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martedì 02 Dicembre 2008 - 18:30

Sala Tommaseo

Programma accademico

Testi e contesti urbani da Andrea Palladio a Tiziano Scarpa

Corso di Letteratura Veneta
Testi e contesti urbani da Andrea Palladio a Tiziano Scarpa
Spazio pubblico e spazio privato: salotti letterari a Verona
Relatore: Gian Paolo Marchi
La visita di Goethe al Museo Lapidario, uno dei luoghi deputati della scienza classificatoria settecentesca, segna in modo emblematico l’approdo ad una nuova sensibilità, che sostituisce la commozione all’erudizione. La nuova dimensione fatta di sentimenti umani che «toccano amabilmente il cuore» trova espressione poi nei salotti veronesi, in particolare in quello di Elisabetta Contarini Mosconi e di Silvia Curtoni Verza. Importante fu anche il ruolo dei salotti nella promozione editoriale di opere significative: è il caso delle Poesie campestri del Pindemonte, edite dal Bodoni nel 1788 su commissione della contessa Mosconi. Durante il periodo napoleonico, nel salotto della contessa Anna da Schio Serego Alighieri, fondatrice di un Ordine di Giulietta, le nuove istanze romantiche si fondono con le aspirazioni patriottiche del primo Risorgimento.

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