Trasporti e turismo nella pandemia

Ateneo Veneto, Dipartimento ICEA Università di Padova, Rivista Trasporti & Cultura, AUT, CeRS (Centro regionale di studi urbani del Veneto), Collegio Ingegneri di Venezia, Ordine Architetti Venezia, Fondazione Architetti Venezia
Ciclo di incontri
TRASPORTI E TERRITORI

Trasporti e turismo nella pandemia
Introduzione di Laura Facchinelli
Interventi di Roberto Beraldo, Giovanni Giacomello, Andrea Baliello, Michelangelo Savino, Luca Velo

La pandemia, che ha travolto le nostre vite due anni fa e non è ancora cessata, ha fortemente condizionato il mondo dei trasporti, sia con la sensibile riduzione dei servizi sia con la necessità di applicare le misure per il contenimento del contagio.
Sono diminuiti gli spostamenti per motivi di lavoro, dato che molte attività sono state riconvertite alle modalità a distanza. Sono letteralmente crollati, per poi riprendere gradualmente e con prudenza, i viaggi per turismo: in questo settore si avvertono nuove sensibilità che valorizzano percorsi lontani dai soliti luoghi noti, dove si accalcano le masse. Sono questi, in estrema sintesi, i contenuti sviluppati nei numeri 60 e 61 della rivista Trasporti & Cultura, dai quali prende avvio questo nuovo incontro all’Ateneo Veneto, nell’ambito del ciclo Trasporti & Territori.

L’evento formativo è accreditato dal CNAPPC.

2084 rapsodia cosmica

Presentazione del libro
2084 rapsodia cosmica
a cura di Franco Ferrari Delfino (Venezia, la Toletta edizioni 2022)

Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Paola Marini, Daria Perocco Gilberto Pizzamiglio conversano con il curatore

1984 – 2084: parte da questa suggestione tra le due date il libro che Franco Ferrari Delfino ha idealmente dedicato allo scrittore George Orwell, autore del celeberrimo romanzo distopico “1984”.
“2084. Rapsodia cosmica” è un’opera collettiva e sfaccettata, curata da Franco Ferrari e pubblicata da la Toletta edizioni. Sono “artisti sotto la volta del cielo dispersi” come li definisce il curatore, 43 autori rappresentanti di discipline e nazionalità diverse a cui Ferrari ha chiesto di scrivere come sarà il 2084 partendo dalle loro tesi personali.
Ogni scrittore, artista, scienziato ha realizzato per il volume un racconto, un saggio di fantapolitica, un disegno, una pittura, un’ipotesi scientifica, una partitura musicale, insomma una “forma d’arte” che rappresentasse il Mondo nel 2084, fino a formare un “Babolibro Universale Poliglotta”.
Franco Ferrari ha coinvolto nell’impresa persone che ha conosciuto nell’arco della sua vita, amici che si sono resi disponibili per questa avventura editoriale. Il risultato è un libro che non ha coordinate spazio/temporali ma che guarda al futuro, di qualunque genere esso sia: una galassia di idee e di pensieri, di fotografie e di dipinti, note musicali e formule matematiche, racconti e poesie che compongono una straordinaria rapsodia. Ogni autore ha inoltre fornito una immagine di se stesso che lo presentasse e lo rappresentasse.

Per un turismo compatibile e consapevole

Ateneo Veneto, Associazione Per Venezia Consapevole, Micromega Arte e Cultura
Ciclo di quattro incontri
Per un turismo compatibile e consapevole

Compatibilità ambientale
Relatore: Edoardo Milesi  (architetto, esperto in tutela paesaggistica e ambientale)

Un’economia sana non cresce mettendo in vetrina la sua cultura, ma producendo cultura. Venezia con la sua storia e il suo immenso patrimonio si può trasformare in un grande e spontaneo laboratorio di idee che attraverso la sua esperienza di città globale e resiliente sia in grado di acculturare i suoi visitatori. Fonte di guadagno è l’occupazione che si viene a creare governando il flusso turistico e modificando la logica di un turismo di massa che consuma la città come un fast food.
Il visitatore deve diventare spettatore critico, il pubblico fruitore attivo e l’esperienza relazionale e partecipativa. Sono tante le implicazioni economiche che una città dedita alla produzione culturale può innescare a patto che l’intera città ne sia coinvolta senza soluzioni precostituite, bensì mettendo a disposizione ciascuno i suoi spazi, i suoi esercizi commerciali, i suoi servizi al comfort urbano.

Among Water, Angels and Wind. Poems and Poetry 2013 – 2018

Presentazione del volume di poesie

Among Water, Angels and Wind. Poems and Poetry 2013 – 2018
di Giorgio Bolla (Stony Brook, Gradiva Publications 2020)
Traduzione di Caterina Migli Bateson
Plinio Perilli conversa con l’autore

Il volume che viene presentato in questa occasione raccoglie poesie di Giorgio Bolla in italiano con testo inglese a fronte ed è edito da Gradiva Publications, che da anni promuove la poesia italiana nel mondo anglofono.
La raccolta è divisa in quattro sezioni: Storie di Acqua, di Angeli e di Vento; Preghiere oltre se stesso; Il prete dei fanciulletti (don Lorenzo Milani); Miei sensi.
Giorgio Bolla, chirurgo pediatrico, poeta e scrittore, ha pubblicato numerose raccolte di poesie. Tra i suoi saggi ha scritto una nuova interpretazione in chiave biblica della “Tempesta” di Giorgione. Ha anche pubblicato un racconto lungo per Supernova Edizioni “Il manoscritto rivelato” ed introdotto la “Antologia di poesia italiana contemporanea”.
Nel 2011 ha conseguito il Gran Premio di Poesia Mediterranea, mentre nel 2013 ha ricevuto il secondo Premio “Seeking for a poem” a Sarajevo. E’ presente, con le sue opere, in numerose Antologie e Riviste di poesia, italiane e non.

CASA DELLA POESIA dell’Ateneo Veneto

Ateneo Veneto, Casa della Poesia
XVI Incontro della Casa della Poesia dell’Ateneo Veneto

Dopo le parole ‘antiche’ che hanno animato l’incontro del 28 febbraio scorso sui “1600 anni di parole per Venezia”, i membri della Casa della Poesia si interrogano sulla possibilità di dire qualcosa di nuovo sulla città e sul modo per farlo.
Si discuterà della natura della poesia a tema, con poesie che contengono immagini nuove, impreviste di Venezia.

Sparire

Presentazione del volume
Sparire
di Tiziana Plebani (Padova, Linea Edizioni 2020)

La scrittrice Anna Toscano e la psicoterapeuta Anna Poma conversano con l’autrice

Il romanzo di Tiziana Plebani parla di un mondo che ci sta accanto ma di cui a fatica ci accorgiamo, è uno sguardo rivolto a chi si perde, smarrisce il senso della propria vita, non la riconosce più (e vi sono momenti in cui può succedere a tutti) sino a divenire uno di quei paria che trovano rifugio sotto i portici delle nostre città.
Protagonisti sono un uomo di mezza età e dal passato sconosciuto, e una giovane modella ossessionata dal suo corpo perfetto tanto da non riconoscerlo più e da desiderare di dimenticarlo. Nella manciata di giorni in cui si svolge la vicenda, i due si sfioreranno lungo le strade che percorrono, avranno degli incontri decisivi per le loro scelte future, mentre la città in cui sono approdati si troverà a interrogarsi su un delitto che ha distrutto un equilibrio apparente. Quella che esce dalle pagine del libro è una città diversa, che ha abitanti di seconda classe, che non hanno cittadinanza. Con una precisa scelta narrativa Tiziana Plebani utilizza registri diversi per ciascuno dei suoi protagonisti, li segue lungo la vertigine dell’abbandono di ogni cosa, dialoga con la giustizia umana, e con la sua insufficienza nel sanare le ferite della vita e incrocia lo sguardo degli altri. Con un filo di speranza.

La “Zona rossa” di Giovanna Pastega

Presentazione del libro di poesie
Zona rossa
di Giovanna Pastega (Anzio, Laura Capone editore 2021)

Interventi di:
Giuseppe Goisis, filosofo
Francesca Brandes, giornalista e scrittrice
Daniele Spero, esperto di intercultura
Letture di Giovanna Pastega con accompagnamento musicale di Elena Bernaus (flauto) Alvise Bernaus (clarinetto).

In questo suo nuovo libro di poesie – vincitore della IX edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea – Giovanna Pastega si addentra nella zona rossa, un luogo fisico, una condizione esistenziale, un punto di non ritorno; la zona rossa è pandemia dell’anima, dello spirito, della ragione… è un virus che ci divora, ci mastica, ci consuma… Quando il cigno nero arriva, non si può che constare che il tempo si rovescia, che la verità è altrove, che l’inferno va attraversato fino in fondo. E’ qui che restiamo soli davanti a noi stessi. Nell’autismo esistenziale del nostro presente, dopo il paradiso non c’è che l’inferno. Solo attraversandolo si può cercare di comprendere e di ritrovare l’altro che è in noi. Questa è la sfida più importante del nostro tempo.

Giovanna Pastega è nata e vive a Venezia. Giornalista professionista, attualmente scrive per le pagine culturali de “Il Piccolo” di Trieste. Ha lavorato per varie testate nazionali e locali e ha ideato e condotto numerosi format televisivi e radiofonici. È ideatrice per la LCE del progetto “Giuria Giovani” di promozione della lettura e della letteratura contemporanea nelle scuole di ogni ordine e grado e per Ateneo Veneto ha ideato e promosso il progetto “L’Ateneo dei giovani”. Promotrice del Premio Nazionale di Critica Poetica “Gino Pastega” e della Giornata Mondiale della Poesia di Venezia, ha tra le sue pubblicazioni più recenti “Il Canto Balene” (2016 LCE) e “Senza Dio” (2018 LCE).

Perchè la Luna?

Musikàmera Venezia
PERCHE’ LA LUNA
Reading – concerto

Massimiano Bucchi, sociologo, scrittore (Università di Trento)
Arturo Stalteri, pianisti e compositore, voce storica di Rai Radio 3

Storia di una delle più grandi imprese di tutti i tempi, tra scienza, politica e cultura popolare: lo sbarco dell’uomo sulla Luna (20 luglio 1969).
Protagonisti dello spettacolo sono l’astronauta Neil Armstrong, il Presidente John Fitzgerald Kennedy, e una serie di figure talvolta note, spesso dimenticate

Programma musicale:
L.v. Beethoven, Cat Stevens, Claude Debussy, Eche and the Bunnymen, Brian Eno, Pink Floyd, Police, Rodgers, Arturo Stàlteri

Cura di sè, cura della Polis

Ateneo Veneto, Accademia di Musica e Filosofia, Agimus, Venezia 1600
RIPENSARE LA CITTA’ CON GLI ANTICHI
Cura di sé, cura della Pòlis
La città in dialogo con Pietro Del Soldà

Letizia Michielon al pianoforte esegue il Notturno in mi minore op. postuma di Fryderyk Chopin e la Sonata op. 53 (“Waldstein”) di L. v. Beethoven

L’esperienza della pandemia ha rimesso al centro della riflessione il nesso tra cittadino e comunità, offuscato negli ultimi anni dall’imporsi di un esacerbato individualismo.
Oggi ciascuno di noi è chiamato a rielaborare i concetti di responsabilità, libertà (parola al centro degli accesi dibattiti su green pass e vaccini), cooperazione con gli altri e cura di sé.
La filosofia greca offre spunti di estrema attualità per pensare alle donne e agli uomini di oggi come ad “animali politici”, e non più soltanto come a individui isolati lanciati verso la conquista di una felicità solitaria.

Pietro Del Soldà, voce e autore del programma radiofonico Tutta la città ne parla su Rai Radio 3 (Premio internazionale Flaiano 2018). Filosofo e docente universitario, ha collaborato con il National Geographic Italia, Il Venerdì di Repubblica e Specchio de La Stampa ed è stato docente all’Università La Sapienza di Roma, all’Università Ca’ Foscari Venezia e all’Università Carlo Bo di Urbino. Recentissimo il suo ultimo lavoro Sulle ali degli amici. Una filosofia dell’incontro, Edito da Marsilio (2020).
Letizia Michielon, veneziana, si  diploma sedicenne con lode al “B. Marcello” sotto la guida di E. Bagnoli. Nel 1984 esordisce al Mozarteum di Salisburgo, intraprendendo giovanissima la carriera concertistica tenendo recital in Europa, Canada e Stati Uniti. Nel 2022 debutterà in Giappone. Ha preso parte a numerosi Festival Internazionali di Musica Contemporanea. Per Limen Music sta realizzando l’incisione integrale delle Sonate e principali opere pianistiche di Beethoven e di Chopin. Docente di Pianoforte principale al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, nello stesso istituto insegna Filosofia della Musica e Repertori del XX secolo. Parallelamente all’attività pianistica ha coltivato la formazione compositiva diplomandosi al “B. Marcello” sotto la guida di R. Vaglini.

ALBERABILIA

Presidenza Consiglio dei Ministri, Regione Veneto, Associazione “Think, Say, Do”

Vernissage della mostra
ALBERABILIA
Installazioni e disegni immersivi sui luoghi della Grande Guerra e della tempesta Vaia

Una mostra che parla di Distruzione e di Rinascita, di Natura e di Conoscenza …della necessità di tornare a farsi domande.
Evento realizzato all’interno del progetto “La Montagna nel Cuore e nella Penna”
Iniziativa finanziata nell’ambito dell’Accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione del Veneto per la valorizzazione dei territori colpiti dall’evento Vaia in memoria della Grande Guerra

La mostra è visitabile dal 3 al 22 dicembre 2021 nella Sala Lettura dell’Ateneo Veneto.

Oikeiōsis: il luogo della partenza, del ritorno e dell’appartenenza

Ateneo Veneto, Accademia di Musica e Filosofia, Agimus Venezia, Archivio Vittorio Cini, Venezia 1600
RIPENSARE LA CITTA’ CON GLI ANTICHI
Oikeiōsis: il luogo della partenza, del ritorno e dell’appartenenza
Stefano Maso dialoga con  Melania Cassan

Sara Cianciullo al pianoforte esegue musiche di
Felix Mendelssohn: Barcarola veneziana, Romanza senza parole op. 30 n. 6
Claude Debussy: da “Pour le Piano”: Prelude
Fryderyk Chopin: Notturno in do diesis min. – Scherzo n. 1 in si min.

Venezia città di mare e insieme di terra: vi gravitavano, e vi gravitano ancora, interessi economici e sociali molteplici. Per questo ci si allontana e vi si ritorna, a volte con il semplice pensiero.
Come Roma, Venezia ha una sua storia importante e una tradizione culturale immensa. Ciò costituisce la sua forza di attrazione. L’abitante diventa cittadino e si accorge di appartenervi.
Oikeiōsis è parola greca, più precisamente introdotta dalla filosofia stoica; la radice rinvia alla ‘casa’ (oikos) e allude al riconoscimento del proprio ruolo nel contesto dell’ambiente sociale e dell’universo al quale apparteniamo.
Una prospettiva che apre alla sintonia con la natura, con la ragione, con il linguaggio dei suoni e delle forme. In questo senso diventa un progetto per il futuro.
Stefano Maso è professore ordinario di ‘Storia della filosofia antica’ presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa soprattutto dei Sofisti, di Platone e di Aristotele; da ultimo la sua attenzione si è concentrata sulla filosofia ellenistica e romana. Ha in corso di preparazione un volume dedicato a Cicerone ‘filosofo’ per l’editore De Gruyter.
Melania Cassan è dottore di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. La sua ricerca si concentra soprattutto sullo Stoicismo e, in particolare, sullo Stoicismo romano di Seneca. Si è occupata anche di tragedia antica e la sua passione per il teatro non rimane mera teoria: dal 2010 ha preso parte a numerose formazioni teatrali nazionali e internazionali.

Uno strano gondoliere

AIL Venezia – Intrattenimento e informazione
Presentazione del volume
Uno strano gondoliere
di Stefano Zingone (testo)  e Luca Vergerio (illustrazioni)
(Roma, Segni d’Autore 2021)

Conduce Giovanni Alliata di Montereale
Saranno presenti gli autori

Saluti:
Gianpaolo Scarante, Presidente Ateneo Veneto
Sergio Amadori, Presidente AIL Nazionale (in streaming video)
Edgardo Contato, Direttore Generale ULSS3 Serenissima
Simone Venturini, Assessore alla Coesione Sociale, Comune di Venezia

Aggiornamenti sul mondo della sanità:
– Salvatore Russo (Master in Economia e Managemente della Sanità, Università Ca’ Foscari)
Spazio pubblico, arte, cultura e salute nel quadro gestionale della crisi pandemica
– Paolo Fattori (Direzione Edilizia Ospedaliera e Obiettivi Collettivi, Regione Veneto)
Oltre la pandemia, la prospettiva delle infrastrutture sanitarie
– Renato Bassan (Primario di Ematologia della ULSS3 Serenissima)
Una eccellenza della ricerca e delle terapie contro Leucemie Linfomi e Mieloma, malattie sempre più curabili

Il ricavato della vendita di questa tiratura del libro va interamente ad AIL Venezia

GUARDA IL VIDEO

Mundus Novus. Mayas, Aztecas, Incas

Presentazione del volume
Mundus Novus. Mayas, Aztecas, Incas
di Riccardo Campa (Bologna, Il Mulino 2021)

Franco Avicolli ne parla con Maria Matilde Benzoni e Maria Canella (Università di Milano)

Il libro di Riccardo Campa è il prodotto di un lavoro documentale corposo e di un’argomentazione lucida e consequenziale supportati dal contributo qualitativo dell’impostazione metodologica e analitica. Si tratta di piani diversi che interagiscono tra di loro e fanno dell’opera un viaggio nel viaggio, una narrazione che non si esaurisce nel fatto storico della scoperta di un mondo ignoto – già straordinaria in sé – e nel ruolo dei vari attori che la rendono possibile, ma anzi si alimenta delle variabili espresse da personaggi, atteggiamenti, metodi e livelli conoscitivi.
Dalle Colonie alla «seconda emancipazione» dell’epoca romantica, la descrizione delle vicende politiche e istituzionali dell’America Latina si confrontano e talvolta si conciliano con le dinamiche dell’Europa continentale e degli Stati Uniti d’America.

Années de pèlerinage. Ferenc Liszt e l’Italia

Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus, Fondazione Archivio Vittorio Cini
SINERGIE. Incontri di musica e filosofia

Années de pèlerinage. Ferenc Liszt e l’Italia

Modera Roberta Dreon, Università Ca’ Foscari Venezia
Relatori: Stefania Sbarra, Università Ca’ Foscari Venezia
Roberto Calabretto, Università di Udine – Fondazione Ugo e Olga Levi

Francesco Greco ed Elisa Milo, pianoforte
eseguono dagli Années de pèlerinage, Deuxième année di Ferenc Liszt
Italie: Lo Sposalizio | Après une lecture du Dante: Fantasia quasi Sonata

A partire almeno dalle Fantasticherie di un passeggiatore solitario di Rousseau l’attraversamento del paesaggio diventa un’esperienza centrale nell’immaginario poetico dell’età di Goethe, destinata a non esaurirsi più. Se ne parlerà nel corso della conferenza facendo riferimento alla relazione tra soggetto e spazio che offre una delle possibili chiavi di accesso ai mondi rappresentati in letteratura. La metafora del viaggio è un noto motivo conduttore anche della produzione musicale romantica.
Liszt, “viandante” alla continua ricerca di luoghi e mete, ha così dato vita a una delle sue opere maggiormente celebri, “Années de pèlerinage”, dalle impressioni suscitate nel corso del suo peregrinare. L’Italia delle bellezze architettoniche, artistiche e culturali, oggetto di ammirazione da parte di molti artisti, ispirerà così anche la sua fantasia, portandolo a rivivere musicalmente alcune atmosfere di Napoli e Venezia, città da lui amate, di Villa a d’Este e a confrontarsi con la poesia di Dante e Petrarca.

Burne-Jones e Venezia. Un viaggio nella Bellezza

Presentazione del volume
Burne-Jones e Venezia. Un viaggio nella Bellezza
di Michela Luce ((Venezia-Lido, Supernova Edizioni 2021)

Relatori: Camillo Tonini, conservatore e curatore collezioni d’arte dell’Ateneo Veneto
Rosella Mamoli Zorzi, docente emerita di Letteratura Anglo-americana
Franca Lugato, storica dell’arte
Michela Luce, autrice del volume

Un libro che narra un’avventura estetica elettrizzante, avvincente, totalmente coinvolgente, che non si conclude di fronte ai quadri del grande pittore Preraffaellita inglese dell’Ottocento, perchè sono proprio le sue opere che suggeriscono spazi “altri” dove perdersi.
Edward Burne-Jones (1833-1898) sbarca per la prima volta a Venezia appena ventiseienne e l’impatto emotivo con gli affascinanti monumenti gotico-rinascimentali affioranti dalle acque della Laguna provoca in lui inevitabilmente un’entusiastica esaltazione. A farlo approdare in Laguna erano state ragioni puramente artistiche e formative suggerite dal suo mentore d’eccezione, John Ruskin, che l’aveva scoperto, ne aveva colto le potenzialità e riteneva che andassero coltivate. Burne-Jones rimane stregato dalla città e dalle opere dei suoi pittori e torna a Venezia per perfezionare la sua arte, assimilandone gli insegnamenti, esaltandola pubblicamente per salvaguardarla, utilizzando le magie iridescenti, frutto di tecnica millenaria, prestando alcuni suoi lavori per promuoverla e trovandovi nuova linfa per sognare.
Nell’ambito della vastissima produzione conservata in musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, l’autrice ha inteso approfondire il rapporto che Burne-Jones ha avuto in particolare con Venezia, fondamentale sorgente di ispirazione a cui ha attinto, visitandola e soffermandovisi a lungo nel 1859 e 1862, per perfezionare la sua tecnica. Alla luce di nuovi studi e ricerche d’archivio, sono emersi materiali e documenti inediti ampiamente trattati ed evidenziati nel volume.

Michela Luce, giornalista, appassionata d’arte e cresciuta nell’ambiente del collezionismo ha collaborato in qualità di critica d’arte con le pagine culturali di varie testate giornalistiche. E’ corrispondente da Venezia della Gazzetta di Par­ma. Collabora con il blog di arte contemporanea Collezione da Tiffany. Ha operato negli uffici stampa di Palazzo Grassi e della Biennale di Venezia, nei settori di Cinema, Teatro, Architettura e Arti Visive, occupandosi di comunicazione e didattica. Dal 1996 gestisce la Galleria Luce Arte Moderna, a fianco del Teatro La Fenice, curandone l’aspetto espositivo, di comunicazione e allestimento.

Il Filellenismo a Venezia (e in Europa) e la Rivoluzione del 1821

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia, Consolato Onorario di Grecia a Venezia
In occasione dei 200 anni della Rivoluzione greca (1821-2021)

Il Filellenismo a Venezia (e in Europa) e la Rivoluzione del 1821

Saluti istituzionali del Console Onorario di Grecia a Venezia Bruno Bernardi
Relatori:
– Caterina Carpinato
L’anniversario della Rivoluzione greca 1821-2021: un’introduzione
– Michele Gottardi:
L’Ateneo Veneto, la rivoluzione greca e i greci a Venezia nell’Ottocento
– Fatima Eloeva:
L’eco internazionale della Rivoluzione greca: una testimonianza dalla Russia
– Emilio Valentino Giazzi:
Dionisios Solomòs, studente a Venezia e a Cremona, poeta ‘nazionale’ di Grecia
– Eugenia Liosatou
Le parole dell’Inno Nazionale greco

L’esperienza della rivoluzione greca del 1821 e la nascita del nuovo regno di Grecia crearono le premesse per lo sviluppo dei sentimenti politici che portarono ai moti del 1848 e poi al Risorgimento italiano.
Incontro nell’ambito del PCTO “It’s not Greek to me, 2. Lingua e cultura (neo)greca come esperienza interdisciplinare”

GUARDA IL VIDEO

Facciata Ateneo in grafica

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELL’ATENEO VENETO

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

È convocata l’Assemblea ordinaria dei Soci dell’Ateneo Veneto per il rinnovo della Presidenza, con il seguente ordine del giorno:

– Relazione del Presidente sull’attività 2021 e sul quadriennio 2018-2021;

– Relazione del Tesoriere e approvazione del Bilancio Preventivo 2022;

– Elezione dei nuovi Soci;

– Presentazione delle candidature e del programma di Presidenza 2022-2025;

– Rinnovo delle cariche statutarie: Presidente, Vicepresidente, Segretario Accademico, Delegato Affari Speciali, Tesoriere, n. 6 Consiglieri Accademici e n. 4 Revisori dei Conti.

Commemorazione di Filippo Grimani

In occasione del centenario della morte
Commemorazione di FILIPPO GRIMANI (1850- 1921)

Relatore Michele Gottardi

Nel centenario della morte l’Ateneo Veneto dedica un ricordo ad un suo illustre Socio, il senatore Filippo Grimani, “Sindaco d’oro” di Venezia , morto a Roma il 5 dicembre 1921.
Erede di una grande casata, Grimani fu sindaco di Mirano prima, e poi della città di Venezia per ben 24 anni, dal novembre 1895 all’ottobre 1919.
Ha rappresentato forse l’ultimo esempio di Sindaco inteso alla vecchia maniera, che univa venezianità e paternalismo aristocratico, buona amministrazione e popolarità.
Sostenitore del rilancio della grande Venezia insulare, Filippo Grimani  inaugurò nelle vesti di primo cittadino la prima Biennale d’Arte del 1895 che il suo predecessore Riccardo Selvatico aveva ideato e fortemente voluto. Firmò col Demanio la concessione delle terre per la realizzazione dell’area industriale di Marghera e gestì l’emergenza della Grande Guerra.

AFTER COP26 – KEEP A LIGHT ON

Ateneo Veneto, Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia, Università Ca’ Foscari, Europe Direct Venezia Veneto
Climate Chance 2021 – Concorso di comunicazione e creatività
AFTER COP26 – KEEP A LIGHT ON

Interventi:
Luca Mercalli – Società Meteorologica Italiana
Bianca Nardon – Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia
Warren Carins – Università Ca’ Foscari, CNR Istituto di Scienze Polari
Francesca Vianello – Europe Direct del Comune di Venezia
Sebastiano Cognolato, Venice Calls

Incontro sui risultati della IX edizione del concorso di comunicazione Climate ChanCe 2021 “Cambiamenti climatici – The grand challenge” in occasione della Giornata Mondiale ONU per l’Ambiente.
Contributi inediti alternati a opere edite, entrambi selezionati da una giuria composta da Serenella Iovino (University of NOrth Carolina at Chapel Hill), Silvia Scardapane (Inward, Osservatorio sulla creatività urbana), Rosa Polacco (RAI Radio3), Selvaggia Santin (Fondazione CMCC), Maria Grazia Serra (ISDE Italia), Mariagrazia Midulla (WWF Italia), Paolo Virtuani (Corriere della Sera).

Il bando ha richiamato l’attenzione, tra l’altro, su alcuni focus:
– Nuovi stili di vita: forme di adattamento sociale e ambientale stimolate dall’esperienza della pandemia Covid19
– Terre di contrasti: luoghi in cui un accentuato sviluppo economico si associa all’acuirsi di problemi ambientali
– Grandi “segni” del cambiamento climatico. Tra gli esempi: le anomalie della Corrente del Golfo, lo scioglimento dei ghiacci e del permafrost, le temperature eccezionali dell’Artico.
– Il Manifesto di Assisi: una mappa per una strada inclusiva verso un nuovo equilibrio mondiale tra umanità e ambiente.

GUARDA IL VIDEO

Com’è gialla Venezia

Gli incontri della domenica mattina

In occasione della presentazione del romanzo
Com’è gialla Venezia 
di Ferruccio Gard (Venezia, Mazzanti Libri 2021)

Dibattito con interventi di
Gianpaolo Scarante, presidente Ateneo Veneto
Massimiliano De Martin, assessore all’Ambiente, Comune di Venezia
Fabrizio Brancoli, direttore quotidiani veneti Gruppo GEDI
Roberto Papetti, direttore Il Gazzettino
Alessandro Russello, direttore Corriere del Veneto

Moderatore Luca Colombo, TGR Rai del Veneto

Il terzo romanzo di Ferruccio Gard rievoca il giallo, il colore che come artista lui predilige.
Giallo che a Venezia torna misteriosamente d’attualità, con conseguenze epocali, in questo thriller che, dipanandosi nell’arco di un secolo, svelerà se il Mose, il faraonico (anche in costi e tangenti)  complesso di 78 paratoie mobili (una delle più grandi opere dell’uomo dopo le Piramidi d’Egitto e la Grande muraglia cinese) potrà assicurare un futuro vivibile alla città più magica e più fragile del pianeta.
Il mondo intero, dopo l’ultima spaventosa acqua alta del novembre 2019, è in ansia per la sopravvivenza di quella che fu la potente e illuminata capitale della Serenissima Repubblica.
Solo il Mose potrà salvarla. Ma da sempre divampa un dubbio atroce: funzionerà?
Non è detto che il Mose non vinca la sfida (e che sia un bene se la vincerà), ma faranno disastri anche le melodiose sirene d’allarme per l’acqua alta, musicale preludio di un frenetico turbinio di altri colpi di scena, dalla botola dell’orrore sull’isola del Lido, sede del Festival del cinema, ai misteriosi e impressionanti sotterranei di Dubrovnik e a certe tribù della Papuasia, sino a un incredibile e travolgente doppio finale a sorpresa.
Il thriller di Ferruccio Gard dopo satira, comicità e orrore, aprirà una luce radiosa sul futuro di Venezia. Ma quale Venezia?
E’ da questi presupposti che prenderà avvio il dibattito tra gli ospiti di questo incontro della domenica mattina all’Ateneo Veneto, tra direttori dei principali quotidiani locali e rappresentanti dell’amministrazione comunale, per interrogarsi proprio sul futuro della città.

Igor Stravinskij: gli anni russi

Ateneo Veneto, Associazione Musica Venezia

Conferenza
Igor Stravinskij: gli anni russi

a cura di Roberta Reeder, direttrice artistica dell’Associazione Musica Venezia

In occasione del  50° anniversario dalla morte del compositore Igor Stravinskij (1971-2021) molti simposi si sono concentrati soltanto sulle composizioni che il musicista realizzò dopo che ebbe lasciato la Russia. Questi brani sono tipici degli stili musicali occidentali, come ad esempio “Pulcinella” (nello stile e con le melodie di Pergolesi).
Nella conferenza che Roberta Reeder propone all’Ateneo Veneto verrà invece  analizzato il periodo che Stravinskij trascorse in Russia, in cui compose capolavori come “L’uccello di fuoco”, “Petrushka” e “La sagra della primavera”, tutti basati sulla musica tradizionale russa.
Riportando esempi musicali, la conferenza mette a confronta la musica popolare con i capolavori del celebre compositore: Stravinskij infatti ha trasformato le tonalità e i ritmi della tradizione in grandi opere che hanno influenzato i compositori occidentali e hanno cambiato il corso della storia della musica occidentale.

Dall’Europa del mito all’Europa di Dante, un imprevedibile passato

Ateneo Veneto, Società Dante Alighieri – sezione di Venezia
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante

Presentazione del volume
Dall’Europa del mito all’Europa di Dante, un imprevedibile passato
di Maristella Mazzocca ( Venezia, Marcianum Press 2021)

L’autrice conversa con Antonio Vernacotola Gualtieri d’Ocre (Università di Udine)

Ventitré personaggi, altrettante storie e un lungo viaggio che attraversa un millennio di storia e tre civiltà, dalle quali è nata la nostra.
Per ricordare che poche cose restano al fondo di una vita, forse una sola, ed è quanto abbiamo saputo amare. Per ricordare che tutto nasce dall’amore: anche le leggi, le istituzioni, la scienza o la poesia, figlie, come sapeva Socrate, del desiderio di generazione, dunque di creazione e costruzione.
Un viggio per ricordare che la pietà ci rende degni di essere uomini, perché la forza della legge non è la legge della forza; che la libertà non è un dono ma un impegno; che tutto è linguaggio, anche il denaro, il tempo o il potere; che quando le parole perdono senso è la civiltà che l’ha perduto; che in ogni vita ci sono molte vite: quella che viviamo o abbiamo vissuto, quella che vorremmo o avremmo voluto vivere, quella che non vivremo mai, ma la lettura rende comunque nostra.
Appassionandoci, commuovendoci, facendo nostri amori, ambizioni, lutti e delusioni, miserie, grandezze ed ogni imprevedibile azzardo del destino.

Maristella Mazzocca, dottore in Filologia moderna, giornalista  pubblicista, è stata docente nei Licei e poi collaboratrice di quotidiani e riviste. Ama gli autori di frontiera, in particolare Giacomo Leopardi, legato a doppio filo al mondo classico eppure anticipatore come nessuno dell’età della crisi. Ama non meno Dante, inattuale rispetto all’oggi nostro e suo e perciò contemporaneo dell’umanità. Ad entrambi ha dedicato saggi comparsi su autorevoli riviste accademiche (Lettere italiane, Sigma, Tradurre poesia).
Questa è la sua prima opera narrativa.

VENISE POUR LA FRANCOPHONIE 2021

Ateneo Veneto, Università Ca’ Foscari Venezia – Dip. di Studi linguistici e Culturali comparati, Delegazione del Québec a Roma, Ambasciata del Canada in Italia, Associazione internazionale degli studi quebecchesi

VENISE POUR LA FRANCOPHONIE 2021
Sguardo alla letteratura francofona del Québec e del Canada
Relatrice: Myriam Vien, Centro di studi quebecchesi di Bologna
(In lingua francese con traduzione simultanea)

Conversazione letteraria
Myriam Vien, Università di Bologna, e Luciana Cisbani, traduttrice,
dialogano da remoto con
Jocelyne Saucier, scrittrice canadese del Québec, autrice del romanzo “Piovevano uccelli “ (Milano, Iperborea editore 2011)

L’ Arsenale di Venezia. Da grande complesso industriale a risorsa patrimoniale

Presentazione del volume

L’ Arsenale di Venezia. Da grande complesso industriale a risorsa patrimoniale
a cura di Paola Lanaro e Christophe Austruy
(Venezia, Marsilio 2020)

Andrea Caracausi (Università di Padova) conversa con i curatori

Sono moltissimi gli studi realizzati anche a livello internazionale sull’Arsenale di Venezia, sia dal punto di vista storico-economico, sia architettonico, sia urbanistico.
L’Arsenale come luogo di lavoro maschile, femminile ma anche infantile non sembrava però avere attirato la giusta attenzione anche se comunemente viene definito la prima forma di grande impresa dagli stessi business historians che hanno ripetutamente analizzato l’organizzazione aziendale messa in essere nella grande istituzione.
In questo senso ricercatori italiani e francesi hanno progettato, sulla base delle loro diverse competenze e sotto la guida di Paola Lanaro e  Christophe Astruy una ricerca collettiva che si è concretizzata nel volume che viene presentato in questa occasione.
David Celetti, Marie Morgan  Abiven, Filippo Maria Paladini, Martina Buran, Giovanni Favero, Guido Zucconi e Maurice Aymard (che con le sue riflessioni ha steso le conclusioni della ricerca) hanno approfondito unitamente ai curatori, nei diversi loro settori di competenza, il tema del lavoro mettendo a confronto la realtà veneziana con quella di altri paesi, il tutto attraverso nuove fonti d’archivio.
Nello stesso tempo questo studio  può offrire spazi diversi alla progettualità sul futuro dell’Arsenale che dopo secoli di vivaci attività economiche, giace parzialmente inutilizzato, anche se sempre fonte di dibattiti politici che ancora non sono approdati purtroppo ad un risultato pratico significativo.

PREMIO TORTA 2021 – Cerimonia di premiazione

Ateneo Veneto, Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia, Collegio degli Ingegneri di Venezia
PREMIO PIETRO TORTA per il restauro architettonico 2021
XXXVI Edizione

CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Ingresso su invito e fino a esaurimento dei posti disponibili.

L’evento trasmesso sul Canale YouTube di Ateneo Veneto

Il prestigioso riconoscimento – istituito oltre quarant’anni fa – viene assegnato a personalità italiane o straniere che si siano particolarmente distinte nel promuovere, progettare, dirigere o realizzare opere di restauro nell’area della città metropolitana.
All’edizione di quest’anno, oltre al premio per il miglior restauro realizzato nell’arco degli ultimi due anni, è affiancata una Menzione d’onore, per un intervento ritenuto unanimemente meritevole di attenzione.
La Commissione Premio “Pietro Torta” 2021 è composta da:
Paola Marini (presidente), Sandro Boato, Erio Calvelli, Mariano Carraro, Gianmario Guidarelli, Maura Manzelle (segretario), Mauro Marzo, Roberto Scibilia.

Due dantisti dell’Ottocento: Luigi de Giorgi e Antonio Maschio 

Ateneo Veneto, Associazione Teatro alla Moda
Celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante

Conferenza spettacolo
Due dantisti dell’Ottocento: Luigi de Giorgi e Antonio Maschio 
di Enrico Ricciardi
Attori: Giorgio Bertan, Roberto Milani, Barbara Poli

Nel 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, tra le molte iniziative a riguardo, l’Associazione Teatro alla Moda ha voluto ricordare anche due singolarissimi dantisti veneziani dell’Ottocento, le cui personalità vengono messe in evidenza in questa azione scenica in un animato confronto dialettico.
Antonio Maschio nacque a Murano nel 1825. Di professione faceva il gondoliere e i suoi studi erano stati limitati al solo imparare a leggere e scrivere. Venuto casualmente in possesso di alcuni canti della Divina Commedia fu preso da una passione così forte da impararla a memoria, scrivere libri di commenti e fare conferenze in tutta Italia. Dopo la morte, avvenuta nel 1898, fece seguito un totale oblio. Solo in tempi recenti qualche volta è stato ricordato tra le tante “Curiosità veneziane” del passato. A suo nome è intestata una Fondamenta a Murano.
Luigi de Giorgi (nella foto) nacque a Venezia nel 1855 da famiglia benestante. Dopo gli studi classici si trasferì giovanissimo con la famiglia a Parma diventando un personaggio di spicco nell’ambito letterario e politico in città. Per 50 anni si dedicò alla traduzione della Divina Commedia nel dialetto veneziano, che venne poi pubblicata nel 1929 e che è rimasta, assieme al suo nome, sconosciuta fino ai nostri giorni in cui è stata ristampata grazie a Montura editing e presentata sempre all’Ateneo Veneto lo scorso 18 ottobre.

Dai Filò di Zanzotto – parole e musica

Ateneo Veneto e Regione Veneto
In occasione del centenario della nascita di ANDREA ZANZOTTO (1921 – 2021)

Il professor Gilberto Pizzamiglio, la scrittrice Isabella Panfido e il Maestro Claudio Ambrosini ricordano il grande poeta, Socio dell’Ateneo Veneto
Proiezione dell’intervista-documentario RITRATTI VENETI: ANDREA ZANZOTTO 
realizzata da Giovanna Pastega nel 2010 (25′)

Alle ore 19.00
Concerto-spettacolo
DAI FILO’ DI ZANZOTTO
per quattro voci femminili e pianoforte (2003)
Scelta dei testi e musica di Claudio Ambrosini
Margherita Stevanato voce recitante
Matteo Liva pianoforte
con l’Ensemble Vox Secreta diretto da Luisa Russo
Sonia Visentin, Claudia Burlenghi
soprani,
Julie Mellor mezzosoprano, Caterina Bonelli contralto

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
E’ richiesto il Green Pass.

Parole sotto la neve, da Rigoni Stern

Ateneo Veneto e Regione Veneto
In occasione del centenario della nascita di MARIO RIGONI STERN (1921 – 2021)

Interventi di Sergio Frigo, Mario Isnenghi, Gianni Rigoni Stern
ricordano lo scrittore nell’ambiente a lui familiare: l’Altopiano di Asiago.

A seguire
Concerto – spettacolo
“Parole sotto la neve, da Rigoni Stern”
per voce recitante, coro maschile, pianoforte e suoni registrati (2019-2021)
Scelta, adattamento dei testi e musica del Maestro Claudio Ambrosini
Testi di Mario Rigoni Stern e Samuel Taylor Coleridge
Margherita Stevanato
voce narrante
Matteo Liva pianoforte
Coro maschile “Coenobium Vocale” diretto da Maria Dal Bianco

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
E’ richiesto il Green Pass
(ph: Löic Seron)

Le celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Rigoni Stern di Andrea Zanzotto sono per l’Ateneo Veneto l’occasione perfetta per ricordare i due illustri Soci dell’istituto culturale, voci potenti della letteratura del Novecento che a loro volta sono state anche rappresentative dell’identità veneta.

Il primo appuntamento, dedicato a Mario Rigoni Stern, vede coinvolto il giornalista Sergio Frigo che descriverà lo scrittore attraverso i suoi paesaggi presentando gli itinerari da percorrere sulle sue tracce all’interno dell’Altipiano di Asiago; a lui si affiancheranno il figlio di Rigoni Stern, Gianni, e lo storico Mario Isnenghi, per analizzare gli scenari di guerra e non, su cui l’autore si muoveva.

Nella seconda parte dell’incontro sarà eseguito in prima assoluta il concerto – spettacolo “Parole sotto la neve, da Rigoni Stern”, ideato dal compositore Claudio Ambrosini (che ha frequentato per anni la casa dei Rigoni) che ripercorre momenti salienti della vita e dell’opera del grande scrittore attraverso le sue stesse parole, parole chiave che, sommandosi alla musica, poco a poco costruiscono il ritratto di un artista che è stato anche un grande uomo e un grande esempio.
Ai suoni del pianoforte, che trapunta il gioco delle voci, si uniscono suoni raccolti sull’Altopiano di Asiago e presso la casa dello scrittore, in una sorta di alba, che unisce ai tanti ricordi una nuova speranza.

Nel 2019 una parte dello spettacolo, il melologo “Segni sulla neve”, dal racconto omonimo, è stato eseguito in anteprima alla cerimonia di premiazione del “Premio Letteratura delle Alpi – Mario Rigoni Stern” a Palazzo Labia, Venezia.

“Se Venezia vive”: incontro con Mario Isnenghi, Paolo Puppa, Giandomenico Romanelli

Una riflessione a partire dalla presentazione del volume
SE VENEZIA VIVE: UNA STORIA SENZA MEMORIA
di Mario Isnenghi (Venezia, Marsilio 2021)

Introduce Gianpaolo Scarante, Presidente Ateneo Veneto
Giandomenico Romanelli e Paolo Puppa conversano con l’autore

L’incontro della domenica mattina all’Ateneo Veneto è dedicato questa volta a una riflessione sul destino della città lagunare a partire dal libro di Mario Isnenghi “Se Venezia vive”.

Il volume dello storico mette in evidenza una visione europea e mondiale della città, in una rielaborazione critica tra memoria, letteratura e storia che assume ancora più valore oggi, quando appare quanto mai necessario un suo ripensamento.

Da qui prenderà le mosse la conversazione domenicale.

In “Se Venezia vive: una storia senza memoria” Isnenghi sostiene che la morte di Venezia è un fecondo genere letterario, ma, se usato come criterio di verità storica, diventa un veleno mortifero, una falsa coscienza, altra faccia della consuetudine tutta italiana all’autodenigrazione.

L’autore chiama in causa eventi, luoghi, personaggi tra la fine del Settecento, l’Otto e il Novecento, attraverso le imprese di idrovolanti e dirigibili, salotti animati da donne illuminate ed emancipate, stabilimenti termali e una inedita concorrenza ferroviaria con Milano, la vita di campi e associazioni, tra figure note – Riccardo Selvatico, Margherita Grassini Sarfatti, Giuseppe Volpi e Gabriele D’Annunzio, veneziano d’elezione – e meno in luce ma altrettanto decisive – da Giovanni Busetto detto Fisola, «inventore del Lido», a Giuseppe Turcato, «custode della Resistenza».

La dea stanca. Vita di Lina Bo Bardi

Presentazione del volume
La dea stanca. Vita di Lina Bo Bardi
di Zeuler Rocha Lima (Monza, Johan & Levi Editore 2021)

L’autore dialoga con Roberto Dulio e Francesca Molteni

Ingresso libero con Green Pass fino a esaurimento posti

Nell’anno del Leone d’Oro speciale alla memoria alla Biennale di Venezia, Johan & Levi Editore pubblica la prima biografia di Lina Bo Bardi.
“La dea stanca” di Zeuler R. Lima ripercorre l’avventura professionale e umana di una donna straordinaria che ha sfidato le convenzioni sociali e intellettuali della propria epoca.
Originale e autorevole architetta del XX secolo, Lina Bo Bardi è stata anche una designer, curatrice e scenografa: i suoi edifici più celebrati – il MASP (Museu de Arte de São Paulo), la Casa de Vidro e il SESC Pompéia – rispecchiano l’idea di un’architettura d’avanguardia e anticonvenzionale, che pone al centro la collettività, il rapporto con la natura e con la tradizione vernacolare, temi oggi più che mai attuali.
Il libro, corredato di 41 fotografie in bianco e nero e 10 disegni acquerellati, è il risultato di vent’anni trascorsi a studiare, scrivere e curare mostre sulla vita e l’opera di questa donna coraggiosa e perspicace, che ha attraversato le proprie contraddizioni senza timidezze, oscillando tra impulsi rivoluzionari e un temperamento malinconico.

Biografia
Nata a Roma nel 1914 Lina si laurea in architettura con Marcello Piacentini per poi trasferirsi a Milano nel 1940 e lavora a stretto contatto, tra gli altri, con Carlo Pagani e Bruno Zevi.
Ribelle solitaria dal carattere audace e irascibile – che le valse l’epiteto «la dea stanca», coniato da Valentino Bompiani – Lina farà tesoro dell’esperienza milanese.
Ma è in Brasile che Bo Bardi, giunta nel 1946 insieme al marito Pietro Maria Bardi, porta a maturazione la sua originale voce di progettista attraverso una carriera lunga e ricca di sfaccettature, traducendo nel pensiero e nella prassi una formazione poliedrica.

Zeuler R. Lima è ricercatore, artista, designer, curatore e professore di architettura presso la Washington University di Saint Louis, Missouri. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Bruno Zevi per la storia e la critica dell’architettura.
A Lina Bo Bardi ha dedicato un saggio biografico (Yale Press, 2013) e volumi quali Lina Bo Bardi, Drawings (Princeton University Press, 2019) e Lina Bo Bardi Dibuja/Dibuxa (Fundació Joan Miró, 2019), che hanno accompagnato le retrospettive da lui curate.

Roberto Dulio è professore associato di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano. Si occupa della cultura architettonica moderna e contemporanea e dei suoi rapporti con l’arte e la fotografia.

Francesca Molteni produce e dirige format televisivi, documentari, video e installazioni e cura mostre di design. Nel 2009 fonda a Milano MUSE Factory of Projects, una casa di produzione specializzata in contemporaneo, design e architettura.

Materia e immagine nella pittura tra Otto e Novecento

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2021
IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA META’ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI
Materia e immagine nella pittura tra Otto e Novecento

Introduce: Nico Stringa
Relatore: Giovanni Soccol

Dalla metà del XIX secolo ha inizio la produzione industriale dei colori, la loro unione ai rispettivi leganti (oli, resine, colle e gomme) e la relativa confezione in appositi contenitori (tubetti, barattoli). Contemporaneamente prende avvio la produzione industriale di oli essicativi, vernici, mediums, ed il tutto pronto per l’uso. Questa industrializzazione toglie all’artista la manipolazione artigianale della materia, che fino ad allora veniva eseguita in funzione delle singole esigenze tecniche ed espressive dell’artista stesso.
Da queste considerazioni, che vedono materia ed immagine i principali protagonisti, emergono sottili problematiche e nascono nuove tendenze negli atelier dei pittori del XX secolo.

Giovanni Soccol inizia a dipingere nei primi anni ’50, sotto la guida di Ilse Bernheimer, e successivamente di Gennaro Favai e Guido Cadorin. Nel 1969 è chiamato ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Venezia da Mario Deluigi, al quale succederà nel 1974 alla cattedra di Scenografia che terrà fino al 1997.
Determinante per lo studio dei materiali e delle tecniche pittoriche è stato il suo rapporto con Marc Havel, chimico della Lefranc e Bourgeois e membro della Commissione per il controllo del restauro dei dipinti nei Musei Nazionali francesi. Fa anche parte di un gruppo di ricerca sulle Tecniche artistiche tra Otto e Novecento che fa capo all’Università Ca’ Foscari.
Dopo la mostra antologica del 1986 nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Giovanni Soccol ha deciso di concentrarsi unicamente sulla pittura. La sua galleria veneziana è la galleria del Cavallino che ospita cinque sue personali.
Nel 2017 il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto gli ha dedicato una grande mostra antologica in occasione del cinquantenario della sua attività, cui sono seguite nel 2019 due mostre personali, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro e al Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.
È attualmente in corso una sua personale all’interno dell’esposizione “Umberto Eco. Franco Maria Ricci. Labirinti. Storia di un segno” al Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma).

GUARDA IL VIDEO

La fotografia a Venezia

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2021
IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA META’ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI

La fotografia a Venezia
Relatori: Živa Kraus, pittrice, gallerista, fondatrice di Ikona Gallery, Venezia
Silvio Fuso, già curatore e direttore Museo Fortuny, Venezia

A richiamare l’attenzione del pubblico sull’arte della fotografia si impone a Venezia, dal 1979, Ikona Photo Gallery, specializzata in fotografia. Fondatrice e direttrice della galleria è la pittrice Živa Kraus, che nel 1989 affianca alla galleria la Ikona Venezia International School of Photography.
Nei suoi oltre 40 anni di attività svolta in città Živa Kraus ha realizzato imprese espositive di grande estensione, dalla fotografia (suo principale e ininterrotto campo di ricerca), alla pittura, alla scultura, ai nuovi media. È riuscita a combinare e permeare la sua pratica artistica con la missione culturale e la passione per la ricerca proprie di una gallerista, mantenendo comunque la sua indipendenza, libertà di pensiero e capacità decisionale.
A dialogare con lei in un interessante confronto di esprienze è lo storico dell’arte Silvio Fuso, già direttore del Museo del Vetro e di Ca’ Pesaro, che nei primi anni ’80 curò le attività espositive del Museo Fortuny di Venezia, di cui nel 1994 è divenuto curatore e direttore unico. Fuso ha vissuto da protagonista la stagione del Centro di documentazione di Palazzo Fortuny, officina del contemporaneo dedita a indagini e sperimentazioni nel campo della fotografia, del video, della grafica, del design e delle arti applicate.

GUARDA IL VIDEO

Le Biennali  degli anni Ottanta: la definizione di un sistema

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2021
IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA META’ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI

Le Biennali  degli anni Ottanta: la definizione di un sistema
Relatrice: Cristina Beltrami, storica dell’arte e curatrice

Uno sguardo a volo d’uccello sulle Biennali veneziane degli anni Ottanta del secolo scorso: un decennio che ha visto l’esaurirsi di alcune meteore e il consacrarsi di artisti che hanno fatto la storia del panorama internazionale.
Soprattutto si inizia a fissare un sistema per l’arte contemporanea che risulta valido ancora oggi.

In foto: Enzo Cucchi e Nicola De Maria con Emilio Mazzoli alla Biennale del 1980. Courtesy Gall. Mazzoli, Modena. Foto di Paolo Mussat Sartor

GUARDA IL VIDEO

Fuoricampo veneziano. Attorno alla Biennale del ’64

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2021
IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA META’ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI

Fuoricampo veneziano. Attorno alla Biennale del ’64
Relatrice: Elisa Prete, Università Ca’ Foscari Venezia

Oggetto di innumerevoli polemiche, interpretazioni e studi retrospettivi, la Biennale del 1964 è ampiamente ricordata per la premiazione di Robert Rauschenberg e l’affermazione della Pop Art americana.
Ma cosa accadeva in quell’anno in Italia e a Venezia? Quale influenza ha esercitato sulla scena dell’arte locale la più “scandalosa” delle edizioni dell’Esposizione internazionale?
L’intervento propone un “fuoricampo” sul contesto veneziano del tempo e sul riverbero della manifestazione tanto nell’ambito della critica e della ricerca artistica coeva, quanto nei programmi espositivi di istituzioni e gallerie private.

Il contemporaneo a Venezia nella seconda metà del ‘900. Artisti, istituzioni e mercanti

Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2021
IL CONTEMPORANEO A VENEZIA NELLA SECONDA META’ DEL ‘900. ARTISTI, ISTITUZIONI E MERCANTI

a cura di Camillo Tonini

Lezione inaugurale
Il sistema dell’arte a Venezia: la lunga storia della Galleria del Cavallino (1942-2003)
Relatore: Giovanni Bianchi, Università di Padova

La lezione inaugurale del Corso di Storia dell’Arte 2021 ripercorre l’appassionante storia della Galleria del Cavallino, attiva a Venezia dal 1942 al 2003 con 1040 mostre al suo attivo.
Diretta da Carlo Cardazzo, diviene da subito luogo di cultura, punto di riferimento per tutti gli artisti e gli amanti dell’arte che dimorarono o sono transitati per la città lagunare.
Inizialmente la programmazione della Galleria si orienta su un doppio binario: presentare opere di qualità dei maestri dell’arte italiana, alcuni dei quali ancora non riconosciuti pienamente, e selezionare giovani artisti promettenti.
Durante gli anni Cinquanta la Galleria del Cavallino si conferma come la più importante attiva a Venezia con aperture di carattere internazionale.
Dopo la prematura scomparsa di Carlo Cardazzo, mancato nel 1963, la Galleria viene diretta, dal 1966, dai figli Paolo e Gabriella, con uno sguardo sempre attento alle nuove tendenze e alle sperimentazioni, soprattutto nel campo della video arte.
Dal 1997 il Cavallino si occupa del sistema dell’arte contemporanea e delle attività delle principali istituzioni deputate alla sua promozione, ovvero la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e la Fondazione della Bevilacqua La Masa.

Giovanni Bianchi
Laureato in Lettere a indirizzo storico artistico a Ca’ Foscari dove ha seguito i corsi di storia dell’arte contemporanea tenuti da Giuseppe Mazzariol.
E’ professore associato di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Padova.
Dal 1997 si occupa del sistema dell’arte contemporanea (artisti, esposizioni, spazi espositivi, committenza, critica, pubblico, con particolare riguardo all’area triveneta) e delle attività delle principali istituzioni deputate alla sua promozione quali la Biennale di Venezia e la Fondazione Bevilacqua La Masa.
Tra le sue pubblicazioni le monografie Un Cavallino come logo. Storia delle Edizioni del Cavallino di Venezia  (Edizioni del Cavallino, 2007) e
Gallerie d’arte a Venezia 1938-1948. Un decennio di fermenti innovativi (Cicero, 2010).
Ha dedicato le sue ricerche al Futurismo e ad altre avanguardie storiche, nonché ad artisti particolarmente rappresentativi sia della pittura che della scultura del Novecento.

Salotto Musicale Veneziano – terzo concerto

Archivio Musicale Guido Alberto Fano, Fondazione Omizzolo Peruzzi, Fondazione Archivio Vittorio Cini
Ciclo di concerti
SALOTTO MUSICALE VENEZIANO
Daniele Sabatini,
violino
Simone Rugani, pianoforte
Programma:
Ludwig van Beethoven, Sonata n.3 op.12 n.3
Silvio Omizzolo, Sonata
Maurice Ravel, Sonata n.2

Biglietti: € 7,00
Acquisto nella sede del concerto un’ora prima oppure online www.archiviofano.it
Soci Archivio Musicale Guido Alberto Fano e Soci Ateneo Veneto ingresso gratuito.

Salotto musicale veneziano – secondo concerto

Archivio Musicale Guido Alberto Fano, Fondazione Omizzolo Peruzzi, Fondazione Archivio Vittorio Cini
Ciclo di concerti
SALOTTO MUSICALE VENEZIANO

Jihae Moon, pianoforte

Programma:
Robert Schumann, Kinderszenen op. 15
Guido Alberto Fano, Sonata in re minore
Franz Schubert, Wanderer- Fantasie op. 15 D760

Biglietti:€ 7,00, acquistabili un’ora prima dell’inizio dello spettacolo nella sede del concerto.

Salotto Musicale Veneziano – primo concerto

Archivio Musicale Guido Alberto Fano, Fondazione Omizzolo Peruzzi, Fondazione Archivio Vittorio Cini

Ciclo di concerti
SALOTTO MUSICALE VENEZIANO

Mattia Ometto, pianoforte

Programma:
Nikolaj Medtner, Vergessene We is en op. 38
Guido Alberto Fano, Imago… — Solitudo
Robert Schumann, Waldszenen (Scene della foresta)
Aleksandr Skrjabin, Fantasia op. 28

Biglietti (€ 7,00) acquistabili un’ora prima dell’inizio dello spettacolo nella sede del concerto
Ingresso libero per i Soci dell’Ateneo Veneto e per i Soci dell’Archivio Musicale Guido Alberto Fano

Diario di un naufrago felice

Presentazione del volume
Diario di un naufrago Felice
di Paolo Cossato (Venezia, Casa editrice El squero 2021)

L’editore Davide Livieri conversa con l’autore

Musica, incontri leggendari e frivolezze; labirinti di pensiero e vicende legate agli anni di cattedra del Professor Pedantius, nome presago di barbose tiritere e di vertigini mentali, sosia spirituale dell’autore. Quelle di “Diario di un naufrago felice” sono pagine stilate con animo leggero, non prive di speranze ostinate, foriere di ricordi sparsi anche se esposti con criterio cronologico, in un parallelismo tra concerti e insegnamento. Quasi sembrano biografie romanzate.
Un naufragio nei ricordi e nei pensieri di una vita tra ironia e commozione.
Un lettore paziente potrà ritrovarvi esperienze scordate e forse la gioia che tanta grande arte seppe dare.
Paolo Cossato, veneziano, si è laureato in filosofia all’Università Ca’ Foscari e ha seguito i corsi di composizione e di Analisi Formale al Conservatorio Benedetto Marcello. Dopo aver insegnato a Ca’ Foscari e all’Accademia di Belle Arti di Venezia e gli è stato assegnato l’incarico di Responsabile del Settore Musica dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia. Dal 1994 è stato direttore Artistico della Società Veneziana di Concerti di cui è divenuto Presidente nel 2017, portando a conclusione il percorso nel 2018.

incisione grafica facciata ateneo

Incontro delle Accademie e degli Atenei del lombardo-veneto

Riunione del Comitato interaccademico lombardo – veneto.

Votazione per la scelta dell’istituto a guida dell’associazione per il biennio 2022-2024.
Presenti i rappresentati dell‘Accademia Olimpica di Vicenza, l’Ateneo di Brescia e quello di Bergamo, quelli di Treviso e Salò, l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, la Virgiliana di Mantova e quella degli Agiati di Rovereto.

Letteratura veneta tra ‘900 e 2000

Presentazione del volume
Letteratura veneta tra ‘900 e 2000. Saggi su Valeri, Facco de Lagarda, Noventa, Piovene, Barbaro, Tomizza, Ghirardi, Trotta, Dal Zotto, Carrer, Giusti
di Paolo Leoncini (Treviso, Canova Edizioni 2021)
Ilaria Crotti e Alessandro Scarsella conversano con l’autore

Un percorso quasi cinquantennale di critica alternativa ai canoni prevalenti del Novecento letterario italiano ed europeo. Una critica che predilige la poesia-uomo, la scrittura-umanità, la dimensione intersoggettiva e sociale della creazione letteraria, rispetto al soggettivismo, al formalismo, al realismo, al lirismo.
Il volume comprende 21 saggi, dal 1974 al 2019, pubblicati in Riviste e volumi collettanei e relativi ad autori di diverse generazioni e di diversa notorietà, che in parte sono dei “classici” a livello nazionale e internazionale (Valeri, Noventa, Piovene, Tomizza, Barbaro). C’è poi Ugo Facco de Lagarda, che si connette alla tradizione ottocentesca secondo una pluralità di esperienze narrative e poetiche; altri sono autori emersi negli anni più recenti come particolarmente significativi, dalla Marca trevigiana di Fulvia Dal Zotto e di Piero Carrer, all’area triestino-istriana di Giulio Ghirardi, Fabia Trotta, area accentrata su Fulvio Tomizza, forse l’unico autore italiano “di frontiera”; d’altro canto, Francesco Giusti, assai apprezzato da Giorgio Agamben, costituisce il caso di poeta “bilingue” che passa dalla poesia in lingua alla poesia in dialetto veneziano.
Paolo Leoncini dal 1970 al 2008 ha insegnato all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa, oltre che di letteratura veneta, di critica letteraria, soprattutto di Emilio Cecchi e di Gianfranco Contini, autori dei quali ha pubblicato, da Adelphi, nel 2000, il Carteggio inedito. Nel 2005 ha fondato a Venezia, con Carlo Alberto Augieri, Alfonso Berardinelli, Ilaria Crotti, Pietro Gibellini, Ricciarda Ricorda, Filippo Secchieri, Alessandro Scarsella, “Ermeneutica letteraria. Rivista internazionale”, edita da Serra (Pisa-Roma), giunta al XVI fascicolo. Nel 2017 è uscita, da Milella (Lecce), la raccolta di saggi “Emilio Cecchi: l’etica del visivo e lo Stato liberale”.

Dizionario irresistibile di Storie in Cucina

Presentazione del volume
Dizionario irresistibile di Storie in Cucina
di Paola Trifirò Siniramed (Milano, Cairo Editore 2021)

Ferruccio de Bortoli conversa con l’autrice

2000 anni di storie e aneddoti culinari, conditi con humour e appetitose ricette dall’autrice. Ingredienti, cenni storici, ritratti di personaggi illustri e inaspettati retroscena si mescolano in questo delizioso libro dedicato all’universo gastronomico. Dalla bottarga dei Faraoni alle pere amate dal re Luigi XIV, dalle polpette del Manzoni al ragù di Eduardo De Filippo fino al tiramisù di Casanova: una passeggiata ghiotta e divertente con ricette dalla A alla Z.
Il Dizionario irresistibile di Storie in Cucina ha la prefazione di Ferruccio de Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e ospite privilegiato della tavola dell’autrice, e illustrazioni di Caterina Giorgetti.
Paola Trifirò Siniramed è avvocato e giornalista pubblicista. Esperta di storia della cucina, possiede una biblioteca culinaria che supera i 4500 volumi e abbraccia tutto il mondo della cucina e degli alimenti. Ha collaborato con Capital, Class e A Tavola, nonchè per oltre vent’anni con l’indimenticabile Luigi Veronelli per la sua rivista “l’Etichetta”. Possiede una sorprendente collezione di saliere e pepiere, ospitata in mostra alla Triennale di Milano in occasione dell’Expo 2015.

Dante nel giudizio dei filosofi – Ciclo di incontri su Dante 2021

Ateneo Veneto, M.E.I.C.
“Viver tra coloro / che questo tempo chiameranno antico”
L’eredità di Dante nella letteratura del Novecento

Dante nel giudizio dei filosofi
Relatore: Giuseppe Goisis

L’ultimo incontro che il MEIC dedica quest’anno all’eredità di Dante nella cultura del Novecento è dedicato al giudizio che alcuni filosofi hanno dato sull’opera del Sommo poeta.
Il professor Goisis presenterà e discuterà, in sintesi, alcune “letture” e interpretazioni che hanno fornito grandi pensatori contemporanei soprattutto sui temi della morte, dell’ordine del cosmo e infine dell’Amore, che tutto pervade e muove.
Saranno analizzati gli interventi di autori come Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Antonio Gramsci, Etienne Gilson, Jacques Maritain e Karl Jaspers, con alcuni cenni conclusivi a Maria Zambrano e Jacques Lacan.

La presenza di Dante nella letteratura del Novecento – Ciclo di incontri su Dante 2021

Ateneo Veneto, M.E.I.C.
“Viver tra coloro / che questo tempo chiameranno antico”

La presenza di Dante nella letteratura del Novecento
Relatrice: Ylenia Venzo

Nel secondo appuntamento dedicato all’eredità di Dante nella nostra cultura, viene proposto un excursus nella letteratura del Novecento, principalmente italiana ma non solo, alla ricerca degli autori, delle opere e dei precisi riferimenti testuali che presentano un evidente riferimento all’opera dantesca.
Tra le pagine di Borges, Levi, Pasolini e i versi di Luzi, Gozzano, Sanguineti e molti altri, verranno rintracciati i tratti di un omaggio esplicito, riconosceremo rivisitazioni e risemantizzazioni del testo, talvolta anche in chiave di ribaltamento e parodia, ma coglieremo soprattutto l’inesausta vitalità dell’opera di  Dante.
La Commedia infatti è stata un punto di riferimento per tanti autori del Novecento che l’hanno utilizzata come medium artistico e poetico per leggere il presente, attratti come Mandel’štam da un’opera che, per la sua portata universale, nonostante i secoli, rimane di straordinaria attualità: “Non è possibile leggere i canti di Dante senza rivolgerli all’oggi: sono fatti apposta, sono proiettili scagliati per captare il futuro, ed esigono un commento futurum [… ] La sua attualità è inesauribile, incalcolabile, inestinguibile”.

Dante in veneziano: un libro ritrovato

Ateneo Veneto, Associazione culturale “il teatro alla moda”
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (1321-2021)

DANTE IN VENEZIANO: UN LIBRO RITROVATO
Presentazione del volume di Luigi de Giorgi
La Divina Commedia ricantata in veneziano (Parma, Stamperia bodoniana, 1929)

Interventi di
Daria Perocco, Università Ca’ Foscari Venezia

Enrico Ricciardi, Direttore artistico “Il Teatro alla moda”
Roberto Bombarda, Montura editing – Rovereto
Letture di Roberto Milani

Nel corso dei secoli molti autori si sono cimentati nella traduzione della Divina Commedia nel proprio dialetto d’origine. La più parte si è fermata a qualche canto e pochissime sono le trasposizioni dell’intero poema. In veneziano la più nota è quella di Giuseppe Cappelli stampata nel 1875, ma totalmente sconosciuta ed introvabile è quella del veneziano Luigi de Giorgi stampata a Parma nel 1929.
L’Associazione “Il Teatro alla Moda”, nella ricorrenza del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, si è fatta promotrice di una iniziativa editoriale per riportare alla luce il testo, trovando la pronta disponibilità della Società Montura–Editing di Rovereto nello stamparlo e la competenza della professoressa Daria Perocco dell’Università di Ca’ Foscari per illustrarlo.
Il risultato viene presentato al pubblico in questa occasione, accompagnato dalla lettura di un passo del Poema da parte dell’attore Roberto Milani.

VENEZIA NEI CAMPIELLI – ultime visite guidate

Ateneo Veneto, Venezia1600, Hotel Giorgione
VENEZIA NEI CAMPIELLI
Fotografie di Franco Vianello Moro
Lunedì 20 e giovedì 23 settembre 2021, dalle 17.00 alle 18.00, sono previste le ultime due visite guidate in compagnia di Franco Vianello Moro, Giorgio Crovato e Franco Mancuso, autori del libro “Venezia nei Campielli” da cui le foto sono tratte.
Massimo 10 persone a visita. E’ necessario prenotarsi scrivendo a info@ateneoveneto.org 
Accesso solo con Green Pass.
La mostra è allestita in Sala Tommaseo, all’Ateneo Veneto, fino a venerdì 24 settembre 2021, con il seguente orario: 10.00 – 13.00  // 15.00 – 18.00
L’ingresso è libero ma contingentato, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
Per i visitatori della mostra il volume “Venezia nei Campielli” è acquistabile in sede a prezzo promozionale.

Esami di Certificazione in Lingua Greca 2021

Esami di Certificazione in lingua greca 2021 – III edizione
Certificazione delle competenze in lingua greca (moderna) all’Università Ca’ Foscari

Riservato agli iscritti

Gli esami di certificazione in lingua greca moderna si svolgono da lunedì 4 a giovedì 7 ottobre 2021.
Si raccomanda di visitare il sito del Centro Nazionale della Lingua Greca (KEΓ) www.greek-language.gr  per informazioni inerenti la certificazione e la specificità delle prove.
Per ulteriori informazioni esami.keg@gmail.com

Fuori Padiglione Venezia – Biennale Architettura 2021

Padiglione Venezia – Biennale di Venezia, Ordine Architetti PPC Venezia
“Fuori Padiglione Venezia”

IL SENSO DELL’ABITARE: HAPPY STATIONS
Incontro-colloquio tra
Michele De Lucchi, architetto, principale protagonista del Padiglione Venezia alla Biennale Architettura 2021
Donatella Caprioglio, psicologa, psicoterapeuta, specializzata in età evolutiva e nella psicologia dell’abitare

Saluti istituzionali di
Paola Mar, Assessore Comune di Venezia
Giovanna Zabotti, Curatrice Padiglione Venezia
Introduce Valentina Fanti, Segretario Ordine Architetti P.P.C. di Venezia

L’incontro è in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Venezia che prevede la concessione di crediti formativi per la presenza.

Il Comune dopo il Comune

Deputazione di Storia Patria per le Venezie
Convegno
Il comune dopo il comune. Rituali civici e continuità istituzionale in età moderna
– secondo giorno – 

GENOVA
Presiede e coordina
Gian Maria Varanini (Deputazione di Storia patria per le Venezie)
Roberto Santamaria (Archivio di Stato di Genova)
Il potere scolpito: ritratti in marmo della classe dirigente genovese tra medioevo ed età moderna
Giacomo Montanari (Università degli Studi di Genova)
Storie e miti della Repubblica: cultura, politica e glorie familiari negli affreschi genovesi dei Palazzi dei Rolli
UMBRIA
M. Grazia Nico Ottaviani (Università di Perugia)
Gli statuti nella lunga durata: tra valore normativo e forza simbolica
Luciana Brunelli (Deputazione di storia patria per l’Umbria)
Condizione giuridica e sociale degli ebrei in Umbria “dopo il Comune”
Paola Monacchia (Deputazione di storia patria per l’Umbria)
Dal toro al sant’Anello. Giochi e riti delle feste pubbliche tra medioevo ed età moderna nella provincia pontificia. Il caso di Perugia

TOSCANA
Presiede, coordina e conclude Giuliano Pinto (Deputazione toscana di Storia patria)
Lorenzo Tanzini (Università di Cagliari)
Continuità delle istituzioni e modelli comunali nelle città toscane di antico regime
Francesco Salvestrini (Università di Firenze)
La festa di San Giovanni a Firenze tra Medioevo ed età moderna
Duccio Balestracci (Deputazione toscana di Storia patria)
La veste dei fantasmi del passato. Rituali, feste e giochi “medievali” nella Toscana moderna