LION OF GOD – Walton Ford all’Ateneo Veneto (17 aprile – 22 settembre 2024)
LION OF GOD – La mostra di Walton Ford
17 Aprile 2024 – 22 Settembre 2024
Ateneo Veneto, Aula Magna e Sala Tommaseo
Orario: dal martedì alla domenica (ore 11.00 – 19.00), ingresso libero.
A cura di Udo Kittelmann
È la prima mostra personale di Walton Ford in Italia. Artista americano tra i più talentuosi della sua generazione (1960), Ford ha ideato una grande mostra site-specific per Venezia, incentrata su un nuovo corpus di opere concepite in stretta relazione alle opere d’arte presenti all’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Lion of God presenta una serie di dipinti di grandi dimensioni realizzati da Ford ad acquerello, che esplorano la dimensione storica, biologica e ambientale di alcuni soggetti rappresentati nelle collezioni dell’Ateneo, in particolare la figura del leone presente nell’Apparizione della Vergine a San Girolamo di Tintoretto (c. 1580), che di solito è esposto nella Biblioteca dell’istituto.
Il percorso espositivo si sviluppa su due sale dell’Ateneo Veneto, l’Aula Magna al piano terra e la Sala Tommaseo, al primo piano, dove l’opera di Tintoretto sarà trasferita ed esposta al pubblico per tutta la durata della mostra.
Lion of God è curata da Udo Kittelmann – che ha già collaborato con Walton Ford in occasione della sua retrospettiva itinerante in Europa intitolata Bestiarium (2010-11) – e inaugura durante la settimana di vernice della 60. Biennale Arte di Venezia, rimanendo aperta fino al 22 settembre 2024.
L’artista ha descritto l’Apparizione della Vergine a San Girolamo di Tintoretto come “un intenso spunto di discussione sulla nostra relazione con il mondo naturale”.
Raffigurando San Girolamo in estasi, nel bel mezzo di una visione in cui la Vergine Maria discende dal cielo, il dipinto storico presenta il leone che la leggenda descrive come amico di San Girolamo dopo che quest’ultimo gli ha tolto una spina dalla zampa.
L’improbabile legame tra i due personaggi è descritto in dettaglio ne La leggenda aurea, un testo ampiamente diffuso in Europa nel tardo Medioevo e che è servito da riferimento anche per l’artista americano. Tintoretto dispiega grande maestria nella narrazione, condivisa anche da Ford, e dipinge il suo leone posizionandolo in ombra, nella parte inferiore dell’opera. Uno dei nuovi dipinti realizzati da Walton Ford, di quasi tre metri, ribalta l’inquadratura del pittore veneziano per mettere in primo piano l’esperienza dell’animale.
L’indagine filosofica continua di Ford sui modi in cui interagiamo e allontaniamo dalle specie animali richiama una delle questioni più urgenti del nostro tempo: la terribile crisi ecologica che stiamo vivendo.
Udo Kittelmann spiega così il progetto: “Nella ricerca di analogie tra passato e presente, i dipinti di Walton Ford sovrappongono rappresentazioni intricate di storia naturale con una lettura critica contemporanea, includendo citazioni da fonti letterarie dei secoli passati, il tutto reso nello stile della pittura dei grandi maestri. Nei suoi lavori, che possono essere visti come una satira dell’oppressione politica e lo sfruttamento ambientale, egli mette in discussione il concetto di “sempre nuovo” e “sempre migliore”. Allo stesso tempo, Ford ha sempre posto interrogativi sulle molteplici aspettative e regole consolidate dell’estetica contemporanea. Per essere precisi, i suoi dipinti sono un racconto sull’arroganza della natura umana. Ieri, oggi e domani.”
L’opera di Ford sovverte le convenzioni legate ai tentativi dell’uomo di categorizzare e interpretare il mondo naturale, attingendo a schizzi, diorami naturalistici, documenti zoologici, mitologia, favole e storia dell’arte. Pur alludendo agli studi nel campo delle scienze naturali del XIX secolo, la poetica di Ford è ampia nei suoi riferimenti, sollecitando lo spettatore a individuare questi indizi frammentari come chiavi di lettura per svelare l’evento storico o immaginario rappresentato nell’opera.
Le opere dell’artista risultano anatomicamente precise per via dell’osservazione ravvicinata di esemplari tassidermizzati presenti in collezioni museali, e proiettano in modo vivido le vite, le esperienze, le osservazioni e le storie nascoste dei loro soggetti umani e animali.
In contemporanea alla mostra veneziana, la Morgan Library & Museum di New York City ospita (dal 12 aprile al 20 ottobre 2024) Walton Ford: Birds and Beasts of the Studio, una mostra di disegni dell’artista, organizzata da Isabelle Dervaux, curatrice e responsabile del dipartimento di disegni moderni e contemporanei di Acquavella.
Lion of God, allestita all’Ateneo Veneto di Venezia, è organizzata dalla galleria Kasmin, New York. Dal 1997, Kasmin ha presentato 11 mostre personali di Ford, tra cui Barbary nel 2018, un corpus di opere che esplora il destino del leone berbero del Nord Africa.
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