SKRJABIN E IL JAZZ – conversazione/concerto con UMBERTO PETRIN
Giovedì 11 dicembre 2014 (Aula Magna, ore 18.30) una affascinante conversazione/concerto con il pianista Umberto Petrin alla scoperta delle connessioni tra la musica di Alexandr Skrjabin e la grande tradizione jazzistica. L’incontro, organizzato da Ateneo Veneto in collaborazione con il Teatro Fondamenta Nuove di Venezia, è condotto da Enrico Bettinello.
Skrjabin ha avuto un percorso artistico ed intellettuale che ha saputo affascinare i suoi successori (pensiamo ai grandi compositori delle generazioni posteriori come Stravinskij o Shostakovic per fare qualche esempio) e anche nella musica Jazz ci sono grandi personalità che hanno tratto dal suo sistema musicale molti spunti, sia nell’uso dell’armonia, che nella concezione compositiva, fino alla sua propensione verso la sinestesia.
La conversazione, condotta dal critico Enrico Bettinello affronterà alcune delle caratteristiche della musica e del pensiero skrjabiniano e sarà poi l’occasione per presentare dal vivo alcuni momenti del recente disco di Petrin “Traces and Ghosts”, che sta ottenendo notevoli riscontri sia a livello di critica (disco “Choc” per Jazz Magazine) che di concerti (Lisbona, New York).
Petrin, già protagonista di un progetto discografico su Skrjabin (1996) insieme al leggendario sassofonista Lee Konitz, è infatti un musicista che da sempre unisce le sonorità del russo ed influenze di altri compositori europei, quali Hindemith e Webern, alle attuali tecniche dell’ improvvisazione jazzistica.
Considerato tra i maggiori pianisti italiani a livello internazionale, Umberto Petrin (1960) è anche attivo nell’ambito dell’arte, della poesia contemporanea e della sonorizzazione di film muti. Nella lunga carriera ha collaborato con artisti come Tiziana Ghiglioni, Steve Lacy, Lee Konitz, Anthony Braxton, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Tim Berne e molti altri, incidendo numerosi dischi e ottenendo lusinghiere attestazioni di stima critica. Ha suonato a lungo nell’Italian Instabile Orchestra, con la quale si è esibito anche assieme a Cecil Taylor e collabora con lo scrittore Stefano Benni, con cui ha pubblicato per Feltrinelli un fortunato progetto su Thelonious Monk.
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