Ricerca storica e archivi: due conferenze di Raffaele Santoro
La ricerca storica e gli archivi
Raffaele Santoro, già direttore dell’Archivio di Stato di Venezia, ha ideato sul tema della ricerca storica e degli archivi, due incontri che trattano l’argomento dal punto di vista del mondo antico e del mondo moderno.
Nel primo incontro, giovedì 17 ottobre 2019 (Aula Magna, ore 17.30) si parlerà di come nel mondo antico la comunicazione scritta si sia avvalsa di pittografie, ideogrammi e alfabeti per tramandare la propria storia. I documenti archivistici esaminati in questa occasione sono reperti a noi pervenuti dalle città mesopotamiche e da quelle siriane, i cui siti sono stati scavati nel corso del ‘900. In particolare la città di Ebla ha consentito di rinvenire un archivio centrale vero e proprio e di compiere osservazioni in merito alle modalità di conservazione ed ai testi presenti. Il mondo greco successivamente ha inserito nuove tecniche molto avanzate di redazione del documento privato e il mondo romano fu debitore del mondo greco-ellenistico in merito alla raffinata tecnica archivistica. A Roma però si deve una delle grandi conquiste dello spirito umano, il diritto, che avrà effetti sconvolgenti anche in campo archivistico nel medioevo.
Il secondo incontro, giovedì 24 ottobre 2019 (Aula Magna, ore 17.30), prende in considerazione la ricomparsa di importanti nuclei di documentazione archivistica di provenienza ecclesiastica dell’alto medioevo. Sono solo le Istituzioni della Chiesa infatti a mostrarsi in grado di conservare documenti archivistici, mentre non vi è traccia di archivi di famiglie o di Istituzioni politiche, se si eccettua Venezia, alla quale si farà cenno. E’ con la rinascita comunale del dodicesimo secolo, e la contemporanea riscoperta del diritto romano ad opera di giuristi bolognesi, che si torna alla costituzione di importanti complessi archivistici prodotti dai comuni.
Gli archivi ottocenteschi, prodotti del codice civile napoleonico e dell’organizzazione amministrativa accentrata sul territorio, aprirono poi la strada ad una considerazione delle carte archivistiche legata anche ad interessi di natura storica, volti a ricostruire l’identità delle comunità nazionali.
Nel corso del ventesimo secolo infine la valenza degli archivi è diventata centrale per la trasparenza dell’azione amministrativa e per la salvaguardia dei diritti dei cittadini, che possono ora avvalersi delle moderne tecnologie informatiche.