PIETRE IGNEE CADUTE DAL CIELO – MOSTRA
Nell’ambito delle Celebrazioni per il Centanario della Grande Guerra, Ateneo Veneto ha ideato una serie di iniziative in collaborazione con i due atenei cittadini e con altre istituzioni culturali della città che si protrarranno per il quadriennio 2014/2018.
L’avvio delle manifestazioni avrà il suo momento clou nella giornata di mercoledì 12 novembre, che inizierà con l’inaugurazione – alle ore 15.30 – della mostra “Pietre ignee cadute dal cielo”, allestita nella Sala espositiva dell’Archivio Progetti, al Cotonificio di Santa Marta.
All’inaugurazione della mostra farà seguito alle 17.30, nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto la lectio magistralis dello storico Mario Isnenghi che fa da prologo al ciclo pluriennale di incontri “BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra” (vedi news).
La mostra “Pietre ignee cadute dal cielo”, a cura di Martina Carraro e Massimiliano Savorra, è stata organizzata da Università IUAV di Venezia e Ateneo Veneto nell’intento di presentare al pubblico una serie di monumenti, di templi, di ossari e di sacrari costruiti in Veneto, in Trentino e nel Friuli Venezia Giulia, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale:sono documenti che costituiscono uno straordinario patrimonio per la storia, la società e la cultura del Paese, veri e propri luoghi della memoria collettiva che hanno segnato l’immaginario degli italiani.
“Pietre ignee cadute dal cielo” sono parole pronunciate nel 1921 da Gabriele D’Annunzio e ci offrono l’opportunità per riflettere sulla quantità e la qualità delle opere costruite: sono progetti di architetti coinvolti nei teatri di guerra e nei cantieri di molte città italiane, specialmente nel Triveneto ove, accanto ai sacrari che caratterizzano ogni città d’Italia, vi sono i monumenti realizzati sulla linea del fronte creatosi dopo il novembre 1917.
Sono disegni di Enrico Agostino Griffini, Paolo Mezzanotte, Eugenio Baroni, Alessandro Limongelli, Guido Cirilli, Giuseppe Mancini, Giuseppe Torres, Ferruccio Chemello, Giannino Castiglioni, Giovanni Greppi, Ghino Venturi, per buona parte custoditi presso l’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia o provenienti da collezioni private e dagli eredi stessi.