Pittura e cristologia nel Rinascimento
Incontro-dibattitoin occasione della presentazione del volume
Modera: Giovanni Morale
Relatori: Massimo Cacciari, Francesco Saracino, Natalino Bonazza
Soroptimist International d’Italia – Club di Venezia e Club di Venezia Mestre
Non è oro (blu) quel che luccica: la gestione dell’acqua tra pubblico e privato
Relatore: Antonio Massarutto (Università di Udine)
La lezione di Tiziana Agostini, che è la curatrice del Corso di Letteratura Veneta, è dedicata a Guido Piovene e Vitaliano Trevisan e vuole raccontare la linea vicentina della letteratura italiana. Dai tempi di Fogazzaro c’è infatti un filo rosso che unisce i narratori berici e che continua ad essere consapevolmente assunto anche dagli autori di ultima generazione, come appunto Vitaliano Trevisan. Esemplare il legame tra “Le Furie” di Piovene, pubblicato nel 1963, e “I quindicimila passi” di Trevisan (2002), i cui personaggi percorrono idealmente e concretamente lo stesso cammino e fanno della città di Vicenza uno spietato strumento di indagine esistenziale.
Lettura di passi scelti a cura di Antonino Varvarà
Circolo di Cultura
Piazza San Marco. Spazi, forme, funzioni, ideologie
Relatore: Giandomenico Romanelli
La conferenza parte da una attenta analisi dell’origine e dell’evoluzione del tema iconografico del Giudizio universale, per consentire poi una precisa lettura del mosaico nella controfacciata della basilica di Santa Maria Assunta di Torcello. Il soggetto, che prende forma dalle parole dell’Apocalisse di Giovanni, si è sviluppato nel corso dei secoli, fin dall’età paleocristiana, per assumere caratteri specifici soprattutto nel medioevo. Le immagini che lo compongono raccontano ciò che avverrà sulla terra con la seconda venuta di Cristo, dopo la resurrezione dei corpi, cui parteciperà tutta l’umanità destinata a ottenere il premio della salvezza o il castigo eterno. Ulteriori testi, accolti nella letteratura patristica, e soprattutto scritti omiletici, arricchirono di particolari il repertorio delle immagini evocative, di sicuro effetto sul pubblico, tali da rendere eccezionale, terribile, e nello stesso tempo meravigliosa, l’idea del Giudizio finale.
Il libro di Umberto Curi è uno studio prezioso, monografico, su un tema di grande coinvolgimento quale è la condizione umana. Il volume prende le mosse dal pensiero greco, dall’antica sentenza di Sileno che, di fronte a Re Mida che gli chiedeva quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo, risponde “Non essere nato, non essere, essere niente”. Diverse sono poi nel tempo le versioni della sentenza, dette da altri personaggi e che riecheggiano in fonti diverse, ma nessuna è riducibile alla dichiarazione di pessimismo metafisico. Anzi, per Umberto Curi parlare di pessimismo è fuorviante, se non consolatorio. Nelle sue diramazioni e riformulazioni il motto di Sileno esprime, più che negatività dell’esistere, l’inattingibilità di un sapere positivamente definito sull’esistenza, e continua ad interpellare il logos discorsivo della filosofia e le forme del pensiero religioso.
I romanzi veneziani di Gabriele D’Annunzio dal Fuoco al Notturno hanno fissato un’immagine particolare della città all’insegna di una voluttuosa decadenza tra pulsioni vitalistiche ed echi mortuari in cui musica, arti figurative e letteratura si fondono in un unico ritratto. Eppure, poco prima di D’Annunzio e poco dopo la grande stagione romantica che aveva trasformato Venezia nella città dell’amore passionale, alcuni scrittori e diversi intellettuali hanno descritto la città così come farà il Vate. Gerolamo Rovetta e Arrigo Boito, ma anche Friedrich Nietzsche e Henry James, sono tra quei piccoli e grandi nomi che sono rimasti colpiti dall’effimero languore veneziano che si spande tra l’odore mortifero dei canali e l’estasi contemplativa dei notturni sul Canal Grande.
Riprodurre in terra i processi di produzione di energia che sono alla base della vita del sole e delle altre stelle rappresenta una grande sfida dei nostri giorni e una prospettiva per soddisfare in futuro i bisogni dell’umanità. Cosa sia la fusione e quali modi attualmente siano utilizzati per sfruttare il processo di fusione in terra sono le prime domande cui darà risposta nella sua conferenza Gianpaolo Casini. Ripercorrendo le tappe principali della ricerca mondiale in questo campo, si mostreranno i massimi risultati raggiunti finora, che trovano la loro sintesi nel progetto internazionale della grande macchina ITER cui partecipano congiuntamente i maggiori Paesi del mondo (Unione Europea, Giappone, Russia, USA, Cina, Corea). La costruzione di ITER è iniziata nel 2007 a Cadarache, in Francia: la macchina rappresenta l’ultima tappa prima della costruzione della centrale di potenza dimostrativa della produzione di energia elettrica a partire dal processo fusione (DEMO).