mercoledì 13 Ottobre 2021 - 17:30
Sala Lettura
Programma accademico
Alcune anticipazioni sul restauro dei mosaici con pavoni della Basilica di San Marco
Ateneo Veneto, Patrimonio di Oreficeria Adriatica
Corso di Storia dell’Oreficeria e Arti Decorative 2021
TESORI NASCOSTI E RITROVATI. ARCHEOLOGIA, OREFICERIE, RESTAURI TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Alcune anticipazioni sul restauro dei mosaici con pavoni della Basilica di San Marco
Relatore: Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage Inc.
La lezione è incentrata su un restauro che coinvolge una delle partiture più preziose della città. Un “tesoro” con altre funzioni, un bene storico-artistico di pregio ma di carattere monumentale, visto nella sua materialità, da preservare e conservare nel tempo: la Basilica di San Marco. L’alta marea eccezionale che ha colpito Venezia durante il mese di novembre 2019 ha causato danni ingentissimi soprattutto alla chiesa. L’intero pavimento è stato sommerso dall’acqua granda causando importanti danni ai preziosi mosaici pavimentali che si estendono sull’intero suolo calpestabile, sia del nartece che delle navate interne.
Le superfici a mosaico della Basilica, a causa del contatto prolungato con l’acqua, hanno subito gravi alterazioni, quali il sollevamento delle malte di supporto, lo scalzamento e la dispersione delle tessere marmoree e infine la corrosione dei materiali lapidei e marmorei. Il tappeto musivo in prossimità della porta d’ingresso del Battistero nella navata destra della Basilica è tra le aree che hanno subito i danni maggiori.
Venetian Heritage sta sostenendo il restauro di questo “tesoro”, in particolare della porzione di mosaico che rappresenta una coppia di pavoni tra loro affrontati davanti a un vaso centrale dal quale si sviluppano ampi girali vegetali che offrono appoggio ai due uccelli. Nella chiesa sono presenti quattro coppie di pavoni, due nella navata destra e due in quella sinistra. La porzione di mosaico restaurata da Venetian Heritage (grazie al sostegno di Bottega Veneta), è particolarmente importante perchè è l’unica a conservare ancora in larga parte i materiali originali risalenti al XII-XIII secolo ed è stata utilizzata nel corso dell’Ottocento come modello per la ricostruzione delle altre tre coppie di pavoni.