Ateneo Veneto e Associazione Amici dei Musei e Monumenti veneziani
Corso di Storia dell’Arte 2010
L’invenzione del Rinascimento
Rigore prospettico e rappresentazione di cose “vive e vere” nella pittura di Masaccio
Relatrice: Emanuela Zucchetta, della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Venezia
Il rigore prospettico che caratterizza la pittura di Masaccio sin dal trittico con Madonna e Santi della chiesa di San Giovenale a Cascia (primo dipinto costruito in base ai principi della prospettiva scientifica scoperti dal Brunelleschi), non impedì al grande pittore la rappresentazione di “cose vive e vere” . L’artista approfondì questa poetica a partire dal polittico della chiesa del Carmine a Pisa, in particolare nell’esecuzione dell’affresco della Trinità in Santa Maria Novella a Firenze, nel quale le due figure di committenti, per il loro rilievo e realismo, costituiscono una novità assoluta e una frattura rispetto a tutta la pittura precedente.
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