Nella splendida Venezia con Aldo Manuzio, l’inventore dei libri

CANALE YOUTUBE DI ATENEO VENETO

Ateneo Veneto, Circolo dei Lettori di Milano, Aldus Club Milano
Nella splendida Venezia con Aldo Manuzio, l’inventore dei libri

Introduce Laura Lepri, Direttore del Circolo dei Lettori – Milano
Relatori:
Salvatore Carrubba, Presidente del Circolo dei Lettori – Milano
Alessandro Marzo Magno, autore del libro “L’inventore dei libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo”
Gianpaolo Scarante, Presidente dell’Ateneo Veneto
Davide Galli, bibliofilo dell’Aldus Club di Milano

Un ponte tra Venezia e Milano per parlare del primo vero editore della storia, Aldo Manuzio.
Ateneo Veneto e Circolo dei Lettori di Milano hanno avviato questa nuova collaborazione con la presentazione del libro dello scrittore – socio dell’Ateneo – Alessandro Marzo Magno  L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo (Laterza), che ripercorre la vita di un uomo colto, accorto e insieme intraprendente, capace di dare una svolta all’invenzione di Gutenberg. Manuzio veniva dal Lazio, fu il precettore dei principi Pio da Carpi, ma una volta arrivato a Venezia, divenne il più prestigioso degli stampatori. All’epoca, il tardo Quattrocento, la città era una tipografia a cielo aperto. Manuzio, tuttavia, non si limitò a far andare i torchi: fu il primo ad avere un vero progetto editoriale. E affondando le proprie scelte nella cultura classica greca e latina, puntò sulla qualità di autori e collaboratori, sulla leggibilità del testo, su un pubblico sempre più numeroso.
Nel corso dell’incontro si potrà ammirare anche una rara e bellissima “aldina”, l’ultimo libro stampato da Aldo Manuzio nel 1515, grazie a Davide Galli, giovane bibliofilo dell’Aldus Club.

La Biennale del 1948: l’orizzonte dell’arte a Venezia nell’immediato dopoguerra

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2020
NOVECENTO: VENEZIA E LE ARTI. I PRIMI CINQUANT’ANNI
La Biennale del 1948: l’orizzonte dell’arte a Venezia nell’immediato dopoguerra
Relatrice: Cristina Beltrami, storica dell’arte e critica indipendente

La Biennale del 1948 è la prima del dopoguerra e il suo Segretario, Rodolfo Pallucchini, si prende mesi per l’organizzazione di questa mostra densa di eventi straordinari: dall’esposizione degli Impressionisti al Fronte Nuovo delle Arti di Giuseppe Marchiori, al suo primo confronto col grande pubblico internazionale. Mentre il padiglione della Grecia accoglie la collezione di Peggy Guggenheim, quello della Gran Bretagna mette a confronto due giganti nazionali: William Turner e Henri Moore. Roberto Longhi e Carlo L. Ragghianti sono tra i curatori di una mostra sulla pittura metafisica (Tre pittori italiani tra il 1910 e il 1920) che scatena le ire proprio di Giorgio de Chirico, mentre Carlo Scarpa allestisce una piccola personale di Paul Klee, la cui essenzialità formale e cromatica diverrà un ulteriore monito per l’architetto veneziano.
La XXIV Biennale pone Venezia alla sfida della modernità e i suoi artisti di fronte all’ineluttabile bivio tra figurativo ed astratto.

D’Annunzio e “il borgo delle arti”: Balsamo Stella, Cadorin, Martinuzzi, Torres…

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Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Corso di Storia dell’Arte 2020
NOVECENTO: VENEZIA E LE ARTI. I PRIMI CINQUANT’ANNI
D’Annunzio e “il borgo delle arti”: Balsamo Stella, Cadorin, Martinuzzi, Torres…
Relatore: Silvio Fuso, storico dell’arte

Nuovo appuntamento in streaming dall’Aula Magna dell’Ateneo Veneto con il Corso di Storia dell’Arte.
Venezia tra gli anni Venti e Trenta ha ritrovato la sua centralità culturale, una fucina di talenti e di idee, città viva e vitale, con le sue Biennali e con altre manifestazioni artistiche di caratura internazionale, in cui si muovono e operano artisti poliedrici come Guido Cadorin, Giuseppe Torres, Napoleone Martinuzzi e Guido Balsamo Stella.
Potrebbe essere la rappresentazione di quel “borgo delle arti” che immaginava Gabriele D’Annunzio, un luogo di confronto delle esperienze artistiche, che riesce anche a produrre da sé, come uno straordinario incubatore autonomo. A parlarcene è Silvio Fuso, storico dell’arte, già direttore del Museo Fortuny e di Ca’ Pesaro, sempre attento ai rapporti tra le arti maggiori e le arti applicate, che nella sua lezione vuole mettere in evidenza proprio gli aspetti meno noti dell’opera di questi artisti.

“Ore veneziane”. Cose che per Filippo de Pisis non si possono descrivere, ma solo dipingere o indossare

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Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Corso di Storia dell’Arte 2020
NOVECENTO: VENEZIA E LE ARTI. I PRIMI CINQUANT’ANNI
“Ore veneziane”. Cose che per Filippo de Pisis non si possono descrivere, ma solo dipingere o indossare
Relatrice: Stefania Portinari, docente di Storia dell’arte contemporanea, Università Ca’ Foscari Venezia

Terza lezione in live streaming su YouTube (h. 17.30) del Corso di Storia dell’Arte dedicato al primo Novecento.
Protagonista dell’incontro è un personaggio affascinante e singolare come Filippo de Pisis. In una Venezia dove in certe sere d’autunno il cielo si fa come uno specchio e la laguna è “fredda e canora”, nel tramonto incerto, il pittore osserva e annota visioni e impressioni: una donna con il paltò di peluche nero seduta al Caffè Florian, marinai a frotte, vestiti di azzurro, ragazzini con gli abiti da festa, ma anche il rosa tenero di un oleandro appoggiato sulla giubba di un facchino che pare emergere da un documentario di Francesco Pasinetti.
Dipinti e parole di Filippo de Pisis dischiudono sensazioni che non si possono descrivere, ma solo dipingere o indossare.
A guidarci in questo viaggio alla scoperta delle “Ore veneziane” dell’artista è Stefania Portinari, studiosa di arte contemporanea ma anche curatrice e critica d’arte.

Il Nuovo Ordine: Sironi, Bucci, Marussig e gli altri

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Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Corso di Storia dell’Arte 2020
NOVECENTO: VENEZIA E LE ARTI. I PRIMI CINQUANT’ANNI
Il Nuovo Ordine: Sironi, Bucci, Marussig e gli altri
Relatrice: Elisabetta Barisoni, Responsabile della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro

Seconda lezione in live streaming su YouTube (h. 17.30) del Corso di Storia dell’Arte dedicato al Novecento: stavolta i riflettori sono puntati sul Nuovo Ordine, di cui ci  parla Elisabetta Barisoni.
Furono moltissimi gli artisti che parteciparono come volontari al primo conflitto mondiale. Per Mario Sironi, Achille Funi, Anselmo Bucci, e ancora Leonardo Dudreville e Piero Marussig, l’attraversamento del periodo bellico, vissuto in prima persona o dolorosamente documentato, rappresenta la vera soluzione di continuità rispetto alle istanze del dinamismo futurista, alle ascendenze mitteleuropee e al postimpressionismo francese.
Il passaggio dell’arte dal moderno all’eterno, cui aspira la critica d’arte di origine veneziana Margherita Sarfatti, emerge nelle produzioni dei giovani interpreti già dalla fine degli anni Dieci, in opere che riprendono la forma compositiva classica, organizzata secondo nuovi vocabolari: equilibrio, compostezza, misura, ricerca delle forme archetipiche. Sono istanze queste che hanno nella Biennale di Venezia del 1924 un esito di estrema qualità e diffusione, registrando il nascere di nuove e più strutturate esperienze di gruppi artistici, come quello di Novecento italiano, e di più intensi dialoghi con la produzione europea, come il Realismo magico e la Nuova oggettività tedesca.

Novecento: Venezia e le arti. I primi cinquant’anni

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Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
Corso Storia dell’Arte 2020
NOVECENTO: VENEZIA E LE ARTI. I PRIMI CINQUANT’ANNI
a cura di Camillo Tonini
Lezione inaugurale
Venezia, l’arcipelago delle arti: la nascita del XX secolo
Relatore: Luca Massimo Barbero, Dir. Istituto di Storia dell’Arte Fondazione Cini

Il Corso di Storia dell’Arte 2020 approda online. Per consentire al pubblico di poter seguire uno dei nostri corsi istituzionali di maggior successo nonostante lo stop delle attività in presenza, abbiamo deciso di trasmettere le lezioni in diretta streaming su YouTube.
Appuntamento LIVE ogni mercoledì alle 17.30, collegandosi al canale YouTube di Ateneo Veneto, per cinque lezioni che prenderanno in considerazione i primi cinquant’anni del Novecento, in particolare l’intervallo di tempo tra i due conflitti mondiali, in cui la produzione delle arti e delle arti applicate fu vivacissima e di straordinaria qualità. Una attenzione particolare sarà dedicata a Venezia, fucina e punto di incontro delle arti contemporanee, straordinario incubatore autonomo.
A illustrare i fenomeni di questo periodo nel campo delle Arti visive e nelle loro implicazioni veneziane abbamo invitato studiosi ed esperti di questa stagione artistica, docenti universitari e direttori di musei d’arte contemporanea, che vogliamo ringraziare per la disponibilità dimostrata anche nell’affrontare una modalità di diffusione diversa e nuova per il nostro istituto.

Basi neuronali delle sensazioni estetiche ed emotive in musica

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus, Fondazione Archivio Vittorio Cini
SINERGIE. Incontri di musica e filosofia
Basi neuronali delle sensazioni estetiche ed emotive in musica

Introduce: Letizia Michielon (Conservatorio “G. Tartini” di Trieste)
Relatrice: Alice Mado Proverbio (Università Bicocca di Milano)

Emma Brumat, pianoforte esegue le Sonate K 280 e K 330 di Wolfgang Amadeus Mozart

La neuroestetica è un approccio interdisciplinare che mira a comprendere le basi neurali dell’esperienza estetica da un punto di vista biologico e psicologico. I neuroscienziati hanno dimostrato come l’ascolto di diversi tipi di musica tonale e atonale possano modulare differentemente l’umore psicologico e le risposte fisiologiche associate alle emozioni indotte dalla musica. Verranno descritti studi sperimentali condotti su compositori, musicisti e ascoltatori ingenui, con tecniche comportamentali e di neuroimmagine, volti a comprendere se, oltre al gusto personale, alla cultura e alla competenza musicale, possano essere individuate nell’architettura di un brano alcune proprietà armoniche o melodiche intrinseche, capaci di interagire con le strutture neurobiologiche innate del cervello in modo predittivo e abbastanza universale.

Alice Mado Proverbio è autrice di Neuroscienze Cognitive della musica (Zanichelli, 2019). Laureata in Psicologia Sperimentale, e con un dottorato di ricerca in Psicologia generale, nel 1993 si trasferisce negli USA dove lavora per due anni al Center for Neuroscience dell’Università di California. Successivamente viene nominata ricercatrice presso l’Università di Trieste.
Dal 2001 è Professore di Psicobiologia presso l’Università di Milano-Bicocca. Autrice di 150 articoli scientifici internazionali su riviste biomediche, per un totale di 400 pubblicazioni, è autrice di 5 manuali universitari di psicofisiologia. Ha studiato organo e composizione al Conservatorio di Cagliari, più recentemente violino. Suona il violino nell’orchestra dell’Università di Milano-Bicocca.

Venezia secolo ventuno. Visioni e strategie per un rinascimento sostenibile

Presentazione del volume
Venezia secolo ventuno. Visioni e strategie per un rinascimento sostenibile
di Sergio Pascolo (Conegliano, Anteferma edizioni 2020)
Introduce Gianpaolo Scarante
Nicola Pianon, Senior Partner di The Boston Consulting Group, conversa con l’autore

Venezia e il suo destino, l’urbanizzazione globale e la sorte del pianeta. Temi apparentemente distanti, che si fondono. Universalmente riconosciuta come una delle più belle città del mondo, Venezia è oggi minacciata dall’acqua alta e dalla monocultura turistica, si sta spopolando, sta morendo. Nello scenario mondiale del ventunesimo secolo, la città potrebbe invece essere una delle più attrattive del pianeta perché, per la sua intrinseca sostenibilità, è un esempio paradigmatico di città del futuro: dinamica, solidale, socialmente ed economicamente rigogliosa, a misura d’uomo, porto delle idee, crocevia di conoscenza e di saperi.
Sergio Pascolo, architetto e urbanista, in questo libro spiega come si possa immaginare e tracciare concretamente un rinascimento sostenibile per Venezia con una riflessione ampia sull’idea di città inserita nella prospettiva globale che riguarda l’intero pianeta.

ATTIVITA’ RINVIATA – Digressioni: mappe per lettori disorientati

Digressioni – mappe per lettori disorientati
Presentazione della rivista trimestrale di cultura
Digressioni (anno IV, numero 16)
e della casa editrice Digressioni Editore
Alessandro Marzo Magno e Filippo Maria Paladini conversano con il caporedattore Davide De Lucca e con la redattrice Annarosa Tonin

“Digressioni” nasce nel 2017 con una rivista cartacea indipendente di cultura a uscita trimestrale, che contiene saggi brevi, racconti inediti, poesie, illustrazioni e fotografie. L’omonima casa editrice cura pochi volumi accuratamente selezionati di autori e artisti italiani e internazionali. Il catalogo di Digressioni include opere di narrativa, saggistica, poesia e fuori collana.
Ogni numero della rivista ha una parola chiave e l’uscita di ottobre-dicembre 2020 è dedicata alle “mappe”. Mappe che conducono alla scoperta delle città in camminate oziose e poetiche; che collegano tracce drammatiche dall’Africa all’Europa, ma che mostrano anche la speranza di generazioni differenti nel nuovo continente; che guidano dalle strade alle stelle nel cinema di Christopher Nolan. E ancora, la nascita della cartografia e della tavola periodica; le mappe inventate della letteratura fantasy, e quelle invisibili del volo delle migrazioni degli uccelli; la musica di Liszt, l’arte di Hayez e Cornell.

Venezia 2050 D.C. … e venne l’acqua grandissima

Inaugurazione della mostra
VENEZIA 2050 D.C. … E VENNE L’ACQUA GRANDISSIMA
Fotografie di Paolo della Corte

Saluto del presidente Gianpaolo Scarante

La mostra sarà visitabile fino al 21 novembre 2021 dal giovedì alla domenica, ore 15.00/18.00 

Un gondoliere, alcuni “bottegai”, l’avvocato, l’architetta, l’oste: veneziani così resilienti da continuare a vivere in città anche quando questa sarà sommersa dall’acqua.
Uno scenario fantascientifico – ma non troppo – in cui il fotografo Paolo della Corte ha letteralmente “immerso” una ventina di personaggi particolarmente significativi per Venezia, non per fama ma per l’attività che svolgono.
Li ha fotografati mentre nuotano nell’acqua verde e livida della laguna che – con l’innalzamento del livello dei mari – finirà per sommergere la città.
“Venezia 2050 D.C. … e venne l’acqua grandissima” è la nuova tappa del progetto artistico che Paolo della Corte sta portando avanti sui “venetians”, i cittadini resilienti che continuano, nonostante tutto, ad abitare la città storica.

Sono previste visite guidate alla mostra accompagnati da Paolo della Corte ogni sabato e domenica alle 16.00

Ingresso libero. E’ richiesto il Green Pass

I Santillana – proiezione del docufilm

Gli Incontri della domenica mattina
I SANTILLANA 
Regia  di Gianluigi Calderone (produzione RAI 2010)
Proiezione della seconda parte del documentario “Casa Venini”, dedicato alle figure di Alessandro e Laura Diaz de Santillana

Saluto di Gianpaolo Scarante, Presidente dell’Ateneo Veneto
Introducono Elisabetta Cichellero e Michela Gambillara

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Si entra solo con Green pass

Riprendono gli “Incontri della domenica mattina” dell’Ateneo Veneto e il primo incontro del nuovo ciclo è dedicato al ricordo dei fratelli Santillana, artisti del vetro e eredi della straordinaria famiglia Venini.
Il film di Gianluigi Calderone, di cui verrà proiettata la seconda parte, è un racconto attraverso il ricordo di coloro che sono stati tutti i protagonisti drlla Venini, un’industria da sempre sinonimo di artigianato artistico made in Italy. Per disegnare cronologicamente le tappe più importanti della storia dell’azienda e del suo fondatore, Paolo Venini, il regista ha creato un percorso mnemonico attraverso i contributi della figlia Laura Venini Hillyer, dei nipoti Laura e Alessandro Santillana, degli studiosi Marino e Rosa Barovier, di maestri vetrai come Bepi Toso Fei e Lucio Moretti, e di architetti come Carlo Scarpa, Bruno Zevi, Francesco Da Rin e Massimo Vignelli.

Poesie nei giorni dell’ansia

Casa della Poesia
Presentazione del volume
Poesie nei giorni dell’ansia
(Lido di Venezia, Supernova editrice 2020)
Le parole di quarantun poeti della Casa della Poesia di Venezia scritte nella primavera confinata del 2020
Coordina Paolo Balboni
Da due anni l’Ateneo ha aperto al suo interno la Casa della Poesia, un luogo di incontro frequentato da oltre 80 tra poeti ed editori di poesia a Venezia e nel Veneto – un gruppo che rappresenta una particolare figura di produttore di cultura. In ogni riunione si alternano presentazioni critiche, dibattiti, qualche lettura, talvolta con accompagnamento di musica. 
Durante il confinamento dovuto al Covid19 le riunioni sono state sospese, ma si è continuato online, in particolare raccogliendo poesie scritte nel periodo di chiusura. Non poesie a tema, sulla pandemia e il lockdown, ma poesie scritte in Marzo e Aprile – in cui ovviamente si riversa l’ansia di quei mesi. Ecco perché il volume che le raccoglie, pubblicato dalle edizioni Supernova, che da sempre danno ampio spazio alla poesia, si chiama Poesie nei giorni dell’ansia.

Corso di Storia dell’Oreficeria e Arti Decorative 2021

Ateneo Veneto, Patrimonio di Oreficeria Adriatica
CORSO DI STORIA DELL’OREFICERIA E DELLE ARTI DECORATIVE 2021
XVIII edizione – a cura di Letizia Caselli
Lezione inaugurale
Nascosti e ritrovati. Ricchezza ed oggetti tra Tarda Antichità e Alto Medioevo in Occidente
Relatore: Sauro Gelichi, Università Ca’ Foscari Venezia

Quello che viene proposto quest’anno è un affascinante viaggio tra quelli che vengono definiti “tesori”, intesi sia come tesori invisibili, nascosti e gelosamente custoditi, sia come tesori destinati ad essere accumulati ed esibiti come manifestazione di status e di potere di re, ecclesiastici e laici.
La prima lezione, tenuta dal professor Sauro Gelichi, docente di Archeologia Medievale a Ca’ Foscari, si sofferma su alcune di queste pluralità di funzioni che hanno avuto questi oggetti in un periodo come quello dalla Tarda Antichità all’Alto Medioevo, in cui fonti scritte ed archeologia ci aiutano a comprendere l’idea stessa di thesaurus, tutt’altro che semplice, con tutte le implicazioni di carattere culturale, sociale ed economico che essa comporta.

Si accede solo esibendo Green Pass. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei 50 posti disponibili.

Il vetro di Altino alle origini di Venezia

Ateneo Veneto e Comitato Vetri di Laguna
CORSO DI  ARCHEOLOGIA 2020
Vetro e Archeologia. Meraviglie da Altino a Venezia
Lezione inaugurale
Il vetro di Altino alle origini di Venezia
Relatrice: Margherita Tirelli
Il Corso di Archeologia promosso dall’Ateneo Veneto quest’anno è stato realizzato in collaborazione col Comitato Vetri di Laguna, sotto il coordinamento di Margherita Tirelli.
Argomento del corso è il vetro antico, da Altino a Venezia: nell’arco di sei lezioni saranno illustrati e approfonditi i diversi aspetti del vetro romano nella X Regio Venetia et Histria e saranno ricercati i riflessi che ebbe nella vetreria muranese a partire dal Rinascimento fino ai giorni nostri.
Il primo incontro verte su Altino, la città romana progenitrice di Venezia. La ricerca archeologica, condotta nell’ultimo cinquantennio, ha restituito infatti una straordinaria quantità di manufatti vitrei, la cui datazione si inquadra tra I e IV secolo d.C., provenienti per la maggior parte dalla vastissima necropoli, ma anche dall’area della città antica.

Mappatura dei suoni per conoscere i luoghi

Ateneo Veneto, Ordine Architetti PPC Venezia, Collegio Ingegneri Venezia, rivista Trasporti&Cultura
INFRASTRUTTURE E SPAZI URBANI FRA TECNICA E CULTURA
Ciclo di incontri a cura di Laura Facchinelli e Michelangelo Savino
Mappatura dei suoni per conoscere i luoghi
Relatori: Paolo Zavagna,
curatore del progetto “Venicesounmap”
Nicola Di Croce, ricercatore e sound artist
Qual è la relazione tra suono e spazi urbani? Una riflessione sulla dimensione sonora della città oggi è quanto mai necessaria, dato l’effetto rilevante che le diverse sonorità hanno sulla nostra quotidianità. Fin dalle prime teorizzazioni sul paesaggio sonoro – parliamo del Canada della seconda metà degli anni Sessanta – la mappatura dei suoni si proponeva di capire quale fosse l’impatto del suono sul territorio: questioni di inquinamento acustico incominciavano a determinare i primi interventi da parte della popolazione e della politica sull’uso (o sull’abuso) di potenziali fonti di inquinamento acustico nel territorio. Oggi, grazie soprattutto alle potenzialità della rete, le mappe sonore possono riflettere un singolo campo disciplinare (l’ornitologia, ad esempio) oppure documentare lo sviluppo di una città attraverso i suoi ‘suoni’ (si veda il caso di “Bruxelles Nous Appartien”) oppure, come nel caso di “Venicesoundmap”, fornire da una lato un documento sonoro della città di Venezia e dall’altro materiale utile per successive elaborazioni ‘artistiche’ (composizioni, installazioni, ambientazioni sonore…).
Attraverso il caso di Venezia l’incontro si propone di capire come una mappa sonora possa orientarci all’interno di una città e restituirci un ambiente in continuo mutamento.

Senza respiro. Una storia vera

Presentazione del volume
Senza respiro. Una storia vera
di Clizia Nalin Benedettelli (Roma, Gruppo Albatros Il Filo 2020)
Michela Vanon Alliata e Marta Anselmi conversano con l’autrice

Si lasciano mai definitivamente le case dell’infanzia? Sono i fari nella nebbia che illuminano il nostro cammino. Troppo presto ci rendiamo conto che la vita non ci regala nulla, anzi, ogni cosa va conquistata, combattuta, le difficoltà spesso sono insormontabili. Eppure, se in mano ci torna un oggetto, un ricordo di quel tempo che fu, la mente ci riporta indietro nel passato, a quando eravamo bambini, e subito la pace entra nel cuore.
In “Senza respiro” Clizia Nalin Benedettelli racconta frammenti autobiografici con un coraggio straordinario, che mette a nudo le sue fragilità, le sue paure. Più volte si è trovata a cadere, ma con una forza da leonessa si è rialzata offrendo alla vita il suo sorriso migliore. Con fede e speranza oggi l’autrice affronta il percorso della malattia, cercando di trovare il lato positivo che in ogni cosa esiste. Il suo amore per la vita e per la sua famiglia rendono il testo una testimonianza toccante: è un messaggio d’amore, come solo chi ha sofferto molto sa donare.

L’albero dalle foglie sparse. Antologia 2005-2012

Presentazione del volume
L’albero dalle foglie sparse. Antologia 2005-2012
di Lidia Are Caverni (Cosenza, Edizioni Alimena Orizzonti Meridionali 2020)
Tiziana Agostini dialoga con l’autrice

L’antologia di poesie che viene presentata in questa occasione è il trentaseiesimo libro pubblicato dall’autrice, il ventesimo di Poesia.
Lidia Are Caverni ha iniziato a scrivere fin dai tempi delle scuole medie e questa passione non l’ha mai abbandonata lungo tutto il suo percorso di vita. E’ stata insegnante elementare ma ha comunque continuato a scrivere e a pubblicare i suoi racconti e le sue poesie, fino a oggi. Ha ottenuto numerosi premi e ha collaborato a varie riviste tra cui “I viaggi di Erodoto” della Casa editrice B. Mondadori, per la quale ha realizzato schede di antropologia, storie delle donne e studi sul linguaggio.

Sotto il segno del Mose. Venezia 1966 – 2020

Presentazione del volume
Sotto il segno del Mose. Venezia 1966 – 2020
a cura di Giovanni Benzoni e Salvatore Scaglione (Venezia, La Toletta edizioni 2020)
Giorgio Leandro e Tiziano Scarpa conversano con i curatori.

L’evento sarà registrato integralmente e caricato sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto.

Questo libro vuole essere un supporto alla memoria civile. I curatori ricostruiscono genesi e storia del Mose, un’opera dalla funzione ancora incerta ma dal sicuro sperpero di denaro pubblico, certificato anche dalle inchieste della Magistratura. Il sistema di dighe mobili è stato progettato, realizzato e controllato dal Consorzio Venezia Nuova col proposito di difendere Venezia dalle acque alte, ma gli uomini del Consorzio hanno ignorato, per oltre vent’anni, i consolidati principi e le storiche prassi che per secoli avevano improntato gli interventi di Venezia per governare la sua laguna.
Alla realizzazione del volume hanno collaborato: Stefano Boato, Maurizio Calligaro, Armando Danella, Cesare De Piccoli, Cristiano Gasparetto, Carlo Giacomini, Giorgio Leandro, Franco Migliorini, Alberto Pellegrinotti, Leopoldo Pietragnoli, Maurizio Reberschak, Marco Rugen, Antonio Rusconi, Giuseppe Tattara, Carlo Urbani, Alberto Vitucci.

Giovanni Benzoni, insegnante; ha partecipato all’amministrazione comunale di Venezia nelle giunte di sinistra. È stato presidente della Casa dell’ospitalità per diciannove anni e per tre anni dell’Accademia di Belle Arti.
Salvatore Scaglione, insegnante, giornalista pubblicista. Ha scritto Palermo, Italia (Roma 1994), e Dossier referendum Venezia-Mestre (Venezia 1979). Con Emilio Rosini ha condotto la trasmissione radiofonica «Il naso di Pinocchio». Insieme hanno scritto Dossier Comune. Interviste sulla Giunta a Venezia (Venezia 1980). Autore con Gianfranco Bettin e Paolo Cacciari d Venezia derubata. Idee e fatti di un ventennio 1973-1993 (Roma 1993).

Giorgio Nonveiller e il pensiero visivo tra intuizione, ragione e passione

Ateneo Veneto con il patrocinio di Accademia di Belle Arti di Venezia, Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, Finnegans Percorsi Culturali
GIORGIO NONVEILLER E IL PENSIERO VISIVO TRA INTUIZIONE, RAGIONE E PASSIONE
Giornata di studio dedicata a Giorgio Nonveiller a dieci anni dalla scomparsa
Saluto di Giuseppe La Bruna, Direttore Accademia di Belle Arti Venezia
Tavola rotonda:
Claudio Ambrosini, Riccardo Caldura, Luigi Caramia, Nicola Cisternino, Marco Dallari, Alessandro Di Chiara, Alberto Folin, Pino Goisis, Donatella Nonveiller, Paola Poggi, Luigi Rossi, Nico Stringa, Giovanni Ravenna
Modera Luigi Viola
– a seguire
CONCERTO di giovani pianisti organizzato da Agimus Venezia
Musiche di Claudio Ambrosini, Nicola Cisternino, D. Coppola (prima assoluta), Tan Dun, Bojan Glavina, György Ligeti, Letizia Michielon, Tristan Murail, Sergej Rachmaninov, Maurice Ravel, Lepo Sumera
Pianoforte: L. Bortoluzzi, A. Feltrin, E. Fetahovic, M. Glavinic, S. Gubian, E. Pasqualin, B. Targa, Y. Zhang

Giorgio Nonveiller, docente di pedagogia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia, è scomparso l’8 dicembre del 2009. Questa giornata di studio vuole essere un omaggio di amici, colleghi e studiosi alla sua poliedricità di docente, le cui ricerche, pubblicazioni e opere artistiche sono sempre afferite ai più diversi ambiti disciplinari inerenti le arti visive.

L’eredità immateriale. Carriera di un esorcista nel Piemonte del Seicento

Presentazione del volume
L’eredità immateriale. Carriera di un esorcista nel Piemonte del Seicento
di Giovanni Levi (Milano, Il Saggiatore 2020)
Paola Lanaro, Giovanni Favero, Andrea Caracausi conversano con l’autore

Giovan Battista Chiesa è un prete, un guaritore, un esorcista, un imbonitore. Il suo sandalo batte instancabile le sperdute campagne piemontesi di fine Seicento promettendo a tutti, contro le disposizioni del vescovo, la salvezza dell’anima e del corpo dall’influsso del demonio. Il bilancio di Giovan Battista Chiesa è impressionante: fino a oltre cinquecento guarigioni in meno di due mesi; troppe perché il Santo Uffizio non se ne accorga e non lo metta sotto processo, imponendogli, dopo un complicato iter giudiziario con testimoni analfabeti e stravaganti documentazioni, di cessare la sua attività di sacerdote taumaturgo.
Attraverso gli atti dei processi e altre fonti secondarie, lo storico Giovanni Levi – già professore di Storia moderna nelle università di Torino, Viterbo e Venezia – penetra in questa vicenda e ne ricava un quadro dettagliato della società contadina sotto l’Ancien Régim
e. Il libro è un classico della storiografia contemporanea, un’opera che rovescia la prospettiva da cui siamo soliti guardare al nostro passato, permettendoci di osservare il grande quadro attraverso la lente di un microscopio e mettere così a fuoco le esistenze di quei soggetti solitamente dimenticati dalle cronache ufficiali.

“Aspettando la Regata 2020”

“ASPETTANDO LA REGATA 2020”
Visita guidata dell’Ateneo Veneto per scoprire storia, arte e soci illustri legati alla Regata Storica.

POSTI GIA’ ESAURITI

L’Ateneo Veneto riapre finalmente le porte di Campo San Fantin per rendere omaggio alla Regata Storica e ai personaggi illustri che hanno legato il nome dell’istituto alla più tradizionale delle feste del remo, a cominciare da Antonio Fradeletto (Segretario Accademico dell’Ateneo Veneto nel 1886) e il sindaco Riccardo Selvatico (Socio dal 1882), per arrivare fino a Giuseppe Volpi di Misurata (Socio dell’Ateneo dal 1931), vero innovatore dell’organizzazione della Regata Storica in epoca moderna.
La visita storico-artistica all’Ateneo Veneto é guidata dal socio Giorgio Crovato, che ripercorrerà anche la storia della Scuola Grande di San Fantin, oggi sede dell’Ateneo Veneto, e delle opere d’arte in essa conservate, affiancato in questo da Marina Niero.

Ricordiamo che, nel rispetto delle nuove normative e delle disposizioni sanitarie anti-covid,  è necessario che, oltre ad indossare la mascherina per tutta la durata delle visita, i partecipanti mantengano la distanza di sicurezza dalle altre persone presenti all’interno delle sale e siano provvisti di un documento di identità per la registrazione all’ingresso.

Restituire Caporetto. La corsa verso Trento e Trieste

Con il tredicesimo video “Restitute Caporetto. La corsa verso Trento e Trieste”, online da giovedì 20 agosto 2020 (https://youtu.be/SidxJtMqa8Q), si conclude la pubblicazione sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto dell’intero ciclo di conferenze che il professor Mario Isnenghi ha tenuto tra il 2014 e il 2018 in Aula Magna, in occasione del Centenario della Grande Guerra.
“BELLUM IN TERRIS – Mandare, andare, essere in guerra” è iniziato con una prolusione nel novembre 2014 e si è esteso poi per tutto l’arco temporale 2015-2018 ricalcando anno per anno il periodo 1914-1918: in totale tredici conferenze ora disponibili su YouTube grazie alle registrazioni-video realizzate con la collaborazione di Giovanni Alliata di Montereale.

Il ciclo di lezioni “Bellum in terris. Mandare, andare, essere in guerra” è diventato anche un volume dal medesimo titolo, pubblicato da Salerno Editrice, che sará presentato all’Ateneo Veneto giovedì 15 ottobre 2020 alla presenza dell’autore, Mario Isnenghi, con Paolo Coltro e Alfiero Boschiero.

Sul ‘fronte interno’ e al Piave

“Dentro la guerra esterna contro lo straniero, si combatte nel 1915/18 una guerra interna per il dominio del Paese. Un governo di ristrettissima elite ha scatenato una guerra dai grandi numeri”.  Lo storico Mario Isnenghi affronta il tema della propaganda bellica e dei mezzi con cui “sedurre le masse” nella penultima lezione del ciclo “Bellum in terris”, dal titolo “Sul ‘fronte interno’ e al Piave“.
Da giovedì 13 agosto 2020 la conferenza è disponibile sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto (
https://youtu.be/UmaVIQ9nsAA).
L’iniziativa “Bellum in terris. Mandare, andare, essere in guerra”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918.
Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo di 13 lezioni è ora a disposizione del pubblico sul nostro canale YouTube, anche grazie alla collaborazione di Giovanni Alliata di Montereale.

Resistere, resistere, resistere

“Bellum in terris. Mandare, andare, essere in guerra”: il ciclo pluriennale per il centenario della Grande Guerra ideato da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, è arrivato ad occuparsi dell’ultimo anno del conflitto, il 1918. Lo storico Mario Isnenghi nel 2018 ha tenuto nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto le ultime 3 lezioni dell’iniziativa che si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918.
Siamo arrivati a riproporre nel nostro canale YouTube la undicesima tappa del lungo cammino: “Resistere, resistere, resistere” (https://youtu.be/nr7PjbvRK4w) è il titolo dell’incontro.
L’Italia, dopo Caporetto, è sembrata a molti una nazione imbelle, il che ha impedito per molto tempo di vedere la successiva “caporetto”, quella degli austriaci, segnata dalla vittoria italiana di Vittorio Veneto. Il professor Isnenghi spiega le ragioni per cui l’Italia invece arrivò a un tale successo.
Il ciclo pluriennale “Bellum in terris” si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Italo Rondinella all’Ateneo Veneto

Abiti, scarpe, documenti, biberon, salvagenti…. oggetti fotografati così come si trovavano, lungo un tratto di costa turca e poi raccolti per formare, insieme alle immagini, il corpus di “Shipwreck crime”, la mostra personale del fotografo-filmmaker Italo Rondinella allestita fino al 19 luglio 2020 ai Magazzini del Sale a Venezia.
L’esposizione – patrocinata da Ateneo Veneto, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), UNICEF Italia, Regione del Veneto, Comune di Venezia e Università Ca’ Foscari (Dip. di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea) – ha avuto il suo finissage mercoledì 15 luglio all’Ateneo Veneto, riaperto per l’occasione, seppure a capienza ridotta a causa delle restrizioni anti-Covid.
Nel corso della serata il fotografo Italo Rondinella ha conversato con Caterina Carpinato e Leo Schubert, Console Onorario di Svizzera a Venezia, intorno ai temi della mostra ma anche sulla singolare esperienza vissuta dall’artista, bloccato a Venezia durante il lockdown.

Il video della serata è disponibile da lunedì 27 luglio sul nostro canale YouTube (https://youtu.be/q4SW62Cpl3w), corredato da immagini della mostra.

Caporetto. L’immaginario scatenato

“Bellum in Terris. Mandare, andare, essere in guerra”: il ciclo dedicato al centenario della Grande Guerra di Mario Isnenghi è arrivata al capitolo Caporetto (https://youtu.be/3KjVrXHvstU).
La fine di ottobre e i primi di novembre del 1917 sono segnati dalla rovinosa sconfitta subita dagli italiani, dopodichè la guerra si assesterà lungo il Piave. 
Caporetto non è la prima battaglia persa, ce ne sono state delle altre, ma dopo Caporetto l’immaginario collettivo si scatena e rende proverbiale una località che diventa metafora di una enorme crisi.
A Caporetto sono centinaia di migliaia di prigionieri, centinaia  di migliaia anche gli sbandati, uomini che gettano le armi e fuggono dal campo di battaglia. I reparti si disgregano, il generale Cadorna getta la colpa della sconfitta sui soldati. L’immagine che la storia ci consegna è quella di una totale disfatta nata dal rifiuto della guerra intrinseco nell’animo dei più.

L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918. Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo comprende 13 lezioni, caricate ogni giovedì sul nostro canale YouTube.

Dire di no. Disertori, folli, ammutinati. E processati.

Nel secondo appuntamento dedicato al 1917 del ciclo pluriennale “Bellum in terris”, Mario Isnenghi si sofferma ad analizzare lo stato d’animo dei soldati e dei civili. La guerra sta proseguendo da tre anni e inizia a serpeggiare il dissenso: il 1917 è l’anno della stanchezza su tutti i fronti e fra tutte le truppe, non solo italiane. Ma anche tra i civili è mutato il sentimento nei confronti del conflitto mondiale, si anela alla pace, al ritorno degli uomini dal fronte. Ai più interessano le dinamiche esistenziali, sempre meno le dinamiche politiche. Le modalità di fuga dei soldati dalla guerra vanno dalla diserzione (il ritorno a casa), all’ammutinamento, all’automutilazione (sono incredibilmente numerosi i soldati che decidono di spararsi a una mano o a un piede per mettersi autonomamente fuori combattimento).
La nuova lezione “Dire di no. Disertori, folli, ammutinati. E processati” è disponibile sul nostro Canale YouTube da giovedì 23 luglio 2020 (https://youtu.be/aSnqjS-iVhk).

L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918. Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo di 13 lezioni viene messo a disposizione del pubblico sul nostro canale YouTube con cadenza settimanale, anche grazie alla collaborazione di Giovanni Alliata di Montereale.

Controcanti riservati. Lettere e diari di militari e di civili

Per il primo incontro sul 1917 di “Bellum in terris” il professor Mario Isnenghi si concentra sui diari dei soldati e dei civili. La Prima Guerra Mondiale si è rivelata una guerra lunga, snervante, che coinvolge tutti, al fronte e a casa. Rispetto alle guerre combattute nell’Ottocento, ora c’è la coscrizione obbligatoria: quasi sei milioni di mobilitati nella sola Italia. E allora ecco il fenomeno delle lettere, il bisogno di comunicare era tanto da far dimenticare che una buona parte del Paese era analfabeta. Ci sono miliardi di lettere dal fronte, molti taccuini e diari di singoli soldati al fronte che tentano in questo modo di salvare la propria individualità, di mettere in salvo il proprio Io.
Da giovedì 16 luglio 2020 è online sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto, la settima lezione del ciclo pluriennale “Bellum in Terris” dal titolo Controcanti riservati. Lettere e diari di militari e di civili” (https://youtu.be/N8CdTAJFkOs).

L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918. Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Finissage “Shipwreck crime” di Italo Rondinella

L’Ateneo Veneto torna ad aprire le porte al pubblico dopo l’emergenza Covid-19, con un evento “in presenza” organizzato nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.
L’occasione viene dal finissage della mostra “Shipwreck crime” di Italo Rondinella, allestita fino al 19 luglio 2020 ai Magazzini del Sale con il patrocinio di Ateneo Veneto, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), UNICEF Italia, Regione del Veneto, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari (Dip. di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea), e col supporto della Reale Società Canottieri Bucintoro 1882.
Mercoledì 15 luglio 2020 (Sala Tommaseo, ore 18.00), Italo Rondinella dialogherà con Caterina Carpinato e con Leo Schubert ,
Console Onorario di Svizzera a Venezia, sulle tematiche attorno a cui ruota il progetto in mostra. La conversazione si sposterà poi sulla singolare esperienza vissuta dell’autore stesso durante i recenti mesi di confinamento vissuti a Venezia e nella laguna a causa del lockdown. Verranno anche proiettati due video-reportage, realizzati da Italo Rondinella per la TV Pubblica Svizzera: “La laguna di Venezia ai tempi del Covid19” e “Venezia riparte”.

Per partecipare all’evento é necessario prenotare inviando una mail a info@ateneoveneto.org, data la limitata disponibilità di posti a sedere, in ragione delle prescritte regole di distanziamento.
L’ingresso sarà garantito solo fino a esaurimento dei posti disponibili.
I presenti dovranno indossare la mascherina.

La mia vita: intervista a Wladimiro Dorigo

Il nuovo video caricato sul canale YouTube di Ateneo Veneto (https://youtu.be/pPRmNLaXBds) delinea la figura di uno dei personaggi più significativi del secondo Novecento.
La mia vita. Intervista a Wladimiro Dorigo” (dur. 1h 36′), realizzato da Pierandrea Gagliardi, vuole far conoscere la vita e la figura di questo intellettuale rigoroso, protagonista della vita politica negli anni 60/70, profondamente legato a Venezia, attraverso una lunga intervista raccolta nel giugno del 2006, pochi giorni prima della sua morte. Consapevole di essere al termine della propria esistenza, Dorigo, con lucidità e senza rimpianti, racconta i fatti più significativi della propria vita, visti sempre in una prospettiva sociale e politica.
Dall’intervista emerge una vita ricca di esperienze diverse, a cominciare dalle sue origini povere, agli anni della guerra; dal fascismo, alla Resistenza; fino alla politica italiana negli anni della ricostruzione, alla lotta per la laicità dello Stato, alla fondazione della rivista politico culturale Questitalia, al Sessantotto vissuto nelle istituzioni culturali, alle battaglie sui problemi fondamentali di Venezia. Fino agli ultimi anni: il suo lavoro di ricercatore e storico all’Università, i tanti progetti iniziati che non riuscirà a concludere.
L’intervista a Wladimiro Dorigo é introdotta dall’amico e collega Mario Isnenghi.
La produzione del documentario, realizzato da Controcampo Produzioni, è stata possibile anche grazie ad un contributo della Regione Veneto ed al patrocinio dell’Università Cà Foscari di Venezia.

Fra tradotte e trincee: la condizione militare

La vita militare tra doveri e paure. La famigerata trincea, simbolo della Prima Guerra Mondiale. E poi loro, le tradotte, i treni adibiti al trasporto militare. Gli ufficiali superiori hanno diritto di prendere convogli normali. Per gli altri è proibito. È un reato. Piccoli mondi a parte. Differenze sociali che non cesseranno nemmeno sul campo di battaglia.
Da giovedì 9 luglio, sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto (https://youtu.be/PdYk4fjitT8), è disponibile la conferenza del professor Mario Isnenghi:“Fra tradotte e trincee: la condizione militare”, sesta lezione del ciclo pluriennale “Bellum in Terris. Mandare, andare, essere in guerra” che Isnenghi ha tenuto nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto in occasione del centenario della Grande Guerra.
L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918. Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo comprende 13 lezioni, caricate ogni giovedì sul nostro canale YouTube.

IN LAUDE CORONAVIRUS

“IN LAUDE CORONAVIRUS” è un video che prende il nome dalla antologia poetica che lo ha ispirato.
Cinque poeti hanno trovato nello scrivere versi quel filo sottile che li ha uniti in un momento particolarissimo della loro vita, l’esplosione inattesa della pandemia.
Di fronte all’emergenza Covid-19 l’uomo ha dovuto fare i conti col senso della morte. Nel corso delle difficili settimane del lockdown Giorgio Bolla, assieme a Marco Marangoni, Vasco Mirandola, Plinio Perilli e Giacomo Vit, ha creato questa antologia poetica per dichiarare il senso intimo e il rapporto con la paura della fine fisica evocati da questo evento inaspettato. Con le straordinarie illustrazioni di Rosario Morra, dall’antologia di poesie è nato questo video, creato appositamente per il canale YouTube dell’Ateneo Veneto  https://youtu.be/BhlE4vd5hd0.

Messi sulla difensiva. La Strafexpedition

Nel 1916 il conflitto mondiale è una realtà oggettiva anche per l’Italia, un grande fatto collettivo con quasi 6 milioni di persone mobilitate, una chiamata alle armi e al coinvolgimento di militari e civili, uomini e donne, assolutamente senza precedenti. Come reagiscono le persone e le istituzioni, al fronte e nel Paese? 
I tre incontri che lo storico Mario Isnenghi tenne all’Ateneo Veneto nel 2016 per il ciclo pluriennale “BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra” affrontano da diverse angolature proprio queste grandi domande. Intanto la guerra si rivela tutt’altro che breve, e non è nemmeno quell’offensiva vittoriosa che si era prevista. Anzi, la Strafexpedition – nota anche come ‘spedizione punitiva’ contro l’Italia che ha ‘tradito’ la Triplice Alleanza – fa sfiorare la catastrofe. E a metà del 1916, oltre che contro l’ Austria-Ungheria, l’Italia entra in guerra anche contro la Germania.
Da giovedì 2 luglio, sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto,
è disponibile la conferenza del professor Isnenghi:“Messi sulla difensiva. La Strafexpedition”.

L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918. Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo comprende 13 lezioni caricate ogni giovedì sul nostro canale YouTube.
Venite a scoprire tutti i contenuti: 
https://www.youtube.com/channel/UCwMadr5bP7l18eDJiU6u59Q?view_as=subscriber

“LAGUNA” e “BLUD’ACQUA” di Michele Sambin

Il ciclo “STORYTELLING – Racconti veneziani”, che prosegue a distanza sul nostro Canale YouTube, propone questa settimana due nuovi racconti per immagini di Venezia, di natura sperimentale, nati dal clima generato nei primi anni Settanta da Giuseppe Mazzariol con l’Università Internazionale dell’Arte.
Si tratta di due mediometraggi realizzati da Michele Sambin, regista, musicista e pittore che da anni conduce una personalissima ricerca sul rapporto suono-immagine.
LAGUNA (durata 30′, Super 8, colore, sonoro magnetico) è stato girato nel 1971 e analizza l’ambiente lagunare mettendo in evidenza proprio tre diverse modalità di rapporto tra immagine e suono. La prima, oggettiva: ovvero, il suono è naturale. La seconda, emotiva: la musica esprime emozioni suggerite dalle immagini. La terza, utopica: la musica è il motore delle azioni creative che un gruppo di ragazzi compie nell’ambiente, nel tentativo di modificarne il destino.
Il secondo video, BLUD’ACQUA (durata 25′, 16 mm, colore, sonoro magnetico) è stato realizzato da Michele Sambin nel 1972 sempre nell’ambito degli studi dell’Università Internazionale dell’Arte. Pittura, immagini reali e musica seguono uno sviluppo parallelo nel corso del film. Il tema trattato è quello delle relazioni che hanno (o potrebbero avere) luogo in una città come Venezia. L’aspetto pittorico propone uno sviluppo cromatico della narrazione: se all’inizio il quadro pittorico si presenta totalmente nero, nel corso dell’opera appare sempre più colorato, fino a raggiungere relazioni cromatiche esasperate che sfociano nel bianco come somma di tutti i colori. Lo stesso criterio di sviluppo è adottato per le immagini reali che descrivono le relazioni tra gli esseri umani che abitano questa particolare città. Dalla totale assenza di scambio tra individui si passa ai rapporti obbligati che la città induce, fino alla necessità di creare nuove relazioni.
La musica (eseguita al termine del montaggio) è la traduzione sonora dello sviluppo proposto dalle immagini. Il free jazz conclusivo ci propone una visione di Venezia lontana dagli stereotipi.

Il modello sanitario della Serenissima ai tempi della peste

Corsi e ricorsi storici. L’attuale pandemia da Coronavirus che ha coinvolto l’intero pianeta ci fa riflettere su quello che era il monito della Serenissima in materia di sanità: “Guardarsi da chi non si guarda”.
La Repubblica di Venezia, dinanzi alle numerose epidemie che colpirono l’Occidente, organizzò delle risposte politiche per difendere la collettività minacciata nella sua integrità e sopravvivenza. Il modello dell’organizzazione sanitaria della Serenissima costituì un riferimento internazionale per l’afficacia con cui dal 1630 Venezia evitò le pandemie monitorando i focolai internazionali di contagio attraverso spie e osservatori diplomatici per prevenire la peste sospendendo i rapporti con i paesi infetti.
Nelli Elena Vanzan Marchini, docente di Storia della Sanità, ne parla in una lezione dal titolo “Il modello sanitario della Serenissima ai tempi della peste” che da lunedì 22 giugno 2020 è disponibile nel canale YouTube dell’Ateneo Veneto grazie alla collaborazione con dell’Università degli Studi di Padova.

Le due capitali: Udine e Roma

Il ciclo “BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra” è arrivato ad affrontare il 1916, secondo anno di guerra per l’Italia.
In questa nuova lezione caricata sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto, lo storico Mario Isnenghi parla de “Le due capitali: Udine e Roma”.
Il grande tema di chi comanda in guerra viene affrontato anche attraverso i carteggi dei generali e dei governanti. Nel 1916 in Italia c’è una capitale politica, Roma, ma c’è anche una capitale militare, la sede del Comando supremo, che prima è a Udine e poi sarà a Caporetto e a Padova. Un dualismo tra potere politico e militare che crea non pochi problemi.
“Le due capitali: Udine e Roma” è la prima lezione tenuta dal professor Isnenghi nel 2016 all’Ateneo Veneto, dedicata all’anno 1916 della Grande Guerra.
L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918.
Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo di 13 lezioni viene messo a disposizione del pubblico sul nostro canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCwMadr5bP7l18eDJiU6u59Q, con cadenza settimanale, anche grazie alla collaborazione di Giovanni Alliata di Montereale.

“Nach Lubiana e Vienna”

“Nach Lubiana e Vienna”, in direzione di Lubiana e Vienna.
Arriva sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto il terzo capitolo della narrazione della Grande Guerra per il ciclo “BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra”.

Siamo nel 1915 e iniziano le prime fasi del conflitto. Ora l’Italia è in guerra, non si tratta più di discutere. I giochi sono fatti. Il Regno d’Italia ha fatto la sua scelta. Lo storico Mario Isnenghi ci accompagna dentro la Prima Guerra Mondiale.
“Nach Lubiana e Vienna” è la terza lezione tenuta dal professor Isnenghi nel 2015 all’Ateneo Veneto dedicate all’anno 1915 del conflitto mondiale.
L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918.
Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intero ciclo di 13 lezioni verrà messo a disposizione del pubblico sul nostro canale YouTube con cadenza settimanaleanche grazie alla collaborazione di Giovanni Alliata di Montereale.

Fra volontà, disciplina e dissidenza

“Fra volontà, disciplina e dissidenza”, è la seconda lezione dedicata agli eventi del 1915 del ciclo “BELLUM IN TERRIS – Mandare, andare, essere in guerra”.
Lo storico Mario Isnenghi affronta ancora il tema di quei dieci mesi, tra il 1914 e il 1915, in cui l’Italia discute e si interroga intorno all’opportunità di entrare in guerra. Siamo insomma ancora tra il mandare e l’andare, non siamo ancora nell'”essere in guerra”.
Il video della lezione è ora disponibile al pubblico sul nostro canale YouTube e, con cadenza settimanale, lo saranno anche tutte le altre conferenze del ciclo tenuto dal professor Isnenghi all’Ateneo Veneto in occasione del centenario della Grande Guerra.
Il progetto di “BELLUM IN TERRIS – Mandare, andare, essere in guerra” è stato realizzato da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, e ha coperto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918.
Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Le bandiere del sì e del no all’entrata in guerra

“Bellum in terris” il ciclo di conferenze di Mario Isnenghi per il centenario della Grande Guerra, entra nel vivo.
Con la lezione “Le bandiere del sì e del no all’entrata in guerra”, Isnenghi apre la serie delle tre lezioni tenute nel 2015 all’Ateneo Veneto dedicate all’anno 1915 del conflitto mondiale.
L’iniziativa “Bellum in terris”, ideata da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, si è estesa per tutto l’arco temporale 2014-2018, ricalcando anno per anno il periodo bellico 1914-1918.
Il ciclo pluriennale si è avvalso del Patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra ed è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’intero ciclo di 13 lezioni verrà messo a disposizione del pubblico sul nostro canale YouTube con cadenza settimanale.

SHIPWRECK CRIME

Sabato 30 maggio 2020 apre ai Magazzini del Sale la mostra “Shipwreck Crime”, del fotografo Italo Rondinella.
L’Ateneo Veneto ha voluto dare il proprio patrocinio a questa esposizione, assieme all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, UNICEF Italia, Regione del Veneto, Comune di Venezia e Università Ca’ Foscari.
La mostra è costituita da 44 fotografie e dai 44 rispettivi oggetti fotografati, appartenuti alle centinaia di persone che hanno tentato di attraversare il breve tratto di mare che separa la costa turca dall’isola greca di Lesbo, nella speranza di raggiungere il territorio europeo. Molti di loro non ce l’hanno fatta. Abiti, scarpe, biberon, salvagenti e molto altro, sono stati fotografati da Italo Rondinella così come sono stati rinvenuti sulla riva e successivamente raccolti per formare, insieme alle immagini, il corpus di questa mostra che vuole restituire dignità alle storie anonime di coloro a cui sono appartenuti.
“Schipwreck Crime”  è stata allestita negli antichi Magazzini del Sale, messi a disposizione dalla Reale Società Canottieri Bucintoro 1882: al loro interno l’autore ha incluso il sonoro – appositamente registrato dal vivo – della spiaggia turca frequentata normalmente dai bagnanti, dove gli oggetti sono stati ritrovati.
In linea con le misure di sicurezza adottate negli spazi espositivi per la protezione contro il coronavirus, l’ingresso sarà contingentato e con mascherina obbligatoria.
Orari da martedì a sabato: h. 10 – 18 / domenica: h. 10 – 13 | chiuso il lunedì
Visite guidate con l’artista su prenotazione telefonando al numero +39 3282026139
Ingresso gratuito.

BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare,essere in guerra

“Centenario della Grande Guerra. Politiche della memoria, educazione civica o storia?”
Lectio magistralis di Mario Isnenghi

Inizia la messa online sul canale YouTube dell’Ateneo Veneto dell’intero ciclo di conferenze che il professor Mario Isnenghi ha tenuto tra il 2014 e il 2018 in Aula Magna in occasione del Centenario della Grande Guerra.
“BELLUM IN TERRIS – Mandare, andare, essere in guerra” è iniziato con una prolusione nel novembre 2014 e si è esteso poi per tutto l’arco temporale 2015-2018 ricalcando anno per anno il periodo 1914-1918: in totale tredici conferenze che ora vogliamo proporre al pubblico via YouTube, settimana dopo settimana, grazie alle registrazioni-video delle conferenze realizzate con la collaborazione di Giovanni Alliata di Montereale.
Le lezioni verranno pubblicate su YouTube con cadenza settimanale fino alla fine di agosto 2020.
Il ciclo “Bellum in terris”, ideato da Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Iveser, col patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra, è rientrato nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

DIARIO DEL VIRUS

Il #raccontacidite scritto da Paolo Puppa durante il lockdown è diventato un video.
“Non rinuncio a te per un pipistrello – Diario del Virus” è un monologo ancora inedito che il professore ha scritto nel pieno dell’emergenza Covid-19 e che ha inviato all’Ateneo Veneto nell’ambito dell’iniziativa #raccontacidite.
Ora quel testo (la versione integrale è nel sito dell’Ateneo, nella sezione #RACCONTACIDITE) è diventato un video, interpretato da Paolo Puppa in esclusiva per l’Ateneo Veneto.
Protagonista del monologo è proprio il nuovo mostro che si è abbattuto su di noi, il Virus, che racconta, in una sorta di diario grottesco, le varie fasi della quarantena cui la pandemia ci ha costretto.
Un testo fuori dagli schemi, a volte irriverente, che porta il “nemico” sulla scena per esorcizzarlo.
Paolo Puppa, già ordinario di storia dello spettacolo all’Università di Venezia e direttore del dipartimento delle arti, ha alle spalle volumi su Pirandello, Fo, Rosso di San Secondo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni. Come commediografo ha all’attivo molti copioni pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui il recentissimo Altre scene. Copioni del terzo millennio. Nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda da lui stesso interpretato.

L’Erberia di Rialto – I Farinanti

“Storytelling – Racconti veneziani”:
– L’Erberia di Rialto, documentario di 9 minuti (2010) di Pierandrea Gagliardi
I farinanti,
documentario di 9 minuti (2015) di Pierandrea Gagliardi
Il regista Pierandrea Gagliardi ci regala altri due spaccati di una città che non c’è più. Sono due brevi documentari girati a Venezia che raccontano di due realtà lavorative tipiche che sono andate scomparendo. La prima è quella dell’Erberia di Rialto (dove oggi si concentra la movida giovanile), che prima ospitava sotto gli archi i depositi del mercato all’ingrosso della frutta e verdura della città. Il mercato all’ingrosso dell’Erberia di Rialto ha chiuso nel 1997 per essere trasferito fuori dal centro storico di Venezia.
Gianni Trolese interpreta un vecchio bracciante, la voce narrante è quella di Gigi Ballarin.
L’altro documentario racconta la giornata di lavoro dei “farinanti”, che trasportano la farina dal Tronchetto ai vari forni di Venezia e delle isole dell’estuario. Un lavoro particolare, a cominciare da come si deve caricare la barca da trasporto in maniera tale da poter navigare per i rii cittadini sia con l’alta che con la bassa marea; e poi il trasporto dalla riva fino alla consegna al forno con i carretti carichi di sacchi che poi vengono consegnati a spalla. La voce narrante, in questo secondo documentario è quella di Alberto Garbisa, uno dei capi dei “farinanti” veneziani.
Pierandrea Gagliardi ha studiato filosofia e regia cinematografica, poi si è formato lavorando al laboratorio “Ipotesi Cinema” diretto da Ermanno Olmi. Ha realizzato diversi documentari che sono stati premiati nei festival del cinema indipendente. Lavora come regista nel campo del documentario, del film industriale e di comunicazione d’impresa.

Venire, a Venezia

Continua il dialogo a distanza tra l’Ateneo Veneto e il pubblico in questo periodo di chiusura forzata dell’istituto.
Un nuovo filmato che ha sempre per protagonista Venezia vi aspetta sul nostro canale YouTube a partire  da giovedì 14 maggio 2020. 
Tratto dalla raccolta “Venire, a Venezia” di Paolo Puppa, edito da Bompiani nel 2002, quello che vi proponiamo questa volta è il monologo “Stefano il geometra”, interpretato dallo stesso Puppa, professore performer, commediografo, socio dell’Ateneo Veneto.
Nel suo ansioso soliloquio, il geometra protagonista sproloquia e insieme confessa a un intervistatore – venuto dagli Stati Uniti a girare in laguna un corto sul tema dell’acqua alta – le fonti della sua ansia.
Questo, come altri monologhi della serie, è stato portato in scena per la prima volta nel 2004, a Venezia, al Teatro Goldoni, e poi riproposto in giro per il mondo, affidato anche ad interpreti famosi.
Tradotti in inglese e in francese, nel 2013 i monologhi  hanno ottenuto il premio “Veneto dell’anno”  andando in scena a Johannesburg, Sud Africa,  in una comunità italiana.
Spesso – come in questo caso – li porta alla ribalta l’autore stesso, Paolo Puppa.
Questa versione di “Venire, a Venezia” che vi proponiamo, risale al 2017, andata in scena nell’ambito di una  giornata organizzata dall’Associazione “ P.E.R. Venezia consapevole”.

Bach, la musica e l’ordine metafisico del cosmo

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus, Fondazione Archivio Vittorio Cini
SINERGIE. Incontri di musica e filosofia
Johann Sebastian Bach: la musica e l’ordine metafisico del cosmo

Vincenzina Ottomano (Università Ca’ Foscari Venezia) conversa con Lucio Cortella (Università Ca’ Foscari Venezia)

Andrea Turini, pianoforte, esegue Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach.

La musica in Bach non è espressione della soggettività, del sentimento, della volontà. La musica manifesta l’ordine oggettivo del mondo e il mondo è un ordine meccanico e matematico.
In questo senso essa pensa musicalmente ciò che i metafisici moderni pensano filosoficamente: il mondo come un immenso orologio e Dio come il suo supremo orologiaio.
In Bach la musica intende esplorare l’infinito ventaglio delle possibilità del reale di cui il mondo fisico non è che realizzazione parziale. Ma queste possibilità sono tutte razionali, calcolabili, giustificabili.
Lucio Cortella è professore ordinario di Storia della Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, vice-direttore del Dipartimento di Filosofia e Beni culturali e presidente della Società Italiana di Teoria Critica. Studioso di Hegel e del pensiero filosofico contemporaneo, si è occupato in particolare di teoria critica, dialettica, ermeneutica, filosofia pratica, teoria del riconoscimento. Autore di oltre un centinaio di pubblicazioni e diversi volumi, ha scritto tre monografie su Hegel: Dopo il sapere assoluto (1995), Autocritica del moderno (2002), L’etica della democrazia (2011) ora disponibile anche in traduzione inglese (The Ethics of Democracy, 2015). Il suo ultimo libro, La filosofia contemporanea. Dal paradigma soggettivista a quello linguistico, è uscito presso Laterza nel 2020.
Vincenzina Ottomano ha studiato Musicologia presso l’Università di Pavia/Cremona e Friburgo (Svizzera). Ha conseguito il dottorato di ricerca in Musicologia presso l’Università di Berna sulla ricezione dell’opera russa in Francia e in Italia. Tra le sue pubblicazioni Claudio Abbado alla Scala (con A. I. De Benedictis; Rizzoli, 2008), il volume Luciano Berio. Interviste e colloqui (Einaudi, 2017) e diversi articoli sull’opera del XIX secolo e sul Teatro musicale del XX e XXI secolo. Nel 2019 il suo progetto sul processo compositivo di Falstaff ha vinto il Premio Internazionale “Giuseppe Verdi” del Rotary Club di Parma. Già docente presso l’Istituto di Musicologia dell’Università di Berna, a partire da ottobre 2021 ricopre il ruolo di ricercatore presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Beethoven. L’origine della potenza

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus, Fondazione Archivio Vittorio Cini
SINERGIE. Incontri di musica e filosofia 2021

Beethoven. L’origine della potenza
Introduce Letizia Michielon, Conservatorio “G. Tartini” di Trieste
Relatore: Alberto Porceddu Cilione, Università di Verona

Programma musicale
Ludwig van Beethoven, dalla Sonata per pianoforte op. 78
Adagio cantabile – Allegro moderato (primo movimento)
Emma Brumai, pianoforte
Ludwig van Beethoven, dalla Sonata per pianoforte op. 2 n. 3
Allegro con brio (primo movimento)
Yun Zhang, pianoforte

Che nella storia della musica, vi sia un “prima di Beethoven” e un “dopo Beethoven”, è un dato di fatto indiscutibile.
Sono molte le ragioni per le quali la musica di Beethoven costituisce una soglia non aggirabile, ragioni che riguardano la forma, il suono, l’orchestrazione, le proporzioni, il linguaggio, i codici espressivi.
E’ possibile che anche l’inedito uso da parte di Beethoven della dinamica costituisca un’assoluta novità nel panorama musicale.
Un viaggio all’interno della concezione della dinamica in Beethoven ci aiuterà a comprendere come mai, ancora oggi, guardiamo a Beethoven come all’inizio della nostra “modernità” musicale.

Pier Alberto Porceddu Cilione è ricercatore in Estetica all’Università di Verona e insegna Problemi espressivi del contemporaneo all’Accademia di Belle Arti di Verona.
Tra i suoi principali interessi di ricerca l’Estetica, la Filosofia dell’arte, la Filosofia della musica e la Teoria della traduzione. Si è occupato di temi legati alla Morfologia e alla Filosofia della cultura. Suoi contributi sono stati pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali.

Il mercato di Venezia

Ateneo Veneto, P.E.R. Venezia consapevole
Teatro di cittadinanza
Il mercato di Venezia
drammaturgia di Paolo Puppa e Maggie Rose
con Luca Bagnoli, Luca Colferai, Alberto Madricardo, Paolo Puppa, Adriana Tosi, Cristina Valentini, Guia Varotto
Foto di Augusto Mazzon
Montaggio di Giulio Nardocci
Regia di Paolo Puppa

Lo spettacolo Il mercato di Venezia, prodotto dall’Associazione P.E.R Venezia consapevole, costituisce una drammaturgia di gruppo, in quanto quasi tutti gli a solo sono resi dagli stessi autori, nell’unità di concepimento e di esecuzione.  Si tratta di dieci brevi monologhi relativi al tema della casa a Venezia, fonte spesso di ansia e non più luogo protettivo.
Casa da acquistare, casa da cui si subisce lo sfratto, casa intorno a cui esplodono rumori di giorno e di notte, casa magari antica, tratta dal “Mercante di Venezia” shakespeariano, all’inizio del montaggio. A parlare sono cittadini, del presente e del passato, creando una mappatura della città. E magari prende la parola pure un antico masegno decaduto e spostato rispetto a nobili collocazioni.
Lo spettacolo è disponibile sul Canale YouTube dell’Ateneo Veneto.