a rendere «colla nitida espressione, più chiare […] le cognizioni astratte del profondo pensatore; meno aride e più facili a comunicarsi colla perspicuità della parola le sottili ed astratte deduzioni del calcolo, più persuasivo ed insinuante il linguaggio che dalla tribuna o dal pergamo si dedica ai diritti del cittadino e alla pubblica morale; più adatta l’applicazione di ogni scienza ad ogni pratica materiale e meccanica, finalmente le scienze, le arti e le lettere associate in una e indivisibile famiglia non vedranno mai sorgere barriera che s’innalzi con odiose rivalità tra la sublime facoltà del pensiero, l’industre esercizio della mano e il dono divino della parola».

Se l’architettura esterna, opera tardo-rinascimentale di Alessandro Vittoria rimane la stessa, all’interno le modifiche ancorché non strutturali sono invece di “cambio di destinazione d’uso”: la ex chiesa al piano terreno diventa aula magna; la sagrestia nuova si trasforma in sala del consiglio (oggi ribattezzata sala Cini); al primo piano l’albergo grande diventa sala di lettura della biblioteca e l’albergo piccolo diventa sala per le conferenze (in seguito intitolata a Tommaseo). I piani superiori sono destinati alla collocazione di scaffalature per la conservazione di volumi e archivi.

L’Ateneo Veneto rappresenta oggi la più antica istituzione culturale dell’area metropolitana e una delle più attive in assoluto, contando gli oltre duecento eventi programmati annualmente. Il presidente rappresenta l’istituzione ed è coadiuvato, per statuto, da un comitato composto dal vice-presidente, dal segretario accademico, dal tesoriere e dal delegato agli affari speciali. Il consiglio accademico e l’assemblea dei soci (suddivisi in residenti, non residenti, stranieri, onorari) completano la struttura che amministra le diverse attività istituzionali. Scorrendo l’elenco perpetuo dei soci è possibile ripercorrere una storia individuale e collettiva della nostra società, non solo veneta, rappresentativa delle diverse eccellenze espresse nei variegati campi della cultura, da Alessandro Manzoni a Giosuè Carducci, da Costantino Reyer a Vittorio Cini, da Filippo Grimani a Cesare Musatti, da Diego Valeri a Carlo Rubbia.

3) Il patrimonio artistico dell’Ateneo Veneto è quello ereditato dalla Scuola Grande con opere dei più prestigiosi artisti operanti nel tempo a Venezia, come Jacopo Palma il Giovane, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto… Significativa anche la storia delle opere artistiche facenti parte della Scuola ed ora dislocate altrove (ad es. nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo) oppure di quelle che invece hanno fatto il percorso inverso (ad es. quelle provenienti dalla ex chiesa di San Geminiano e le altre sistemate in loco dalla Società di Medicina).

4) Il Risorgimento conferma la vocazione culturale e innovativa di alcuni soci dell’Ateneo Veneto, avendo essi stessi, nella contingenza storica, un ruolo determinante. Daniele Manin e Niccolò Tommaseo sono soci attivi e proprio nella sala oggi intitolata all’intellettuale nato a Sebenico viene pronunciato, alla fine del 1847, il discorso sulla libertà di stampa che provoca l’arresto dei due patrioti, l’avvio della rivoluzione del 1848-49 e la ricostituzione della Repubblica che prelude all’Unità italiana. Giustina Renier Michiel, scrittrice, letterata, antiaustriaca non trova invece spazio tra i soci che le preferiscono un’altra intellettuale, meno compromessa con lo spirito risorgimentale, animando la dialettica e le discordanze politiche tra i soci.

5) Una biblioteca pubblica. La sala di lettura al primo piano ospita la biblioteca riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e tuttora aperta al pubblico. Sono oltre 60.000 i volumi e le riviste conservati, con alcuni fiori all’occhiello che rappresentano un unicum a livello mondiale, come alcuni incunaboli e cinquecentine della scienza medica provenienti dai conventi, dislocati nelle isole lagunari, soppressi in epoca napoleonica.

Per approfondire le diverse tematiche o per documentare in modo più dettagliato una visita all’Ateneo è possibile consultare i seguenti volumi: Ateneo Veneto. La scuola di San Fantin o dei “Picai”. Carità e giustizia a Venezia (di Chiara Traverso, Marsilio, 2000); Guida alle opere d’arte della Scuola di San Fantin Ateneo Veneto (ristampa dell’edizione 1973, autore Pietro Zampetti, con aggiornamenti a cura di Ileana Chiappini di Sorio, 2003); Ateneo Veneto 1812-2012 un’istituzione per la città (a cura di Michele Gottardi, Marina Niero, Camillo Tonini).

6) Campo San Fantin. Una significativa “storia comune” accompagna infine i tre edifici storici che prospettano sul campo. L’antica chiesa intitolata al santo è la prima sede medievale delle confraternite di devozione di San Girolamo e di Santa Maria della Consolazione o della Giustizia che, riunite in un’unica Scuola, assumeranno la denominazione della chiesa (e del campo). In occasione del restauro cinquecentesco della chiesa di San Fantin vi è l’opera degli artisti impegnati nella ricostruzione della omonima Scuola: stesso architetto, Alessandro Vittoria (che per il restauro dell’edifico religioso collabora con Jacopo Sansovino), stessi artisti che arredano gli interni, come Leonardo Corona e Palma il Giovane.

Tra l’edificio della Scuola Grande poi Ateneo e quello della fede, la chiesa di San Fantin, completa l’armonia del campo la fabbrica destinata al divertimento, all’arte della musica, massimo teatro cittadino, “la Fenice”. Anche con questo edificio esistono dei legami storici. L’artista Giuseppe Borsato assume l’incarico di decorare il palco reale dopo l’incendio ottocentesco del teatro. Nel 1827 l’artista viene incaricato di affrescare il soffitto della sala di lettura dell’Ateneo compromesso da un danno che aveva danneggiato una tela di Palma il Giovane collocata nello stesso soffitto e andata poi dispersa. L’affresco di Borsato, un disegno a scomparti, “alla ducale”, è stato successivamente eliminato nel corso dei radicali lavori di restauro e manutenzione effettuati all’inizio del Novecento.

L’ubicazione dell’edificio – nel sestiere di San Marco a due passi dalla Piazza – e gli storici spazi (Aula Magna, Sala Lettura, Sala Tommaseo, Aula Cini) ben si prestano ad accogliere anche eventi ed iniziative di prim’ordine di carattere sociale e artistico organizzati da qualificati enti pubblici o privati.

Un programma mensile informa i soci e tutte le persone interessate alle diverse iniziative (conferenze, presentazione libri, eventi diversi): è disponibile in cartaceo presso la segreteria dell’Ateneo (calle Minelli) oppure a mezzo mail comunicando il proprio indirizzo (info@ateneoveneto.org – 0415224459).

Il Segretario Accademico 2018
Giorgio Crovato

Storia della Sanità 2018 – Gli ultimi due incontri

Dopo gli incontri sui vaccini e sull’evoluzione della chirurgia, il Corso di Storia della Sanità 2018, coordinato come di consueto dalla storica della sanità Nelli-Elena Vanzan Marchini, prosegue con altre due lezioni, una in aprile e una in maggio.

Giovedì 12 aprile (Aula Magna, ore 17.30) l’attenzione è tutta concentrata su come si sia trasformata nel XIX secolo la scena della cura e del parto, quando la malattia e la nascita passano dalla casa all’ospedale mentre l’assistenza si specializza e anche il mestiere delle levatrici viene medicalizzato. Nadia Maria Filippini parlerà della storia del parto cesareo, a Vanzan Marchini toccherà il compito di illustrare la nuova funzione dell’Ospedale Civile come machine a guérir, mentre il direttore della biblioteca del Consiglio Regionale del Veneto Pierluigi Ciprian presenterà le iniziative e gli strumenti creati per valorizzare e diffondere la memoria della sanità veneta, da decenni argomento della collana di fonti per la Storia della Sanità promossa dalla Giunta Regionale del Veneto.

Infine mercoledì 2 maggio il cardiologo Gabriele Risica farà da coordinatore tra l’intervento di Vanzan Marchini sulla legislazione della Serenissima sulle morti improvvise e la lezione che terrà Gino Gerosa, professore ordinario di Chirurgia Cardiaca dell’Università di Padova, sulle nuove frontiere del trapianto: dal cuore umano al cuore meccanico al cuore bionico.

 

Studi classici oggi: dalla “Notte Bianca” alle “Stelle” del Marco Polo

Il Liceo Classico è un’esclusività del “made in Italy”. Qualche anno fa sembrava in crisi ma negli ultimi tempi ha registrato un’inversione di tendenza, ritornando ad essere attraente per gli studenti e le famiglie: tutto questo perché?
A questa domanda vogliono dare risposta docenti, esperti e studenti che affrontano quotidianamente la didattica, l’apprendimento e la promozione degli studi classici a Venezia.
Lo faranno nel corso di una tavola rotonda rivolta al pubblico organizzata per venerdì 23 marzo 2018 (Aula Magna, ore 17.00) che sarà corredata da alcuni estratti della NOTTE BIANCA del Liceo Classico Marco Polo: gli studenti riproporranno al pubblico dell’Ateneo Veneto alcune letture, interpretazioni e traduzioni messe in scena il 12 gennaio scorso all’interno del loro Liceo, ispirate al tema “Dall’uomo alle stelle”.

L’incontro è organizzato da Ateneo Veneto, Liceo Marco Polo, Università Ca’ Foscari di Venezia e Ufficio Scolastico Regionale, sotto il patrocinio dell’Ambasciata di Grecia a Roma.

 

Perchè insegnare l’italiano ai ragazzi italiani. E come.

“Perché insegnare l’italiano ai ragazzi italiani. E come”, ce lo spiega martedì 20 marzo 2018 (Aula Magna, ore 17.30) il professor Paolo Balboni, decano dei docenti di didattica delle lingue nelle università italiane, che all’argomento ha dedicato il suo ultimo libro.
Assieme a Ilaria Crotti e Fabio Caon l’autore ci propone una riflessione su come motivare dei (pre)adolescenti a conoscere la propria lingua e come realizzare in maniera coinvolgente delle attività di riflessione sulla lingua (ma anche sui gesti e gli altri linguaggi).
Balboni infatti distingue tra “saper usare” l’italiano (ossia comprendere, parlare, scrivere, riassumere ecc.), che va consolidato perché gli studenti hanno una competenza limitata, e “sapere su” l’italiano, che serve pochissimo per la qualità della lingua, ma è fondamentale, essenziale e irrinunciabile per imparare a ragionare, a creare categorie e a classificare la lingua.

RICORDO DI CICOGNA A 150 ANNI DALLA MORTE

Sono passati 150 anni dalla scomparsa di Emmanuele Antonio Cicogna (1789-1868), l’erudito che lasciò alla città di Venezia le sue collezioni che comprendono oltre 40.000 volumi a stampa, 5.000 manoscritti, monete, bronzi e vari cimeli storici oggi conservati al Museo Correr.
Venerdì 9 marzo 2018 (Sala Tommaseo, ore 17.30) Isabella Collavizza presenta il suo libro dedicato all’inedito epistolario di Emmanuele Antonio Cicogna assieme a Linda Borean, Nico Stringa, Camillo Tonini, Monica Viero.
Un’ottima occasione per venire a conoscere l’affascinante figura di un profondo conoscitore d’arte nella Venezia dell’Ottocento.
Isabella Collavizza si è specializzata in Storia dell’arte all’Università degli Studi di Udine dove ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca. Si occupa di temi e problemi di storia dell’arte in area veneta tra Sette e Ottocento, con particolare riguardo agli aspetti della critica, della tutela e della storia del collezionismo.

BAD BOY OF MUSIC: GEORGE ANTHEIL

George Antheil, questo sconosciuto, ovvero: bad boy of music , il “cattivo ragazzo della musica” tra sperimentazione illuminata e musica per Hollywood.

Carlo Montanaro e Roberto Pugliese ne parleranno lunedì 26 febbraio 2018 (Aula Magna, ore 17.00) in un incontro organizzato dall’Università Popolare di Venezia e Ateneo Veneto, con l’accompagnamento musicale di Alessia Toffanin (pianoforte) e Alessandro Fagiuoli (violino).
Il nome di Antheil è indissolubilmente collegato ad una delle pagine più alte dell’avanguardia artistica del ‘900: quel Ballet Mecanique costruito dal pittore Fernand Léger con il cineasta Dudley Murphy e l’aiuto di Man Ray che ha fatto scalpore nella Parigi del 1924.
Attratti dall’eclettica personalità di Antheil, la pianista Alessia Toffanin e il violinista Alessandro Fagiuoli hanno realizzato l’impegnativo progetto di registrare l’integrale delle sue opere legate ai due strumenti. Cinque corpose sonate che l’autore aveva scritto in due momenti ben distinti e significativi della sua carriera artistica: le prime tre nel periodo parigino, le ultime due a Hollywood.All’Ateneo Veneto il duo Toffanin-Fagiuoli eseguirà parte del lavoro interpretativo sulle partiture delle cinque sonate.

Storia della Sanità 2018 – MEDICINA E SANITA’ TRA STORIA E FUTURO

Il corso di Storia della Sanità esamina quest’anno il rapporto fra medicina e sanità in un arco temporale che va dalla Serenissima fino ai giorni nostri, aprendosi ai possibili futuri sviluppi della cura e della ricerca.

Il primo appuntamento è per giovedì 1 marzo, alle 17.30, nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto e l’argomento cardine è quello dei vaccini, che occupa quasi quotidianamente le prime pagine dei giornali.

Alla curatrice del corso Nelli Elena Vanzan Marchini il compito di illustrare la storia dell’inoculazione del vaiolo e degli esperimenti di profilassi condotti anche dalla Serenissima, per arrivare poi all’odierno dibattito sulle vaccinazioni esaminandone vantaggi e rischi, informazione e disinformazione con i professori Giorgio Palù e Giampietro Feltrin dell’Università di Padova.

Le lezioni successive si occuperanno di cardiochirurgia, con un suggestivo ricordo della notte in cui Vincenzo Gallucci con la sua equipe effettuò a Padova il primo trapianto di cuore, delle nuove frontiere della ricerca, oltre all’attenzione per la “memoria” della sanità che da anni vede impegnata la Regione Veneto.

Argomenti quanto mai vari, come si può vedere, che rendono però il corso di Storia della Sanità di quest’anno in grado di interessare pubblici diversi, cercando sempre di utilizzare la ricerca e lo studio storico come chiavi di lettura e di interpretazione per quello che sarà il panorama della medicina del futuro.

SOCALLED IL 22 FEBBRAIO ALL’ATENEO CON “CANTI E MUSICA YIDDISH”

JOSH “SOCALLED” DOLGIN è in questi giorni in laguna, ospite della nona edizione di “Waterlines: Residenze letterarie e artistiche a Venezia”.

Il rapper ebreo canadese noto in tutto il mondo per la capacità di combinare klezmer, hip-hop e tanti altri generi e stili musicali, darà una prova della sua creatività anche all’Ateneo Veneto in un appuntamento fissato per giovedì 22 febbraio 2018 (Aula Magna, ore 18.00) dal titolo “Canti e musiche dal Teatro Yiddish”.

Il progetto “Waterlines” della Fondazione di Venezia, del Collegio Internazionale dell’Università Ca’ Foscari e di San Servolo prevede una prima performance di “Socalled” a Venezia mercoledì 14 febbraio, alle ore 17.00 all’Auditorium Santa Margherita in Campo S. Margherita.

Per il secondo appuntamento, previsto per giovedì 22 febbraio all’Ateneo Veneto, l’arte “plurale” di Socalled incontrerà invece la tradizione musicale in “Canti e musiche dal Teatro Yiddish” con il veneziano Quartetto Eisenstadt, composto da Claudio Rado, violino, Sabina Bakholdina, violino, Alberto Belli, viola, Valentina Talamini, violoncello, per il più classico dei concerti.

 

“BELLUM IN TERRIS” – Ultimo anno: 1918 – 2018

BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra

Mercoledì 21 febbraio alle ore 17.30 nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto riprende “BELLUM IN TERRIS”, il ciclo di incontri con lo storico Mario Isnenghi, ideato in occasione del centenario della prima guerra mondiale.

E’ l’ultima tappa di un rilevante impegno commemorativo e celebrativo che ha visto coinvolti nell’organizzazione Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari e Iveser, per fare “storia e memoria della Grande Guerra”.

Quest’anno tocca al 1918, ultimo anno di guerra, che si svolge sotto il segno di due grandi avvenimenti internazionali del 1917 che hanno cambiato il corso della guerra e contribuiscono a determinarne l’esito: la rivoluzione vittoriosa in Russia, e l’entrata in campo degli Stati Uniti d’America.

“Bellum in terris. Mandare, andare, essere in guerra” è un ciclo quadriennale di incontri che si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra e rientra nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione – per gli anniversari di interesse nazionale.

 

GIORNO DEL RICORDO 2018

Il “Giorno del ricordo” è stato istituito in Italia con legge del 2004 per porre al ricordo di tutti i cittadini la tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, una tragedia che ha colpito un numero non indifferente di italiani, fra morti, sradicamenti, esodi) e che non è ancora pienamente stata accolta e compresa dalla coscienza civile nazionale. Quindi, un momento di riflessione storica, civile e morale.

Nella convinzione che le vicende storiche si possono comprendere meglio soprattutto in una prospettiva di lungo periodo, la conferenza di Bruno Crevato Selvaggi organizzata per venerdì 09 febbraio 2018 (Sala Tommaseo, ore 17.00) propone la storia delle regioni dalla loro incorporazione nel mondo romano.

Dall’Istria decima regione dell’Italia augustea e Dalmazia provincia, alle vicende d’età medievale, l’età moderna veneziana, l’Ottocento austriaco e risorgimentale, la nascita della coscienza nazionale, la prima guerra mondiale, l’incorporazione in Italia, la seconda guerra mondiale, il crollo delle strutture statuali, le due ondate di uccisioni, l’esodo di massa della popolazione italiana, sino alla situazione odierna.

L’incontro fa parte del programma ufficiale del “Giorno del ricordo” dal Comune di Venezia.