Introduce Marinella Colummi Camerino.
Sarà presente l’Autore
ANNULLATO PER INDISPONIBILITA’ DELL’OSPITE
Giorno della Memoria – Gli Ebrei nella storia d’Italia
I protocolli di Auschwitz: fuggire e raccontare la shoah
Relatore: Alberto Melloni (Università di Modena)
Ricordare e raccontare, giudicare e comprendere, fare storia e fare memoria: un nesso, un filo, un problema da cui dipende il destino di Giorni come quello del 27 gennaio che vorrebbero tenere insieme la tragedia e il futuro, reagire e combattere l’erosione dei linguaggi, l’avanzata del ritualismo dietro ai quali odi antichi e antiche mistificazioni fanno capolino. Ricordare e raccontare non è però una difficoltà che riguarda solo generazioni in gran parte distanti dal razzismo fascista e nazista: è il problema che si erano posti i deportati, le vittime e soprattutto due fuggitivi che erano riusciti a scappare dal campo di sterminio più tristemente fmoso e ai quali si deve un documento asciutto e tremendo noto come I protocolli di Auschiwitz.
La loro genesi, la loro diffusione, le ferite che aprono in chi li scrive e in chi li legge consentono di cercare di comprendere in questa giornata lo spessore di ciò di cui si vuole fare memoria e storia, ricordo e raccconto, studio e giudizio
Soroptimist International d’Italia – Club di Venezia e Club di Venezia Mestre
Non è oro (blu) quel che luccica: la gestione dell’acqua tra pubblico e privato
Relatore: Antonio Massarutto (Università di Udine)
La lezione di Tiziana Agostini, che è la curatrice del Corso di Letteratura Veneta, è dedicata a Guido Piovene e Vitaliano Trevisan e vuole raccontare la linea vicentina della letteratura italiana. Dai tempi di Fogazzaro c’è infatti un filo rosso che unisce i narratori berici e che continua ad essere consapevolmente assunto anche dagli autori di ultima generazione, come appunto Vitaliano Trevisan. Esemplare il legame tra “Le Furie” di Piovene, pubblicato nel 1963, e “I quindicimila passi” di Trevisan (2002), i cui personaggi percorrono idealmente e concretamente lo stesso cammino e fanno della città di Vicenza uno spietato strumento di indagine esistenziale.
Lettura di passi scelti a cura di Antonino Varvarà