mercoledì 06 Novembre 2024 - 17:30
Aula Magna
Programma accademico
Corso di Storia dell’Arte 2024 – II lezione
Ateneo Veneto, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani
CORSO DI STORIA DELL’ARTE 2024
Le facciate celebrative veneziane: la trasformazione delle facciate di chiesa in monumenti privati
Facciate celebrative nella Venezia tardo gotica: la Porta della Carta di Palazzo Ducale e altri interventi di Bartolomeo Buon
Relatrice: Elena Cera, Università di Padova
Saluto di Antonella Magaraggia, Presidente Ateneo Veneto
Bartolomeo Buon (1400-1464 ca.) è stato il principale scultore e architetto veneziano della prima metà del Quattrocento, l’artista prediletto da uno dei dogi tra i più longevi e spregiudicati della storia della Serenissima: Francesco Foscari. Nella complessiva penuria di fonti scritte sulla Venezia tardogotica, la fama del Buon è provata dal fatto che si tratta di un personaggio assai ben documentato in relazione a numerosi e importanti cantieri, tra cui la Ca’ d’Oro, per la quale realizzò anche la vera da pozzo nel cortile, la chiesa di Santa Maria della Carità, il portale della basilica dei Santi Giovanni e Paolo e quello, perduto, della Madonna dell’Orto.
Opera di Bartolomeo Buon è pure La Porta della Carta, con il suo apparato di sculture allegoriche di Virtù, intese a celebrare il buon governo di Venezia sotto il doge Foscari, ritratto inginocchiato dinnanzi al leone marciano; ma anche la decorazione della facciata della Scuola Vecchia della Misericordia, da cui proviene la celebre lunetta con la Madonna della Misericordia e i confratelli al Victoria and Albert Museum di Londra, e ciò che resta del portale della chiesa della Carità.
L’analisi di questi interventi consente di svolgere riflessioni attorno alle scelte iconografiche – laiche e religiose – messe in campo dall’artista, e di indagare il funzionamento di una vasta bottega, in grado di gestire cantieri complessi e che prevedeva al suo interno la collaborazione di molti scultori, tra i quali spiccano i nomi di Agostino di Duccio e Niccolò di Giovanni Fiorentino.