Una giornata con Emilio Isgrò tra arte, cultura e terza pagina
Pagine di giornale o di libro con quasi tutte le righe cancellate da grossi segni scuri per far risaltare solo alcune parole. Un’idea nata nella redazione di Venezia del “Gazzettino” dove il giornalista-artista Emilio Isgrò, vedendo le cancellature del direttore su un testo mandato in tipografia a Ca’ Faccanon, trasforma quei lavori in opere d’arte. Verità o leggenda? Le prime cancellature “artistiche” Isgrò le ha fatte effettivamente sul suo tavolo al “Gazzettino”, mentre disegnava la “terza pagina”.
Ma molta parte del mito che l’artista stesso ha contribuito a creare viene ora demolita nel suo libro “Autocurriculum”, presentato martedì 17 aprile 2018 all’Ateneo Veneto (Aula Magna, ore 17.30) in un pomeriggio di racconti su Venezia, il “Gazzettino” e molto altro ancora,che vedrà Isgrò affiancato dall’attuale direttore del quotidiano, Roberto Papetti, dal critico d’arte Enzo Di Martino e dal giornalista Adriano Favaro.
Al mattino invece, in Aula Magna a partire dalle ore 10.00, Isgrò incontrerà giornalisti e studenti di alcuni licei veneziani per parlare della mitica “terza pagina” dei giornali negli anni Sessanta, quando la cultura all’interno di un giornale occupava un posto davvero molto speciale.